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i vostri brani free preferiti


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6 replies to this topic

#1 dick laurent

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Inviato 13 dicembre 2007 - 12:40

visto che molti artisti hanno discografie realmente sterminate e il genere è abbastanza ostico di suo, mi piacerebbe vedere le vostre preferenze nel campo.

Premetto una cosa.
Mi è capitato da poco di ascoltare un podcast di wu ming 1 dove diceva una cosa sulla quale -per quello che conosco- mi sento di concordare: alla fin fine erano gli europei a voler vedere negli artisti free semplicemente dei provocatori iconoclasti che rompevano i ponti con tutto quello che era avvenuto prima, ma in realtà i vari ornette, ayler, sun ra, don cherry, si muovevano nel solco della tradizione che non rinnegavano assolutamente. E, opinione ovviamente personalissima, penso che molti dei risultati migliori siano quelli in cui la tradizione e l'innovazione sono venuti a patti. I manifesti programmatici del genere, le radicali "dimostrazioni di teorie"  mi sembra che spesso accusino il peso degli anni più dei dischi dove in definitiva si è pensato semplicemente a far musica (su questa cosa si potrebbero muovere molte obiezioni, ma spero che sia chiaro che intendo). Per fare un esempio famoso, meglio "the shape of jazz to come" di "free jazz" per dire

Chiedo brani e non dischi per evitare i suggerimenti scontati, e perchè mi sembra un buon metodo di "esplorazione" (ovviamente mettete il disco da cui è tratto il brano però), e specifico se non fosse chiaro: anche se è un controsenso, con brani free non intendo semplicemente il jammone di un'ora e venti totalmente casinista, che comunque potete ovviamente mettere, ma anche brani che in definitiva non sono del tutto free o non lo sono per nulla, di musicisti dell'ambito.
E per rendere il tutto ancora più confuso (anche se per me ovviamente è chiarissimo), aggiungo che Pharao's dance di Miles Davis per me è free

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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#2 out of the cool

    Roadie

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Inviato 14 dicembre 2007 - 01:49

pharaoh's dance non è stata scritta da Davis (bensì da Joe Zawinul) ma soprattutto non è free!
non solo ci sono dei temi scritti (l'inizio col fender rhodes, la prima melodia di tromba nei primi minuti che infatti a riconferma ritorna anche verso la fine...), ma nemmeno come ritmo e armonia è free. è una sorta di pezzo funk con armonia modale/pedaleggiante e soli aperti come lunghezza e armonia su questo pedale(non c'è una struttura ripetuta di tot battute come che so, negli standards). e poi contiene non pochi editing in cui molti -io non son buono colle pippe mentali, per me gli piaceva così e basta... - ci han visto un tentativo di dare valore compositivo/di tema a certe sezioni dell'improvvisazione(anche qui, ad es. vedi la parte iniziale, se senti poco dopo la rimandano a loop).

detto ciò, per me il top da sto punto di vista è coltrane. "ascension", "song for praise" (che ha un tema scritto nel finale, a mò di climax) sono le cose che prediligo.

non conosco tanto di ornette perchè anche se suona benissimo ha un approccio "sbilenco" e obliquo che devo essere dell'umore giusto per ascoltarlo. il più delle volte non lo sono...però "free jazz" (anche qua, un disco, un pezzo praticamente) mi piace, ma il brano "lonely woman" (che free non è, anche se ha una struttura un po' strana) in effetti mi piace di più.

Nessuno parla mai del pianista Lennie Tristano che registrò i primi pezzi free nel 49...sono sì e no uno o due brani di pochi minuti(Intuition e digression mi pare si chiamino) che per me sono bellissimi, ci sono delle robe di contrappunto ai limiti della telepatia...mi piace un sacco come suonano lì Lee Konitz (sax alto) e Billy Bauer (chit).

POi le intro sciamaniche-modali in rubato (= tempo free) che fa Zorn al sax su alcuni brani degli Electric Masada, dove suona robe DAVVERO PAZZESCHE...non mi ricordo i titoli perchè sono in ebraico ma di loro ci son solo due dischi e uno qualsiasi va bene (se ricordo bene, meglio il primo da sto punto di vista, "50th birthday celebration vol.4").

un altro brano free INCREDIBILE è "the egg" di herbie hancock (disco: empyrean isles), che dura 10 e passa minuti su un materiale scritto di una manciata di misure che apre e conclude il tutto(un ostinato di piano, una melodia di tromba)...qui herbie dimostra che è un pianista con un orecchio ALLUCINANTE, qua non ci sono accordi definiti eppure lui cazzo sul solo di tromba non sbaglia mai un colore, sempre quello perfetto, sempre con la pronuncia giusta...un accompagnatore veramente supremo. il brano è davvero orgasmico, out, scuro...non so come si faccia a bollare uno come herbie "mainstream" se non si è mai sentita roba così. spacca i culi.

"dialogue" di bobby hutcherson (disco: dialogue), che è un vibrafonista.  qui c'è molta della cricca hard-bop blue note 2a metà dei 60 con venature un po' freeggianti che mi piace tanto (andrew hill al piano, sam rivers al tenore, freddie hubbard alla tromba....).

non cito un pezzo ma tutto il disco "the all-seeing eye" di wayne shorter, per come combina sezioni improvvisate dove l'armonia si avvicina assai al free con parti composte e orchestrate per formazione a metà tra il piccolo gruppo e l'organico allargato. per me è bellissimo.

non ho citato ayler, sanders e co. perchè le loro cose che ho sentito non sono troppissimo nelle mie corde, sinceramente....

ah, e poi free non vuol dire per forza che non c'è tempo, che non c'è pulsazione ritmica definita (in diverse delle cose che ho messo c'è eccome)...c'è anche appunto il cosiddetto "time, no changes" (= tempo sì, accordi no) che si trova ad es. in molte cose di ornette primi anni 60 per chi è interessato.

ps. i brani che ho messo son tutti presi da dischi che per me, free o non free, sono dischi della Madonna di "personalità" note soprattutto per quello che han fatto nell'ambito della tradizione. Specie Empyrean Isles (skippate Cantaloupe Island al max che gli altri brani sono 10000 volte meglio).
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#3 dick laurent

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Inviato 14 dicembre 2007 - 10:53

grande, speravo proprio in un intervento del genere. Su Pharao's dance: lo so che è scritta da Zawinul, del resto molti dei grandi brani di Miles non sono composti da Miles. Miles era un "regista", quello che fa grande la musica dei suoi dischi sono secondo me i musicisti presenti (Un po' come De Andrè, se vuoi  :P). Molte dei suoi brani che preferisco in assoluto non li ha scritte lui, però sentire le cose di Shorter suonate dal gruppo di Miles o dal gruppo di Shorter non è la stessa cosa. Poi so che Miles aveva un rapporto problematico col free, ma le trame di quel pezzo (soprattutto nell'improvvisazione centrale) e di molta roba della sua fase elettrica  lo sono eccome, e molto più ardue e libere di tante cose composte da musicisti con la patente di freejazzisti. Quanto all'editing, non ci vedo un controsenso, il free e la composizione non sono concetti antitetici (basta pensare ad Out to lunch, per esempio: Out to Lunch che tra l'altro paragonato a Bitches sembra un disco di canzoni, per quanto è regolare).

non conosco tanto di ornette perchè anche se suona benissimo ha un approccio "sbilenco" e obliquo che devo essere dell'umore giusto per ascoltarlo. il più delle volte non lo sono...però "free jazz" (anche qua, un disco, un pezzo praticamente) mi piace, ma il brano "lonely woman" (che free non è, anche se ha una struttura un po' strana) in effetti mi piace di più.


si, ma in topic ci sta eccome, è proprio uno degli esempi che mi è venuto in mente!


un altro brano free INCREDIBILE è "the egg" di herbie hancock (disco: empyrean isles), che dura 10 e passa minuti su un materiale scritto di una manciata di misure che apre e conclude il tutto(un ostinato di piano, una melodia di tromba)...qui herbie dimostra che è un pianista con un orecchio ALLUCINANTE, qua non ci sono accordi definiti eppure lui cazzo sul solo di tromba non sbaglia mai un colore, sempre quello perfetto, sempre con la pronuncia giusta...un accompagnatore veramente supremo. il brano è davvero orgasmico, out, scuro...non so come si faccia a bollare uno come herbie "mainstream" se non si è mai sentita roba così. spacca i culi.


non conosco il disco e me lo procuro, ma conoscendo roba come Sextant (che, sembra fatto apposta, ho sempre considerato come il disco più vicino a Bitches che conosca, per suoni e spirito) non fatico a crederlo. è al piano acustico o al fender rhodes?


non ho citato ayler, sanders e co. perchè le loro cose che ho sentito non sono troppissimo nelle mie corde, sinceramente....


non so cosa tu abbia sentito, ma se hai avuto l'approccio classico posso capire, specie per Ayler, che però ha fatto roba anche molto più potabile (evitando quella mezza schifezza di New grass), e per me spesso ugualmente valida, da Goin'home a Love cry al famoso doppio Live at Greenwhich village, fino a Music is the healing force of the universe e altro. Idem per Sanders che ha fatto delle robe freeissime (tra l'altro sarei curioso di sentire il suo famoso assolo sul primo della Jazz composer's orchestra, che Zorn definisce il miglior assolo di sax di tutti i tempi), ma io l'ho conosciuto con Thembi e non mi sembra un disco "ostile", anzi.

ah, e poi free non vuol dire per forza che non c'è tempo, che non c'è pulsazione ritmica definita (in diverse delle cose che ho messo c'è eccome)...c'è anche appunto il cosiddetto "time, no changes" (= tempo sì, accordi no) che si trova ad es. in molte cose di ornette primi anni 60 per chi è interessato.

ps. i brani che ho messo son tutti presi da dischi che per me, free o non free, sono dischi della Madonna di "personalità" note soprattutto per quello che han fatto nell'ambito della tradizione. Specie Empyrean Isles (skippate Cantaloupe Island al max che gli altri brani sono 10000 volte meglio).


va benissimo, è proprio il genere di post e di consigli che volevo, davvero!
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#4 out of the cool

    Roadie

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Inviato 14 dicembre 2007 - 21:06

grande, speravo proprio in un intervento del genere. Su Pharao's dance: lo so che è scritta da Zawinul, del resto molti dei grandi brani di Miles non sono composti da Miles. Miles era un "regista", quello che fa grande la musica dei suoi dischi sono secondo me i musicisti presenti (Un po' come De Andrè, se vuoi  :P). Molte dei suoi brani che preferisco in assoluto non li ha scritte lui, però sentire le cose di Shorter suonate dal gruppo di Miles o dal gruppo di Shorter non è la stessa cosa. Poi so che Miles aveva un rapporto problematico col free, ma le trame di quel pezzo (soprattutto nell'improvvisazione centrale) e di molta roba della sua fase elettrica  lo sono eccome, e molto più ardue e libere di tante cose composte da musicisti con la patente di freejazzisti. Quanto all'editing, non ci vedo un controsenso, il free e la composizione non sono concetti antitetici (basta pensare ad Out to lunch, per esempio: Out to Lunch che tra l'altro paragonato a Bitches sembra un disco di canzoni, per quanto è regolare).

Io ragiono così, distinguo tra free e suonare "aperti". Suonare aperti vuol dire che la struttura c'è ma è tutto suonato in modo molto (non so davvero come farlo capire) libero in termini di ritmo/dinamiche/armonia...ecco il 5etto miles-shorter è un esempio perfetto di questo. verissimo che i pezzi di shorter con miles sono un'altra roba, anche perchè nei dischi 60 di wayne shorter solista c'è più spesso elvin jones. lui e e tony williams sono due batteristi altrettanto grandiosi ma davvero opposti...a me wayne piace di più con miles cmq, anche perchè negli unisoni hanno 2 timbri che si intrecciano benissimo.
out to lunch anche lì, è open non free! ogni pezzo di out to lunch ha una struttura definita come accordi/misure...anche lì è "colpa" di tony williams, che fa davvero cose impossibili (e sublimi) che incasinano la facilità nel capirci qualcosa. dolphy non l'ho mai sentito fare free tranne che sul disco di ornette...non è che suona free, è che suona sulle strutture con un approccio davvero strano/fuori di testa (in un modo pazzesco e meraviglioso...) per cui può sembrare così  ;D


non conosco di herbie hancock il disco e me lo procuro, ma conoscendo roba come Sextant (che, sembra fatto apposta, ho sempre considerato come il disco più vicino a Bitches che conosca, per suoni e spirito) non fatico a crederlo. è al piano acustico o al fender rhodes?

piano acustico, e a dire il vero con sextant non c'entra niente :)
il disco è una sorta di "hard bop open", the egg è l'unico brano "davvero" free lì. ma anche lì, pure gli altri hanno strutture ok ma la componente compositiva è decisamente minimale per fare suonare questi geni in quel modo così aperto e meraviglioso...
non c'entra forse, ma di herbie elttrico prova "mwandishi"...è tipo sextant ma decisamente più "astratto" e per aria...o "thrust", lì è semplicemente funk, grande funk.

Di Ayler non so cosa tu abbia sentito, ma se hai avuto l'approccio classico posso capire, specie per Ayler, che però ha fatto roba anche molto più potabile (evitando quella mezza schifezza di New grass), e per me spesso ugualmente valida, da Goin'home a Love cry al famoso doppio Live at Greenwhich village, fino a Music is the healing force of the universe e altro. Idem per Sanders che ha fatto delle robe freeissime (tra l'altro sarei curioso di sentire il suo famoso assolo sul primo della Jazz composer's orchestra, che Zorn definisce il miglior assolo di sax di tutti i tempi), ma io l'ho conosciuto con Thembi e non mi sembra un disco "ostile", anzi.


il disco della jazz composers orchestra ha cose che mi piacciono davvero tanto (vedi: il pezzo con Cecil Taylor) così come cose che non mi piacciono...ecco il solo di pharoah famoso a me non piace! ok che è  puro feeling e se lui la musica la sente così ha tutto il mio rispetto ma cribbio, io non lo reggo!  asd
the creation has a masterplan è na ficata per i primi 10 minuti poi però davvero diventa una palla pazzesca, abbattete il cantante!!
ayler ho provato con spiritual unity e un live col fratello don alla tromba, mi sa proprio greenwich...niente da fare, per me il suo timbro ha troppo vibrato, è più forte di  me.

Enjoy! ;)
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#5 dick laurent

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Inviato 14 dicembre 2007 - 22:49

Io ragiono così, distinguo tra free e suonare "aperti". Suonare aperti vuol dire che la struttura c'è ma è tutto suonato in modo molto (non so davvero come farlo capire) libero in termini di ritmo/dinamiche/armonia...ecco il 5etto miles-shorter è un esempio perfetto di questo. verissimo che i pezzi di shorter con miles sono un'altra roba, anche perchè nei dischi 60 di wayne shorter solista c'è più spesso elvin jones. lui e e tony williams sono due batteristi altrettanto grandiosi ma davvero opposti...a me wayne piace di più con miles cmq, anche perchè negli unisoni hanno 2 timbri che si intrecciano benissimo.
out to lunch anche lì, è open non free! ogni pezzo di out to lunch ha una struttura definita come accordi/misure...anche lì è "colpa" di tony williams, che fa davvero cose impossibili (e sublimi) che incasinano la facilità nel capirci qualcosa. dolphy non l'ho mai sentito fare free tranne che sul disco di ornette...non è che suona free, è che suona sulle strutture con un approccio davvero strano/fuori di testa (in un modo pazzesco e meraviglioso...) per cui può sembrare così  ;D


mi pare di capire che intendi, cioè un attitudine libera dal contrappunto ma musica armonicamente ancora abbastanza definita...però questo confine è abbastanza labile, quasi tutti i musicisti free (mi riferisco per comodità ai nomi storici) hanno buona parte del repertorio che corrisponde a questa descrizione, compresi i più folli, tipo sun ra.
Che poi è un tipo di musica che spesso amo moltissimo (a proposito del quintetto e di Shorter, quanto è bella Footprints su Miles smiles?)

the creation has a masterplan è na ficata per i primi 10 minuti poi però davvero diventa una palla pazzesca, abbattete il cantante!!


asd
immaginavo che fossi partito con karma, dai non è tutto così  asd

ayler ho provato con spiritual unity e un live col fratello don alla tromba, mi sa proprio greenwich...niente da fare, per me il suo timbro ha troppo vibrato, è più forte di  me.


al vibrato non v'è proprio rimedio, è caratteristica essenziale del suono animalo di Ayler (parallelo scemo, Il peter green di end of the game), ed è credo uno dei motivi che me l'hanno amare, a posteriori. Dei gustibus non si disputa, ovviamente


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#6 out of the cool

    Roadie

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Inviato 15 dicembre 2007 - 15:37

Non è tanto contrappunto, per capirci prova a sentire una versione degli anni 50 di Miles che fa "my funny valentine" e paragonala con una del 64 (su un live con Tony Williams): il brano è lo stesso, si suona sulla stessa struttura/cambi di accordo, ma è tutto diverso. Nel 64 Tony smette di suonare ogni due per tre, raddoppia il tempo, accenna un ritmo latin, poi ritorna in ballad ecc. Nel 55 (o giù di lì, non ricordo) è tutto più regolare, più facile da seguire anche. IL pezzo sta in tempo ballad per un po', poi il tempo raddoppia (con lo swing straclassico) e lì rimane per tornare ballad alla fine. Amen.
La vera chiave è quella dell' "improvvisare su una struttura": nel suonare open quella c'è, nel free no.
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#7 dick laurent

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Inviato 15 dicembre 2007 - 17:35

Non è tanto contrappunto, per capirci prova a sentire una versione degli anni 50 di Miles che fa "my funny valentine" e paragonala con una del 64 (su un live con Tony Williams): il brano è lo stesso, si suona sulla stessa struttura/cambi di accordo, ma è tutto diverso. Nel 64 Tony smette di suonare ogni due per tre, raddoppia il tempo, accenna un ritmo latin, poi ritorna in ballad ecc. Nel 55 (o giù di lì, non ricordo) è tutto più regolare, più facile da seguire anche. IL pezzo sta in tempo ballad per un po', poi il tempo raddoppia (con lo swing straclassico) e lì rimane per tornare ballad alla fine. Amen.
La vera chiave è quella dell' "improvvisare su una struttura": nel suonare open quella c'è, nel free no.


ok, molto chiaro, grazie. curiosità, ma questa cosa del suonare aperta è una tua distinzione oppure è una definizione di uso corrente di cui non semplicemente sapevo nulla?



Comunque, agli altri jazzofili del forum, fatevi vivi dai!
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