Scusate il ritardo... Però che bello, ho un sacco di risposte da dare! O_O
Boh... A me sembra la solita minestra.
Post-rock emozionale e ambientale in cui tutto è ben fatto, altrettanto ben suonato, curato, misurato, intelligente, colto.
Insomma, UNA PALLA DISUMANA.
c'avrei scommesso tutta la mia collezione di dischi su questo tuo commento. O_O
Maledizione! Ad averlo saputo prima avrei scritto che è un disco che mi
molce il cor, cacchio! Questa è la seconda volta che mi lascio sfuggire il disco di Rother e Moebius...
Boh... A me sembra la solita minestra.
Post-rock emozionale e ambientale in cui tutto è ben fatto, altrettanto ben suonato, curato, misurato, intelligente, colto.
Insomma, UNA PALLA DISUMANA.
Questa forzatura denota, quantomeno, un ascolto piuttosto distratto.
no ora lui ti dirà che il disco l'ha ascoltato 100 volte, dimostrando che tu hai torto.
Se così fosse avremmo davvero oltrepassato i limiti del masochismo puro....
No, ma infatti, io masochista non sono e il disco l'ho ascoltato volte due. Sono poche? Sono tante? Secondo me sono giuste, se al primo ascolto mi sembra noiosissimo e privo di qualsiasi guizzo (più qualche momento in cui sento mezzi plagi ma quello magari sono io, che ho l'ossessione per queste cose) e alla seconda possibilità le impressioni sono più o meno confermate.
Sul primo intervento di Thereisalight avrei qualcosa da dire, invece. Non è simpatico staccare un aggettivo da un sostantivo e poi criticare la scelta del sostantivo. Sono stato un po' a pensare a come definire un genere che su OR va di gran moda, e ho scelto una definizione che, seppur imperfetta, potesse in qualche modo inquadrarne le coordinate in due parole. Che sia un lavoro di post-rock nel senso ampio del termine a me sembra tranquillamente accettabile: riflessione ed elaborazione che si pongono come dopo-rock, come svincolamento dalle strutture e dalla tirannia di accordi e riff del rock. Ma siccome la parola viene spesso associata solo al post-rock di Chicago e simili epoca 94-97 ho aggiunto un "emozionale" che in effetti potrebbe far pensare a Mogwai e GY!BE ma che credevo che, almeno da chi leggeva (e probabilmente conosceva il disco dei Gregor Samsa, o quantomeno aveva letto la recensione in home da quasi un mese), potesse essere chiaramente inteso. E infatti non mi sembra che ci siano stati chissà quali "BUUUUH" di disapprovazione.
Tra l'altro la recensione parla di slowcore, e io credo che anche lo slowcore sia una forma di riflessione post-rock. Ah, fermo restando che io vedo molto più forzato parlare di slowcore che di post-rock emozionale o post-rock ambientale.
Di dischi house o metal, per i motivi di cui sopra, ne ascolto pochi, ma se quando capita mi mettessi a parlarne male per il semplice fatto che non rientrano nelle mie corde, quale affidabilità e imparazialità potrebbe mai essermi riconosciuta?
potresti benissimo parlarne senza che nessuno ti mangia il cranio. non ci vedo niente male.
semmai m'è sembrato un po' inutilmente provocatorio (e scontato) il commento di nicola, quello sì.
A me invece sembra che la discussione generata sia molto interessante, quindi la provocazione è stata utile!
Sulla prima parte sono d'accordo con te, invece, Ale. Chiaro che se uno ha qualcosa da dire lo dice, anche quando è qualcosa di negativo su un genere che non ama. Personalmente, poi, non sarò il più grande fan al mondo di questo tipo di musica, ma è pur vero che roba di questo genere ne ascolto e non mi pare di disprezzarla a priori o senza distinzioni. Mi è piaciuto l'ultimo Eluvium (che invece disprezzo negli episodi di piano solo), ho amato molto i Sigur Rós (tant'è che so anche come si fa la "ó"!
), e avrei molti altri esempi. Il disco del mese di OR, poi, lo ascolto sempre: e poi mi sembra che certi commenti del tipo "se non vi piace il genere, non ascoltate" (fermo restando che non credo sia il mio caso) potrebbero tranquillamente essere fatti anche a chi (non è il caso di Ale, ma di altri sì!) ascolta numerose uscite di house-pop e pop elettronico per poi giudicarle sempre allo stesso modo. Io ho un po' il sospetto che se ci piacciono siamo disposti a notare ogni piccola venatura negli stessi legni mentre, se non ci piacciono, Tiga, Justice e DFA sono tutti uguali...
Sembra un elegante "non rompete il cazzo, ascoltatevi la vostra roba". Cosa che io seguo alla lettera, soprattutto dopo aver letto i commenti negativi che per me sono molto importanti anche se pronunziati da una persona spregevole e ignorante come quel cane di Brainiac.
Taci tu, che vivi nell'eterna contraddizione fra sublime e schifezza immane. Guarda il tuo avatar, per esempio: la ragazza è la garage, l'orrido ragno
lo gli ottusi finlandesi.