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Filosofeggiando!!!


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655 replies to this topic

#501 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 26 maggio 2015 - 14:14


 

PS Problema 1= Rifiuto dell formulazione aristotelica del principio di non contraddizione. Rifiuto valido? Per me no.

      Problema 2= Rifiuto della differenza ontologica heideggeriana essere-ente. Rifiuto valido? Per me no.

     Problema 3= Concezione del tempo "cronometrica" che Severino mantiene

 

E' proprio questo uno dei problemi principali.

Severino rimane abbondantemente (e inconsapevolmente) all'interno di quella metafisica (nichilistica!) che denuncia in continuazione (in tutto e tutti) e della quale si autoproclama "superatore".


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#502 Marguati

    opinion maker

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Inviato 26 maggio 2015 - 14:15

Margua', questa estate se ho tempo imparo Prolog, se lavoro come oggi ho sicuramente tempo asd
Perché conosci bene Severino?


Perche' quasi tutti i professori di filosofia che ho avuto al liceo scassavano la minchia con Severino


 

Caro Marguati, mi dici in quale suo "discorso" Severino parla di Tecnica come qualcosa di diverso da quello che ho scritto io? Grazie!

 
ERROR: predname/1: Arguments are not sufficiently instantiated

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#503 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 26 maggio 2015 - 14:28

 


 

PS Problema 1= Rifiuto dell formulazione aristotelica del principio di non contraddizione. Rifiuto valido? Per me no.

      Problema 2= Rifiuto della differenza ontologica heideggeriana essere-ente. Rifiuto valido? Per me no.

     Problema 3= Concezione del tempo "cronometrica" che Severino mantiene

 

E' proprio questo uno dei problemi principali.

Severino rimane abbondantemente (e inconsapevolmente) all'interno di quella metafisica (nichilistica!) che denuncia in continuazione (in tutto e tutti) e della quale si autoproclama "superatore".

 

 

Secondo me questa deriva dal fatto che il nucleo del suo pensiero abbia ricevuto una formulazione praticamente completa all'interno di una riflessione di metafisica classica purissima(quella della cattolica degli anni '50) in cui il pensiero Heideggeriano non era stato recepito in minima parte(nel bene e nel male). Per me è proprio la connessione che Severino ha voluto fare tra il problema divenire e quelli heideggeriani(tecnica, oblio dell'essere, superamento metafisica) a essere disastroso(ovvio che Frankie dirà il contrario), con quel blaterare sul destino dell'occidente-nichilista che a me stufa.


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#504 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 26 maggio 2015 - 14:33


 

PS Problema 1= Rifiuto dell formulazione aristotelica del principio di non contraddizione. Rifiuto valido? Per me no.(Su questo pesa l'eredità Bontadiniana).

      Problema 2= Rifiuto della differenza ontologica heideggeriana essere-ente. Rifiuto valido? Per me no.

     Problema 3= Concezione del tempo "cronometrica" che Severino mantiene. Mi sembra un passo indietro la premiata ditta Bergson-Deleuze.

 

Spiega bene questi passaggi - perché non si capiscono le tue conclusioni...

Tornando sul concetto di eternità, dovresti sapere bene che più che in una dimensione atemporale, l'eternità di cui parla Severino ha a che fare con l'impossibilità che ogni ente possa essere "altro da sè", cioè che ogni ente possa essere "nulla"

Il divenire non testimonia l'apparire del nulla. Ogni ente che non appare più non è diventato nulla, perché questo suo essere diventato nulla non si manifesta. Al massimo, il suo non-essere più (terminologia non esatta, in ogni caso) è l'apparire di un essente che è (in quanto assenza...).

 

 

 


Secondo me questa deriva dal fatto che il nucleo del suo pensiero abbia ricevuto una formulazione praticamente completa all'interno di una riflessione di metafisica classica purissima(quella della cattolica degli anni '50) in cui il pensiero Heideggeriano non era stato recepito in minima parte(nel bene e nel male). Per me è proprio la connessione che Severino ha voluto fare tra il problema divenire e quelli heideggeriani(tecnica, oblio dell'essere, superamento metafisica) a essere disastroso(ovvio che Frankie dirà il contrario), con quel blaterare sul destino dell'occidente-nichilista che a me stufa.

 

 

una volta, magari... poi, ho letto con attenzione le sue opere e, più che un blaterare, io ci trovo un discorso assolutamente coerente e necessario (ovviamente, secondo il concetto di "necessità" greco...)


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#505 Greed

    round control to major troll

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Inviato 26 maggio 2015 - 17:14


Vi sto leggendo da alcuni giorni. Penso di capire a grandi linee quello che dite ma ora ho anche chiaro perché non ho studiato filosofia. Non vedo assolutamente il punto, francamente.


il punto è la possibilità o meno di rintracciare un fondamento innegabile, una verità "epistemica", cioè una verità la cui negazione è autonegazione
poi, è saltata fuori la questione del nichilismo, etc.


Eh appunto :D
Volevo solo dire che a me la questione sembra talmente astratta da sembrarmi un mondo a sé in cui ci si può perdere (la testa :D). Mi ci potrei persino appassionare, eh al liceo mi piaceva molto e provavo anche a leggere i testi dei filosofi.
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#506 frankie teardrop

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Inviato 26 maggio 2015 - 17:42

sembra "astratta", ma non lo è... 

ma bisogna avere la voglia di approfondire, altrimenti è inutile


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#507 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 26 maggio 2015 - 18:13

Il problema è l'impostazione di base del pensiero di Severino, che per quanto mi riguarda mi sembra Bontadiniana, cioè "neoclassica", in realtà con fortissimi influssi idealistici. Ora, non credo che sia questo il contesto ideale per spingermi in sottigliezze ma le assunzioni di partenza del pensiero severiniano sono molto forti e in parte ereditate dal maestro, in una continuità che è diventata poi opposizione, che ha dato molti risultati ma che non è neutra. Per dirne una: la triade, essere-nulla-divenire è presa paro-paro dalla scienza della logica hegeliana.* Ora questa assunzione, data scontata l'identità tra pensiero ed essere tipica di Bontadini-Severino(e sticazzi comunque, prospettiva fecondissima sulla quale vorrei però che mi si portassero argomentazioni), non è priva di ricadute. O anche il rifiuto del principio di contraddizione aristotelico(che è a livello del giudizio**, non dell'ente), l'identità tra essere ed ente, cioè l'essere inteso univocamente e non polivocamente(l'essere si dice in molti modi...), il fatto che l'essere sia la totalità degli enti(l'avete sentito anche voi, si è proprio Heidegger che si sta girando nella tomba).

*Infatti Severino si considera a suo modo un coerentizzatore di Hegel(sic!).

** "E' impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo", è ovvio che Severino debba rifiutare questa affermazione perchè appartiene al giudizio e sotto la categoria del tempo, cioè di per sè, stando alla definizione Aristotelica(che è anche quella scientifica, sotto un certo aspetto) il divenire in sè non è contraddittorio, tesi che Severino invece eredita dal Bontadini(anche se non è così semplice), il quale vedeva in Dio il togliersi stesso della contraddizione(in realtà non è così semplice ma passi).


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#508 frankie teardrop

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Inviato 26 maggio 2015 - 18:15

infatti, non è così semplice... e nemmeno astratto

bello intervento, Mick

appena ho un po' di tempo, magari approfondisco alcune cose


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#509 Greed

    round control to major troll

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Inviato 29 maggio 2015 - 18:47

sembra "astratta", ma non lo è... 

ma bisogna avere la voglia di approfondire, altrimenti è inutile

 

Beh sì, capisco. Come tutte le cose che valgono veramente la pena, non si rivela subito.


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#510 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 29 maggio 2015 - 19:00

l'identità tra essere ed ente, cioè l'essere inteso univocamente e non polivocamente(l'essere si dice in molti modi...), il fatto che l'essere sia la totalità degli enti (l'avete sentito anche voi, si è proprio Heidegger che si sta girando nella tomba).

 

A mio modo di vedere è questo il punto che fa della prospettiva severiniana un pensiero elementare (e questo può anche essere un giudizio personale mio... ) ma soprattutto un pensiero metafisico (e questo invece non è negabile).

Colla differenza che a Bontadini sta benissimo di restare nella metafisica, mentre a S. no (e infatti la denuncia e se ne proclama superatore, mentre il superamento della metafisica, esigenza avvertita da tutti, in Heidegger è impossibile da parte del soggetto, dato che ogni progettualità - compresa quella di superare la metafisica - è metafisica eo ipso, e quindi viene abbandonata - per così dire - all'iniziativa dell'essere stesso. In altri pensatori la cosa sta differentemente ma comunque la "rozzezza" del superamento severiniano è soltanto sua... ).


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Moriremotuttista


#511 frankie teardrop

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Inviato 29 maggio 2015 - 19:48

 

sembra "astratta", ma non lo è... 

ma bisogna avere la voglia di approfondire, altrimenti è inutile

 

Beh sì, capisco. Come tutte le cose che valgono veramente la pena, non si rivela subito.

 

 

questo vale anche per la filosofia di Severino... mi capita spesso, infatti, di discutere con gente che conosce per sentito dire la sua filosofia, ma non ha mai letto i suoi libri - e c'è da restare sbalorditi... perché un conto è leggere in giro le solite cose (tutti siamo eterni, bla-bla), un conto è misurarsi con i suoi testi (che non sono certo facili)


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#512 simon

    Scaruffiano

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Inviato 23 giugno 2015 - 14:33

posso solamente "giocare" un istante e fare la formazione, perchè se no dovrei stare su questo topic per delle ore che funzionerebbe anche come anamnesi, come spunto perenne per ingrossare la mia ispirazione per il quartetto d'archi post seriale che ho scritto e che è sempre in via di sviluppo visto i riferimenti tangenti e tangenziali al mobile pousseriano e che è solo una miserabile "base" per quattro orchestre più onde corte che presto o tardi verrà pubblicata ma mai eseguita, come certe complicate radure bocciofile di brian ferneyhoug.

 

                                                                                SCHELLING

 

             DELEUZE                                                                                                                             GENTILE

 

 

                                                                                 FICHTE

 

 

                                SPINOZA                                                                                LEIBNIZ

 

 

                                                    LEVINAS                                 HOBBES

HUSSERL                                                                                                                                       HEIDEGGER

 

 

  

                                                                             HEGEL 


  • 7

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#513 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 24 giugno 2015 - 10:15

Comunque, come scienziato, quando sei in grado di prevedere (per primo al mondo!) un fenomeno e poi esso accade sei veramente felice. E nella vita dello scienziato questo accade piuttosto spesso. Altre branche della filosofia non hanno questo potere predittivo.
La sensazione e' che la filosofia non scientifica e' oggi un passo indietro alla scienza. Viene scoperta l'evoluzione o il dna e i filosofi ci si buttano sopra. Viene creato internet o il computer e via a filosofeggiare. La meccanica quantistica ha generato stuoli di filosofi e idem le neuroscienze.
Di rado accade il contrario.
Quindi se vuoi essere sulla frontiera del conosciuto e cercare di spostarla in avanti ti conviene fare lo scienziato.
L'informatico, con tutto il rispetto, in questo senso non e' uno scienziato.

 

Con tutto il rispetto, hai una accezione limitata della parola "informatico".

 

EDIT: dopo ho letto

 

 

 

Infatti dicevo scoperto il dna, creato internet. Ma hai ragione tu e' stato um mischione eccessivo. E forse sono stato ingiusto con gli informatici perche' ho pensato ai tecnici, ma gente come Turing la vedo direttamente come matematici computazionali.

 

 

 

La parola informatici ci va benissimo, grazie.


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#514 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 25 giugno 2015 - 19:31

Nobel physics laureate Brian Josephson recently posted a preprint in which he develops John Wheeler's idea that observers create reality. "Our assumption will be," writes Josephson in the introduction, "that activity in the quantum domain resembles in various ways the activity of human beings, this resemblance providing a basis for the possibility of systematic creation."

 

Vero, i fisici sono dei filosofi, però ogni tanto proprio loro superano la velocità di fuga e s'involano tangenzialmente alle orbite scientificamente ammissibili.

Stavo per metterlo in Tutto_Scienze, ma è meglio metterlo qua. Dentro ci sono cose che, se intese in una certa maniera, trovo almeno importanti. Ma il sottotesto non mi va giù, e leggendo due righe in più su Josephson sono contento così. Ci sono dei passaggi davvero illegibili, che vi faranno rimpiangere le mie proposizioni più oscure.

 

Comunque i fenomeni "alla base" e "all'apice" della nostra realtà ci mandano proprio in pappa il cervello (inevitabilmente?).


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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#515 Mr Repetto

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Inviato 16 gennaio 2016 - 19:04

Riprendo una conversazione in Vota la Trippa. Mi scuso per le domande da neofita che abbassano drasticamente il livello del thread. 

Quindi l'ondata neoliberista (che data almeno dalla fine dei '70, Reagan, Thatcher e compagnia) ma soprattutto la prevalenza nella civiltà occidentale della "convenienza economica" come discrimine dell'agire umano proviene dalla responsabilità epocale del rifiuto della metafisica da parte dei (cosiddetti) "relativisti".

"L'etica relativista e lo spirito del capitalismo", scriverebbe Max Weber oggi, quindi.

 

E quali sarebbero le direttive morali "forti", i valori insindacabili? Chi li stabilisce? La Chiesa cattolica? Lo Stato Etico? Platone? Un comitato scientifico?

 

Ti svelo un segreto: quellil che tu chiami i valori forti, cioè la metafisica in una parola sola e sintetica, non sta in piedi più da oltre due secoli. Ma non perché c'è qualche cattivone che la critica, distruggendola (e aprendo così la strada al capitalismo darwiniano  :lol: ) , ma perché è finita, esaurita, vuota, un feticcio in cui - molto palesemente - non crede più nessuno. Nemmeno chi per "lavoro" dovrebbe difenderla e propagandarla.
Si tratta di prenderne atto e continuare a vivere lo stesso, "inventandosi" nuovi modelli di associazione degli umani e di convivenza.

Ci è toccato il destino di vivere nel tempo del disincantamento del mondo, come lo chiamava il succitato Weber, che aggiungeva: "A chi non è capace di sopportare virilmente questo destino del nostro tempo è necessario dire di tornare piuttosto, in silenzio, senza la consueta pubblicità data alla propria conversione, ma schiettamente e semplicemente, nelle braccia largamente e misericordiosamente aperte delle antiche chiese. Esse non gli faranno alcuna difficoltà. Ma in un modo o nell’altro egli deve offrire, ciò è inevitabile, il 'sacrificio dell’intelletto'. Non lo rimprovereremo per questo, se ne è realmente capace".

 

ditemi se ci sono: in generale sono a favore dei valori certi?

 

 

Guarda anch'io ne capisco pochissimo. Credo che la chiave stia nella morte della metafisica e le sue (nefaste?) conseguenze. Ma come si viveva prima della morte della metafisica? C'era un dibattito, una sorta di pensiero condiviso relativamente alle domande fondamentali sull'universo e il nostro ruolo all'interno di esso ("pensiero forte")? Se è così sentiamo davvero l'esigenza oggi di avere questo quadro generale filosofico -religioso oppure va bene anche così, le questione ce le risolviamo una per una, alla bell'e meglio, con le competenze specifiche che possiamo mettere in gioco in quello specifico campo ("pensiero debole")? 

ravel, ho capito bene?

 

 

Sì.

Certo, queste macrosintesi (la mia, intendo, per la prima) sono piuttosto rivedibili nella loro frettolosa grossolanità, ma la sostanza è quella. E non l'ho mica scoperta io, eh...  ;)

 

Non è questione di sentire l'esigenza di un pensiero che "riprenda" la forza coesiva che ebbe la visione teologico-metafisica per secoli, è che quella non è più, non regge più.

Uno può sentirne la mancanza, un altro può invece esserne lieto perché considera la sua sparizione emancipatoria ma la questione non cambia.

 

La metafisica è qualcosa che non ho mai capito, nemmeno al liceo, forse proprio perchè ho sempre vissuto in un mondo post-metafisico. Non riesco a capire, ad esempio, perchè parli di coesione  della visione teologico-metafisica? Su quali pilastri si è retta questa coesione?

E ancora, non può essere considerata la scienza la nuova visione teologico-metafisica che regge la nostra civiltà? 


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#516 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 16 gennaio 2016 - 19:49

Riprendo una conversazione in Vota la Trippa. Mi scuso per le domande da neofita che abbassano drasticamente il livello del thread. 

Quindi l'ondata neoliberista (che data almeno dalla fine dei '70, Reagan, Thatcher e compagnia) ma soprattutto la prevalenza nella civiltà occidentale della "convenienza economica" come discrimine dell'agire umano proviene dalla responsabilità epocale del rifiuto della metafisica da parte dei (cosiddetti) "relativisti".

"L'etica relativista e lo spirito del capitalismo", scriverebbe Max Weber oggi, quindi.

 

E quali sarebbero le direttive morali "forti", i valori insindacabili? Chi li stabilisce? La Chiesa cattolica? Lo Stato Etico? Platone? Un comitato scientifico?

 

Ti svelo un segreto: quellil che tu chiami i valori forti, cioè la metafisica in una parola sola e sintetica, non sta in piedi più da oltre due secoli. Ma non perché c'è qualche cattivone che la critica, distruggendola (e aprendo così la strada al capitalismo darwiniano  :lol: ) , ma perché è finita, esaurita, vuota, un feticcio in cui - molto palesemente - non crede più nessuno. Nemmeno chi per "lavoro" dovrebbe difenderla e propagandarla.
Si tratta di prenderne atto e continuare a vivere lo stesso, "inventandosi" nuovi modelli di associazione degli umani e di convivenza.

Ci è toccato il destino di vivere nel tempo del disincantamento del mondo, come lo chiamava il succitato Weber, che aggiungeva: "A chi non è capace di sopportare virilmente questo destino del nostro tempo è necessario dire di tornare piuttosto, in silenzio, senza la consueta pubblicità data alla propria conversione, ma schiettamente e semplicemente, nelle braccia largamente e misericordiosamente aperte delle antiche chiese. Esse non gli faranno alcuna difficoltà. Ma in un modo o nell’altro egli deve offrire, ciò è inevitabile, il 'sacrificio dell’intelletto'. Non lo rimprovereremo per questo, se ne è realmente capace".

 

ditemi se ci sono: in generale sono a favore dei valori certi?

 

 

Guarda anch'io ne capisco pochissimo. Credo che la chiave stia nella morte della metafisica e le sue (nefaste?) conseguenze. Ma come si viveva prima della morte della metafisica? C'era un dibattito, una sorta di pensiero condiviso relativamente alle domande fondamentali sull'universo e il nostro ruolo all'interno di esso ("pensiero forte")? Se è così sentiamo davvero l'esigenza oggi di avere questo quadro generale filosofico -religioso oppure va bene anche così, le questione ce le risolviamo una per una, alla bell'e meglio, con le competenze specifiche che possiamo mettere in gioco in quello specifico campo ("pensiero debole")? 

ravel, ho capito bene?

 

 

Sì.

Certo, queste macrosintesi (la mia, intendo, per la prima) sono piuttosto rivedibili nella loro frettolosa grossolanità, ma la sostanza è quella. E non l'ho mica scoperta io, eh...  ;)

 

Non è questione di sentire l'esigenza di un pensiero che "riprenda" la forza coesiva che ebbe la visione teologico-metafisica per secoli, è che quella non è più, non regge più.

Uno può sentirne la mancanza, un altro può invece esserne lieto perché considera la sua sparizione emancipatoria ma la questione non cambia.

 

La metafisica è qualcosa che non ho mai capito, nemmeno al liceo, forse proprio perchè ho sempre vissuto in un mondo post-metafisico. Non riesco a capire, ad esempio, perchè parli di coesione  della visione teologico-metafisica? Su quali pilastri si è retta questa coesione?

E ancora, non può essere considerata la scienza la nuova visione teologico-metafisica che regge la nostra civiltà? 

 

Sì, ma tu che sei capace tira via un po' di quote! :lol:

 

Questa coesione ha retto il mondo europeo per secoli e forniva un quadro categoriale "forte" nel quale ogni ente aveva un posto e un senso d'essere. E questo si rispecchiava in analoghe categorie e realtà storico-sociali.
Chi metteva in discussione questo "ordine" (se non lo mettevano prima al rogo... asd ) era considerato prima di tutto un "matto", uno che non ha tutte le rotelle al posto giusto, non "uno che ha un'opinione sbagliata", tanto potente e "scontato", questo pensiero.

 

L'ultima domanda è troppo impegnativa... Non si può rispondere in un contesto frettoloso come questo. Nel complesso hai colto comunque un elemento importantissimo, secondo me. Diciamo che la scienza e la visione scientifico-naturalistica hanno sostituito e preso il posto "fondativo" che una volta era ricoperto dalla metafisica. Ne hanno preso il testimone per usare una metafora sportiva: una ha terminato la corsa, l'altra l'ha cominciata. Questo mi pare abbastanza un dato di fatto.
Sul senso di questo dato di fatto e sulle sue conseguenze e prospettive future, però mi fermerei.


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#517 Matthew30

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Inviato 16 gennaio 2016 - 19:55

Il discorso sull'eclissi della metafisica può riferirsi principalmente alla nostra società. In un mondo come quello saudita la metafisica ha un peso ancora rilevante nella vita quotidiana.


  • 0

#518 ravel

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Inviato 16 gennaio 2016 - 20:07

Il discorso sull'eclissi della metafisica può riferirsi principalmente alla nostra società. In un mondo come quello saudita la metafisica ha un peso ancora rilevante nella vita quotidiana.

 

E' vero che nella realtà contemporanea ci sono gradi diversi di questo processo e che tu ricordi situazioni in cui pare addirittura non esserci. Però una cosa mi pare indicativa: tutte le società planetarie senza vere eccezioni, accettano, ricercano anzi spasmodicamente i benefici della tecnologia e della scienza che li ha resi e li rende possibili e dell'economia che esse promuovono.
Attraverso questo cavallo di Troia, presto o tardi, quello che è palese da noi (e ancora oscurato da resistenze e residui metafisico-religiosi ancora importanti altrove) arriverà ovunque.


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#519 Mr Repetto

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Inviato 16 gennaio 2016 - 20:18

Immagino che la metafisica saudita odierna sia molto differente da quella che ha retto il mondo europeo per secoli. Eppure tu Matthew la chiami ancora metafisica. Mentre invece la visione scientifica del mondo che regge la civiltà occidentale ravel non la chiama "una nuova metafisica", ma qualcosa che, in qualche modo, ne ha preso il posto.
Come mai quella saudita è una metafisica e quella scientifica no? Forse che scienza e metafisica sono antitetiche per definizione (la scienza è un indagine materialista, non su un'essenza..boh...sparo a caso, perdonatemi)?
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#520 Stephen

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Inviato 16 gennaio 2016 - 20:47

Immagino che la metafisica saudita odierna sia molto differente da quella che ha retto il mondo europeo per secoli. Eppure tu Matthew la chiami ancora metafisica. Mentre invece la visione scientifica del mondo che regge la civiltà occidentale ravel non la chiama "una nuova metafisica", ma qualcosa che, in qualche modo, ne ha preso il posto.
Come mai quella saudita è una metafisica e quella scientifica no? Forse che scienza e metafisica sono antitetiche per definizione (la scienza è un indagine materialista, non su un'essenza..boh...sparo a caso, perdonatemi?

Ci leggo un po' di confusione. Volevo scrivere un post lungo dove introducevo delle cose, invece ti rimando ad un testo che potrebbe aiutarti a compiere le chiarificazioni lessicali (e poi concettuali) che da quello che ho capito sono in questione qui. E invece ti rimando ad un indice asd di un altro testo, molto utile e tra l'altro trasversale - è ancora più utile a chi non condivide Essere e Tempo, infatti. https://www.google.i...1fdAXgQ&cad=rja


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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

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#521 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 16 gennaio 2016 - 20:52

Stephen lo vuoi vedere morto il nostro Mr Repetto asd


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#522 100000

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Inviato 16 gennaio 2016 - 21:04

Sono curioso anch'io, ma non ho capito il post di Stephen e non so cosa farmene dell'indice linkato.


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#523 Mr Repetto

    Enciclopedista

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Inviato 16 gennaio 2016 - 21:50

Stephen lo vuoi vedere morto il nostro Mr Repetto asd

Ce la metteremo tutta. So che qui non è popolare tra gli scienziati, ma io credo molto nella divulgazione, specie a fumetti. Sull'economia posso consigliare delle robe life-changing. Ma se non trovo niente vado di .ppt e al limite passo ad Heidegger anche in lingua madre.
Comunque intuisco la questione, anche se probabilmente tendo un po' a confonderlo con il dibattito religione-scienza, forse più accessibile e meno tecnico.
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#524 Stephen

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Inviato 16 gennaio 2016 - 23:06

10000 e Repetto, l'indice linkato è relativo ad un saggio di Heidegger - breve, una ventina di pagine, ma molto bello, direi uno dei due-tre più belli dopo la famosa svolta, il tornante asd - che mi sembra sia la base del modo in cui si stava usando il termine "metafisica" nella discussione - che è proprio ciò su cui Repetto aveva dubbi. Volevo parlarne un po' io ma purtroppo non ho tempo, perché sono al computer a quest'ora per scrivere una tesi su tutt'un altro autore di tutt'un'altra epoca asd Il punto di Heidegger è che la scienza non è metafisica, ma non può - costituvamente - fare a meno, non poggiarsi su una metafisica - implicita. Questa metafisica è quella dell'immagine del mondo, e l'epoca dell'immagine del mondo è la modernità. Non potendo ora dire di più vi incuriosisco, visto che siamo su un forum di musica, dicendovi che tra le manifestazioni di questa metafisica c'è il fatto che l'arte diventa oggetto di una fruizione estetica (e Heidegger precisa che è un punto non meno importante degli altri).

 

Mick, lì Martino è anche abbastanza chiaro asd


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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

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#525 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 17 gennaio 2016 - 01:10

 

Stephen lo vuoi vedere morto il nostro Mr Repetto asd

Ce la metteremo tutta. So che qui non è popolare tra gli scienziati, ma io credo molto nella divulgazione, specie a fumetti. Sull'economia posso consigliare delle robe life-changing. Ma se non trovo niente vado di .ppt e al limite passo ad Heidegger anche in lingua madre.
Comunque intuisco la questione, anche se probabilmente tendo un po' a confonderlo con il dibattito religione-scienza, forse più accessibile e meno tecnico.

 

 

Il dibattito scienza-religione è un po' come Milan-Inter al bar, non annoia mai.


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#526 neuro

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Inviato 18 gennaio 2016 - 09:53

 

Ce la metteremo tutta. So che qui non è popolare tra gli scienziati, ma io credo molto nella divulgazione, specie a fumetti.

 

ma come! Ma se ho appena organizzato una mostra di divulgazione scientifica che peraltro contiene un CASINO di materiale a fumetti (sul serio)

 

http://www.santannap...-firenze-dal-23


  • 2
apri apri, apri tutto!

#527 Reynard

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Inviato 29 febbraio 2016 - 09:33

Riprendendo dal topic "cosa state leggendo"

 

Jack DiSpade, on 28 Feb 2016 - 9:44 PM, said:

 

         La fisica. Passi la matematica, ma affermare che la fisica sia indipendente dall'esperienza suona alquanto bizzarro. 

 

Spoiler

  • 2
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#528 Jack DiSpade

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Inviato 29 febbraio 2016 - 11:47

Sì, quello che dici lo condivido in buona parte, ma ci aggiungi del tuo e conoscienze che Manu non poteva avere; il mio era un commento riferito strettamente agli scritti di Manu, che, così come sono, si prestano a obiezioni. Non nego che il suo sistema sia affascinante e possa essere (a posteriori asd ) rielaborato in qualcosa di più solido. Una sola cosa su Hume: l'empasse di Hume è precisamente di natura logica, per questo faceva ammattire Kant, che non poteva certo escluderla dal suo sistema. Dici bene che kant era sostanzialmente empirista: per lui la Natura coincide con l'esperienza; i due dicono la stessa cosa in modi diversi: per Hume l'esperienza è oggettiva e la causa soggettiva, per Manu  una causalità oggettiva permette un'esperienza soggettiva. Il vero problema, però, non è tanto lo statuto ontologico della causa, quanto la possibilità di ricavare leggi fisiche in grado di prevedere i fenomeni. La fisica di Kant  non può comunque oltrepassare i limiti della logica e rimane (o dovrebbe rimanere) meramente descrittiva, dando a posteriori un senso all'intuizione sensibile.

 

P.S. hai qualche lettura da consigliare al riguardo?


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#529 Reynard

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Inviato 29 febbraio 2016 - 18:18

 

P.S. hai qualche lettura da consigliare al riguardo?

 

Prova "Sostanza e funzione" e il libro sulla teoria della relatività di Cassirer.

Ti anticipò però che anche lui 'ci mette del suo'.


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#530 Jack DiSpade

    Critico proto-punk

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Inviato 29 febbraio 2016 - 23:33

Prova "Sostanza e funzione" e il libro sulla teoria della relatività di Cassirer.

Ti anticipò però che anche lui 'ci mette del suo'.

 

 

Ok ci proverò, sebbene le mie incursioni nella relatività non abbiano mai avuto grandi esiti (mancano le basi ashd )

 

Chiuderei questa parentesi kantiana con un graziosissimo componimento del mai troppo compianto Umbertone:

 


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#531 sud afternoon

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Inviato 23 marzo 2016 - 13:10

È morto Putnam, e io ho guadagnato punti su totomorti.com!


  • 0

#532 Reynard

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Inviato 23 marzo 2016 - 13:22

È morto Putnam, e io ho guadagnato punti su totomorti.com!

Un po' mi dispiace.


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#533 Stephen

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Inviato 23 marzo 2016 - 14:18

E' morto un paio di settimane fa, no?

Avevo appena cominciato a studiarlo. (Le basi, proprio: "The meaning of 'meaning'".)


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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

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#534 Karmasukia

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Inviato 24 marzo 2016 - 19:35

Qualcuno se la sentirebbe di dirmi perché Hegel potrebbe essere accostato ad Heidegger e a Nietzsche?

Sempre che qualcuno se la senta di accostarli.

 

Cosa c'é di heidegerriano in Hegel, secondo voi?


  • 0

#535 Stephen

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Inviato 24 marzo 2016 - 19:46

Auguri: Heidegger ha dichiarato per una vita di voler scrivere un libro/tenere un corso sulla "Scienza della logica", e non è riuscito a farlo.

Su Nietzsche ancora peggio, perché come sempre da una parte dice una cosa, dall'altra un'altra.

Quindi no, io non me la sento, neanche di pensarci per sbaglio. Il massimo che faccio è rimandare tutta la discussione al saggio sull'immagine del mondo, che devo aver citato poco sopra, e che, visto l'oggetto (concetto di modernità) può essere utile per aprire una prospettiva di confronto. (Una tra le tante. Per altre, prova a googlare hegel+heidegger+animalitas+humanitas et similia.)

Forse qualcosina c'è anche nelle lezioni di Habermas sulla modernità, in cui confronta tutta una trafila di autori (tra cui il pazzo e il nazista) con una problematica hegeliana. Stop.
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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

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#536 piersa

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Inviato 24 marzo 2016 - 19:51

Il sole e la luna proprio, un sofo sistematizzante vs due poeti in pratica
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#537 Karmasukia

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Inviato 24 marzo 2016 - 19:57

Se azzardo un parallelo tra i tre, promettete di non ridere? E di leggere?

(che meno di una pagina non mi verrá fuori)


  • 0

#538 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 24 marzo 2016 - 20:16

Comunque Hegel>>>>>>>>>>>>>>>Nietzsche>>>>>>>>>>>>>Heidegger, che comunque>>>>>>>>>>>>>>>>>filosofo degli ultimi 50 anni a caso.

Il lento declino della filosofia occidentale. Mi è uscito concettuale sto post eh asd


  • 2

#539 Matthew30

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Inviato 24 marzo 2016 - 20:21

La tua è una linea cronologica progressiva fin dall'epoca antica o riferita solo a questi tre grandi pensatori dell'età contemporanea?

 

Perché altrimenti potremmo quasi pensare che Talete >>>>>>>>>>>>>>>>>>tutti.  :P


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#540 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 24 marzo 2016 - 20:28

Telete non ho ancora capito che cosa sostenga, ammesso che qualcuno l'abbia mai capito. asd


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#541 piersa

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Inviato 24 marzo 2016 - 20:38

Talete sostiene pochissimo e quindi sbaglia pochissimo. La centralità di uno dei 4 elementi primari, per la precisione
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#542 Stephen

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Inviato 24 marzo 2016 - 22:11

Se azzardo un parallelo tra i tre, promettete di non ridere? E di leggere?

(che meno di una pagina non mi verrá fuori)

Ripeto: auguri, altro che risate.

 

Io prometto di risponderti. In trenta pagine. asd

 

Telete non ho ancora capito che cosa sostenga, ammesso che qualcuno l'abbia mai capito. asd

Magari risulto fuori luogo - anzi, sicuramente - ma mi rivolgo a tutti: ridare un'occhiata a quello che scrive Hegel sui presocratici nelle lezioni di storia della filosofia. La mia espressione in reazione alla sua lettura puoi immaginarla così: :wub:


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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

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#543 ravel

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Inviato 25 marzo 2016 - 15:03

Qualcuno se la sentirebbe di dirmi perché Hegel potrebbe essere accostato ad Heidegger e a Nietzsche?

Sempre che qualcuno se la senta di accostarli.

 

Cosa c'é di heidegerriano in Hegel, secondo voi?

 

C'è, per esempio (intendo il duo Hegel-Heidegger), la considerazione dell'Occidente come un "tutto" che - dai suoi inizi in Grecia a oggi - segue uno "sviluppo" (per così chiamarlo) che ha un senso appunto unitario (il dispiegarsi e autoriconoscersi dello Spirito, nel primo, l'oblio dell'essere nel secondo). Anche in Husserl c'è questa idea sotterranea ma meno chiara e venuta fuori soltanto alla fine della sua attività speculativa. E c'è anche in Nietzsche, ovviamente, anche se non "sistematizzata" (pensa, per esempio alla "storia di un errore" che c'è in GD).

 

Hegel-Nietzsche è ancora più intrigante come accostamento. C'è un bellissimo lavoro di Walter Kaufmann su Nietzsche che lo ricollega a tutta la deutsche Bewegung (a partire da Goethe) ed è più intelligente (e umile) di tutte le flamboyant e "spettacolari" letture/interpretazioni novecentesche (Heidegger compreso) che sono per lo più inutili anche se fanno "molto figo".

E poi c'è un saggio di Beerling proprio sul tema "Nietzsche e Hegel" (che è anche tradotto in italiano).
Aggiungerei di mio: ti è mai venuto in mente un accostamento tra la Fenomenologia dello spirito e lo Zarathustra? "I miei scritti parlano solo dei miei superamenti", diceva N. , ma non è molto "dialettica" (e quindi hegeliana!) questa idea dell'autosuperamento? E Zarathustra cosa fa se non passare da esperienza a esperienza fino a giungere al sapere ass... ehm, cioè al superuomo? :D
E poi, pensa alla critica del cristianesimo del primo Hegel e a quella di N.! Il primo a parlare della morte di Dio è Hegel.

 

La consapevolezza della deriva della modernità è il sottofondo comune a tutti (ma non soltanto a loro tre, ovviamente), con giudizi di valore e "previsioni" sul futuro diverse. Ma la radice è molto vicina.


  • 2

«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#544 Karmasukia

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Inviato 29 marzo 2016 - 16:15

Lo tiro giú "semplice" vah, che se ho una missione é proprio quella di stringerstringere il lessico dei personaggi di cui si sta parlando.

 

Nella dialettica di Hegel ho sempre visto una sorta di disincanto e fanculismo, figlio un po' delle bizzarrie di Eraclito e dell'ecumenismo meravigliao di Spinoza.

Il Discorso/Concetto/Spirito, per Hegel, equivale alla somma degli stessi, cioé non esiste un termine che sia privo di Anschluss ad un altro termine.

Il fatto é che i termini sono infiniti (il Reale é fatto di infiniti Finiti) e la dialettica vive quindi nel suo estendersi all'infinito. Cos'é la Veritá quindi? La veritá é il processo osmotico, il travaglio, lo scontro, la responsabilitá che ogni ente nel mondo detiene verso i termini opposti ai suoi e verso i nuovi termini che questa relazione creerá. In questo senso, la Veritá é un Divenire costante e perpetuo di nuove relazioni (la Storia), a cui noi granelli di sabbia é dato di assistere per un po' di tempo, finché non ci viene un cancro alla minchia e tutti ci gridano RIP!.

Per Hegel tutto quello che é reale, é razionale (da cui, graziarcazzo: ció che é razionale, é reale).

Che si parli di Jeffrey Dahmer e del suo cannibalismo, della grande Olanda di Crujiff, di Las Bandas, di Odoacre, di cucina molecolar-trasformista, di Marco Columbro che si farcisce Lorella Cuccarini...stiamo sempre prendendo in considerazione dei FINITI dell'INFINITO, stiamo sempre considerando declinazioni dello Spirito che partecipano all'equilibrio santissimo dello stesso. Non solo: Spinoza gratia, sia in Dahmer che in Marco Columbro dovremmo essere in grado di ritrovare tutta la tragica pantagruelica bellezza struggente dello Spirito, in tutti questi "termini" dovremmo ritrovare i tratti tipici dell'Essere.

 

Insomma, Hegel é il filosofo del MOMENTO: l'Assoluto, Dio, La Veritá, it's right here right now in ogni secondo di questo infinito Divenire/Cambiamento. Che del doman non v'é certezza. Vuoi la tua Veritá? Allora pensa, sistemizza, collega, afferma e sconferma e pena e soffri, finché un giorno morrai.

 

Hegel non lo sa, ma diceva che La Storia Siamo Noi (per lui era preferibile che si fosse Prussiani).

 

Arrivare a Nietzsche é, per la mia mente sempliciotta di campagnolo, un passaggio breve. Nietzsche era un altro "momentista", era un altro per cui la vita era prima di tutto una sofferenza immensa nel senso di "tensione" immensa: la vita per Nietzsche era una sfida continuo contro il "dato", un "superamento" del precostituito e della tradizione, un grande viaggio individuale in un regno di OPPOSTI e CELATI e NASCOSTI (cioé i termini infiniti a cui va incontro la dialettica hegeliana).

Anche la questione dell'Eterno Ritorno (che ognuno interpreta liberamente) mi profuma di somiglianze: Nietzsche dice che tutta la merda a fiorellini che vediamo ed esperiamo oggi, ci arriverá addosso all'INFINITO, per sempre. Ma perché? Intende dire che il Cucciolone che mangiai quindici anni fa a Jesolo, l'ho mangiato tutti i giorni a Jesolo e lo mangieró a Jesolo tutti i giorni fino alla mia morte? Ovvio che no, Nietzsche era eccentrico, mica sémo. Intende dire che ogni nostra esperienza racchiude l'Infinitezza e tutte le features dell'Essere. Intende dire che le sensazioni che ci regala un Cucciolone in spiaggia si ripeteranno, in veste diversa, per tutta la vita. D'altra parte, non é forse vero che é tutta la vita che stiamo bene e stiamo male? Questo perché ogni microputtanata che esiste in questo mondo, "contiene" il mondo (hashtag Hegel ++), ogni "finito" rappresenta l'"infinito" nel suo essere elemento del Divenire.

A Nietzsche stava sulle palle Hegel, perché avrebbe tentato di sistematizzare l'Essere quando invece l'Essere é DIVENIRE (quindi imprendibile).

Capisco che Nietzsche odiasse ed evitasse la retorica filosofica accademica (non a caso, passava piú per letterato-artista ed aveva la fama di total outsider anche nel reggere un paio di baguette), ma anche lui cerca di sistematizzare e giudicare (non é quello che cerchiamo di fare, quando parliamo e giudichiamo? Nicce era un supersentenzionista), e nel farlo non lo vedo molto lontano da Hegel.

 

Kirkegeidegger.

Heidegger é un altro arpista del Contraddittorio. Per lui siamo naturalmente fottuti, visto che nasciamo in un preformato sistema di linguaggio verbale che ci permette di esprimere l'essere: senza le parole cannibalismo/gelato/calciatore, non potremmo parlare decentemente l'essere di Jeffrey Dahmer, del Cucciolone, di Crujiff. Nel fare questo, ci dimentichiamo dell'Essere, non lo "apriamo", non lo "liberiamo", perché dobbiamo costantemente sistemarlo in un codice linguistico sistematizzato e "chiuso". Insomma, sembra quasi che per lui lo Spirito Assoluto sia l'Arte, o meglio tutte le rappresentazioni scodificate e "astratte" e "sacre" che creano CODICE, piú che vestirsene (e qui si apre il discorso ESTETICA, su cui ci si puó scannare piú avanti). 

Io dico che Heidegger fa cose simili ai due sociopatici di cui sopra: ci dice che la "Cosa" non é intimamente conoscibile, perché siamo giá nati nella STORIA, nel DIVENIRE, nella TRADIZIONE-CHE-GIA-STA-CAMBIANDO, che sono solamente fenomeni dell'Essere ma non l'Essere Totale. Il nostro compito consiste nell'attuare un procedimento di velamento-disvelamento delle cose, ovvero relazionare-contestualizzare i termini della vita e della storia (tesi e antitesi hegeliane, apollo-dioniso di nicce), far riemergere il celato (che per Heidegger sguazza nel linguaggio), per tentare di capirci qualcosa in piú (ma mai tutto). Heidegger tra l'altro, come Nicce, esalta la morte, e ci ricorda ogni secondo che noi siamo materia organica "finita" e "compiuta" e "vera" solo nel momento della nostra morte e che fino a quel momento dovremmo tenere in testa che la morte é l'unica cosa che l'Esserci non puó scegliere (e il suicidio? "coughing") e che quindi sarebbe bene ci prendessimo ogni giorno il lusso di scegliere tutte le altre (la volontá di potenza nicciana?, la catarsi artistica come immanenza della morte?). Hegel di "morte" non parlava, ma l'Antitesi hegeliana rappresenta, in un certo senso, la "morte" che si contrappone alla "vita" della tesi: tutti i fenomeni sono "finiti" perché "disvelati" da altri (A negato da B), in un procedimento infinito che crea nuovi termini. 

Sia Hegel che Heidegger erano due storici e fondamentalmente pensavano che l'unica Veritá fosse la descrizione delle cose successe fino a quel momento lí e che l'Essere fosse interpretabile solo tramite la constatazione meravigliosa delle coppie relazionali che si auto-annullano e che concimano nuovo vissuto. Heidegger parlava di "semplice e positiva auto-evidenza dell'esistere", che é un elogio spinoziano di Sharon Stone, degli scoiattoli, dei vietcong, di Charles Manson, di Man Erg.

Pensa Hegel:

L'uomo che si isola rinuncia al suo destino, si disinteressa del progresso morale. Parlando in termini morali, pensare solo a sé è la stessa cosa che non pensarci affatto, perché il fiore assoluto dell'individuo non è dentro di lui; è nell'umanità intera. Non si adempie il dovere, come spesso si è portati a credere e come ci si vanta di fare, confidandosi tra le vette dell'astrazione e della speculazione pura, vivendo una vita da anacoreta; non vi si adempie con i sogni ma con gli atti, atti compiuti nella società e per essa.

 

Se da una parte puó suonare come una uscita retrograda e reazionaria (what about i meditatori orientali che si ritirano sotto un albero a vegetare per anni? sono degli sfigati perché si isolano? Pensano loro di essere "isolati"? (mi sa di no, mi sa che pensano di essere "dentro tutto")), dall'altra dischiude un amore per il Molteplice e per la Responsabilitá versi i Rapporti. Nicce era un viaggiatore e un simpaticone, Heidegger un gran scopatore e un feticista delle letterine scritte a modino. 

 

 

A me sembrano tutti e tre dei post-modernisti (quantomeno post-modernisti del loro tempo) che propongono sistemi anti-monistici e relativistici, das ist was ich sagen wollte.

 

Tut mir leid, es war lang.


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#545 Karmasukia

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Ebbene lo confesso, ho sparato a JackDiSpade.


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#548 Reynard

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Inviato 01 novembre 2016 - 11:58

Sto leggendo (molto a rilento perché non c'ho testa di questi tempi) il Saggio sui dati immediati della coscienza di Bergson. 

Illuminante, mi pento di non averlo letto prima.


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#549 piersa

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Inviato 16 gennaio 2017 - 18:02

chi mi consiglia la migliore traduzione delle Confessioni di Agostino? Grazie anticipate...


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#550 Gonzalo Pirobutirro

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Inviato 16 gennaio 2017 - 18:33

chi mi consiglia la migliore traduzione delle Confessioni di Agostino? Grazie anticipate...

 

Io ho questa - credo si trovi ancora identica con un'altra copertina:

 

$_35.JPG

 

Molto "istituzionale", non so se sia la migliore in assoluto, ma a me è parsa valida, anche come edizione nel complesso; comunque fondamentale il testo latino a fronte.


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