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Frank Zappa : Jazz From Hell (1986)


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9 replies to this topic

#1 Lord Corkscrew

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Inviato 19 luglio 2006 - 17:40

(posto in qui e non in jazz solo perché è Zappa)

riascoltavo oggi questo disco che personalmente considero uno dei più creativi e pieni di spunti degli interi eighties zappiani - allora ho riguardato la scheda di OndaRock (a proposito, chi l'ha scritta?) per vedere se se ne parlasse e ho scoperto che non ve n'è neppure un cenno (per carità mi sta bene, con tutta la roba che ha fatto Zappa)

spulciando poi su libri, web etc etc mi sono accorto che sono relativamente in pochi ad apprezzare questo album - la voce (autorevole o meno) di Scaruffi è tra queste:

Jazz From Hell (BarkingPumpkin, 1986) offre un saggio di fusion strumentale, con un combo di otto elementi che "capisce" il synclavier del leader. Il disco fa leva sul sound lucido e brillante che Zappa ha messo a punto in quegli anni per esperimenti audaci come While You Were Art, dove ritmo e melodia si sospendono in una forma lussureggiante di musica da camera, dove un tumulto di accordi slegati si sgretola nel caos elettrico di una sequenza atonale pressoche' aleatoria. Night School ha il fascino pittoresco delle ouverture totali di un tempo . Damp Ankles e soprattutto G-Spot Tornado sono mini-sinfonie dissonanti che giocano soprattutto su effetti vertiginosi di percussioni. Non puo` mancare la gag (Beltway Bandits, dai sapori tropicale e orientale).


anche allmusic è contento: **** belle tozze, ma nella recensione si capisce perché

It is the winner of a Grammy Award for Best Rock Instrumental Performance (Orchestra Group or Soloist)


d'altra parte, Martin Strong, nel suo The Complete Rock Discography sticazzi, liquida Jazz From Hell con un *4 (su 10) - e sia Gentile&Tonti che Bertoncelli nei loro libroni enciclopedici (Dizionario del Pop Rock, 24.000 Dischi) mi pare che gli attribuiscano solo ** su 5

ecco - ora che ho passato in rassegna 'sta roba vi volevo dire - e il discorso si può ben allargare ad altri dischi e non solo di Zappa: quanto è datato un disco di ottima musica suonato interamente col Synclavier? è plausibile ritenere che chi detesta questo album lo faccia per un motivo puramente timbrico? io la penso così - e devo ammettere che ogni tanto mi risulta un po' difficile ascoltarlo

insomma qual è il vostro parere: è bello, non è bello, bisognerebbe rifarlo? inoltre le poche versioni diverse (live direi in massima parte) di brani da questo disco sono strepitose (basti pensare a G-Spot Tornado su The Yellow Shark... madonna mia!!!)

se poi è troppo puntiglioso, parliamo d'altro
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#2 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 19 luglio 2006 - 18:23

questo disco è sicuramente il prodotto migliore di Zappa negli 80.
sono, comunque, lontani i fasti osceni dei tempi d'oro; i nfondo questa decostruzione a suon di synclavier non è che mi abbia entusiasmato in maniera determinante.
St. Etienne è il brano che mi piace di più nel disco ma è anche quello meno "rivoluzionario".
non lo ascolto da molto tempo... mi sa che vado a risentirlo...
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#3 cucabonga

    aspirante indie

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Inviato 19 luglio 2006 - 19:02

Quindo scoprii questo disco mi risultò impossibile comprenderlo.Anche dopo mesi dal primo ascolto per me rimase un oggetto alieno.Col tempo l'ho apprezzato a pieno e lo considero anche io il miglior lavoro di Zappa negli anni 80.G-Spot Tornado  è un brano che rende la musica di Frank qualcosa di diverso.
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#4 theo van gogh

    pivello

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Inviato 19 luglio 2006 - 22:50

a me è sempre piaciuto. ci trovo una purezza e un rigore che sono tipici di FZ ma che a volte sono mascherati, in altri dischi, da un eccesso di glamour.
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#5 Pasubio

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Inviato 20 luglio 2006 - 01:39

sia Gentile&Tonti che Bertoncelli nei loro libroni enciclopedici (Dizionario del Pop Rock, 24.000 Dischi) mi pare che gli attribuiscano solo ** su 5

Non avendolo mai ascoltato non posso esprimere giudizi sul disco. Comunque Gentile e Tonti gli danno un 5 su 5, mentre Bertoncelli un 4 su 5.
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"[...] Si, questa è la verità, la scomoda verità che viene a distruggere il piacevole rapporto del dialogo: Giordano Bruno gridò quando fu bruciato. Il dizionario dice solamente che egli fu bruciato, non dice che gridò. Allora, che dizionario è questo che non informa? Perché dovrei volere una biografia di Giordano Bruno che non parla delle grida che lanciò lì, a Roma, in una piazza o in un cortile, con gente tutt'intorno, alcuni che attizzavano il fuoco, altri che assistevano, altri che serenamente stilavano l'atto di esecuzione? Dimentichiamo troppo spesso che gli uomini sono fatti di carne facilmente rassegnata. E' dall'infanzia che i maestri ci parlano di martiri, che diedero esempi di civiltà e di morale a loro spese, ma non ci dicono quanto doloroso fu il martirio, la tortura. Tutto rimane in astratto, filtrato come se guardassimo, a Roma, la scena attraverso spesse pareti di vetro che ammortizzano i suoni, e le immagini perdessero la violenza del gesto per opera, grazia e potere di rifrazione. E allora possiamo dirci tranquillamente l'un l'altro che Giordano Bruno fu bruciato. Se gridò, non lo sentiamo. E se non lo sentiamo, dove sta il dolore? Ma gridò, amici miei.
E continua a gridare."

(José Saramago,"Le grida di Giordano Bruno")

#6 Lord Corkscrew

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Inviato 20 luglio 2006 - 18:45


sia Gentile&Tonti che Bertoncelli nei loro libroni enciclopedici (Dizionario del Pop Rock, 24.000 Dischi) mi pare che gli attribuiscano solo ** su 5

Non avendolo mai ascoltato non posso esprimere giudizi sul disco. Comunque Gentile e Tonti gli danno un 5 su 5, mentre Bertoncelli un 4 su 5.


azz allora mi ricordavo proprio male, chiedo perdono (non avevo a disposizione i mezzi essendo fuori casa)
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#7 Kulma

    Roadie

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Inviato 20 luglio 2006 - 19:47

bello
quando credevo di conoscere tutto lo zappa migliore mi trovo davanti sto disco veramente epilettico
bello
da ascoltare a volume alto
si vedono le note e i colori
è epilessia
night school è la migliore
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#8 Guest_absolutelyRUBEN_*

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Inviato 25 luglio 2006 - 00:53

oh oooh, una discussione su un disco zapputo...
a me non fa impazzire, bello ma fino ad un certo punto, 'you are what you is' e vari dischi di quel periodo li ho sentiti 50 volte di più e poi quell'award loffio mi sa di pacco di consolazione dato fuori tempo limite
preferisco sentire cose sue più nette, contemporanea con strumenti veri o preferisco lo zappa rock fino in fondo, questo è uno strano ibrido senza tutte quelle deliziose vocine e coretti zappiani e suonato da una band più il synclavier che fa di tutto, solo il pezzo citato da notker è senza synclavier. Notker può spararti il triplo di soli 'shut up', è tutto così. Mi va ultra bene che lo zio si porti sempre wackermann alla batteria nell'orchestra ed invece tutto quel bordello che fa con un computer molto meno. Oppure mi va meglio il solo programmare il barocco come in 'francesco zappa', molto più essenziale e meno pacchiano. Come giustamente diceva Lord Cork 'g-spot tornado' fatta in 'the yellow shark' è molto ma molto meglio. Questo sembra quasi un disco che può piacere a chi non piace zappa fino in fondo, un compromesso
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#9 FAb

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Inviato 28 luglio 2006 - 07:40

Freddo; Non mi è piaciuto, sarà perchè il Synclavier mi ricorda certi files MIDI scaricati da internet...Buona, comunque, Night School.
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#10 Paz

    Roadie

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Inviato 30 settembre 2006 - 21:46

questo è uno strano ibrido


decisamente! io ritengo jazz from hell uno dei capolavori di fz e uno dei miei dischi preferiti in assoluto. mi ci volle naturalmente un bel po' prima di capirlo, ma dopodichè mi è entrato sotto la pelle.
credo sia l'esempio più perfetto di fusione fra musica contemporanea e rock, fra complessità formale e ricerca timbrica, fra astrazione e concretezza del suono, fra ripetizione e differenza. una delle possibili strade che un compositore odierno si trova davanti per poter interagire in maniera creativa con gli elementi di una tradizione e di molte innovazioni. La presenza di musicisti e di un computer simbolicamente rimanda proprio all'intersezione fra modernità e tradizione. Quanti dopo di lui intrapresero questa strada? direi nessuno. questo fatto non vuol dire che non sia incredibilmente fertile, in potenza, e rende jazz from hell un disco assolutamente unico (fatta eccezione per Civilization Phaze III delle stesso fz, che tenta di fondere il lavoro intrapreso in jazz from hell con quello di lumpy gravy...).

ah, l'intepretazione dell'ensemble modern dimostra quanto belli siano questi pezzi a prescindere dalla complessa costruzione timbrica che fz vi edificò sopra...
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« Ohne Musik wäre das Leben ein Irrtum » (F. Nietzsche, Götzen-Dämmerung, 1888, cap. I, af. 33).




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