Alberto Moravia
#1
Inviato 28 novembre 2007 - 21:13
#2 Guest_carmelo bene_*
Inviato 29 novembre 2007 - 02:32
ottimo scrittore.racconti romani e l'automa su tutto.non ho amato gli indifferenti forse perche'mi ostinavo a valutarlo un libro fondamentale quanto la coscienza di zeno del mio concittadino italo svevo.è stata una persona crudele e un noiosissimo critico cinematografico.comunque una colonna della letteratura italiana del Novecento.Oggi su raitre verso ora di pranzo è andato in onda un servizio su Moravia con annessa intervista. Grande. Alcuni passi tratti da "La noia" mi hanno incuriosito. Chi sa parlarmene? E de "Gli indifferenti" che mi dite?
#3
Inviato 29 novembre 2007 - 09:30
#4 Guest_Eleanor Rigby_*
Inviato 29 novembre 2007 - 09:52
Moravia mi è sempre piaciuto,
Le sue storie di borghesi piccoli piccoli, il suo modo di trattare il sesso dalla serie "dimmi come lo fai e ti dirò chi sei", la sua Roma.
L'unico libro che non ho amato finora è stato "Gli indifferenti",
più che altro perchè essendo 'obbligo scolastico' non ricordo neanche la trama a larghe linee, l'ho letto per forza.
Un testo particolare è stato "La vita interiore", è strutturato come un'intervista tra chi scrive e la protagonista, Desideria,e la sua adolescenza passata fra madre adottiva che si rivela innamorata di lei, il suo curatore con cui lei fa sesso per avere i suoi soldi prima della maggiore età, soldi che le serviranno per la contestazione armata (periodo di piombo).
La ciociara mi è piaciuto ma a tratti l'ho trovato 'ripetitivo' e troppo perso in descrizioni fiume alla Tolkien .
Poi Agostino, che è un racconto breve rispetto agli altri ma che ho trovato meno scorrevole nella lettura, che narra di questo periodo di transizione tra l'età bambina e quella adulta, il rapporto con la madre, l'iniziazione al sesso - tentata, ma senza successo - via casa di appuntamento.
Secondo me il capolavoro è stato "Il conformista", che narra di Marcello, e del suo 'normale' lavoro al ministero con matrimonio borghesissimo e 'anonimo', ma che poi è un funzionario della polizia segreta, in epoca fascista (per Moravia il fascismo è il più grande fenomeno di conformismo pensabile).Bertolucci ne ha tratto un film secondo me stupendo, grazie anche alla location (l'EUR).
I testi successivi hanno iniziato secondo a me a decadere un po'... "Io e Lui", dove per Lui si intende l'organo sessuale del protagonista, uomo diviso tra la sua sessualità e una tensione all'arte,insomma a una meta più aulica.Il tutto prende ovviamente una andatura tragicomica, perchè magari di fronte a una donna, la sua mente pensa a discorsi sull'amore platonico, ma il Lui agisce in modo fisico e cosi' via.
L'ultimo che ho letto è stato "La donna leopardo", il suo ultimo lavoro se non ricordo male, un rapporto amoroso sempre borghese, di un tradimento consapevole da ambo i lati, ma sinceramente non ricordo più molto, noon mi ha colpito tantissimo.
Da parte, ho da leggere ancora "La noia", "L'attenzione" e "L'amore coniugale".
In seguito però, chè questo non è periodo .
#5
Inviato 29 novembre 2007 - 11:38
#6
Inviato 29 settembre 2023 - 22:09
Ditemi, raccontatemi tutto quello che c'è da sapere, solo pareri personali vostri però
#7
Inviato 30 settembre 2023 - 18:30
Tra 2 settimane mi tocca fare una presentazione sul buon Moravia!
Ditemi, raccontatemi tutto quello che c'è da sapere, solo pareri personali vostri però
Purtroppo sono una persona che ha sempre cercato la massima complessità in tutti i campi dell'arte.. se io affermo che MARIO BORTOLOTTO e BENEDETTO CROCE sono stati i più grandi scrittori italiani del Novecento o mi fucilano (la massa) o quei pochi che sono in grado di capire, applaudono.
Certamente.. considero ancora adesso la scrittura intuente di Carmelo Bene come qualche cosa che supera la letteratura stessa (mi riferisco ad autografia di un ritratto compresa nell'omnia) ed ho amato fortemente i primi racconti romani di Pasolini.. ma il mio rapporto con la letteratura italiana non è difficile è quasi impossibile.
Prendo come esempio dei testi-saggi filosofici: letti in inglese "volano via", letti o riletti in italiano capisci che è la struttura della lingua italiana, tranne appunto qualche fenomeno.. a scrivere in quel modo generato dalla massima arditezza generata dai grandi Umanisti del Quattrocento: nelle proposizioni della lingua italiana si cerca una complessità che puzza di egocentrismo-solipsismo che per vera intelligenza "superiore".
Moravia lo detesto (DERRIDA) salvo forse il suo primo libro considerato un capolavoro europeo (boh): per me capolavoro europeo è l'Uomo senza Qualità di MUSIL tanto per intenderci.. rapportare il genio affascinato dal MACH a questa sputazza romana eh vedi.. è imbarazzante per gli italioti.
Ricordo comunque con piacere alcuni racconti contenuti nella raccolta dell'Automa.. poi basta. Quasi tutti i film tratti dalla sua opera letteraria sono problematici nel senso: li retrocediamo alla tragicommedia italiana o li buttiamo direttamente giù dalla finestra?
#8
Inviato 01 ottobre 2023 - 13:48
Simon non ti riconosco, proprio tu mi par di ricordare ci consigliasti sul forum l'ottimo Agostino. Poi certo eh, si puó anche cambiare idea, ma come mai con tanta radicalitá?
una cosa che peró mi sembra veramente poco fortunata come operazione é la comparazione della letteratura italiana con quella "grande europea" o addirittura mondiale. Stavo leggendo poco fa un pessimo saggio di Cesare Segre, ed anche lí é tutto un "eh, eh, in Italia non abbiamo avuto grandi romanzieri, anzi, tutti han fatto schifo eccetto forse Gadda, cmq molto inferiore ai big europei" ecc... ecc... "i nostri son tutti merda eh, rispetto i vari Joyce, Musil, Thomas Mann, eh eh..." ed era pure un saggio che in teoria doveva presentare la letteratura italiana del novecento
#9
Inviato 01 ottobre 2023 - 13:54
Quasi tutti i film tratti dalla sua opera letteraria sono problematici nel senso: li retrocediamo alla tragicommedia italiana o li buttiamo direttamente giù dalla finestra?
beh come minimo ne salverei tre: Il conformista di Bertolucci, Le Mepris di Godard e La Ciociara di De Sica. Effettivamente invece non molto bene l'adattamento degli Indifferenti, un film che avrebbe dovuto girare Tinto Brass. Due capi (per'altro diversissimi) almeno peró son garantiti
#10
Inviato 02 ottobre 2023 - 22:06
Simon non ti riconosco, proprio tu mi par di ricordare ci consigliasti sul forum l'ottimo Agostino. Poi certo eh, si puó anche cambiare idea, ma come mai con tanta radicalitá?
una cosa che peró mi sembra veramente poco fortunata come operazione é la comparazione della letteratura italiana con quella "grande europea" o addirittura mondiale. Stavo leggendo poco fa un pessimo saggio di Cesare Segre, ed anche lí é tutto un "eh, eh, in Italia non abbiamo avuto grandi romanzieri, anzi, tutti han fatto schifo eccetto forse Gadda, cmq molto inferiore ai big europei" ecc... ecc... "i nostri son tutti merda eh, rispetto i vari Joyce, Musil, Thomas Mann, eh eh..." ed era pure un saggio che in teoria doveva presentare la letteratura italiana del novecento
Ciao, posso averti consigliato tutto tranne che Agostino. Non sono così radicale: semplicemente bisogna riconfermare che non abbiamo mai avuto un Heidegger (sul piano squisitamente letterario) o un ROBERT MUSIL.. mai amato Joyce tra le altre cose.
Se devo scavare fino in fondo ma in questo caso siamo ben oltre la scrittura è il Carmelo Bene dell'Autografia di un Ritratto (senza se e ma la più grande prova letteraria della storia dell'umanità).. una luce meravigliosa mi ha illuminato quando lessi i primi testi genialissimi di Arbasino (mancanza enorme.. ma ho scritto in velocità).
Oddio il film di Godard nella versione francese è amore puro. Ecco.. ma sono ricordi adolescenziali: ho amato tantissimo il pendolo di Foucault di Umberto Eco.
Poesia: Mario Luzi dalla prima sillaba all'ultima.
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi