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The Residents


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56 replies to this topic

#1 angus890

    Groupie

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:09

Sto cominciando ora ad ascoltare qualcosa di questo gruppo avant-rock,cosa ne pensate e soprattutto e' possibile che non si sia mai capito chi ci fosse dietro al nome The Residents?
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#2 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:27

Tieniti sintonizzato. Fra poco OndaRock ti farà un regalo e avrai tutte le informazioni che vuoi... ;)
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TYPE O NEGATIVE. SLOW, DEEP AND HARD. Parole, musica e gesta di PETER STEELE

 

C A P T A I N    M A S K    R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART

                                            

MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)

 

三生石


#3 bosforo

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:30

Sto cominciando ora ad ascoltare qualcosa di questo gruppo avant-rock,cosa ne pensate e soprattutto e' possibile che non si sia mai capito chi ci fosse dietro al nome The Residents?


alla fine mi pare si siano saputi i nomi dei residenti.
per me restano un gruppo davvero buono, con un paio di bei dischi. da ascoltare a piccole dosi, che sono divertenti
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#4 frankie teardrop

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:31


Sto cominciando ora ad ascoltare qualcosa di questo gruppo avant-rock,cosa ne pensate e soprattutto e' possibile che non si sia mai capito chi ci fosse dietro al nome The Residents?


alla fine mi pare si siano saputi i nomi dei residenti.


Si: siamo io, vuvu, strangelove e The Piper... R.Mutt, invece, è Senada!
  • 0

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三生石


#5 Guest_Julian_*

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:34

Tieniti sintonizzato. Fra poco OndaRock ti farà un regalo e avrai tutte le informazioni che vuoi... ;)


Grande colpo allora.

Comunque per me i Residents hanno realizzato due dischi bellissimi (le due pietre di OR) ed altri interessanti ma non eccezionali. Mai amato alla follia il Commercial Album, e neppure Eskimo mi ha mai convinto a pieno, pur essendo un lavoro valido.

Forse è più interessante ed originale che bello, mentre le due pietre (in particolare "Not Available") sono dischi intensissimi, sperimentali e spiazzanti ma anche estremamente forti e coinvolgenti.
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#6 Rooftrampler

    Roadie

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:44

Un gruppo come questo non è di certo di facile ascolto inizialmente, ma ci sia bitua(come tutta la musica). Ti consiglio vivamente "Not Available", di cui sono innamorato. Inoltre c'è anche Meet the Residents, pure questo grande album. Ma non sono da meno gli altri(Eskimo tra tutti). C'è vasta gamma nei Residents.
  • 0

#7 Guest_Incidente_*

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:47

He sentito dire che Senada è Captain Beefheart...
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#8 Smog.

    .

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:49


Tieniti sintonizzato. Fra poco OndaRock ti farà un regalo e avrai tutte le informazioni che vuoi... ;)


Grande colpo allora.

Comunque per me i Residents hanno realizzato due dischi bellissimi (le due pietre di OR) ed altri interessanti ma non eccezionali. Mai amato alla follia il Commercial Album, e neppure Eskimo mi ha mai convinto a pieno, pur essendo un lavoro valido.

Forse è più interessante ed originale che bello, mentre le due pietre (in particolare "Not Available") sono dischi intensissimi, sperimentali e spiazzanti ma anche estremamente forti e coinvolgenti.


se ti va potresti ascoltare The Third Reich 'n Roll, che per me è forse la loro vetta.
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Nicola.

#9 dick laurent

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:50

sono divertenti


mai capita sto cosa dei residents divertenti


Comunque per me i Residents hanno realizzato due dischi bellissimi (le due pietre di OR) ed altri interessanti ma non eccezionali. Mai amato alla follia il Commercial Album, e neppure Eskimo mi ha mai convinto a pieno, pur essendo un lavoro valido.


il commercial ha parecchie intuizioni, anche se il fatto che i brani siano per l'appunto di un minuto penalizza. Eskimo invece non mi piace più di tanto, ha il suo fascino ma parliamoci chiaro, è un mattone (comunque per me non è tra i più riusciti, come neppure third reich). Invece tra gli altri trovo che siano sottovalutati duck stub e la trilogia/quadrilogia delle talpe
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#10 wago

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:51

La piu' bella che ho sentito e' che Paul McCartney non sarebbe morto (ma va?) nel fatidico incidente stradale del '66: la bufala sarebbe stata architettata dallo stesso Paul per fuggire in America e porre le basi della fondazione dei Residents. Sarebbe stato sostituito da un sosia fino al 1970, anno in cui i Beatles si sciolgono per trasferirsi in pianta stabile negli States dando vita definitivamente agli Occhiuti.

Mi pare credibilissima... :D
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#11 v.

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:55


Per me il capolavoro è appunto Third Reich'n'Roll, ma credo che per iniziare i più indicati siano Not Available e Duck Stub/Buster & Glen, probabilmente i più "wave" del lotto.

Il passo successivo magari potrebbe essere spostarsi su Eskimo e il Commercial Album, tanto per approfondire il lato ultraconcettuale del gruppo.

Curiosa la scelta di "pietrificare" Meet the Residents, disco che adoro ma che secondo me è indicativo solo in parte del suono dei quattro (sempre che quattro siano...).

Piccola nota alla rece in questione: l'album è del 1973, e Snakefinger sul disco non c'è.
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#12 Diamond_Sea

    Glooming in the wind

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:56

Mai sopportati, non mi nè musicalmente nè come personaggi. Il loro anonimato lo trovo odioso.
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#13 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:57

per parecchio tempo (fino a quando non hanno rivelato i nomi) ho creduto che una persona con cui mi scambio gli mp3 su soulseek fosse uno dei Residents; devo ancora capire chi cazzo è questa persona (con una cultura musicale immensa)

anche a me piace molto Third Reich'n'Roll
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#14 dick laurent

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:58

Curiosa la scelta di "pietrificare" Meet the Residents, disco che adoro ma che secondo me è indicativo solo in parte del suono dei quattro (sempre che quattro siano...).


???
starai scherzando, è il più rappresentativo in assoluto (tra l'altro è quello più vicino a not available in tutto)

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#15 Guest_Julian_*

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Inviato 24 luglio 2008 - 11:59



Tieniti sintonizzato. Fra poco OndaRock ti farà un regalo e avrai tutte le informazioni che vuoi... ;)


Grande colpo allora.

Comunque per me i Residents hanno realizzato due dischi bellissimi (le due pietre di OR) ed altri interessanti ma non eccezionali. Mai amato alla follia il Commercial Album, e neppure Eskimo mi ha mai convinto a pieno, pur essendo un lavoro valido.

Forse è più interessante ed originale che bello, mentre le due pietre (in particolare "Not Available") sono dischi intensissimi, sperimentali e spiazzanti ma anche estremamente forti e coinvolgenti.


se ti va potresti ascoltare The Third Reich 'n Roll, che per me è forse la loro vetta.


Lo conosco lo conosco, e non mi ha mai entusiasmato neppure lui, pur non dispiacendomi.

Insomma, anche questo è un disco da "limbo", per quanto mi riguarda.
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#16 dick laurent

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Inviato 24 luglio 2008 - 12:01

per parecchio tempo (fino a quando non hanno rivelato i nomi) ho creduto che una persona con cui mi scambio gli mp3 su soulseek fosse uno dei Residents; devo ancora capire chi cazzo è questa persona (con una cultura musicale immensa)


a&o? (anonimato anche in questo)
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#17 v.

    mainstream Star

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Inviato 24 luglio 2008 - 12:01


Curiosa la scelta di "pietrificare" Meet the Residents, disco che adoro ma che secondo me è indicativo solo in parte del suono dei quattro (sempre che quattro siano...).


???
starai scherzando, è il più rappresentativo in assoluto (tra l'altro è quello più vicino a not available in tutto)


Dici? A me invece sembra un disco molto - come dire - '70, e abbastanza distante dalla vena futuribile dei lavori successivi (che sono quelli più maturi e in quanto tali "indicativi", non so se mi sono spiegato...)

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#18 dick laurent

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Inviato 24 luglio 2008 - 12:10



Curiosa la scelta di "pietrificare" Meet the Residents, disco che adoro ma che secondo me è indicativo solo in parte del suono dei quattro (sempre che quattro siano...).


???
starai scherzando, è il più rappresentativo in assoluto (tra l'altro è quello più vicino a not available in tutto)


Dici? A me invece sembra un disco molto - come dire - '70, e abbastanza distante dalla vena futuribile dei lavori successivi (che sono quelli più maturi e in quanto tali "indicativi", non so se mi sono spiegato...)


non ho mai trovato questo stacco che dici, come suoni meet the residents e not available sono davvero molto molto simili (più sul primitivo il primo, più sull'elettronica il secondo, ma proprio a cercare il pelo), e sono simili anche duck stub, fingerprince, il commercial. Staccano un po' third reich e eskimo della prima fase, ma sono comunque riconoscibilissimi. Secondo me c'è qualche cosa di diverso da boh, da roba tipo god in three person, che è dell'88... (e quella fase con molti suoni più plasticosi mi piace meno)
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#19 v.

    mainstream Star

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Inviato 24 luglio 2008 - 12:25


Mah guarda, che in Meet the Residents ci siano già i Residents di là da venire non c'è dubbio. Però non so, a me ha sempre dato l'impressione di essere un disco ancora legato a un immaginario freak che solo dopo si condirà di quelle sfumature postumane/futuribili che segneranno lo scarto nei lavori più elettronici. Probabilmente è anche per questo che noto lo stacco con Not Available, che pure in effetti è - come dici tu - un disco per altri versi molto simile al primo. Però non so: non pensi che quelle marimbe, quegli organetti, quelle chitarre wah wah che sono il cuore di Meet the Residents siano quasi più vaudeville intellettuale, mentre dopo la faccenda si fa più morbosa/straniante?

P.S. Io comunque faccio sempre riferimento ai Residents fino a Mark of the Mole, quello che è venuto dopo non mi è mai interessato granché (la roba da God in Three Persons in poi ancor meno). Però dal vivo sono sempre un'esperienza, accidenti.
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#20 Embryo

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Inviato 24 luglio 2008 - 13:04

Temevo che questo intervento, da me scritto anni fa, si fosse perso nei meandri della rete, avendo perso l'originale causa formattazione violenta.
Grazie a quel sant'uomo di sonicam, che lo aveva stampato e certosinamente conservato, lo ripropongo.

Teoria dell'oscurità: teoria secondo la quale la più alta forma d'arte verrebbe raggiunta lavorando anonimamente, al di fuori di ogni possibile condizionamento del pubblico e delle logiche di mercato.

Meet the Residents [Ralph Records, 1974]
Primo album ufficiale del gruppo, prima personalissima dichiarazione di intenti, nonostante le apparenze parodistiche di titolo e copertina (famosa l'immagine dei quattro Beatles scarabocchiati in maniera irriverente). Miscela esplosiva di generi, con gustose anticipazioni di musica degli anni a venire (industrial, new wave), vive della continua alternanza tra rumore e melodia, voci nasali e cori angelici, ironia e malinconia.

Not Available [Ralph Records, 1978]
Pubblicato solo nel 1978, sarebbe stato concepito all'epoca della pubblicazione di Meet the Residents. � il disco che incarna maggiormente la teoria dell'oscurità, essendo stato composto e registrato per non essere ascoltato da nessun altro al di fuori del gruppo (il confine tra leggenda e presa in giro è sempre molto labile parlando di Residents). Più compatto e maturo rispetto all'esordio, è una sorta di viaggio nell'aldilà articolato in cinque mini suite pervase da un'atmosfera cupa e decadente.
Tra voci stridule e cori raggelanti che gracchiano versi sensa senso, c'è spazio per un messaggio che rivela l'essenza della bizzarra teoria di fondo: To show or/ To be shown / Is a question never, never known by many to exist.


Teoria della composizione sonora: "Se un uomo fa sue le filosofie di diversi grandi pensatori e le combina in un nuovo pensiero, non è egli stesso un gran pensatore?"(N.Senada). O ancora: "Io non progetto mattoni, li metto solo assieme. Io progetto la casa. � la casa ad essere importante: la sua forma, la sua fruibilità, il senso di gioia che infonde." (N. Senada). Secondo questa teoria, un efficace modo di comporre consisterebbe nello sfruttare brani musicali già esistenti e cercare di metterli assieme a proprio piacimento.

Third Reich 'N' Roll [Ralph Records, 1976]
Due lunghi pezzi "Swastikas on Parade" e "Hitler Was a Vegetarian", un paio di decine di cover più o meno riconoscibili degli anni sessanta. Tra i violentati eccellenti anche "In a Gadda da Vida" e "Hey Jude" (memorabile il coro-fantasma con in sottofondo l'assolo lancinante di Snakefinger). Come omaggiare gli anni sessanta cancellandoli con un colpo di spugna.


Teoria del funzionamento cerebrale: il cervello umano può essere schematizzato, per analogia dei contatti, come un circuito elettrico. Pertanto, avrebbe un rendimento maggiore a temperature più basse. Da qui l'interessamento per le popolazioni che vivono in prossimità delle zone polari.

Eskimo [Ralph Records, 1979]
Più che di musica eschimese, si tratta di sei pezzi dark-ambient che descrivono altrettanti momenti particolari nella vita di questo popolo: si va dalla caccia al tricheco ai momenti (spesso tragici) della nascita, dai riti magici a quelli funebri, tra lamenti e cori in lingue perlomeno improbabili, con il soffio del vento polare a fare da trait d'union. Pezzo unico non solo della discografia residentsiana, ma della musica tutta. Ospiti Chris Cutler (Henry Cow) e Don Preston (Mothers of Inventions).


Fase pop: i Residents e la "forma canzone"

Duck Stab / Buster & Glen [Ralph Records, 1977]
Album che raccoglie insieme due EP, caratterizzati da pezzi piuttosto accessibili e tutti riconducibili verso standard musicali più consueti. Compendio delle precedenti escursioni del gruppo ricondotte alla forma canzone. Interessante la parte testuale, sontuoso il lavoro di Snakefinger alla chitarra.

The Residents Commercial Album [Ralph Records, 1980]
II concetto che sta alla base di questo album assolutamente originale è molto ben riassunto dalle note di copertina della ristampa East Side Digitai.
Punto primo: la musica pop è nella maggior parte dei casi una ripetizione di due tipi di frasi musicali e testuali, la strofa ed il ritornello.
Punto secondo: questi elementi si ripetono solitamente tre volte in una canzone da tre minuti, la tipica canzone da top-40 radiofonica.
Punto terzo: tagliate via il grasso e una canzone si riduce alla lunghezza di un minuto. Così facendo, ogni album può contenere la propria top-40, venti minuti per lato.
Punto quarto: un minuto è anche la lunghezza della maggior parte degli spot pubblicitari e dei rispettivi jingles.
Punto quinto: i jingles sono la musica dell'America.
Conclusione: questo compact disc è grandioso in riproduzione casuale. Per convertire un jingle in una canzone pop, programmate il lettore in modo da suonare ogni brano per tre volte.

Tanto bizzarro, quanto disarmante. La top-40 secondo i Residents, con la partecipazione del solito Snakefinger, del già citato Cutler e di Fred Frith. Accreditato anche un ospite segreto.


La trilogia della talpa: (molto) liberamente ispirata ad alcune storie sulla Grande Depressione, narra dello scontro tra un umile popolo di lavoratori, costretto a lasciare il proprio habitat naturale a causa delle avversità, e una razza piuttosto frivola e superficiale.

The Mark of the Mole [Ralph Records, 1981]
Una terribile inondazione costringe i Mohelmot a lasciare i tunnel sotterranei in cui vivono (per questo sono meglio noti come Moles - Talpe). Dopo una faticosa migrazione, attraversando terre desertiche e inospitali, giungono sul mare, dove decidono di stabilirsi, nonostante la zona sia già abitata dai Chubs, popolo di grassocci che vivono solo "inseguendo il piacere vivendo in un accattivante ambiente culturale pop". L'indole dei Mohelmot non può non creare qualche malumore nei Chubs, che cominciano ad avvertire la presenza delle talpe come una seria minaccia alla propria razza. Inevitabile lo scontro.
Dal punto di vista prettamente musicale, nonostante sia passato neppure un anno dal brillante tentativo di definizione degli standard della canzone pop, i Residents operano l'ennesima, radicale virata: The Mark of the Mole è una colata di magma elettronico pulsante, che si muove producendo sinistri suoni sintetici, accompagnata dalle solite voci inquietanti. Le atmosfere che si respirano (a rischio di patologie polmonari) sono cupe e tutt'altro che rassicuranti.

The Tunes of Two Cities [Ralph Records, 1982]
Semplicemente una raccolta immaginaria di canzoni tipiche delle due culture avversarie. Dodici i pezzi: sei rituali primitivi e istintivi (molto vicini alle musiche di Eskimo per resa e intenti) per i Mohelmot, altrettanti bozzetti pop per gli antagonisti Chubs. Decisamente più accessibile rispetto al primo capitolo della trilogia.

The Big Bubble [Ralph Records, 1985]
Per la serie: se non son strani non li vogliamo. L'album è infatti pubblicato come quarto capitolo della trilogia (!). A parte l'incongruenza numerica, ci sarebbe da registrare il non trascurabile vuoto di sceneggiatura del terzo capitolo, colmato comunque dalla pubblicazione di un fumetto.
La guerra decennale non ha prodotto un vincitore e le due etnie hanno imparato a convivere più o meno serenamente, anche grazie ai numerosi matrimoni misti. Nasce però un movimento rivoluzionario, gli Zinkenites, che ha come obiettivo la creazione di una nuova nazione per i Mohelmot. Un notabile del movimento, Kula Bocca, intuisce la necessità di dare una spinta decisiva alla popolarità degli Zinkenites, prima assumendo una band (The Big Bubble appunto) da far esibire alle manifestazioni, in seguito "organizzando" l'arresto del cantante (Ramsey), cercando di scatenare moti di solidarietà.
The Big Bubble è l'album omonimo che raccoglie i successi della band immaginaria, compresa la splendida "Cry for the Fire", vero e proprio inno degli Zinkenites.
Il ritorno dei Residents al rock, suonato con strumenti tradizionali.


La serie dei compositori americani: progetto di rivisitazione della musica americana tout court che ha visto la luce in soli due capitoli, nonostante ne fossero previsti molti altri. Trai musicisti da coverizzare, rimasti (purtroppo) solo nelle intenzioni del gruppo, anche Barry White e Sun Ra.

George and James [Ralph Records, 1984]
Le versioni residentsiane dei capolavori di George Gershwin e James Brown. Tra riproposizioni più o meno riconoscibli, c'è spazio anche per i classici "Rhapsody in Blue", "Summertime", "Please, Please, Please".

Stars and Hank Forever [Ralph Records, 1986]
Lavoro a mio parere più interessante del primo episodio della serie, raccoglie le cover di Hank Williams e John Philip Sousa. Ottimo il lavoro di riarrangiamento in "Hey Good Lookin'" e "Kaw Liga", molto suggestiva la riproposizione di "Jambalaya". Nella seconda parte, tra una marcetta e l'altra, c'è spazio anche per la rivisitazione di un classicissimo americano come "Stars and Stripes Forever".


La brusca virata dei bulbi oculari

God in Three Persons [RykoDisk, 1988]
Diversi sono i motivi che fanno di quest'opera un vero e proprio punto di rottura col passato. Innanzi tutto è il primo disco a non essere inciso per la label personale. � anche il primo album ad essere concepito pensando alle potenzialità del supporto Compact Disc (dura un'ora piuttosto che i consueti quaranta minuti). Il suono è parecchio evoluto e pomposo, l'approccio amatoriale degli esordi è solo un ricordo, lo studio di registrazione è stato ormai "domato" ed è pienamente al servizio della band. Per la prima volta tutti i versi sono lineari e funzionali alla presentazione della storia, visto che la musica nasce in origine come commento sonoro ad una rappresentazione teatrale in cui vengono trattate contemporaneamente religione, relazioni umane e sessualità senza che vi sia un confine ben definito tra le tematiche. I protagonisti della vicenda sono due androgini gemelli siamesi, dai poteri guaritori, e il loro mentore/padrone, il cowboy Mr.X, che li porta in giro per il mondo a guarire le folle. Mr.X sente di essere innamorato della parte femminile dei due, ma, resosi conto dell'indeterminatezza dei sessi dei gemelli e vedendo la sua eterosessualità vacillare, decide di separarli in un moto di rabbia.
Per molti il lavoro più completo e brillante degli anni ottanta residentsiani.
  • 2
nobody knows if it really happened

At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#21 dick laurent

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Inviato 24 luglio 2008 - 13:07


Mah guarda, che in Meet the Residents ci siano già i Residents di là da venire non c'è dubbio. Però non so, a me ha sempre dato l'impressione di essere un disco ancora legato a un immaginario freak che solo dopo si condirà di quelle sfumature postumane/futuribili che segneranno lo scarto nei lavori più elettronici. Probabilmente è anche per questo che noto lo stacco con Not Available, che pure in effetti è - come dici tu - un disco per altri versi molto simile al primo. Però non so: non pensi che quelle marimbe, quegli organetti, quelle chitarre wah wah che sono il cuore di Meet the Residents siano quasi più vaudeville intellettuale, mentre dopo la faccenda si fa più morbosa/straniante?


onestamente no, al volo mi vengono in mente seasoned greetings e n-r-gee per esempio che mi sembrano corrispondere in tutto alla tua descrizione

P.S. Io comunque faccio sempre riferimento ai Residents fino a Mark of the Mole, quello che è venuto dopo non mi è mai interessato granché (la roba da God in Three Persons in poi ancor meno). Però dal vivo sono sempre un'esperienza, accidenti.


dal vivo io purtroppo non li ho mai visti se non nei filmati, accidenti

comunque della discografia tarda secondo me la trilogia merita tutta, soprattutto forse il quarto dei tre ( asd), big bubble che è uno dei dischi più cupi che hanno fatto. God in three persons a me non aveva detto molto, anche se per parecchi è uno dei loro migliori. Invece forse vale la pena recuperare Wormwood, che non è un capolavoro ma concordo con Bertunzelli che su 24000 dischi lo considera il migliore dei rez anni 90
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#22 Rodja

    Roadie

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Inviato 24 luglio 2008 - 13:10

Temevo che questo intervento, da me scritto anni fa, si fosse perso nei meandri della rete, avendo perso l'originale causa formattazione violenta.
Grazie a quel sant'uomo di sonicam, che lo aveva stampato e certosinamente conservato, lo ripropongo.

Teoria dell'oscurità: teoria secondo la quale la più alta forma d'arte verrebbe raggiunta lavorando anonimamente, al di fuori di ogni possibile condizionamento del pubblico e delle logiche di mercato.

Meet the Residents [Ralph Records, 1974]
Primo album ufficiale del gruppo, prima personalissima dichiarazione di http://intenti, nonostante le apparenze parodistiche di titolo e copertina (famosa l'immagine dei quattro Beatles scarabocchiati in maniera irriverente). Miscela esplosiva di generi, con gustose anticipazioni di musica degli anni a venire (industrial, new wave), vive della continua alternanza tra rumore e melodia, voci nasali e cori angelici, ironia e malinconia.

Not Available [Ralph Records, 1978]
Pubblicato solo nel 1978, sarebbe stato concepito all'epoca della pubblicazione di Meet the Residents. � il disco che incarna maggiormente la teoria dell'oscurità, essendo stato composto e registrato per non essere ascoltato da nessun altro al di fuori del gruppo (il confine tra leggenda e presa in giro è sempre molto labile parlando di Residents). Più compatto e maturo rispetto all'esordio, è una sorta di viaggio nell'aldilà articolato in cinque mini suite pervase da un'atmosfera cupa e decadente.
Tra voci stridule e cori raggelanti che gracchiano versi sensa senso, c'è spazio per un messaggio che rivela l'essenza della bizzarra teoria di fondo: To show or/ To be shown / Is a question never, never known by many to exist.


Teoria della composizione sonora: "Se un uomo fa sue le filosofie di diversi grandi pensatori e le combina in un nuovo pensiero, non è egli stesso un gran pensatore?"(N.Senada). O ancora: "Io non progetto mattoni, li metto solo assieme. Io progetto la casa. � la casa ad essere importante: la sua forma, la sua fruibilità, il senso di gioia che infonde." (N. Senada). Secondo questa teoria, un efficace modo di comporre consisterebbe nello sfruttare brani musicali già esistenti e cercare di metterli assieme a proprio piacimento.

Third Reich 'N' Roll [Ralph Records, 1976]
Due lunghi pezzi "Swastikas on Parade" e "Hitler Was a Vegetarian", un paio di decine di cover più o meno riconoscibili degli anni sessanta. Tra i violentati eccellenti anche "In a Gadda da Vida" e "Hey Jude" (memorabile il coro-fantasma con in sottofondo l'assolo lancinante di Snakefinger). Come omaggiare gli anni sessanta cancellandoli con un colpo di spugna.


Teoria del funzionamento cerebrale: il cervello umano può essere schematizzato, per analogia dei contatti, come un circuito elettrico. Pertanto, avrebbe un rendimento maggiore a temperature più basse. Da qui l'interessamento per le popolazioni che vivono in prossimità delle zone polari.

Eskimo [Ralph Records, 1979]
Più che di musica eschimese, si tratta di sei pezzi dark-ambient che descrivono altrettanti momenti particolari nella vita di questo popolo: si va dalla caccia al tricheco ai momenti (spesso tragici) della nascita, dai riti magici a quelli funebri, tra lamenti e cori in lingue perlomeno improbabili, con il soffio del vento polare a fare da trait d'union. Pezzo unico non solo della discografia residentsiana, ma della musica tutta. Ospiti Chris Cutler (Henry Cow) e Don Preston (Mothers of Inventions).


Fase pop: i Residents e la "forma canzone"

Duck Stab / Buster & Glen [Ralph Records, 1977]
Album che raccoglie insieme due EP, caratterizzati da pezzi piuttosto accessibili e tutti riconducibili verso standard musicali più consueti. Compendio delle precedenti escursioni del gruppo ricondotte alla forma canzone. Interessante la parte testuale, sontuoso il lavoro di Snakefinger alla chitarra.

The Residents Commercial Album [Ralph Records, 1980]
II concetto che sta alla base di questo album assolutamente originale è molto ben riassunto dalle note di copertina della ristampa East Side Digitai.
Punto primo: la musica pop è nella maggior parte dei casi una ripetizione di due tipi di frasi musicali e testuali, la strofa ed il ritornello.
Punto secondo: questi elementi si ripetono solitamente tre volte in una canzone da tre minuti, la tipica canzone da top-40 radiofonica.
Punto terzo: tagliate via il grasso e una canzone si riduce alla lunghezza di un minuto. Così facendo, ogni album può contenere la propria top-40, venti minuti per lato.
Punto quarto: un minuto è anche la lunghezza della maggior parte degli spot pubblicitari e dei rispettivi jingles.
Punto quinto: i jingles sono la musica dell'America.
Conclusione: questo compact disc è grandioso in riproduzione casuale. Per convertire un jingle in una canzone pop, programmate il lettore in modo da suonare ogni brano per tre volte.

Tanto bizzarro, quanto disarmante. La top-40 secondo i Residents, con la partecipazione del solito Snakefinger, del già citato Cutler e di Fred Frith. Accreditato anche un ospite segreto.


La trilogia della talpa: (molto) liberamente ispirata ad alcune storie sulla Grande Depressione, narra dello scontro tra un umile popolo di lavoratori, costretto a lasciare il proprio habitat naturale a causa delle avversità, e una razza piuttosto frivola e superficiale.

The Mark of the Mole [Ralph Records, 1981]
Una terribile inondazione costringe i Mohelmot a lasciare i tunnel sotterranei in cui vivono (per questo sono meglio noti come Moles - Talpe). Dopo una faticosa migrazione, attraversando terre desertiche e inospitali, giungono sul mare, dove decidono di stabilirsi, nonostante la zona sia già abitata dai Chubs, popolo di grassocci che vivono solo "inseguendo il piacere vivendo in un accattivante ambiente culturale pop". L'indole dei Mohelmot non può non creare qualche malumore nei Chubs, che cominciano ad avvertire la presenza delle talpe come una seria minaccia alla propria razza. Inevitabile lo scontro.
Dal punto di vista prettamente musicale, nonostante sia passato neppure un anno dal brillante tentativo di definizione degli standard della canzone pop, i Residents operano l'ennesima, radicale virata: The Mark of the Mole è una colata di magma elettronico pulsante, che si muove producendo sinistri suoni sintetici, accompagnata dalle solite voci inquietanti. Le atmosfere che si respirano (a rischio di patologie polmonari) sono cupe e tutt'altro che rassicuranti.

The Tunes of Two Cities [Ralph Records, 1982]
Semplicemente una raccolta immaginaria di canzoni tipiche delle due culture avversarie. Dodici i pezzi: sei rituali primitivi e istintivi (molto vicini alle musiche di Eskimo per resa e intenti) per i Mohelmot, altrettanti bozzetti pop per gli antagonisti Chubs. Decisamente più accessibile rispetto al primo capitolo della trilogia.

The Big Bubble [Ralph Records, 1985]
Per la serie: se non son strani non li vogliamo. L'album è infatti pubblicato come quarto capitolo della trilogia (!). A parte l'incongruenza numerica, ci sarebbe da registrare il non trascurabile vuoto di sceneggiatura del terzo capitolo, colmato comunque dalla pubblicazione di un fumetto.
La guerra decennale non ha prodotto un vincitore e le due etnie hanno imparato a convivere più o meno serenamente, anche grazie ai numerosi matrimoni misti. Nasce però un movimento rivoluzionario, gli Zinkenites, che ha come obiettivo la creazione di una nuova nazione per i Mohelmot. Un notabile del movimento, Kula Bocca, intuisce la necessità di dare una spinta decisiva alla popolarità degli Zinkenites, prima assumendo una band (The Big Bubble appunto) da far esibire alle manifestazioni, in seguito "organizzando" l'arresto del cantante (Ramsey), cercando di scatenare moti di solidarietà.
The Big Bubble è l'album omonimo che raccoglie i successi della band immaginaria, compresa la splendida "Cry for the Fire", vero e proprio inno degli Zinkenites.
Il ritorno dei Residents al rock, suonato con strumenti tradizionali.


La serie dei compositori americani: progetto di rivisitazione della musica americana tout court che ha visto la luce in soli due capitoli, nonostante ne fossero previsti molti altri. Trai musicisti da coverizzare, rimasti (purtroppo) solo nelle intenzioni del gruppo, anche Barry White e Sun Ra.

George and James [Ralph Records, 1984]
Le versioni residentsiane dei capolavori di George Gershwin e James Brown. Tra riproposizioni più o meno riconoscibli, c'è spazio anche per i classici "Rhapsody in Blue", "Summertime", "Please, Please, Please".

Stars and Hank Forever [Ralph Records, 1986]
Lavoro a mio parere più interessante del primo episodio della serie, raccoglie le cover di Hank Williams e John Philip Sousa. Ottimo il lavoro di riarrangiamento in "Hey Good Lookin'" e "Kaw Liga", molto suggestiva la riproposizione di "Jambalaya". Nella seconda parte, tra una marcetta e l'altra, c'è spazio anche per la rivisitazione di un classicissimo americano come "Stars and Stripes Forever".


La brusca virata dei bulbi oculari

God in Three Persons [RykoDisk, 1988]
Diversi sono i motivi che fanno di quest'opera un vero e proprio punto di rottura col passato. Innanzi tutto è il primo disco a non essere inciso per la label personale. � anche il primo album ad essere concepito pensando alle potenzialità del supporto Compact Disc (dura un'ora piuttosto che i consueti quaranta minuti). Il suono è parecchio evoluto e pomposo, l'approccio amatoriale degli esordi è solo un ricordo, lo studio di registrazione è stato ormai "domato" ed è pienamente al servizio della band. Per la prima volta tutti i versi sono lineari e funzionali alla presentazione della storia, visto che la musica nasce in origine come commento sonoro ad una rappresentazione teatrale in cui vengono trattate contemporaneamente religione, relazioni umane e sessualità senza che vi sia un confine ben definito tra le tematiche. I protagonisti della vicenda sono due androgini gemelli siamesi, dai poteri guaritori, e il loro mentore/padrone, il cowboy Mr.X, che li porta in giro per il mondo a guarire le folle. Mr.X sente di essere innamorato della parte femminile dei due, ma, resosi conto dell'indeterminatezza dei sessi dei gemelli e vedendo la sua eterosessualità vacillare, decide di separarli in un moto di rabbia.
Per molti il lavoro più completo e brillante degli anni ottanta residentsiani.


http://img144.images...ackimagebb1.jpg
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#23 slothrop

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Inviato 24 luglio 2008 - 13:11

Anche per me il top sono i primi 3, Meet The Residents compresissimo.
Lo scarto di Meet The Residents anche a me non pare poi così netta, anche se effettivamente si nota che è un lavoro dai tratti in parte acerbi e che è un pò meno morboso del seguito (eccettuati forse proprio i dischi wave tipo Duck Stab o Fingerprince).

Lassi, ti riferisci all'utente Edweena?
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#24 Embryo

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Inviato 24 luglio 2008 - 13:16

Lassi, ti riferisci all'utente Edweena?


Residentsiano/a di ferro, olandese, ma non uno dei Residents, a quanto ne so.
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At this range, I'm a real Frederick Zoller.

La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!

#25 Moreno Saporito

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Inviato 24 luglio 2008 - 13:18


Lassi, ti riferisci all'utente Edweena?


no, è un'altra persona ma non è uno dei residents dai; è uno che ha tutto (quando dico tutto intendo proprio tutto, ben oltre la musica) e sa tutto dei residents (e dei chrome, dei tuxedomoon, ecc.) ma è italiano, quindi non è uno di loro (almeno penso :-))

comunque scarica poco, io l'ho conosciuto altrove
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#26 dick laurent

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Inviato 24 luglio 2008 - 13:33


Lassi, ti riferisci all'utente Edweena?


Residentsiano/a di ferro, olandese, ma non uno dei Residents, a quanto ne so.


embryo, ma tu non l'hai mai sentita la storiella che vorrebbe uno dei faust passato poi ai cugini wave?
Comunque io sospetto pure di brian eno e wyatt  :P (a parte gli scherzi se avete sottomano little red record dei matching mole ascoltate righteous rhumba e dite se qualche sospetto non viene)
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#27 Moreno Saporito

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Inviato 24 luglio 2008 - 13:43

ma l'anno scorso non erano stati rivelati i nomi? (chiedo a embryo)
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#28 Embryo

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Inviato 24 luglio 2008 - 14:14

Il gruppo era composto, inizialmente, dai questi quattro elementi: Jay Clem, Homer Flynn, Hardy Fox e John Kennedy.
Flynn, a capo della Cryptic Corporation, dovrebbe essere la voce principale. In giro ci sono diverse sue interviste: si esprime con intonazione nasale, come su disco, anche se non si pone mai come membro del gruppo, quanto come portavoce. Assieme a Fox, dovrebbe essere l'altro "Resident" presente fino ai giorni nostri.
Attorno al nucleo storico, si sono alternate decine e decine di collaboratori, più o meno occasionali. E più o meno famosi. Tra gli altri, Frith, Cutler, Don Preston, Todd Rundgren e ovviamente Snakefinger. Non si esclude che ve ne siano stati altri, sotto mentite spoglie. Magari anche nomi altisonanti, come Zappa o Beefheart.
Per quanto riguarda le voci sui membri dei Faust: escludo che uno di loro possa essere passato al di là dell'Oceano per entrare a far parte dei Residents. Anche se i canali per entrare in contatto c'erano. Tramite Cutler, ad esempio. I due nuclei nascono come fortemente zappiani, in ogni caso.
Curiosità: un collaboratore quasi fisso dei Residents, tale Keef Roberts (tastiere, theremin e altre diavolerie), ha suonato in un paio di occasioni con Peron, Zappi, Cambuzat e Manchion, in una delle recenti incarnazioni faustiane.
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#29 sandoz

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Inviato 24 luglio 2008 - 14:20

Curiosità: un collaboratore quasi fisso dei Residents, tale Keef Roberts (tastiere, theremin e altre diavolerie), ha suonato in un paio di occasioni con Peron, Zappi, Cambuzat e Manchion, in una delle recenti incarnazioni faustiane.


Ah cazzo allora era lui che mi ha mandato via di testa quando li vidi dal vivo nel 2000 ad Arezzo Wave! E pensare che sono penso l'unico stronzo + che trentenne che non se li è mai cagati quasi per timore reverenziale. Vabbe toccherà comprarsi qcosa.
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#30 Embryo

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Inviato 24 luglio 2008 - 14:23


Curiosità: un collaboratore quasi fisso dei Residents, tale Keef Roberts (tastiere, theremin e altre diavolerie), ha suonato in un paio di occasioni con Peron, Zappi, Cambuzat e Manchion, in una delle recenti incarnazioni faustiane.


Ah cazzo allora era lui che mi ha mandato via di testa quando li vidi dal vivo nel 2000 ad Arezzo Wave! E pensare che sono penso l'unico stronzo + che trentenne che non se li è mai cagati quasi per timore reverenziale. Vabbe toccherà comprarsi qcosa.


Può essere. Ricordi che stazza avesse?
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#31 dick laurent

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Inviato 24 luglio 2008 - 14:32

Il gruppo era composto, inizialmente, dai questi quattro elementi: Jay Clem, Homer Flynn, Hardy Fox e John Kennedy.
Flynn, a capo della Cryptic Corporation, dovrebbe essere la voce principale. In giro ci sono diverse sue interviste: si esprime con intonazione nasale, come su disco, anche se non si pone mai come membro del gruppo, quanto come portavoce. Assieme a Fox, dovrebbe essere l'altro "Resident" presente fino ai giorni nostri.


però che io sappia questa è solo un'ipotesi, non c'è nulla di certo, anche se è plausibile (in effetti Scaruffi la butta lì come se fosse notizia certa, bisognerebbe sapere come fa a dirlo)
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#32 Embryo

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Inviato 24 luglio 2008 - 14:35

� l'ipotesi più plausibile, mettiamola così.
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#33 ur79

    Complottista

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Inviato 24 luglio 2008 - 14:55

E pensare che sono penso l'unico stronzo + che trentenne che non se li è mai cagati quasi per timore reverenziale. Vabbe toccherà comprarsi qcosa.

Sei tu stesso conscio della tua pecca: sbrigate!

Gruppo indefinibile (il mio preferito), di una genialità e fantasia quasi imbarazzanti. God in three persons qualcuno (mi scusasse, ho letto di fretta) diceva che per alcuni è il loro migliore, beh non è affatto male. Insomma, sono sempre loro.
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Minden út Rómába vezet

#34 nino#

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Inviato 06 agosto 2008 - 13:21

Innanzitutto, un caro saluto a tutti!
Seguo questo sito da anni, trovandolo una fonte preziosissima di informazioni
musicali. A volte non sono del tutto d'accordo con alcune recensioni, ma, in
fondo, non bisogna dimenticare che la musica è sempre questione di gusto...

Scrivo in occasione del monumentale articolo dedicato ai Residents: veramente
notevole! I Residents sono da molto tempo uno dei miei gruppi preferiti in
assoluto ed ho sentito parecchio della loro mostruosa discografia. Per questo
motivo, il riferimento (fatto in questo topic) ad "un paio di dischi validi"
mi lascia abbastanza perplesso...

Nella discografia indicata da voi, ho notato diverse lacune: salta agli occhi,
in particolare, la mancanza di alcuni dischi recenti, quali The River of Crime
(che trovo stupendo) o Night of the Hunters (diverso da Hunters... del 95) o
The Voice of Midnight...

Non mi va molto giù quella sfilza di 4 che avete messo alla fine (ma, ripeto,
è questione di gusti). Io avrei messo diversi dischi tra le pietre miliari
(oltre ai due, validissimi, inseriti): The Third Reich 'n' Roll, Duck Stab
(& Buster and Glen), Fingerprince, la Mole trilogy (Intermission, che neanche
valutate, è fenomenale!)... Ma non ce ne uno (di quelli che ho sentito) di cui
posso dire: "non mi è piaciuto" (anzi, ora vi sorprendo: uno di quelli che
mi è piaciuto meno è Eskimo). Anche i vari dischi di cover sono qualcosa di
unico: King and Eye, per esempio, non cesserei mai di ascoltarlo.

E, per quanto riguarda i "dintorni", Greener Postures di Snakefinger è IMHO
uno dei migliori dischi di tutti i tempi!

Alla prossima e complimenti per il sito e per il forum!
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#35 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 10 agosto 2008 - 23:38



E, per quanto riguarda i "dintorni", Greener Postures di Snakefinger è IMHO
uno dei migliori dischi di tutti i tempi!


bello, come Chewing Hides The Sound d'altra parte
  • 0

 


#36 htape

    pivello

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Inviato 15 agosto 2008 - 11:26

Ho Not available ed il Commercial album, mi piacciono molto entrambi, forse con un leggero margine di preferenza per il secondo.
  • 0

#37 woody

    Classic Rocker

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Inviato 07 dicembre 2012 - 20:57

È uscito il box-set definitivo della band.
Un frigorifero con dentro tutto ma proprio tutto quello che il gruppo ha fatto, compresa la maschera a forma di bulbo oculare, ogni ristampa di ogni singolo album dei residents video etc.
Il tutto alla misera somma di 100000 (centomila) euro.
Qui la pubblicità del box fatta dai Residents stessi

http://www.guardian....-new-box-set-3m

Se non vi piace c'è anche la scatola misteriosa a 5 milioni di euro
  • 3

#38 dick laurent

    ...

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Inviato 08 dicembre 2012 - 13:57

ne ordino subito un paio
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#39 Embryo

    Enciclopedista

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Inviato 08 dicembre 2012 - 14:08

In quella a sorpresa ci sono le carte d'identità dei membri?
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#40 woody

    Classic Rocker

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Inviato 08 dicembre 2012 - 14:53

È quello che pensavo anche io!
Comunque il prezzo è decisamente troppo alto, credi che troveranno qualche ricco squilibrato che lo compra? Non riesco a immaginrmi un fan dei Residents multimiliardario.
Forse è solo una trovata pubblicitaria degna del gruppo.
  • 0

#41 Embryo

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Inviato 08 dicembre 2012 - 14:55

L'ennesima burla. Quasi quasi telefono per chiedere lumi sulle modalità di pagamento... asd
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#42 nino#

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Inviato 08 dicembre 2012 - 15:03

Ma dai, se fosse vero, non li metterebbero certo in un frigorifero! O sì? :lol:
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#43 Moreno Saporito

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Inviato 22 ottobre 2013 - 23:40

The Residents' $100,000 "Ultimate Box Set" Sold and Delivered


Immagine inserita

http://www.nbcbayare...-228739581.html
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#44 Loro sono dei bluti

    Retired - Trolls' Hall Of Fame Inductee

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Inviato 22 ottobre 2013 - 23:55

chi l'ha preso?
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#45 il canneggiatore

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Inviato 30 ottobre 2013 - 13:23

mi date l'IBAN ? asd
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#46 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 11 gennaio 2014 - 21:28

http://www.youtube.com/watch?v=MeoD4FlVjsE


...a couple of scenes from the Legendary Vileness Fats video,
Made by The Residents in between 1972 and 1976.
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#47 Lonesome Jack

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Inviato 17 luglio 2014 - 13:27

Immagine inserita


omaggiando il culto http://manbehindthec...-and-superjail/


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#48 Moreno Saporito

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Inviato 17 dicembre 2014 - 08:32

http://lultimathule....he-residents-2/


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#49 Lonesome Jack

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Inviato 18 dicembre 2014 - 01:43

...expect THE COMMERCIAL ALBUM to make a comeback in February 2015 from MVD.

THE COMMERCIAL DVD is also going back into production, available in February/March...

 

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#50 Moreno Saporito

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Inviato 20 dicembre 2014 - 10:20

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