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[Giovanni Drogo]

Secondo me gli hanno proprio detto: "adesso tornate in studio e scrivete delle canzoni con dei veri ritornelli come quelle del primo album"!
Più che aver modificato mi sa che son proprio ripartiti, quasi, da zero (menomale ).

Però a cercare di tirar fuori il ritornello a tutti i costi poi secondo me rischi (non dico sia il caso specifico di ogni pezzo di Surfing the void, ma un po' lo sento che sono troppo "pensati" e a volte poco spontanei) di venirtene fuori con dei pezzi orecchiabili quanto vuoi, ma che stancano in fretta l'ascoltatore dopo i primi ascolti. E' già la sensazione che ho ascoltando un pezzo comunque molto bello come "The Same Space".

[wago]

Muffa? Mo' me lo scarico

[floods]

Muffa? Mo' me lo scarico

Vai tranquillo a te piacerà di sicuro! 

[Gozer]

Boh, qui fra uno che dice "mi piacciono" e poi passa tutto il tempo a elencare (presunti) difetti che uno gli viene da dire "figuriamoci se ti facevano schifo", e quell'altro che parla di muffa, mi parete tutti matti.

Il nuovo EP mostra una via inedita al loro sound, distante da "Surfing The Void", a livello sonico molto più gentile (le distorsioni sono svanite nel nulla, le chitarre liquide, le tastiere analogiche quasi carezzevoli), ma non meno sperimentale, con le melodie che anzi si sfaldano e rendono difficile la memorizzazione di alcuni tratti, benché poi i due brani conclusivi, sotto al loro andamento dolente, risultino più appiccicosi che mai. Anche il modo di cantare è diverso da quello degli album: mai sopra le righe, gioca di ricamo e finisce dalle parti di Peter Gabriel. Pigliatevi il gusto di buttare una ventina di minuti su questo "Landmarks of Lunacy" e scoprite l'ennesimo risvolto di una delle band più camaleontiche e talentuose dei nostri giorni.