Burn After Reading
#1
Inviato 24 settembre 2008 - 08:02
Io l'ho visto ieri sera, non sono certo un esperto di cinema, ma mi è piaciuto. Una "classica" commedia dell'equivoco nel primo tempo che poi si tinge di nero nel secondo, come può essere facilmente immaginato visti i registi. A tratti mi ha ricordato Pulp Fiction (magari è una bestemmia però boh, a me è venuto in mente) per gli intrecci, e qualche altro dettaglio come le improvvise morti non previste, anche se so che i due film non si toccano poi così tanto...
Comunque lo consiglio, a me ha fatto sinceramente ridere come dovrebbe fare una semplice commedia, pur sempre intrisa di ironia e di una tragica vita quotidiana sul limite della follia da cima a fondo.
Ho l'impressione che forse la parte più tragica del secondo tempo si potesse in qualche modo evitare, il film avrebbe potuto tranquillamente avere un finale diverso...però comunque non varia il mio giudizio pienamente positivo, anche se mi dà l'idea di un'opera minore dei Coen.
Ok, ora che ho detto le mie cagate, lascio la parola a chi ne sa più di me...
#2
Inviato 24 settembre 2008 - 10:41
#3
Inviato 24 settembre 2008 - 10:59
Cavoli, ripensandoci il personaggio della bionda e quello del "proprietario" della palestra sono talmente vivi da uscire dallo schermo, incredibili...l'eroe e l'antieroe del nostro tempo.
Bravissimi anche Pitt (abbrutito e delirante) e Malkovich, Clooney scade in qualche scena, mancando, soprattutto nelle scene drammatiche, di quella spontaneità che altre volte invece gli permette il salto di qualità.
#4
Inviato 24 settembre 2008 - 13:07
Cavoli, ripensandoci il personaggio della bionda e quello del "proprietario" della palestra sono talmente vivi da uscire dallo schermo, incredibili...l'eroe e l'antieroe del nostro tempo.
p.s.: mi ero dimenticato: bella ed esaustiva recensione, mi ci trovo pienamente d'accordo.
#5
Inviato 24 settembre 2008 - 13:23
Nessuno parla del nuovo film dei Cohen?
Qui ci vorrebbe la matita blu!
#6
Inviato 24 settembre 2008 - 14:39
Nessuno parla del nuovo film dei Cohen?
Qui ci vorrebbe la matita blu!
ops, sorry! che lapsus, correggo subito!
#8
Inviato 24 settembre 2008 - 17:36
A mio parere gli adulti nei Coen, coloro che muovono o dovrebbero muovere il mondo, sono decisamente autoreferenziali, l'idiotismo non permette responsabilità o irresponsabilità, quindi la sfera della genitorialità diventa qualcosa di troppo complesso per degli idioti.
In questo film c'è una forte separazione fra personaggi maschili e personaggi femminili, gli uni deboli, narcisi in maniera davvero impressionante (Malkovich è un semplice funzionario che non ha accesso a segreti veri, ma sconta un sogno di giovinezza, inquadrato dal segmento "cena fra ex studenti", che ingigantisce il suo ego), incapaci di affrontare problemi; le altre forti, molto forti, egoiste e senza vere relazioni se non strumentali al proprio interesse personale, pronte a sacrificare l'amore, l'amicizia senza problemi, ossia tutti quei sentimenti che si danno per scontati in una donna.
La Swinton illumina lo schermo, Clooney eccede nei tic, Pitt mi è sembrato molto bravo, Malcovich e McDormand grandi-
Fra le loro commedie è una delle migliori
#10
Inviato 24 settembre 2008 - 17:45
#11
Inviato 25 settembre 2008 - 20:35
Nessuno parla del nuovo film dei Cohen?
Qui ci vorrebbe la matita blu!
Pensa che nel thread delle classifiche musicali molti hanno votato Leonard Coen
Appena cannato pure io sul loro thread, al secondo tentativo.
per me è colpa di qualche ubriacone all'anagrafe, Cohen mi pare sia un cognome ebbbbreo storicamente attestato con l'h.
#12
Inviato 30 settembre 2008 - 20:24
film gradevole, carino, certo comunque distante dalla carica comica esplosiva delle commedie/capolavoro dei fratelli (per questo quindi, purtroppo, rimane e rimarrà un "film minore"). Mi immaginavo, per dire, facesse più ridere.
Funziona comunque la storia, parodia perfetta delle "spy stories" nella quale ognuno equivoca il ruolo dell'altro e si finisce col non capirci più nulla (fantastica la resa finale dei due "capi" della CIA).
Il cast di attori sconta invece a mio avviso il peso di una caratterizzazione un po' troppo macchiettistica dei personaggi: e così la McDormand appare decisamente sopra le righe, Clooney gigioneggia, la Swinton è brava ma frigida e insoddisfatta (e Tommaso mi perdonerà ), Malkovich psicopatico con la bocca a culo di gallina dopo un po' stucca.
Insomma, si finisce col trovare come più simpatico e azzeccato, alla fine, il personaggio di Brad Pitt: forse perchè quella faccia da bamboccione gli si addice perfettamente (), forse perchè il suo essere così scemo e più scemo lo rende campione perfetto di quest'elogio dell'umana stupidità che è il succo del film.
Comunque, più che positivo.
Un po' di scene spoiler: quella della sedia col dildo mi ha sopreso, addirittura, per la grevità gratuita e un po' superflua; quella del confronto in macchina Pitt-Malkovich, soprattutto grazie allo "sguardo minaccioso" di Pitt, mi ha fatto sbellicare; quella finale di Clooney che al parco si vede spiato da chiunque è splendida e piglia per il culo in trenta secondi un genere cinematografico intero.
#13
Inviato 30 settembre 2008 - 20:51
#14
Inviato 13 ottobre 2008 - 15:25
Mi è parso un esercizio di stile un pò stanco dopo le fatiche e l'intensità di non è un paese per vecchi. Prevedibile e a tratti autocelebrativo (vedi lo zoom dall'alto a inizio e fine film), non riesce ad ingranare sul piano della comicità.
#15
Inviato 15 ottobre 2008 - 11:36
Film corrosivo, molto Coen, violenza sangue e humor nero: storie di uomini e donne aridi, una cifra abbastanza utilizzata dai fratelli, il loro universo rifugge l'infanzia praticamente sempre, la sterilità insegue le loro coppie quasi ad ogni film, dopotutto anche in Fargo la poliziotta è "solo" incinta, qui l'unico bambino è visibilmente fonte di irritazione, ma brillantemente ribelle.
A mio parere gli adulti nei Coen, coloro che muovono o dovrebbero muovere il mondo, sono decisamente autoreferenziali, l'idiotismo non permette responsabilità o irresponsabilità, quindi la sfera della genitorialità diventa qualcosa di troppo complesso per degli idioti.
In questo film c'è una forte separazione fra personaggi maschili e personaggi femminili, gli uni deboli, narcisi in maniera davvero impressionante (Malkovich è un semplice funzionario che non ha accesso a segreti veri, ma sconta un sogno di giovinezza, inquadrato dal segmento "cena fra ex studenti", che ingigantisce il suo ego), incapaci di affrontare problemi; le altre forti, molto forti, egoiste e senza vere relazioni se non strumentali al proprio interesse personale, pronte a sacrificare l'amore, l'amicizia senza problemi, ossia tutti quei sentimenti che si danno per scontati in una donna.
La Swinton illumina lo schermo, Clooney eccede nei tic, Pitt mi è sembrato molto bravo, Malcovich e McDormand grandi-
Fra le loro commedie è una delle migliori
Visto il film posso dire che queste sono le parole migliori per riassumerlo nei contenuti.
Aggiungerei che il capolavoro "Non è un Paese per Vecchi"sviluppava una certa teoria sulla selezione naturale e le sue casuali defiances. In "Burn After Reading" assurge a vero e proprio credo cinematografico.
#16
Inviato 15 ottobre 2008 - 17:16
Il problema però è proprio questo: tutto funziona troppo bene, tutto sembra troppo necessario, manca una scena forte come il folle inseguimento notturno in automobile di Fargo oppure la sparatoria notturna tra Brolin e Bardem e non è un caso perchè in BAR l'occhio viene sacrificato allo svolgimento di una tesi, che troppo puntualmente arriva.
Chiaramente se avessi visto questo film al posto di Fargo ne sarei rimasto abbacinato, ma le cose non stanno così e mi pare che i Coen abbiano saputo darci in passato opere ben più forti.
#17
Inviato 15 ottobre 2008 - 17:43
#18
Inviato 18 ottobre 2008 - 17:46
Giunti al tredicesimo lungometraggio, appare ormai evidente che il cinema di Joel e Ethan Coen sia fortemente Autoriale, e, probabilmente, sono tra i pochissimi autori radicali di Hollywood. Il loro è un cinema sempre uguale e sempre diverso a se stesso: infatti, togliendo alcune incursioni sui generi(s), le tematiche toccate dai Coen ritornano sempre, e, volendo, potremmo brutalizzare la loro opera, riassumendola in un concetto-base, ovvero, che essi guardano con disillusione e nera ironia all??uomo che corre verso il nulla, il quale non sa che il suo percorso fatale è stato già segnato da Caso/Caos che domina il mondo. E, allora, cosa rende diversi i film dei Coen se, sotto sotto, assistiamo alla ripetizione di un medesimo messaggio? La risposta è semplice: i Coen sono perfettamente consapevoli dei mezzi a loro disposizione e dell??operazione che stanno, di volta in volta, per intraprendere, e il loro interesse principale sta nel ??come? si guarda a una realtà sempre uguale, ma diversificando le prospettive. Da sublimi ri-costruttori di generi quali sono, i Coen, compongono un altro tassello del mosaico sulla società contemporanea, mettendo in scena l??ennesima, crudele, corrosiva, commedia umana.
I protagonisti di questa commedia sono interpretati da un cast in gran forma, tutti bravissimi nel rendere le diverse variazioni della stupidità. George Clooney gigioneggia in libertà con un personaggio fissato col sesso e paranoico; Brad Pitt ha il ruolo più divertente, forse perchè Chad è il più stupido (o semplicemente il più ingenuo); Tilda Swinton rifà se stessa mentre è stato bellissimo rivedere la mitica Francis McDormand e il sempre grande John Malkovich; menzione speciale per il tenero personaggio interpretato da Richard "Nathaniel, vecchio bastardo" Jenkins, volto noto per i fans di "Six feet under".
Burn After Reading parte come un film di spionaggio: un agente della CIA viene licenziato, e, quasi per ripicca, decide di scrivere uno scottante memoriale. Tali memorie, messe in un cd-rom, finiscono per caso nelle mani di due istruttori di palestra: Chad, col culto del fitness, e Linda decisissima a sottoporsi a un intervento multiplo di chirurgia estetica. I due colleghi tenteranno di estorcere del denaro a Os, ma niente filerà per il verso giusto?sebbene Linda riuscirà a ottenere i soldi per il suo intervento. Attorno a questo nucleo centrale, orbitano una serie di personaggi, destinati a scontrarsi fra loro. Il film funziona come una bomba a orologeria, costruito su una sceneggiatura di ferro, che esplode con piccole detonazioni di violenza improvvisa. L??insensatezza sta alla base degli eventi del film, che si susseguono così, senza una motivazione precisa, se non per l??inettitudine dei protagonisti. Lo sguardo dei registi è gelido, tagliente, così distaccato che la prima parte del film si fatica a seguirla. Nel secondo tempo, il film si trasforma in un inconsulto gioco al massacro, condito da un??ironia nerissima che non lascia scampo. Non v??è pietà per i personaggi, manca del tutto l??humanitas. Forse, per i Coen, questa umanità non se la merita.
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