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La Classe - Entre les murs


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50 replies to this topic

#51 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
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Inviato 06 luglio 2009 - 14:13

Professore...io quest'anno non ho imparato niente.
La macchina da presa ha un sobbalzo, poi rimette a fuoco. Come può essere?
Perchè gli altri sì e una no, e perchè un solo no imprime un colpo al cuore che mette in dubbio l'intero lavoro svolto?
Laurent Cantet penetra tra le mura della scuola, ne ricostruisce gli spazi vitali, la genuinità è la sua arma vincente, una genuinità artefatta, rifatta, provata e riprovata, ma di una verità dura, lucida, che inebria visivamente e fa riflettere intellettualmente. Come se "L'esquive" di Kechiche fosse stato trasportato a scuola e l'esperimento di con-fondimento linguistico diventi un continuo confronto dialettico...per imparare. Per imparare cosa?
Nodo portante de "La classe" è il problema della comunicazione, una comunicazione che proprio nella scuola deve essere la più chiara e limpida possibile, affinchè gli insegnamenti possano essere trasmessi. E proprio in questo luogo, regna il silenzio, la frustrazione per l'incapacità di dire e aumentano sempre più le incomprensioni (le parole sbagliate, quello non capite). E in particolare è sospesa quella sottile (in)capacità di trasmettere l'utilità degli insegnamenti: a cosa serve il congiuntivo? Il professore che parla perfettamente il "professorese" è sicuro di sè, ma giorno dopo giorno la sua sicurezza si infiacchisce, la sua buona volontà non è del tutto capita nemmeno dagli alunni, qual è l'utilità di ciò che si trasmette? Altro punto interrogativo, pesante come un macigno, che il film solleva senza dare una risposta.
Anzi, ne dà due: una bambina che sa di non sapere e una liberatoria partita a calcio in cui giocano insieme professori e alunni...intanto, la classe è zona franca, pronta a essere riconquistata. 
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"




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