
John Boorman
#1
Guest_Honky Tonk Man_*
Inviato 03 agosto 2008 - 17:15
Diretto da John Boorman su sceneggiatura di Valerio Massimo Manfredi. Si pensava ad Antonio Banderas, ora è più probabile Daniel Craig.
#2
Inviato 03 agosto 2008 - 23:38
#3
Guest_Honky Tonk Man_*
Inviato 04 agosto 2008 - 12:15
Che hai visto di suo?
#4
Inviato 04 agosto 2008 - 12:24
Che hai visto di suo?
pochetto.
"Un Tranquillo Weekend di Paura" (ottimo), "Excalibur" (curioso, affascinante), "Oltre Rangoon" (solido, sottovalutato), "L'esorcista 2" (brutto) e "Il Sarto di Panama" (nsomma)
#5
Guest_Honky Tonk Man_*
Inviato 04 agosto 2008 - 12:41
Deliverance ("Un tranquillo weekend di paura") è una riflessione bella e profonda sul rapporto uomo-natura.
Zardoz (id.) è il vero Boorman. Perde forza nel suo corso, ma il prologo è stupendo.
Exorcist II - The Heretic ("L'esorcista II - L'eretico") per me è sottovalutato; le sequenze africane sono davvero affascinanti.
Excalibur (id.) non ha una gran sceneggiatura, ma è forse il più riuscito.
The Emerald Forest ("La foresta di smeraldo") è notevole, forse per come Boorman è coinvolto dal tema.
Beyond Rangoon ("Oltre Rangoon") m'ha lasciato perplesso.
The General (id.) è un gran film... infatti è diventato invisibile.
The Tailor of Panama ("Il sarto di Panama") non è molto convenzionale ma è deboluccio.
Country Of My Skull ("In My Country") è un pò fiacco.
#6
Inviato 04 agosto 2008 - 13:08
"Un Tranquillo Weekend di Paura" (ottimo), "Excalibur" (curioso, affascinante), "Oltre Rangoon" (solido, sottovalutato), "L'esorcista 2" (brutto) e "Il Sarto di Panama" (nsomma)
Ti manca ancora il meglio. Ti invidio, vorrei anch'io avere un regista così ancora tutto da scoprire... che sicuramente ce ne sono, ma finché non li scopro non posso saperlo.
Di Boorman mi manca solo l'esordio Catch Us If You Can (1965) con i Dave Clark Five sulla scia dei film di Lester con i Beatles. Pare sia tutt'altro che trascurabile.
Il meglio:
Point Blank (1967) Senza un attimo di tregua
Sonata per Lee Marvin. Uno dei pochi registi ad aver compreso l'estetica psichedelica. Capolavoro.
Hell in the Pacific (1968) Duello nel Pacifico
Nelle mani di un regista qualsiasi sarebbe stato un sterile esercizio di stile, nelle sue è un apologo lucido e pessimista, ma anche un bellissimo film d'avventura.
Leo the Last (1970) Leone l'ultimo
Free cinema, commedia all'italiana, blackploitation, musical: il suo film più libero.
Deliverance (1972) Un tranquillo week-end di paura
Cuore di tenebra americano.
Zardoz (1974)
Delirante ma affascinante compendio estetico e spirituale di un intero decennio.
Comunque belli:
Excalibur (1981)
Volutamente sconcertante nella sua aderenza al mito. Ammirevole.
The Emerald Forest (1985) La foresta di smeraldo
Avvincente e tesissimo.
Hope and Glory (1987) Anni '40
Il suo Amarcord è il suo film più inglese e meno acido.
Where the Heart Is (1990) Dalla parte del cuore
Commedia stramplata e pop, molto fine anni 80. Da (ri)scoprire.
Beyond Rangoon (1995) Oltre Rangoon
Sottovalutatissimo.
The General (1998)
Tra Scorsese e Neil Jordan. Bello.
Così così:
The Tailor of Panama (2001) Il Sarto di Panama
Mentre molti registi della sua generazione, anche più accomodanti di lui, sono ridotti da anni al silenzio, Boorman trova sempre misteriosamente i soldi per questi suoi filmoni politici regolarmente ignorati dal pubblico... non tra i suoi più riusciti.
Country of My Skull (2004) In My Country
Tema importante soffocato dalle convenzioni. Non un brutto film, ma un bel scivolone per un regista che delle convenzioni se n'è sempre fregato
Il brutto:
Exorcist II: The Heretic (1977) L'esorcista II: l'eretico
C'è da dire che è stato pesantemente manomesso dai produttori. Ma non credo ne sarebbero uscito comunque un gran capolavoro. Misteriosamente ha una cerchia dura di difensori (tra cui Ghezzi che addirittura lo considera migliore del primo e il vero capolavoro di Boorman!)
#7
Guest_Honky Tonk Man_*
Inviato 04 agosto 2008 - 13:14
#8
Inviato 04 agosto 2008 - 13:30
The General per me starebbe tra "Il meglio"... Zardoz meglio di Excalibur? Forse Zardoz è quello più profondo e la sequenza iniziale è fortissima, perfetta... ma trovo che Excalibur nonostante la sceneggiatura appena abbozzata sia meglio riuscito.
Su The General forse hai ragione. Però non lo ricordo molto bene e non volevo sbilanciarmi troppo.
Zardoz ed Excalibur sono due film che rischiano davvero tantissimo, in perenne bilico tra il sublime e il ridicolo (non involontario però - il sottotesto ironico è evidente in entrambi). Rispetto a Zardoz, Excalibur per me sconta degli attori con grave carenza di carisma nei ruoli principali. Eccetto lo spassoso Nicol Williamson nei panni di Merlino.
#9
Guest_Honky Tonk Man_*
Inviato 04 agosto 2008 - 13:37
#10
Inviato 04 agosto 2008 - 13:46
Excalibur per me sconta degli attori con grave carenza di carisma nei ruoli principali. Eccetto lo spassoso Nicol Williamson nei panni di Merlino.
beh oddio, c'erano pure Nigel Terry e Helen Mirren, che carisma (e talento) ne hanno da vendere.. magari soffrono un po' dei personaggi troppo stereotipati per inventarsi granché, ma Terry mi piace moltissimo via via che il suo Artù invecchia e si carica di malinconia e rimpianto.. Excalibur è un film unico, un film dove davvero il pastrocchio e il capolavoro vivono insieme e si alimentano a vicenda. Ma credo che come pochissimi altri film nel suo genere ha fatto storia: la fotografia, la perfetta armonia di musica e immagini, la regia che impenna continuamente nel visionario spinto, anche a costo di effetti speciali kitsch (o forse solo invecchiati malissimo), come a voler sfuggire dalle gabbie del kolossal fantastico o più in generale dall'impianto tradizionale della narrativa hollywoodiana. Discorso che poi vale per gran parte dell'opera del regista, un'opera coraggiosa, ammirevole anche nei momenti meno riusciti, e spesso molto incompresa
#11
Inviato 04 agosto 2008 - 14:33
La prova del nove è che invece in ruoli minori gli allora sconosciuti Gabriel Byrne e Liam Neeson in parti a loro consone si fanno subito notare come perfette "facce da film".
Per il resto mi trovo perfettamente d'accordo con te sul film.
#12
Inviato 17 agosto 2008 - 15:27
Point Blank (1967) Senza un attimo di tregua
Sonata per Lee Marvin. Uno dei pochi registi ad aver compreso l'estetica psichedelica. Capolavoro.
visto. Solo mentre lo guardavo mi sono reso conto di aver assistito in precedenza alla medesima storia in "Payback" con Mel Gibson, che di fatti è tratto dal medesimo romanzo di partenza. Questo è meglio però. Noir bello tosto, senza fronzoli, come piacciono a me. Stile psichedelico-sperimentale pieno di flashback, flashforward, elissi e improvvisi scoppi di violenza. E un Lee Marvin da antologia che pronuncerà circa dieci frasi in tutto il film.
E ora via con "Duello nel pacifico"
#13
Inviato 23 agosto 2008 - 13:47
Sorry, è ancora peggio di quanto lo ricordarssi! Non basta qualche bella suggestione visiva (le sovraimpressioni durante la prima seduta ipnotica, le riprese aeree delle cavallette) a farne un film memorabile.
La sceneggiatura è priva di alcuna logica o progressione narrativa, i dialoghi sono imbarazzanti ("devi sincronizzarlo"

#14
Inviato 23 agosto 2008 - 14:26
#15
Guest_Honky Tonk Man_*
Inviato 23 agosto 2008 - 16:16
La versione di Schrader del prequel è rarissima... non l'ho ancora cercata molto, ma vederla sarebbe un bel colpo.
#16
Inviato 23 agosto 2008 - 16:34
Dopo anni di pre-produzione, pare che si sia decisi a girare Le Memorie di Adriano!
Diretto da John Boorman su sceneggiatura di Valerio Massimo Manfredi. Si pensava ad Antonio Banderas, ora è più probabile Daniel Craig.
Uno dei miei libri preferiti.
Mamma mia!
Pare che l'interprete sarà proprio Craig, che però non mi sembra adatto... Adriano è un uomo di 60 anni, malato, che sta per morire.
Sarà perché ho ancora negli occhi la splendida interpretazione di Albertazzi a teatro.
#17
Guest_Honky Tonk Man_*
Inviato 25 agosto 2008 - 05:50
La versione di Albertazzi è stupenda, ho il DVD... credo che Craig sia abbastanza bravo da rivelarsi adatto.
#18
Inviato 12 giugno 2009 - 18:09
Un po?? lento, ma rende bene la situazione di estrema sopravvivenza. Il vero problema è che i due sono nemici per cui all??inizio si vedono come una minaccia. Anche per questo fa molto effetto quando, approdati su un??altra isola, l??americano si spaventa e dice a quello che ormai è diventato un compagno: ??Credevo che fossi un giapponese?.
Il primo scontro tra i due è all??insegna della paura. Zoom sugli occhi di uno e combattimento immaginario, sottolineato dalla musica di Lalo Schifrin, in cui viene ucciso, poi ancora zoom sugli occhi dell??altro per registrare la comune ansia di affrontare il nemico.
Il finale è spiazzante e imprevisto. Cito dal Morandini: ??Al montaggio il film fu modificato dalla produzione che vi appiccicò un finale di bombardamento che distruggeva tutta l'isola. Il messaggio pacifista è appesantito da un impianto allegorico?. Sarei grata se qualcuno mi spiegasse cosa si intende specificamente con ??appesantito da un impianto allegorico?.
I due sono appena scoppiati finalmente a ridere perché hanno trovato viveri e stanno bevendo. L??americano confida la sua storia, poi fa una domanda che gli sta molto a cuore e intanto il giapponese ha trovato una rivista ironicamente intitolata Life che mostra gli orrori della guerra. Mentre le pagine scorrono, le domande incalzano: Perché voi giapponesi non credete in Dio?
Non ce l??avete Dio? Gesù Cristo?
Il titolo italiano- Duello nel Pacifico- sottolinea maggiormente la storia tra i due personaggi, mentre quello originale- Hell in the Pacific- allarga il campo della tragedia a un livello più universale.
#19
Inviato 12 giugno 2009 - 20:03
Il finale è spiazzante e imprevisto. Cito dal Morandini: ??Al montaggio il film fu modificato dalla produzione che vi appiccicò un finale di bombardamento che distruggeva tutta l'isola. Il messaggio pacifista è appesantito da un impianto allegorico?. Sarei grata se qualcuno mi spiegasse cosa si intende specificamente con ??appesantito da un impianto allegorico?.
penso che si possa riferire alla "guerra dei mondi" ingabbiata dal microcosmo-isola, da cui in realtà i due non riescono mai a fuggire (fuggono da una e rientrano immediatamente in un'altra), cosa che sottolinea la componente metafisica del film: il titolo originale "Hell in the Pacific" non è semplicemente più universale ma è un titolo che pone in giusto risalto come l'opera di Boorman rifletta soprattutto un duello filosofico e ideale (e tanto suo cinema a partire da "Point Blank" è un'incursione sulle più ancestrali sfide dell'uomo, contro l'uomo, contro la Natura, contro Dio), e nel titolo antitetico "(L')Inferno (è) nel Pacifico" questo è ancor più marcato: per farla breve "Duello nel Pacifico" lo si può benissimo leggere come un film su due soldati-simbolididuemondi che, finiti all'inferno, continuano - per contrappasso - a farsi la guerra, salvo trovare un momento di pacifico accordo quando decidono di liberarsi dalla gabbia della natura, viaggio simil-allucinatorio che li riporterà al punto di partenza. difatti, il finale mi aveva spiazzato, appunto perchè - come scopro adesso - appiccicato e posticcio rispetto all'impronta che dà Boorman per tutto il film.
#20
Guest_Bronco Billy_*
Inviato 12 giugno 2009 - 20:15
Il film poteva chiudersi sul finale voluto da Boorman - i protagonisti s'allontanano, annullando così i progressi fatti.
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