intelligent-techno o techno-ambient
#1 Guest_spacemen_*
Inviato 16 agosto 2006 - 11:53
Non era il mio obiettivo.In modo evidente,e lo si capisce,mi ero spiegato male.Ho buttato li dei nomi riconducibili nel quadro elettronico e non ho focalizzato la mia richiesta.
Ci riprovo.
Dopo una documentazione grossolana e veloce ho capito che l??elettronica che gradisco maggiormente e a cui dò la ricerca è ascrivibile al filone ??intelligent-techno? o ??techno-ambient?.
Tra i cui esponenti possiamo mettere i miei amati ??Autechre? e i ??Boards of canada?.
Dunque ??intelligent-techno?.
Avanti i consigli.
#2
Inviato 16 agosto 2006 - 12:27
#3
Inviato 16 agosto 2006 - 12:32
#4 Guest_pAggIoni_*
Inviato 16 agosto 2006 - 12:40
#5 Guest_Quel bastardo giallo_*
Inviato 16 agosto 2006 - 12:42
si hai perfettamente ragione. solo che da scrivere ce n'è un bel po' e c'è da perderci anche un'oretta buona se non di più. ho cancellato il post. poi magari con più calma (e voglia) scrivo qualcosina.Si ma, magari per rendere il topic fruibile anche a chi non mastica quotidianamente di questi generi, non sarebbe preferibile più che stilare un listone, mettere un breve elenco di quattro o cinque dischi con una breve descrizione e magari poi una lista per approfondire... perchè così veramente per uno che non sa cos'è l'intelligent-techno non si capisce niente. Voglio dire: io non la conosco, magari (probabilmente) è un genere che potrebbe anche piacermi, ma un elenco di nomi non mi invoglia ad approfondire quanto una descrizione che potrebbe tanto farmi dire: "Questo genere fa per me" tanto quanto "Questo genere non mi interessa".
#6 Guest_spacemen_*
Inviato 16 agosto 2006 - 13:18
Ma sono convinto che rimedierà con una buon intro all??intelligent ??techno e consigli ancor più accurati.
Per gli aphextwin-ofili posso dire che conosco Aphex,ma lo considero sopravvalutato. Comunque il suo miglior album rimane ??I care because you do?.
#7 Guest_bebo_*
Inviato 16 agosto 2006 - 13:20
Per quanto riguarda dischi che si muovono in zona simile, come già detto, affidati a gente come Pan Sonic, Oval, Murcof & co., ci sono altri che potrebbero piacerti molto, per esempio:
Plaid - Rest Proof Clockwork; che si muove tra pulsazioni elettroniche e chitarrine folk, una indietronica molto compatta ed ispirata dalle fluttuazioni techno.
Gli immensi LFO, che con Frequencies del 1991 sfornano il capolavoro che unisce la techno più da cameretta con gli impianti da discoteca, per un album che dovrebbero rendere materia di studio già dalle elementari.
E poi c'è uno che di territori dilatati ne sa davvero una più del diavolo: Thomas Brinkmann. Autore di di 4 dischi uno più bello dell'altro: Studio 1 - Variationen, Concept 1:96: VR, Rosa e Tour De Traum. Se gli LFO sarebbero da insegnare a sucola lui dovrebbe essere il professore.
Andrew Weatherall dovrebbe dire qualcosa a molti, il suo progetto The Sabres Of Paradise è stato uno dei più grandi successi della techno europea, uno che sarebbe potuto diventare più famoso dei Chemical Brothers ma che ha preferito sempre seguire la propria ispirazione. I due dischi da avere delle sciabole sono ovviamente Sabresonic e Haunted Dancehall. Due capolavori fatti e finiti.
Siccome sarebbe una grave mancanza non nominarli, gli Orbital, con il loro brown album omonimo ed In Sides, parlano di reiterazione, melodia e un magma sonoro difficile da ritrovare altrove con queste caratteristiche.
Direi che per iniziare può bastare.
#8
Inviato 16 agosto 2006 - 13:42
Si ma, magari per rendere il topic fruibile anche a chi non mastica quotidianamente di questi generi, non sarebbe preferibile più che stilare un listone, mettere un breve elenco di quattro o cinque dischi con una breve descrizione e magari poi una lista per approfondire... perchè così veramente per uno che non sa cos'è l'intelligent-techno non si capisce niente. Voglio dire: io non la conosco, magari (probabilmente) è un genere che potrebbe anche piacermi, ma un elenco di nomi non mi invoglia ad approfondire quanto una descrizione che potrebbe tanto farmi dire: "Questo genere fa per me" tanto quanto "Questo genere non mi interessa".
In parole povere, si tratta di un genere che nasce all'inizio degli anni Novanta che porta avanti il concetto di elettronica d'ascolto dei due decenni precedenti (quindi kosmische, ambient, ecc.), inglobando però anche i ritmi serrati della techno e le nuove tecnologie digitali. Devo dire che la sigla Intelligent Dance Music (IDM) mi sembra del tutto fuori luogo, primo per l'orribile "Intelligent" (il resto dell'elettronica è "stupida"? ???), poi perché non si tratta di musica da ballo.
Ci tengo a puntualizzare che non tutta l'IDM presenta atmosfere eteree e tranquille: gli stessi Autechre, considerati a ragione i massimi rappresentanti del genere, hanno nel loro repertorio pezzi più rumorosi e schizoidi.
Concordo. Anch'io ho iniziato ad ascoltare Aphex con il primo lavoro, ma andando avanti mi sono reso conto che quella è l'eccezione, non la regola (non che il resto della sua produzione non sia bello, anzi).Mi chiedo perchè si debba necessariamente citare Aphex Twin se uno chiede consigli sulla techno diltata degli Autechre. Quando James ha fatto si qualche pezzo più di respiro, ma si è sempre mosso su ritmi frenetici e schizoidi, tipici del drill'n'bass.
#9 Guest_Quel bastardo giallo_*
Inviato 16 agosto 2006 - 13:54
ok. ma da quanto ho sempre capito "intelligent techno" e "intelligent dance music" sono male o bene sinonimi.Mi chiedo perchè si debba necessariamente citare Aphex Twin se uno chiede consigli sulla techno diltata degli Autechre. Quando James ha fatto si qualche pezzo più di respiro, ma si è sempre mosso su ritmi frenetici e schizoidi, tipici del drill'n'bass.
E il termine idm (che odio) è nato nell'agosto del '93 proprio per descrivere i lavori di aphex twin.
Inoltre nel '94 uscì la compilation Artificial intelligence,che conteneva sia brani di Aphex Twin (sotto lo pseudonimo polygon window se non sbaglio) sia quelli degli Autechre (oltre ai vari LFO,black dog ecc..).
Per il resto hai ragione...hanno sonorità piuttosto simili per certi versi,ma c'è da dire richard d. james si è sempre mosso verso più ampi orizzonti,inglobando nei suoi lavori sonorità appartenenti a generi diversi,andando a creare ritmi e sonorità decisamente più schizzate.
Ma se non sbaglio quello che voleva spacemen,era conoscere artisti appartenenti a quel certo filone,e aphex twin è sempre stato considerato pioniere del genere. niente tutto quì
#10
Inviato 16 agosto 2006 - 14:02
#11 Guest_Quel bastardo giallo_*
Inviato 16 agosto 2006 - 14:06
bah...me lo chiedevo anch'io. l'ho letto diverse volte in internet ma senza mai capirne il significatoE che è 'sta "symphonic techno"? ???
#12
Inviato 16 agosto 2006 - 14:14
#13
Inviato 16 agosto 2006 - 15:14
Si hai perfettamente ragione. solo che da scrivere ce n'è un bel po' e c'è da perderci anche un'oretta buona se non di più. ho cancellato il post. poi magari con più calma (e voglia) scrivo qualcosina.
Mi spiace che tu abbia cancellato il tuo post, il fatto è che il risentimento nei confronti dei listoni lo provavo già da tempo e in questa sede è esploso... ti chiedo scusa. A ogni modo attendo trepidamente il tuo prossimo intervento sull'argomento
#14
Inviato 16 agosto 2006 - 16:17
the music that forced the world into future
#15 Guest_Figazzo_*
Inviato 16 agosto 2006 - 17:01
#16 Guest_spacemen_*
Inviato 16 agosto 2006 - 18:05
#17
Inviato 16 agosto 2006 - 18:33
#18
Inviato 16 agosto 2006 - 18:57
#19
Inviato 16 agosto 2006 - 19:02
global communication - 76:14
the future sound of london - lifeforms
#20 Guest_Figazzo_*
Inviato 16 agosto 2006 - 19:12
the future sound of london - lifeforms
anche "dead cities" lo trovo fantasmagorico, meno ambient di lifeforms , ma più cupo e più techno
#21
Inviato 16 agosto 2006 - 23:10
buona ricerca!
#22
Inviato 17 agosto 2006 - 08:09
Plaid - Rest Proof Clockwork; che si muove tra pulsazioni elettroniche e chitarrine folk, una indietronica molto compatta ed ispirata dalle fluttuazioni techno.
Non conosco nulla dei Plaid però non posso esimermi dal consigliare Bytes dei Black Dog gruppo che comprende il terzo membro, Ken Downie, oltre ai due Ed Handley ed Andy Turner, futuri Plaid.
L'album è sicuramente uno dei caposaldi della scena e uno dei migliori esempi di come la techno in quegli anni stesse cambiando pelle.
From Their Minds To Yours
Domanda: È vero che in una delle vostre prime performances ingoiaste dei microfoni?
Ilpo: Sì, quando io e Mika ci chiamavamo "Sine", dopo gli Ultra 3. Uno di noi ingoiò i microfoni e l'altro suonò il suo corpo battendogli il torso.
warning: there is nothing wrong. all distorsions are fully intentional.
#23 Guest_absolutelyRUBEN_*
Inviato 17 agosto 2006 - 09:41
con certo qualcosa di drill'n'bass o drum'n'bass segnalerei astrobotnia, cioè ovuca, ovvero un finlandese di nome aleksi perala. E' un genere spesso affine all'aphex più ambient, tanto che si diceva (erroneamente) fosse lui il signor astrobotnia. A me piacciono parecchio, hanno fatto parecchi pezzi ariosi molto 'biosferici', altro gruppo che di sicuro segnalerei per l'elettronica ambient.
per gli autechre direi che 'amber' è il più ambient di tutti e a me piace parecchio, è per molti versi assimilabile a SAW2 di aphex, uscito giusto poco prima.
#24 Guest_Quel bastardo giallo_*
Inviato 17 agosto 2006 - 10:10
io non disdegnerei nemmeno the accellerator. il loro esordio del '92. sicuramente rientra nella richiesta di spacemen in quanto perfetta unione tra techno e ambient (anche se qui siamo ancora al limite del ballabile). poi contiene anche quello che è il loro brano più famoso e rappresentativo,ovvero papua new guinea.
the future sound of london - lifeforms
anche "dead cities" lo trovo fantasmagorico, meno ambient di lifeforms , ma più cupo e più techno
comunque il loro album migliore per me resta lifeforms.
#25
Inviato 17 agosto 2006 - 10:50
Parliamo forse di "intelligent folk" o "intelligent punk"?
Per quanto riguarda la definizione "techno-ambient"... Non è che si voleva dire la ben più definibile ambient house?
#26
Inviato 17 agosto 2006 - 15:55
che ne dite pure di:
global communication - 76:14
Questo com'è?
#27
Inviato 17 agosto 2006 - 17:11
L'intelligent techno non esiste. O meglio, è tutto o niente.
Parliamo forse di "intelligent folk" o "intelligent punk"?
Per quanto riguarda la definizione "techno-ambient"... Non è che si voleva dire la ben più definibile ambient house?
Si possiamo pure fare i fighetti e vedere chi conosce più generi eh, peccato che qui tutti abbiamo più o meno capito verso che tipo di musica rivolgersi.
Forse la prossima volta puoi abbassare il crestino de "io sono un redattore" e dispensare la tua cultura in modo migliore.
#28
Inviato 17 agosto 2006 - 17:27
the music that forced the world into future
#29 Guest_bebo_*
Inviato 17 agosto 2006 - 17:59
Nicola sarà anche un pignolo rompicoglioni però dargli del borioso per un'uscita poco felice mi pare ingiusto. E anche il tono del tuo messaggio non è che sia da nobel.
L'intelligent techno non esiste. O meglio, è tutto o niente.
Parliamo forse di "intelligent folk" o "intelligent punk"?
Per quanto riguarda la definizione "techno-ambient"... Non è che si voleva dire la ben più definibile ambient house?
Si possiamo pure fare i fighetti e vedere chi conosce più generi eh, peccato che qui tutti abbiamo più o meno capito verso che tipo di musica rivolgersi.
Forse la prossima volta puoi abbassare il crestino de "io sono un redattore" e dispensare la tua cultura in modo migliore.
Di Vogel peraltro Ale\Tmtd aprì un thread proprio qui, e se ne parlò come spin off del thread su Jamie Lidell\Super Collider .
#30
Inviato 17 agosto 2006 - 18:16
Detto questo, non capisco proprio. Come spesso ho ripetuto per me i generi non esistono, ma esistono le definizioni. Ora, l'aggettivo "intelligent" di fronte a qualsiasi tipo di musica è, a mio avviso, una pagliacciata che scredita la musica alla quale è accostato.
Detto questo, e mi riferisco a Evol (a cui faccio notare che la scrittina "Redattore" non me la sono messa da solo), io credo di aver fatto il mio dovere (dovere, poi... chi mi obbliga a cosa?) postando il listone nell'altro thread (dove forse non si capiva il "genere"... chissà). Cosa dovrei dispensare in un thread nato perché nell'altro si dispensava troppo?
Ah, fra l'altro davvero secondo me non c'è chiarezza, e mi sembra che le risposte date fin qui lo confermino in pieno. Ma non è colpa di nessuno, è quello che succede ogni volta che si ragiona un po' troppo per generi...
#31 Guest_spacemen_*
Inviato 17 agosto 2006 - 18:37
Lifeforms degli LFO.
L??avevo tra i vari album in attesa di ascolto.L??ho ascoltato.
Bella ambient-techno travolgente ipnotizzante viaggiante ed esploratrice alla Autechre.
A proposito di Autechre:il mio album preferito rimane Amber,ma sia Incunabula che Tri repeate sono notevoli.
Se devo dare un giudizio fin qui dico che Bebo abbia centrato il topic e consigliato meglio di tutti.
Grazie anche a tutti gli altri.
#32 Guest_Quel bastardo giallo_*
Inviato 17 agosto 2006 - 18:51
lifeforms è dei the future sound of londonLifeforms degli LFO.
#33
Inviato 17 agosto 2006 - 19:12
Nicola sarà anche un pignolo rompicoglioni
in questo caso è stato anche meno pallosetto del solito.
Di Vogel peraltro Ale\Tmtd aprì un thread proprio qui
grazie bebo per aver ripreso il thread di un disco che ha da dire tantissimo.
c'è un certo cisco ferreira aka The Advent che (almeno credo) nessuno si fila.
però c'è questo:
Elements Of Life (Internal, 1995)
ed è un disco che non ha niente da invidiare a nessuno di quelli già citati.
#34 Guest_spacemen_*
Inviato 17 agosto 2006 - 19:18
Comunque prendete nota e acquistate(o downloadate).
#35
Inviato 17 agosto 2006 - 20:19
#36
Inviato 18 agosto 2006 - 09:29
Se devo dare un giudizio fin qui dico che Bebo abbia centrato il topic e consigliato meglio di tutti.
Grazie anche a tutti gli altri.
Questo significa che da ieri a oggi sei riuscito ad ascoltare tutti gli album consigliati finora? I miei complimenti!!! (non per togliere del merito ai consigli di bebo, sia chiaro).
A chi piace "Frequencies" degli LFO (continuo a fare il palloso: ma c'entra poco con gli Autechre! ) raccomando come OBBLIGATORIO l'EP che i due realizzano fra i loro due primi LP, il succitato capolavoro "Frequencies" e una buona opera seconda come "Advance". Si chiama "What Is House", e la title track non solo risponde perfettamente alla domanda, ma è anche forse quanto di meglio Bell e Varley abbiano mai fatto. Scaricatelo, perché tanto non si trova in CD. Se invece lo trovate, compratelo subito o, meglio, mandate un pm a Brainiac's Son...
Grazie per la dritta Nicola, cercherò subito l'ep da te citato. Per quanto riguarda il tuo giudizio su Advance trovo che sia un po' riduttivo: a mio giudizio, come già avevo detto in qualche altro thread, pur non raggiungendo i livelli del capolavoro d'esordio è certamente un album almeno da ottimo, restando in tema di voti scolastici (questione di quisquilie, assolutamente personale e non fondamentale).
From Their Minds To Yours
Domanda: È vero che in una delle vostre prime performances ingoiaste dei microfoni?
Ilpo: Sì, quando io e Mika ci chiamavamo "Sine", dopo gli Ultra 3. Uno di noi ingoiò i microfoni e l'altro suonò il suo corpo battendogli il torso.
warning: there is nothing wrong. all distorsions are fully intentional.
#37 Guest_spacemen_*
Inviato 18 agosto 2006 - 11:15
#38
Inviato 18 agosto 2006 - 15:10
Fra l'altro il tono borioso, ragazzi, lo vedete voi ma non io (beh, forse è naturale).
Detto questo, non capisco proprio. Come spesso ho ripetuto per me i generi non esistono, ma esistono le definizioni. Ora, l'aggettivo "intelligent" di fronte a qualsiasi tipo di musica è, a mio avviso, una pagliacciata che scredita la musica alla quale è accostato.
Ma quale tono borioso, hai detto le cose come stanno: dire "intelligent techno" è un'affermazione quasi "razzista", tipica di chi appena si pronuncia le parole house e techno se ne esce subito con "tunz tunz... bleah, che schifo", quando poi l'unica cosa che ha ascoltato è la Hit mania dance 2006 della cuginetta. Dite braindance, come ha suggerito il bastardo giallo, che è molto più elegante. :
#39
Inviato 18 agosto 2006 - 18:19
LFO-Sheath
Mouse On Mars - Iaora Tahiti
µ-Ziq - Lunatic Harness
Lars Horntveth - Pooka
Populous - Queue For Love
Nightmares On Wax ?? Carboot Soul
Nightmares On Wax - Inna Space Outta Sound
Monolake ?? Momentum
?dare una sbirciata al catalogo warp non farebbe male.
#40
Inviato 20 agosto 2006 - 08:47
#41 Guest_lassigue_bendthaus_*
Inviato 20 agosto 2006 - 10:31
Kinesthesia - Empathy Box (è del 1994, la custodia plastificata è fichissima)
dietro il progetto Kinesthesia c'è Chris Jeffs, uscito successivamente come Cylob (più famoso)
si tratta sempre di dance superintelligente e astuta e brava
#42
Inviato 20 agosto 2006 - 10:36
#43
Inviato 07 settembre 2006 - 19:52
ciauu
_______________
NIGHTMARES ON WAX - Smokers Delight (Warp, 1995)
1 Nights introlude
2 Dreddoverboard
3 Pipes honour
4 Me and you
5 Stars
6 Wait a minute
6,5 Praying for a jeepbeat
7 Groove ST.
8 Time (to listen)
9 (Man) tha journey
10 Bless my soul
11 Cruise (don't stop)
12 Mission venice
13 What i'm feelin (good)
14 Rise
15 Rise (reprise)
16 Gambia via vagator beach
George Evelyn è uno dei guru della Warp, lo ricordiamo fra '80 e '90 con le sue proposte house avanguardistiche che si svilupparono poi in un'elettronica imperneata sul downtempo e il dub. Smokers delight ha la valenza storica di un Abraxas di Santana proiettato nell'elettronica, è la cultura nera ad uscire fuori in un frullato di soul, trip-hop, dub e ambient da narghilè servito in un pomeriggio estivo di relax. Alzi la mano chi non ha mai usufruito di questo disco per farne lo sfondo di fumate e sex tra i giochi di luce e colori fauvisti.
Possa "Stars" abbracciarvi con le sue cadenze tribal-trip hop con voce soul che compare dall'angolino come il faccione ghignante di Armstrong sotto la doccia, mentre le tastiere sintetiche giocano con tutto ciò, o le chitarre di "Pipes honour" sessioneggiano con un timido synth. Evelyn fa uso anche di brevi bridges che riescono a creare sempre alchimie trasognate come in "Me and you", ma il tutto è in un'armonia così perfetta che le 17 tracce potrebbero essere una sola lunga opera di intrigante stuzzicamento sensoriale.
Nightmares on wax è la raffinatezza della spontaneità ammiccante ma educata, non si ha mai la sensazione di invadenza o di eccessiva eccentricità compositiva. In "Wait a minute" tornano anche dei passaggi house che scompaiono poi nel nulla, una macchina cubana rattoppata che passa l'incrocio, ed eccoci a "Prayin for a jeepbeat", un trip psichedelico e profumato di pietanze da tavola imbandita per colazione pantagruelica, uno dei capolavori del disco. La fiaccola non si spegne mai, in "Mission of venice" si ha l'impressione di una colonna sonora da telefilm poliziesco carpita di sfuggita da una finestra, ma il cammino continua, fino all'exploit di "Rise" e al tribalismo africano di Gambia. Smokers delight è una sorta di compagno di viaggio da consumare stando fermi intorno al fuoco, sembra quasi non esserci per quanto è discreto, ma quando finisce è come un taglio ai viveri e alle bevande. Vuole quasi contenere tutto l'evocabile possibile a iniziare dalla copertina in stile horror vacui, è il baule emotivo dal quale attingere nei momenti spensierati.
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MOUSE ON MARS - Autoditacker (Thrill Jockey, 1997)
1 Sui shop
2 Juju
3 Twift Shoeblade
4 Tamagnocchi
5 Dark FX
6 Scat
7 Tux & Damask
8 Sehnsud
9 X-Flies
10 Schnick Schnack Meltmade
11 Rondio
12 Maggots hell wigs
I I tedeschi Andi Toma e Jan Werner con il loro progetto Mouse on Mars stanno all'elettronica come Walt Disney sta al fumetto. La loro limpida e sincera giocosità fatta di intrecci melodici, glitch, idm e break è lo spartiacque fra l'elettronica precedente e quella successiva. Con una personalità e impronta inconfondibile, spaziando in vari ambiti elettronici anche ostici sono come la chitarra di Hendrix, si riconoscerebbero in mezzo ad altri cento, una lotta di bambini genialoidi che mescolano pongo creando strutture astruse tirandocele in faccia.
Autoditacker, coronazione della ricerca precedente iniziata con Iaora Tahiti è il culmine della loro prima parte di carriera e la raggiunta maturità stilistica. Se le prime due tracce sembrano un tributo ad Aphex Twin, il seguito è un fluido divenire, salutano tutti e partono. Già "Twift Shoeblade" è un'irresistibile mistura di idm monella spernacchiante che ha il pregio di non cadere in pericolosi manierismi artificiosi, il lato emotivo nei MOM non tramonta mai. "Tamagnocchi" è uno dei capolavori del disco, un ambient che decolla poi nella loro maniera fanciullesca e profonda in ritmiche svalvolate con andamento squaqquaraquante alla Paperino in corsa. I pezzi centrali Dark FX e Scat sono un esempio di dilatazione temporale di idm/d'n'b che si muta in ambient disturbato da strumenti tradizionali che i MOM non hanno mai disdegnato di utilizzare o campionare. In "Tux e Damask" una chitarra sintetica sfida a duello il break-idm fra vortici sonori colaratissimi, panni stesi al vento d'estate ligure che poi si calmano siglando una pace sfumante. In "Sehnsud" si tenta un astruso downtempo che porta alla parte finale del disco che, sorprendendo chi magari aveva già intuito il finale, risulta decisamente cupa. I MOM in Autoditacker spezzettano i suoni e sovrappongono vari binari in un fascio di strade sempre armonioso, ma con la furbizia del bambino psicopatico a cui è stata negata la marmellata e cova l'atroce vendetta. A dispetto di quello che si può pensare non si tratta però di un gioco da ragazzi, per fare quest'elettronica ci vogliono due palle grosse così.
www.mouseonmars.com
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APHEX TWIN - Selected Ambient Works II (Warp, 1994)
1>25 (Senza titolo)
I SAW 2 sono il lavoro più mastodontico fatto da Aphex Twin anche se il primo capitolo offre altrettanti spunti significativi. II è una raccolta di 25 episodi senza titolo, un trip di oltre due ore mezza eseguito con mezzi semplici e disparati nei meandri della psiche. Aphex Twin, sguazzando in ogni pozza d'acqua gli si pari davanti, si rifà e trae idee da una certa tradizione passata,dai Klavierstucks di Stockhausen a Brian Eno, ma anche per certa giocosità ossessiva nelle trame anche a certa musica classica a cavallo fra '800 e '900 e da certo ambient elettronico-industriale a lui precedente o contemporaneo. E' una sua interpretazione del genere in cui le tastiere sibilline, melodie incantate, bassi profondi, sottili tribalismi, glitch ed echi sospesi in un minimalismo universale formano un liquido amniotico perenne che contiene sogni e paure, paesaggi e mondi, l'atomo da cui è scaturito il big bang.
Fra gli episodi ce ne sono anche alcuni mediocri ma quello che qui conta credo sia stato l'affresco complessivo.
Più tranquillo ed essenziale il primo cd, esempio di produzione casalinga che ci trastulla tra inquietudini e sprazzi di luce autunnale, l'ideale per addormentarsi, non che sia un difetto, intendiamoci..
Il secondo è più ricercato e a tratti industriale, incantevole ad esempio la sua prima traccia, dove un battito metronomico in una stanza deserta si lascia avvolgere da una triste litania disturbata da gorghi sfociando nella seconda traccia in un dualismo tra dissonanze e synth angelico che ci spara dritti sulla Luna, biglietto sola andata.
Tra cavalcate e atteraggi robotici infilati fra proto-idm, nella nona traccia un brusio allucinato di voci ci circonda nel letto, in quella dopo sembrano i Throbbing Gristle che si sollazzano dopo uno spuntino.
Aphex Twin crea così il suo Zibaldone elettronico, un blocco di appunti estemporaneo e trasognato che riesce ad evitare anche l'effetto accozzaglia. Non l'ho mai ritenuto però un capolavoro da dieci e lode, Aphex Twin non ne ha mai fatti ad eccezione di (parecchi) singoli brani...da quello che ho capito dai suoi dischi ciò è dovuto al suo estro intuitivo e poliedrico che ha la caratteristica di ricevere>capire>rielaborare in stati d'animo nevrotici per lampi di genio singoli e non sulla lunga distanza.
SAW 2 è comunque un viaggio lisergico che ognuno dovrebbe intraprendere, colonna sonora di una qualsiasi vita che si piazza nelle menti come un camaleonte sulla tavolozza di Chagall, un pò come i labirinti e le pare mentali di un pacman che mangia palline in una cantina vicino alla lavatrice sfondata sul far della sera, in un perpetuo inseguire e fuggire sè stesso.
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