"...se perlomeno ci fosse stato un sistema di selezione del candidato ideato da persone
senza rapporti intensi con sostanze psicotrope, Hillary sarebbe da tempo la nominata del partito e con buone, ottime possibilità,
probabilmente superiori a quelle di Obama, di entrare alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio.
E invece no. Ha vinto Obama. E ha vinto grazie alla decisione unanime della stampa americana, come si sono accorti i Clinton, costretti ad affrontare una vasta
cospirazione di estrema sinistra...
...Il punto che sfugge, però, è che Obama non è più il candidato di un anno fa...
Obama resta il candidato perfetto per una serie televisiva ... ma ora si è trasformato nel solito candidato
elitario, intellettuale, troppo di sinistra e incapace di connettersi col paese reale.
Non sono opinioni. Sono mesi che
Obama viene rifiutato stato dopo stato, primaria dopo primaria, dalla working class del suo stesso partito,
dai poveri, dagli immigrati ispanici, dai cattolici, dagli anziani, dalle donne, dagli ebrei e da qualsiasi categoria sociale e razziale a cui non appartengano afroamericani, studenti, intellettuali, miliardari, divi di Hollywood e fighetti."
Questo è uno stralcio dell'articolo incriminato di Rocca; non sono un giornalista, non so fare taglia e cuci ad arte, è bastato prendere i passaggi più significativi. Se non vi fidate, qui è completo:
http://www.camillobl...o-di-una-volta/ .
Se proprio non dà per certa la vittoria di McCain, sembra in ogni modo predire una prossima cocente sconfitta di Obama, aldilà delle buone impressioni (intese solo sul significato simbolico della sua figura) che aveva destato...
Poi, chiaramente, questo non lo dice apertamente, anzi ribadisce che "nessuno sa come andrà a finire a novembre, e chi dice il contrario mente sapendo di mentire".
Però l'idea di fondo che trasmette il suo articolo è
innegabilmente quella di presentare come una decisione sbagliata (da parte dei democratici) la scelta di Obama come candidato, un retrogusto di critiche al senatore dell'Illinois più o meno velate, di insofferenza verso certe sue caratteristiche e suoi modi di porsi, sorrette da argomentazioni tutt'altro che valide (e anzi rivelatesi inequivocabilmente sbagliate). Basta leggere ciò che ho sottolineato per rendersi conto di come Rocca sia andato lontano dalla realtà dei fatti ora sotto gli occhi di tutti.
Credo che fosse questo quello che Travaglio volesse far notare, e prima di dare
a lui del disonesto ci penserei comunque due volte...