Philip Roth
#1
Inviato 20 giugno 2008 - 17:56
#2
Inviato 20 giugno 2008 - 18:14
poi mi esprimerò, almeno sul libro in questione (per valutare un intero autore un libro di certo non basta)
#3
Inviato 20 giugno 2008 - 19:01
#4
Inviato 20 giugno 2008 - 19:53
Tra l'altro questo degli attacchi terroristici e della violazione della sicurezza personale come cambiamento di atteggiamento quotidiano è un tema a lui molto caro, fin dalla figura dei terroristi pro-vietnam di pastorale americana: incredibilmente bella la fine di questo romanzo, assolutamente esplicativa sulla mancanza di normalità che viene vissuta come una colpa, di certo non evitabile, della società e della famiglia americana media.
#5
Inviato 20 giugno 2008 - 20:42
Ho letto Lo scrittore fantasma e Il lamento di Portnoy, e ne ho altri due sullo scaffale.
penso sia un genio. Portnoy è una delle cose più deliziosamente esilaranti ed irriverenti
-e al contempo molto molto serie- che ho letto dai tempi di wilde
#6 Guest_Incidente_*
Inviato 01 luglio 2008 - 18:55
#7
Inviato 04 luglio 2008 - 08:55
comunque io sto leggendo "La macchia umana", dietro consiglio di colei che è stata la relatrice della mia tesi.
Se non fosse che muove i suoi passi da un libro uscito oltre cinquant'anni prima sarebbe un gran lavoro. Invece, invece. Per ora ho l'impressione che gli manchi quel centesimo per fare una lira, non so se mi spiego.
#8 Guest_Incidente_*
Inviato 06 luglio 2008 - 10:00
Noto che molti di voi hanno letto Pastorale americana e la macchia umana scoppiati, dovete leggerli insieme a "ho sposato un comunista" per avere la giusta visione d'insieme...
#9 Guest_Incidente_*
Inviato 06 luglio 2008 - 10:01
Ma poi, cazzo, nessuno parla del capolavoro? Il teatro di Sabbat?
E ci dimentichiamo quel lamento che scosse tutta Harvard?
#10 Guest_dub_housing_*
Inviato 06 luglio 2008 - 21:22
#11 Guest_Incidente_*
Inviato 07 luglio 2008 - 07:31
#12 Guest_Incidente_*
Inviato 16 ottobre 2008 - 12:05
Jova ha chiesto, a ragione, di metterci d'accordo su dove bisogna cominciare per esplorare al meglio questo autore. Io butto giù una sorta di mappa. Ovviamente chiunque sia preparato su Roth, come ad esempio Jules, può dire la sua e magari tracciare egli stesso una mappa che ritiene più adatta all'approccio di questo gigante della letteratura contemporanea.
Come leggere Roth
Come cominciare?
Ovviamente con "il lamento di Portnoy". (splendido approccio Joyceiano che esplora però luoghi in cui Joyce non aveva potuto, o forse voluto, addentrarsi. Sospeso tra commedia e tragedia è oltre che una critica alla società borghesa un'analisi amara e al contempo scherzosa dell'uomo del tempo. Memorabili i due capitolo iniziali. Come dicevo prima: SEGHE!!!
Come proseguire?
Anche se è del 95 io proseguirei senza esitare con "il teatro di Sabbath". Poi una volta che lo avrete letto chi di voi non si vorrà scopare Drenka alzi la mano. Sabbath sarà il "Mangiafuoco" del Pinocchio che è in voi.
Come proseguire ulteriormente?
A parer mio, a questo punto, va falta una scelta tra due personaggi. Kepesh o Zuckerman.
Se iniziate da Kepesh l'ordine è questo: il seno (qui Roth si concede il lusso di parodiare Kafka proponendo la metamorfosi di Kepesh che non si trasforma in uno scarafaggio ma in una tetta che prova piacere se viene toccata, professore di desiderio, l'animale morente.
Se invece scegliete Zuckerman va fatta una distinzione. Vi è una serie di libri nella quale Zuckerman è narratore e un altra in cui è protagonista (Lo scrittore fantasma, Zuckerman scatenato, La lezione di anatomia, L'orgia di Praga). Quelli nei quali Zuckerman è narratore invece si racchiudono nella trilogia sull'america di cui prima: Pastorale Americana, Ho sposato un comunista e La macchia umana. Da leggere in quest'ordine.
Siccome questo percorso forse può risultare un pò monotono vi consiglio di intervallare la lettura di questi libri con qualche chicchetta autobiografica o storico/sociologico/politica come ad esempio "complotto contro l'america" o "everyman".
Adesso non so come continuare se volete fare domande specifiche io son qua.
#13 Guest_Pequod_*
Inviato 17 ottobre 2008 - 12:49
Comunque, rafforzo il parere di chi ha scritto che Sabbath è il suo lavoro più devastante: lo è. Libro non per tutti, ma che tutti dovrebbero leggere.
Nella letterartura del 900 esiste solo un altro personaggio come Sabbath...così tragicamente grottesco, e grottescamente tragico: vale a dire, il Bardamu di "Le Voyage..."
Comunque io mi azzardo a dire (oltre, che, ovviamente, Roth è il migliore scrittore vivente OLTRE OGNI MALEDETTO DUBBIO e che ovviamente proprio per questo NON prenderà mai il Nobel) che è impossibile amare la lettura e non amare Roth.
E' uno spartiacque...o di qua, o di là.
#14 Guest_Incidente_*
Inviato 17 ottobre 2008 - 12:59
Certo che ci sta.Be', che dire? Ritrovarsi a parlare di Roth in un forum di Rock...eh, ci sta, ci sta...
#15
Inviato 17 ottobre 2008 - 19:37
Ho iniziato con "Everyman", proseguito con "Pastorale americana" (adorato alla follia) e ho pronti pronti da leggere "Il lamento di Portnoy" e "Il teatro di Sabbath". Devo procurarmi prima il resto della trilogia o posso continuare in quest ordine (l'intenzione è comunque quella di conoscere a fondo quest autore) che tanto il danno è già fatto?
#16 Guest_Incidente_*
Inviato 18 ottobre 2008 - 12:04
#17 Guest_Incidente_*
Inviato 30 dicembre 2008 - 18:12
Beh prima di decidermi a parlarne ho aspettato di leggerlo una seconda volta.
Nathan Zuckerman, siamo all'ottava apparizione di questo personaggio, si riconferma la più difficile e affascinante creatura di Roth, e dopo questo ultimo capitolo possiamo affermare con certezza che Zuckerman è il riflesso di Roth. Zuckerman in quest'opera è protagonista; faccio questa precisazione perchè come dicevo un paio di post più su ci sono opere dove è mero narratore.
Non è assolutamente quel che si dice un libro facile, anzi... Sabbath e le altre opere Bellowiane (se Roth ha un riferimento è senz'altro Bellow, in particolare quello de il re della pioggia) di Roth sembrano passeggiate a confronto. Come Zuckerman, Roth è invecchiato molto ed è ormai chiaro che morirà cinico. In questo romanzo gli incontri fortuiti (che un tempo conducevano ad avventure sessuali ed all'emancipazione dei personaggi di Roth dalle logiche delle convenzione sociali) porteranno Nathan al suo passato. Lo porteranno da Amy (l'unica donna che regge il confronto con Drenka) che non irradia più sessualità, ma è incupita dalla stanchezza e dalla malattia.
Beh qualcuno l'ha letto?
Un estratto dall'ultima opera di Zuckerman, non di Roth attenzione, ma forse a questo punto fa lo stesso:
LUI: stai per attraversare la linea d'ombra di Conrad, prima dall'infanzia alla maturità, poi dalla maturità a qualche altra cosa.
LEI: alla follia. Presto ci sarò.
P.S. Dopo questa rilettura l'amaro per il trionfo di Le Clézio, ma anche di Pamucoso, si fa sentire ancor più che prima.
#18
Inviato 30 dicembre 2008 - 19:36
Il fantasma esce di scena.
Nathan Zuckerman, siamo all'ottava apparizione di questo personaggio,
Non ho letto tutto Roth e neanche il romanzo in questione... ma perlomeno dovrebbe essere la nona
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#19 Guest_Incidente_*
Inviato 30 dicembre 2008 - 20:07
Il fantasma esce di scena.
Nathan Zuckerman, siamo all'ottava apparizione di questo personaggio,
Non ho letto tutto Roth e neanche il romanzo in questione... ma perlomeno dovrebbe essere la nona
mmm...
Lo scrittore fantasma, Zuckerman scatenato, La lezione di anatomia, L'orgia di Praga, Pastorale Americana, Ho sposato un comunista, La macchia umana, Il fantasma esce di scena.
Questi sono quelli che ho letto. Quali mancano?
P.S. Anche se non hai mai letto Roth, mi fa insolitamente scoprirti amante delle buone letture. Insomma da Camus a Roth, ci sei sempre.
#20
Inviato 30 dicembre 2008 - 21:56
Il fantasma esce di scena.
Nathan Zuckerman, siamo all'ottava apparizione di questo personaggio,
Non ho letto tutto Roth e neanche il romanzo in questione... ma perlomeno dovrebbe essere la nona
mmm...
Lo scrittore fantasma, Zuckerman scatenato, La lezione di anatomia, L'orgia di Praga, Pastorale Americana, Ho sposato un comunista, La macchia umana, Il fantasma esce di scena.
Questi sono quelli che ho letto. Quali mancano?
Manca La Controvita, ma non l'ho letto nè pare si riesca a reperire facilmente
#21
Inviato 30 dicembre 2008 - 22:09
Il fantasma esce di scena.
Nathan Zuckerman, siamo all'ottava apparizione di questo personaggio,
Non ho letto tutto Roth e neanche il romanzo in questione... ma perlomeno dovrebbe essere la nona
mmm...
Lo scrittore fantasma, Zuckerman scatenato, La lezione di anatomia, L'orgia di Praga, Pastorale Americana, Ho sposato un comunista, La macchia umana, Il fantasma esce di scena.
Questi sono quelli che ho letto. Quali mancano?
La mia vita di uomo.
L'ho letto e per certo Zuckerman compare.
è protagonista dei primi due racconti che formano il romanzo, anche se poi nella terza parte si scopre essere un personaggio "creato" dell'altro protagonista Tarnopol.
Manca La Controvita, ma non l'ho letto nè pare si riesca a reperire facilmente
Confermo, è quasi impossibile trovarlo... se qualcuno l'avesse e fosse disposto a venderlo o volesse farmi un regalo...
P.S. Anche se non hai mai letto Roth, mi fa insolitamente scoprirti amante delle buone letture. Insomma da Camus a Roth, ci sei sempre.
Ho letto molto di Roth, ma non tutto quello che ha scritto... Grazie per i complimenti, ma è un puro caso: le mie letture non sono molto varie (vuoi per poco tempo e vuoi per colpe mie).
In questo forum c'è gente con una cultura ad anni luce dalla mia.
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#22 Guest_Incidente_*
Inviato 31 dicembre 2008 - 10:05
#23
Inviato 26 febbraio 2010 - 17:33
Molto interessante con colpo di scena finale.
Leggete:
Per caso, è insoddisfatto anche da Barack Obama? Da un??intervista a un quotidiano italiano, Libero, risulta che lo trova persino antipatico, oltre che inconcludente e assopito nei meccanismi del potere.
??Ma io non ho mai detto una cosa del genere. E?? grottesco. Scandaloso. E?? tutto il contrario di quello che penso. Considero Obama fantastico. E trovo che l??attacco che gli stanno sferrando i repubblicani è molto simile a quello subito da Roosevelt al suo primo mandato. E?? la destra più stupida mobilitata da Sarah Palin. Agitano la bufala dell??atto di nascita che dimostrerebbe che è nato in Kenya. E trovano ascolto. Sotto c??è il problema della razza, della pelle. Sono molto seccato per queste dichiarazioni che mi vengono attribuite: non ho mai parlato con questo Libero. Smentisca tutto. Ora chiamo il mio agente?.
Chiama il suo agente, che gli filtra tutti i contatti: nell??agenda delle interviste passate e future non risulta nè Libero nè il nome dell??intervistatore. Roth attacca e poi chiede cosa vuol dire Libero in inglese. Traduco.
??Vuol dire che questi sono liberi di fare tutto quelli che gli pare??
???
Aggiungo io:in Italia purtroppo si.
#24
Inviato 26 febbraio 2010 - 19:26
ma direi che esiste qui vi sono riportati alcuni stralci
http://lucameneghel....ione-obama.html
e anche il corriere la riprese (io scoprii dell'intervista di Libero leggendo questo articolo)
http://archiviostori...091123021.shtml
in questa intervista rilasciata a Repubblica in effetti sosteneva esattamente il contrario
http://www.libroweb....vista-allautore
Un anno fa mi ha detto che auspicava la vittoria di Obama. Oggi si ritiene soddisfatto?
??Molto. Sono assolutamente deliziato da quello che sta facendo e tentando di fare?.
In generale il mio interesse per le opinioni politiche di scrittori, registi, etc... è quasi prossima allo zero. Mi è sempre parsa una cosa abbastanza provinciale.
Immagino che le interviste inventate siano un malcostume tutto italiano (leggendaria quella di Mosca a Zico ).
Davvero credono che una dichiarazione di Roth possa influenzare tanto? :-\
________
Sull'intervista rilasciata a Venerdì di Repubblica, a parte un paio di siparietti divertetni è sconsolante l'atteggiamento dei giornalisti che dopo 30 anni continuano a ripetere le stesse domande le femministe e il sesso scandaloso... mi paicerebeb sapere quanti libri di Roth han letto... tristezza...
EDIT
nel caso Libero non riuscisse ad accampare una scusa decente (ora non so cosa potrebbero inventarsi per rimediare) sarebbe una discreta figura di merda
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#25
Inviato 27 febbraio 2010 - 17:15
In questo blog hanno ritrovato la cache dell'intervista incriminata
Tommaso Debenedetti
Pubblicato il giorno: 22/11/09
«Non sono un tipo da Nobel»
«Obama? Una grandissima delusione. Sono stato fra i primi a credere in lui, ad appoggiarlo, ma adesso devo confessare che mi è diventato perfino antipatico». Philip Roth, forse il più illustre dei narratori americani d??oggi, autore di capolavori quali Lamento di Portnoy, Pastorale americana, Zuckerman scatenato e, da poco uscito in Italia, Indignazione, esprime con forza, per la prima volta, il suo giudizio fortemente negativo sull??attuale Presidente Usa. Ci tiene a farlo subito, nella nostra conversazione telefonica.
Quando lo si ascolta parlare, con quella sua voce bassa e appena rauca, in cui le parole escono a ritmo ora velocissimo ora esitante, con quel tono malinconico, inquieto, ma capace d??improvvise, fulminanti, accensioni d??ironia, sembra davvero di essere dentro una delle pagine dei suoi romanzi. ? come se quella, proprio quella fosse la voce di tanti personaggi di Philip Roth.
«Arrivato a settantasette anni - spiega - mi piace parlare della realtà che ho attorno, una realtà che mi fa arrabbiare ma che mi interessa ogni giorno di più». E premette che non dirà molto sulla letteratura: «La letteratura mi è indispensabile, è la mia vita, ma non so cosa dirne, ogni discorso sui libri mi sembra superficiale, stupido, e molto noioso».
Parliamo subito di Obama, allora. Perché tanta delusione?
«Perché non ha fatto nulla, in questo primo anno, nulla di rilevante, nulla di diverso da quello che la banale quotidianità del potere lo portava a fare. Si dirà: la riforma sanitaria. Ebbene, quella è un??ottima novità per l??America, ma non basta. Sembra una bandiera sventolata per mascherare il nulla, perché i risultati di questa presidenza per ora sono il nulla».
Lei è stato un acceso sostenitore dell??elezione di questo Presidente?
«Sì, perché nella sua campagna elettorale c??era davvero qualcosa di nuovo, di straordinario. Con quelle sue espressioni ??hope? e ??change?, ripetute con un??efficacia mai vista, a metà fra il moderno slogan pubblicitario e la cantilena d??uno sciamano, Obama era riuscito a svegliare l??America dal torpore della sua frustrazione, da quel grande senso di impotenza, di ansia, di sfiducia che nell??ultimo decennio ha dominato il Paese. Era stato capace di dare vitalità e slancio a chi lo ascoltava. Non nascondo di essere rimasto quasi incantato a seguire i suoi discorsi, io che non sono certo facile ad entusiasmarmi per le parole? Allora ho creduto, e con me tantissimi americani, che fosse arrivato davvero un tempo nuovo per la politica, un tempo dove creatività e intelligenza si unissero alla capacità di ascoltare la voce di un Paese e di sapervi rispondere».
E invece?
«Invece, niente. Appena eletto, fin dai primi giorni del suo lavoro alla Casa Bianca, Obama si è come fermato, addormentato. Lui, che aveva scosso l??America, si è assopito nei meccanismi del potere. Ha continuato a ripetere le sue frasi più belle della campagna elettorale, ma non ha aggiunto nulla di nuovo, e soprattutto, non ha fatto seguire le azioni. Forse ha cominciato a pesare la sua inesperienza, forse è restato prigioniero di una eccessiva valutazione che la gente aveva di lui. Di fatto, i suoi discorsi hanno preso a girare a vuoto, sempre uguali, accompagnati da gesti, sguardi e sorrisi ormai ripetuti ossessivamente, che prima lo hanno reso simpatico e ora lo rendono fastidioso, quasi antipatico. E i risultati si vedono».
Quali risultati?
«L??America è confusa, frustrata. Quel diffuso senso di paura dell??ignoto, di ansia, di impotenza che l??11 settembre ha contribuito in modo decisivo a scatenare, lacerando le certezze, devastando insieme alle torri di New York anche la percezione che il Paese aveva di sé e della propria forza, è rimasto. Anzi, la crisi economica, figlia in qualche modo di quell??insicurezza, di quella sfiducia che regnano nelle persone, ha addirittura peggiorato le cose».
Obama ha deluso anche in politica estera?
«Sì. Con Bush vigeva la logica dell??intervento militare, della lotta contro il terrorismo fatta con le invasioni militari. Una logica a mio avviso sbagliata, e che si è dimostrata perdente. Ma almeno, chiara. Quale è la strategia di Obama? Nessuno ancora lo sa. Parla di dialogo, e va benissimo. Ma di fatto Al Qaeda è sempre più forte e organizzata, un regime pericoloso e delirante come quello iraniano sta attrezzandosi con l??arma nucleare e si attrezza per colpire Israele, e lui, il presidente, sembra eludere il problema. Con l??Iran un giorno sembra voler aprire una trattativa (ma non si può aprire una trattativa con chi è, in tante cose, l??erede dei nazisti!), e il giorno dopo riafferma la necessità della fermezza. Cosa vuole fare in Afghanistan? Nuove truppe o disimpegno? Approva e sostiene il governo israeliano o sta dando ragione ai palestinesi? Impossibile rispondere. Ma un dato di fatto è certo, e Obama mostra di non tenerne conto».
Cioè?
«Cioè che, come l??11 settembre ha dimostrato, oggi il nemico vero, paragonabile al nazismo degli anni Trenta, è l??estremismo religioso e sanguinario, il terrorismo soprattutto di matrice islamica. A mio avviso, il dialogo non serve. E con chi si dialogherebbe, del resto? Ma nemmeno serve, come faceva l??amministrazione Bush, invadere Stati, intervenire militarmente. Serve, piuttosto, un sostegno effettivo a quelle forze che, all??interno dei Paesi dove il fondamentalismo è più forte o dove è addirittura regime al potere, si battono per contrastarlo. E, insieme, dare più forza, poteri e credibilità all??Onu, riformandolo completamente. Quello che è meno utile, è questa confusione, questa assenza di una linea chiara nella politica estera americana: questo fa contenti gli oltranzisti e i terroristi, indebolisce chi vi si oppone, e, a livello interno, fa sentire l??America sempre più sbandata, sempre più cupa».
Come vede l??Europa?
«Politicamente, mi sembra che l??Europa non ci sia, non decida nulla, non conti nulla. L??Europa è la sua cultura, la sua storia. E di questa cultura, di questa storia, dovrebbe essere più fiera, mantenendo una sua peculiarità, una sua autenticità, senza diventare, chissà poi perché, seguace di mode e modelli che vengono da fuori. A me, come americano, l??Europa piace e incanta se è sé stessa, non una mal riuscita imitazione dell??America».
Capisco la sua volontà di non parlare di letteratura. Ma non resisto. Posso chiederle chi sono, oggi, i suoi autori preferiti?
«Sto rileggendo Singer, e lo trovo sempre più grande. Splendido e tristissimo. Ma non mi chieda di più».
Chi riconosce come suo maestro?
«Ecco, mi aspettavo la domanda. Il problema è che, quando scrivo, la scrittura nasce da un??esigenza di raccontare, troppo forte per essere frenata anche se a volte mi capita di fermarmi, di non riuscire ad andare avanti, di sentire che tutto è finito, che l??angoscia che ho dentro non lascia più posto alle storie, che le storie possibili sono state tutte uccise, costrette a non esistere, a non nascere. Quando attraverso quei momenti, e negli anni sono diventati più frequenti, a volte basta la frase di un romanzo che mi torna alla mente, la battuta di un personaggio in un libro, per tirarmi fuori dal buio, per ridarmi la possibilità e la capacità di scrivere. Ecco: l??autore di quella frase, di quella battuta, è in quel momento il mio indispensabile maestro. Un momento può essere Cechov, un altro Saul Bellow, un altro ancora, appunto, Singer. Posso risponderle solo così».
E Bernard Malamud?
«Riconosco di dovergli molto. ? un autore che talvolta, a leggerlo, lascia senza fiato. Cosa gli devo e perché, lo lascio dire ai critici. Loro scoprono cose straordinarie, di cui noi autori neppure ci accorgiamo?».
Lei è da anni candidato al Nobel. Ma il premio non è mai arrivato. Come giudica questa ripetuta esclusione?
«Non ritengo che il mio pessimismo, la mia indignazione, la mia rabbia siano da Nobel, gli accademici svedesi hanno altri gusti, altri parametri? Ognuno fa le scelte che vuole, e non sono certo io a giudicarle giuste o sbagliate. Se cambieranno idea, andrò a Stoccolma e sarò contento di ricevere il premio. Però mi creda: non ci penso mai, anzi, questo diluvio di ipotesi che ogni anno mi arriva addosso con i primi freddi dell??autunno mi disturba non poco, non sopporto questo gioco delle candidature. Diano il Nobel a chi vogliono e basta così».
Anche essendo buonisti, e pensando a un fraintendimento il fatto che Libero non abbia risposto a una simile accusa e abbia rimosso l'intervista dal sito non può che alimentare i pensieri peggiori...
Trattandosi di un'intervista telefonica (a un autore straniero per di più) non dovrebbe perlomeno esistere una registrazione?
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#26
Inviato 04 aprile 2010 - 17:08
Con che libro mi consigliate di continuare?
#27
Inviato 05 aprile 2010 - 00:58
Con che libro mi consigliate di continuare?
La macchia umana e L'animale morente
EDIT
Riprendendo la questione dell'intervista fasulla pubblicata da Libero
http://albertocane.b...ssa-libero.html
In questo blog hanno ritrovato la cache dell'intervista incriminata
Tommaso Debenedetti
Pubblicato il giorno: 22/11/09
http://www.newyorker...ta_talk_thurman
Counterfeit Roth
by Judith Thurman
April 5, 2010
ast month, Paola Zanuttini, a journalist from La Repubblica, the progressive Roman newspaper, interviewed Philip Roth about his latest novel, ??The Humbling,? which has recently been published in Italian. ??We had a lively and intelligent conversation about my fiction,? Roth said. The Q. & A. ran on February 26th, as the cover story of Il Venerdì??La Repubblica??s Friday magazine??with a fierce-looking closeup portrait of Roth, and the title ??Sex and Me.? Zanuttini focussed on the relationships of Roth??s aging protagonists with their much younger inamoratas, the feminist response to them, and his own marriages and romances. ??Your descriptions of sex are ruthless,? she asserted. ??Ruthless?? he countered. She backed down a little: ??They describe things as they are, raw and naked.? ??I am pleased by the notion that I can still be scandalous,? he said. ??I thought I had lost that magic.?
The real scandal revealed by the interview, however, came at the end, when Zanuttini asked Roth why he was so ??disappointed? with Barack Obama. She translated, aloud, remarks attributed to him in an article by a freelance journalist, Tommaso Debenedetti, that was published last November in Libero, a tabloid notably sympathetic to Silvio Berlusconi, the Prime Minister of Italy (who is embroiled in his own sex scandals with much younger women). ??It appears that you find him nasty, vacillating, and mired in the mechanics of power,? Zanuttini said. ??But I have never said anything of the kind!? Roth objected. ??It is completely contrary to what I think. Obama, in my opinion, is fantastic.? He had never heard of Debenedetti, or of Libero. The interview, with its bitter judgment of Obama??s banality, failure, and empty rhetoric about hope and change, was a complete fabrication.
The Italian blogosphere quickly and gleefully picked up the story. Libero??s editor grudgingly expressed embarrassment, and its Web site took down the interview. Debenedetti turned off his cell phone and dropped out of sight. (The only Facebook page bearing the writer??s name shows a bearded, curly-haired young hipster with a goofy expression.) Roth, however, was curious about him. ??I went online to do some research,? he said. He discovered that Debenedetti had claimed to possess recordings of their ??telephone conversation,? but, Roth said, ??he couldn??t find the tapes.? An op-ed piece in Corriere della Sera, Italy??s newspaper of record, had praised the frankness of Roth??s critique of Obama, contrasting it to the pusillanimity of Italians in calling their own leader to account. ??But what I was really looking for,? Roth continued, ??were other interviews by Debenedetti, and I found one, with John Grisham, that was published in three newspapers???Il Resto del Carlino and La Nazione, both conservative, and Il Giorno, which is centrist. ??They contained the same sort of denunciations, which sounded implausible to me.? (??Last year??s enthusiasm is remote now,? Grisham allegedly told Debenedetti. ??People are angry with Obama for having done little or nothing and having promised too much.?)
Roth asked his agent, Andrew Wylie, to contact Grisham??s agent, David Gernert, and, sure enough, the Grisham ??interview? proved to be another hoax. Like Roth, Grisham took the trouble to double-check his press contacts, and found no record of Debenedetti. ??I was more shocked than angered,? he wrote in an e-mail. Having read the text in translation, it wasn??t, he thought, ??a bad piece of fiction.? As for Obama, both Grisham and his wife, Renée (a Hillary Clinton superdelegate), were, after the nomination, ??on board, and still are.?
??You have to wonder what the guy was thinking,? Roth concluded. ??The best explanation I can find is that this obscure freelancer had hit upon a way of selling articles by attributing anti-Obama sentiments to famous American writers. It was a good gimmick, and he probably had fun. But I can??t imagine what he??ll do now??surely his career is over.?
Although Roth and Grisham have never met, they joined forces through their agents and contacted an Italian lawyer, who felt that they had a good case. ??I am exploring my possible remedies,? Grisham said, ??with plans to file an action.? But Roth has decided not to sue. ??It would take two years, and multiple trips to Italy,? he said. ??It would distract me from my writing, and, worst of all, I would have to obsess about it.? Asked if he thought that Debenedetti was a would-be Moishe Pipik, the doppelgänger in Roth??s novel ??Operation Shylock,? who impersonates the Philip Roth character, he said, ??No, that was literature, this is merely life, and I certainly did a better job of imposturing.?
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#28
Inviato 05 aprile 2010 - 09:22
Con che libro mi consigliate di continuare?
La macchia umana e L'animale morente
A me è piaciuto moltissimo anche "Ho sposato un comunista".
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#29
Inviato 23 aprile 2010 - 10:31
#30
Inviato 04 maggio 2010 - 14:53
Conosco grosso modo la meta' della produzione di Philip Roth. Escludendo ''complotto contro l'america'' del quale non ho apprezzato la costruzione del romanzo basata sulla fantapolitica, e' un autore che ho apprezzato in piu' di un occasione sopratutto con le ultime pubblicazioni (everyman, indignazione, il professore di desiderio (pubbl. in Italia recentemente)). Percui con questo ottimismo di fondo ho approcciato Umiliazione, ultimo romanzo in ordine di tempo. Che dire....delusione profonda. Se non si e' nel campo fantasy/fantascienza credo che ogni romanzo debba basarsi su una ''storia'' credibile e in passato Roth ha sempre raccontato meravigliosamente le dinamiche dei rapporti umani dando grande profondita' ai suoi personaggi. Non voglio spoilerare per non rovinare la lettura a nessuno, ma credo che la vicenda raccontata sia forzata e tocchi abbondantemente l'assurdo. 17euro per 100 pagine fanno il resto. Lieto di raccogliere altre opinioni.
Roth è di gran lunga il mio autore contemporaneo preferito - lo scrissi in tempi non sospetti, lo leggo da anni - e anche uno dei più grandi scrittori americani del 900. Sicuramente il più grande scrittore vivente.Punto.
Detto questo - tanto per sgombrare il campo da dubbi - Umiliazione è di gran lunga il suo peggior lavoro dopo, appunto, Complotto contro l'america, che non ho nemmeno finito (cosa rarissima). Umiliazione l'ho finito perchè son poche pagine, ma è un lavoro sciatto, tirato via, privo di nerbo. Certo la scrittura è sempre puro Roth 100%, ma la sensazione è si stia raschiando il fondo del barile, per sfruttare il più possibile la strameritatissima (una tantum) fama di questo grandissimo artista.
Un passo falso ci può stare, Indignazione era un capolavoro.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#31
Inviato 04 maggio 2010 - 18:42
Roth è di gran lunga il mio autore contemporaneo preferito - lo scrissi in tempi non sospetti, lo leggo da anni - e anche uno dei più grandi scrittori americani del 900. Sicuramente il più grande scrittore vivente.Punto.
Non sono d'accordo, ma mi piace chi è sicuro delle proprie idee. Per curiosità, chi altro metti tra i migliori 5-10 scrittori viventi?
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#32
Inviato 05 maggio 2010 - 08:51
Roth è di gran lunga il mio autore contemporaneo preferito - lo scrissi in tempi non sospetti, lo leggo da anni - e anche uno dei più grandi scrittori americani del 900. Sicuramente il più grande scrittore vivente.Punto.
Non sono d'accordo, ma mi piace chi è sicuro delle proprie idee. Per curiosità, chi altro metti tra i migliori 5-10 scrittori viventi?
Non sono idee,sono inclinazioni:per me la letteratura è passione pura, di cui non bisogna dar conto nè al colto nè all'inclita. Ma credo che sia così per tutti coloro che la amano davvero-a prescindere dalle rispettive proiezioni critiche su questo o quell'altro (purchè non mi si parli di Baricco come uno scrittore, eh.)
Quanto a me, sono piuttosto spigoloso, per non dire rompicoglioni: le mie viscere (è con quelle che si giudica) mal digeriscono il fantastico, l'epico, il metafisico e stornelli vari...il che esclude la quasi totalità dei sudamericani (se la cavano mooolto melgio col calcio,tranne Soriano, eccezione, che però di calcio parlava).
Quindi: io a dieci non ci arrivo, e tra quelli che metterei tra i più grandi, due sono testè defunti: Wallace (immenso, era uno che faceva Letteratura anche solo PENSANDO di scrivere) e Ballard. Quindi a questo punto è chiara la mia "inclinazione" (si fa per dire) verso gli anglosassoni: e pertanto: per me, dopo Roth, il migliore è William Trevor (irlandese,se non l'hai mai letto datti da fare, anche perchè tra i viventi ci rimarrà, poco, ha 82 anni), e poi Richard Ford, Anne Tyler.E Mc Carthy ovviamente,anche se adesso piace anche ai fighetti.
Tengo congelati McEwan e DeLillo:vivono stagioni opache,ma lasceranno un segno.
Per il resto, ormai leggo poco, non ho quasi mai tempo, ma mi sa che di contemporaneo mi perdo assai poco.
Edit:dimenticavo Houellebecq.E' estremo come Celine,pazzo e fuori controllo,candidato al suicidio al 90%. Come si fa a non amarlo?E scrive da dio
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#33
Inviato 05 maggio 2010 - 09:16
Che detto da Destouches... qualcosa non torna :
#34
Inviato 05 maggio 2010 - 09:28
Eh,ma in teoria io sarei mortoRoth è di gran lunga il mio autore contemporaneo preferito - lo scrissi in tempi non sospetti, lo leggo da anni - e anche uno dei più grandi scrittori americani del 900. Sicuramente il più grande scrittore vivente.Punto.
Che detto da Destouches... qualcosa non torna :
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#35
Inviato 05 maggio 2010 - 09:31
#36
Inviato 05 maggio 2010 - 09:43
Già, e in pratica ti stai rivoltando nella tomba
Per quello,basta vedere a chi danno i Nobel:ho il tavùto (dialett.) pieno di bozzi.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#37
Inviato 05 maggio 2010 - 09:47
#38
Inviato 05 maggio 2010 - 10:17
Pensa che volevano darlo a Roth, il nobel, quest'anno
Sono circa 10 anni che "volevano" darglielo.
Vuole dire che si rivolterà anche lui, come me e James Joyce.
Diciamola tutta:troppe parolacce nei nostri romanzi.
I calvinisti non apprezzano.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#39
Inviato 05 maggio 2010 - 10:25
#40
Inviato 10 maggio 2010 - 13:48
#41
Inviato 12 agosto 2010 - 10:33
#42
Inviato 12 agosto 2010 - 13:06
Diverso il caso di Lezione di Anatomia che è la prosecuzione della narrazione della vita di Zuckerman iniziata in Lo Scrittore Fantasma e Zuckerman Scatenato e che si conclude con L'Orgia di Praga. In America sono state raccolte in unico volume Zuckerman Bound che mi pare che sia stato pubblicato pure qui in Italia (ora non so il titolo...).
Tra le due opterei per Pastorale Americana. Prima di leggere Lezione di Anatomia recupererei i due romanzi che lo precedono, anche se sono molto distanti dallo stile delle opere che hai letto e non so fino a che punto possano interessarti.
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#43
Inviato 19 giugno 2012 - 22:51
Che dire? Capolavoro.
Mi ero quasi dimenticato perché adoravo Roth: per quella sua prosa tonda e allo stesso tempo asciutta, per il suo modo di raccontare su piani incrociati e paralleli la storia di un Paese, di un popolo (anzi due, quello americano e quello della religione ebraica) e di una serie di persone che, in barba alle differenze appartenenze politiche, geografiche o di culto, potremmo essere tutti noi.
Nessuno come Roth ti racconta una storia così lontana da te e contemporaneamente ti scatta una fotografia impietosa. Le aspirazioni, le umiliazioni, i fallimenti e la vita tradita di tutti noi, le cose che teniamo dentro e che ci fanno soffrire, i legami familiari, il sesso, la politica, le ideologie, il corpo che invecchia, il progressivo distacco tra il fisico e il cervello.
Tutto in Roth assume una portata quasi enciclopedica, universale. Questo mi atterrisce durante la lettura e mi spaventa un po'. Ormai dargli addosso dicendo che è sopravvalutato è un po' uno sport. E' come Tarantino al cinema (o com'era Godard 20 anni fa): i critici criticoni lo sgridano per il pubblico che ha, non per quello che dice o per come lo dice.
Purtroppo è vero, Roth è un nichilista quasi completo: la sua fiducia nel genere umano diminuisce sempre di più. Alla fine di ogni travaglio l'eroe non si risolleva, ma bensì perde miseramente e l'autore ne mette in risalto il fragore della caduta proprio a causa della sua forza. Il nichilismo di "Ho sposato un comunista" è impietoso: "La gente si scannava, divisi com'erano tra comunisti e capitalisti. Poveri cristi, si ammazzavano litigando se una merda era meglio dell'altra merda".
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