Sempre rimanendo in Toscana, Pisa.
Se avete voglia di gelato, fiondatevi immediatamente in via Crispi al bar Mirella e provate il gelato del Dami. Da fuori non gli dareste due lire, ma giuro che toglie i sentimenti.
Non c'entra nulla con la cucina Toscana, ma in via San Martino c'è un ristorante siriano, Al Madina, dove spendendo relativamente poco c'è di che godere infinitamente. Obbligatorio, a fine pasto, il caffè al cardamomo.
In quanto persona puntigliosa ed invadente, mi sono iscritta appositamente a questo forum due minuti fa per fare delle considerazioni su questo focoso argomento (tutto deriva da tanzdebil, donna con la quale vivo-e-vegeto da più di due anni con orgoglio ma anche un pò pregiudizio).
In quanto io pisana doc, seppur trapiantata tra le nebbie del nord, posso dire che s'ella parla di cotante meraviglie è solo grazie a me che gliele mostrai, a partire dal gelato del Dami che merita veramente più blasoni.
Più artiginale di qualsiasi altro gelato artigianale (l'omino non usa nemmeno la macchina!), è godurioso seppur non abbia una gamma di gusti vastissima, che in ogni caso subisce un ricambio a seconda dell'umore settimanale del gestore. Vi segnalo la banana, favolosa assieme a quel cioccolato che fa smettere al cuore di battere per alcuni secondi, che alla mia ultima discesa pisana quel bastardo non aveva in listino facendomi ripiegare su una noce onestissima per quanto il forte di tale locale siano le creme classiche, i gustifrutta perchè sanno veramente di frutta e il SEMIFREDDO, una bomba assassina di panna, panbagnato (nello spirito!), cioccolata e amarene che richiama il classico zuccotto pisano.
Da provarsi anche la zuppa inglese.
POI: sul Al Madina non posso che quotare, ma volendo invece consigliare qualcosa di tipico, non posso non parlare del celeberrimo Montino e della sua nirvanica Cecina.
Altro posto dall'estetica laida, infima e lerciotta che sforna meraviglie a prezzi record.
La pizza untissima è soave, ma il top lo si raggiunge appunto nella ricetta della cecina, come imbottitura della focaccia handmade più buona del circondario, quello che i nostri antagonisti livornesi chiamano 'il cinqueccinque'.
La cecina del Montino è spappolosa e gronda olio da ogni poro, ed è il massimo risultato ottenibile nell'unione degli elementi farinadiceci-acqua-oilio che si possa ottenere.
Naturalmente esclusivamente cotta a legna, e vi consiglio caldamente il seguente menu: focaccia con cecina (non sono enormi, seppur abbiano un apporto calorico capace di tenervi in vita fino alla pensione), quarto di pizza con cecina (sublime!), mezz'etto di cecina da sola con spolverata di pepe e morettone da 66, guardando il volantino vintage 'la birra moretti nutre' appeso sulle pareti dello squallido barroccio.
amen