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Redacted - Brian De Palma


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9 replies to this topic

#1 Claudio

    I am what I play

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Inviato 15 luglio 2008 - 23:11

Visto stasera grazie a Sky (se non sbaglio non è uscito nelle sale).
Un vero pugno nello stomaco, durissimo e molto ben congegnato, nel riuscire a mostrare come una sorta di war-reality le atrocità commesse dagli americani in Iraq. La censura che ha subito è segno probabilmente del fatto che ha colto nel segno, che ha fatto male. Certo, che anche la Hollywood più "liberal" l'abbia boicottato è un fatto grave, che deve far riflettere.
La sequenza finale con le foto dovrebbe essere mostrata in tutte le scuole, americane e non. Lancinante.
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#2 vegeta851

    Enciclopedista

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Inviato 15 luglio 2008 - 23:16

Già, come dissi pure tempo fa, è forse il miglior film americano dell'anno, e senza dubbio il miglior De Palma da "Carlito's Way".

Le atrocità e la follia della guerra sono il punto di partenza attraverso cui il regista affronta un discorso molto più ampio, e smisuratamente ambizioso, sul potere dell'immagine nella nostra società. E fa centro in più di un'occasione.
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#3 nicopasoliniano

    pivello

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Inviato 18 luglio 2008 - 16:59

Grandissimo film che presenta in modo non retorico le crudelà psicologiche e fisiche della guerra.
E' un opera che mi ha indignato profondamente lasciandomi un segno indelebile.

Da guardare e non dimenticare mai!!!!!!

De Palma si conferma un maesto
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#4 Theredroom

    Groupie

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Inviato 19 luglio 2008 - 08:20

davvero!
film ENORME
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#5 Homer

    Classic Rocker

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Inviato 21 luglio 2008 - 16:30

Al momento è il film migliore dell'anno (anche se l'ho visto a Venezia) pure per me.
Derubato del Leone d'Oro (ma spero ricompensato dalla memoria dei posteri, nonostante la schifosa distribuzione), lo è certamente per la sua importanza (non solo nella carriera di De Palma).
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#6 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 26 luglio 2008 - 10:40

La sequenza finale con le foto dovrebbe essere mostrata in tutte le scuole, americane e non. Lancinante.


Se non sbaglio dovrebbero essere state scattate dallo stesso Brian De Palma.
Come affondo il film non scherza (anche se non è cosa troppo difficile facendo leva sull'orrore della carne insito in ogni guerra) ma non riesco ad apprezzarne la forma, ovvero la commistione tra forme. Il morphing della testa dell'attore con il reale soldato decapitato l'ho trovata un'esagerazione stilistica. Bellissima invece la sequenza iniziale (la musica è tratta dalla Tosca? No, vero?).
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#7 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 26 luglio 2008 - 12:18

Ha impressionato anche me. Molto forte, crudissimo, però senza cadere nell'antibellicismo più retorico e senza essere troppo banalmente ideologizzato. E poi anche il linguaggio da finto documentario poteva essere insidioso, invece il gioco regge bene per tutto il film.
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#8 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 15 dicembre 2008 - 07:42

Ora passa nel circuito del noleggio.
Duro? Forse no, l'unica cosa dura sono le foto finali, vere, scattate sul campo. Appunto è questo il tema, ogni cosa in questo film ha un filtro per immagini, nesuno racconta la verità, molti sono in posa, ad altri serve per un fine ven preciso, i media sono lì, ma appunto fanno un lavoro, pure i terroristi mettono in scena qualcosa. Ma è atroce per questo, per il disorientamento che le immagini narrano, per questa illusione della presenza di ognuno dove le cose accadono, per la capacità di usare e quindi stravolgere la cronaca, con inquadrature, con tagli, con domande.
Ne esce fuori una umanità terribile, la noia del lavoro del soldato, la frustrazione, l'inedia e la paura, l'assurdità dei soldati superequipaggiati che perquisiscono fanciulli e coniugi e nulla possono contro i veri attacchi dei terroristi, l'arruolamento cieco che porta ragazzotti senza controllo a gestire situazioni critiche.

Verità e finzione sono ricostruiti lungo un confine invisibile
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#9 gigirictus

    ï͂͑̉͆ͧͮͩ̓ͧ̒͒̉̎̂̊͆͑͐̊̓̊̅ͭ͗̐̄̏̾̄͊

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Inviato 19 novembre 2009 - 18:05

Guardato dopo dei commenti favorevoli nel thread dei voti, mi è sembrato orrendo ai limiti del comico. La grafica web, le transizioni tra i filmati che neanche le presentazioni in powerpoint delle tesine universitarie, lo stupro in cui la ragazza ride, la scena dello sgozzamento con movenze alla Power Rangers... un pasticcio inguardabile.

Se volete vedere cose come queste in un film sull'Iraq:

Ne esce fuori una umanità terribile, la noia del lavoro del soldato, la frustrazione, l'inedia e la paura, l'assurdità dei soldati superequipaggiati che perquisiscono fanciulli e coniugi e nulla possono contro i veri attacchi dei terroristi, l'arruolamento cieco che porta ragazzotti senza controllo a gestire situazioni critiche.

guardatevi Generation Kill, che affronta questi temi e mostra il deterioramento psicologico dei soldati in modo magnifico, senza bisogno di "raccontare" in modo grottesco episodi eclatanti.


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rym |


#10 BillyBudapest

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Inviato 19 novembre 2009 - 18:28

Guardato dopo dei commenti favorevoli nel thread dei voti, mi è sembrato orrendo ai limiti del comico. La grafica web, le transizioni tra i filmati che neanche le presentazioni in powerpoint delle tesine universitarie, lo stupro in cui la ragazza ride, la scena dello sgozzamento con movenze alla Power Rangers... un pasticcio inguardabile.


la "grafica web" era parte del mosaico di fonti narrative: alcune sequenze erano viste come osservate attraverso internet, google, youtube o whatever.

le transizioni tra i filmati mi paiono abbastanza insignificanti nel giudicare un film di forma inedita, e contenuto interessante - e, del resto, quella amatorialità può essere stata volontaria, e parte proprio, per esempio, del "diario visivo" del protagonista.

non ho visto o sentito ragazze ridere durante lo stupro.

in effetti, non ho visto un pasticcio.

non mi è piaciuto l'indugiare strappalacrime di alcune sequenze e recitazioni poco dopo l'ora.

anche il concentrarsi su l'episodio di stupro, invece di dare una visione più generale, che comunque tende ad affiorare.

Se volete vedere cose come queste in un film sull'Iraq:

Ne esce fuori una umanità terribile, la noia del lavoro del soldato, la frustrazione, l'inedia e la paura, l'assurdità dei soldati superequipaggiati che perquisiscono fanciulli e coniugi e nulla possono contro i veri attacchi dei terroristi, l'arruolamento cieco che porta ragazzotti senza controllo a gestire situazioni critiche.

guardatevi Generation Kill, che affronta questi temi e mostra il deterioramento psicologico dei soldati in modo magnifico, senza bisogno di "raccontare" in modo grottesco episodi eclatanti.


guarderò senz'altro, se reperibile.
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