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sesso, droga e rock'n'roll... a 12 anni


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#1 Naksh-i-dil

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Inviato 21 novembre 2007 - 09:40

indagine choc tra le nostre teenager

ROMA â?? Lâ??allarme è stato come un fascio di luce che acceca: ci sono baby squillo sulle strade. Ce lâ??hanno messe i loro coetanei, per pagare debiti del gioco dâ??azzardo. Giuliano Amato, ministro dellâ??Interno, ha lanciato un sasso, lâ??altro giorno. E adesso rischia di venire giù una montagna. Perché quella del titolare del Viminale è la punta dellâ??iceberg. Ma basta fermarsi un attimo e scoprire che lâ??infanzia più tradizionale, ormai, non riesce a superare le classi elementari. Perché: câ??erano una volta i bambini. E le bambine che giocavano con le bambole. Avevano dodici-tredici anni. E la Società italiana di pediatria (la Sip) li interrogava con domande tipo: che giornali girano in casa tua? Usi il computer? Qual è lâ??avvenimento che ti ha colpito di più questâ??anno? Lâ??ultima ricerca fatta così è datata 2003: non serviva più a niente. Non di certo a fotografare la realtà. E adesso a leggere lâ??ultima ricerca della Società dei pediatri presieduta da Pasquale Di Pietro, quella del 2006, vengono i brividi. Proprio oggi che anche in Italia celebriamo la Giornata dellâ??Infanzia. Il campione: 1.251 bambini tra i 12 e i 14 anni. Una domanda. Una delle tante del questionario: «Hai mai visto un tuo amico ubriaco?». Sì, dice il 37,4% del campione. Non solo, lâ??8,4% aggiunge: spesso. Unâ??altra domanda: conosci qualcuno tra i tuoi amici che ha fumato una canna? E questa volta è quasi uno su due (44,3%) a rispondere un tondo: sì. Un altro esempio? Tre ragazzini su quattro non esitano a confessare di fare cose che loro stessi definiscono rischiose, come ubriacarsi, appunto, bere liquori, prendere farmaci, uscire da soli la sera tardi, avere rapporti sessuali non protetti. Già: hanno rapporti sessuali frequenti, i nostri ex bambini.

Modelli educativi

Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra dell'età evolutiva, non ha dubbi: «L'anticipazione delle tappe dello sviluppo è dovuta ai modelli educativi. Come dire? Sono stati mamma e papà che hanno voluto che succedesse, si sono dati da fare per diversificare il modello culturale che loro avevano ricevuto. Hanno accelerato le capacità di socializzazione dei loro figli. Hanno tolto loro il senso di colpa, il senso della paura. Basta provare, per credere. Basta entrare in una qualsiasi seconda media d'Italia e capire che è impossibile far sentire in colpa questi ragazzi o mettere loro in qualche modo paura». Succede così anche nella seconda media statale di Gela, Sicilia? «I ragazzi sono molto decisi, è vero», garantisce Ela Aliosta, preside della scuola media alle soglie della pensione. Sono quarant'anni che la signora Aliosta ha a che fare con i ragazzi delle medie. Dice adesso: «Sono cambiati. E molto. Fisicamente, prima di tutto: un tempo le femmine arrivavano ragazzine in terza media. Oggi assomigliano a donne già quando entrano in prima. Soprattutto per come si vestono, si truccano, si pettinano i capelli. Con la complicità dei genitori, è ovvio».

«Faccio la velina»
Oppure la cubista, la show girl, la ballerina. Alla più tradizionale delle domande: «Cosa vuoi fare da grande?», le bambine intervistate dalla Società dei pediatri hanno infatti messo al primo posto: voglio fare il «personaggio famoso». E fino a qui non sarebbe una scoperta sensazionale. � che però, tolta questa prospettiva, rimane il vuoto: al secondo posto delle preferenze delle bambine c'è, infatti, un disarmante: «Non lo so». «Ho dodici anni faccio la cubista mi chiamano principessa», è il titolo del libro di Marida Lombardo Pijola, una giornalista-mamma che non a caso ha gettato scompiglio tra mamme e papà. Ha scoperchiato il mondo delle discoteche pomeridiane, lasciando disorientati nugoli di genitori davanti a frasi di bambine come: «Se fai la cubista sei una donna. Non più una ragazzina. Con i clienti della disco treschi soltanto se ti va. E puoi farti pagare...». Non è fantasia. � qualcosa che da noi è arrivato da pochissimi anni, probabilmente importato ancora una volta dagli Stati Uniti. Era del 2003 «Thirteen, 13 anni», il film-choc ambientato a Los Angeles con protagoniste due ragazzine (tredicenni, appunto) che vivono vite sempre più pericolose tra sesso promiscuo, droga, fumo, alcol, piccoli furti, accenni di lesbismo. «Sono vent'anni che insegno nella scuola media di Centocelle, a Roma», dice Margherita D'Onofri, insegnante di scienze. E spiega: «Soltanto negli ultimi anni, però, ho visto cambiare gli atteggiamenti durante i campi scuola, ovvero quelle gite che consentono ai ragazzi di dormire fuori dalla propria città. Adesso anche nelle prime classi stanno svegli tutta la notte e si mescolano dentro le stanze. Fino a poco tempo fa non succedeva».

www.corriere.it/cronache/07_novembre_20/arachi_ragazzine_sesso_12_an...



Immagino che molti diranno che tutto questo è positivo, è giusto che ci sia libertà sessuale e non più repressione come era fino ad alcuni decenni fa. per la serie "che si divertano pure, il sesso è bello ecc.", ma non è solo una questione di sesso: come c'è scritto nell'articolo (e ho potuto constatarlo di persona più volte), a molti ragazzini manca la capacità di distinguere ciò che è bene e ciò che è male, una cosa che a noi "vecchi" veniva insegnata dai genitori, ora non più. perché i genitori hanno abdicato al loro ruolo, hanno paura dei figli, i quali, poverini, hanno diritto a divertirsi e guai a dirgli qualcosa. se penso che io prima dei 18 anni non sono mai entrata in una discoteca... ma parlo di un secolo fa :-[
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#2 Haggard

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Inviato 21 novembre 2007 - 20:41

Non ho intenzione di fare il moralista o discorsi qualunquistidel genere "questa generazione non ha valori" eccetera.

Ma articoli del genere, e l'esperienza personale, mi fanno pensare ad una sola cosa: che questo paese stia impoverendo, non solo dal punto di vista della ricchezza.
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#3 Naksh-i-dil

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Inviato 22 novembre 2007 - 08:24

Non ho intenzione di fare il moralista o discorsi qualunquistidel genere "questa generazione non ha valori" eccetera.

Ma articoli del genere, e l'esperienza personale, mi fanno pensare ad una sola cosa: che questo paese stia impoverendo, non solo dal punto di vista della ricchezza.



Bé, ma la libertà sessuale è stata fortemente voluta in passato, no? dobbiamo accettarne le conseguenze. certo, sono perplessa dai risultati della lotta per l'emancipazione femminile, immagino che lo scopo delle femministe non fosse quello di vedere un giorno ragazzine andare in giro come battone e offrirsi al primo venuto. piuttosto mi chiedo, se l'età dei rapporti è così bassa ormai, non sarebbe il caso di non valutare più come reato un rapporto con un minore di 14 anni? voglio dire, a 14 anni ormai non si può certo parlare di bambini, visto l'andazzo.
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#4 Naksh-i-dil

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Inviato 23 novembre 2007 - 16:08

Allarme alcol tra i ragazzi
il primo bicchiere a 12 anni


Negli ultimi cinque anni il consumo è aumentato del 110 per cento. E il fenomeno non si arresta
di Wanda Valli

A 12 anni incominciano a bere, muoiono soprattutto per colpa di incidenti stradali causati da abuso di alcol, sono gli adolescenti e i giovani dai 14 ai 24 anni, della Liguria, regione al terzo posto in Italia per consumo alcolico pro-capite. E la situazione va peggiorando. Negli ultimi cinque anni, in Liguria, il consumo di alcol è aumentato del 110 per cento, sono 1500 i morti l´anno e 40.000 i cittadini alcolisti o "bevitori problematici", già intaccati nel fisico, mentre aumenta del 20 per cento il numero dei pazienti sotto i 35 anni, che sono stati curati all´ospedale San Martino.

E c´è l´universo femminile che, sempre in Liguria, per il 64 per cento consuma alcolici. Sono 16.000 le donne bevitrici con problemi, tra i 30 e i 34 anni muoiono tre volte più degli uomini per cause che vedono l´alcol come protagonista. Perché l´organismo femminile, rispetto a quello maschile è molto più sensibile all´azione dannosa dell´alcol che si diffonde nell´acqua, meno presente nel corpo della donna rispetto all´uomo. In generale, l´alcol favorisce l´insorgere di almeno 80 patologie diverse, danneggia il fegato e il pancreas, ma anche il sistema immunitario, nervoso, l´apparato cardio-vascolare, riduce le aspettative di vita e peggiora la qualità della vita.

Per combattere questo nemico che, in Italia, uccide 80 volte di più di tutte le droghe, all´ospedale San Martino, hanno creato l´Unità operativa di Epatogastroenterologia, diretta dal professor Gianni Testino. Una rete metropolitana di collaborazione fra ospedale e territorio, che lavora in collaborazione con il Sert e le associazioni di auto aiuto (come gli Alcolisti Anonimi), il Tribunale del malato di Maria Chighine, per cercare di affrontare il problema appena si manifesta, con una prevenzione che richiede l´aiuto, fondamentale, dei medici di base, di altri specialisti. Domani, sabato, di discuterà dell´alcol killer nel convegno "La patologia alcol correlata nell´età giovanile: prevenzione, cura e riabilitazione", a partire dalle 9 del mattino nell´Auditorium del Centro Biotecnologie Avanzate. Spiega Gianni Orengo, direttore sanitario: «Oggi il problema dell´alcol è spezzettato e, quindi, poco evidente, per questo serve mettere insieme le risorse di chi sospetta di avere di fronte un soggetto che abusa di alcol».



Al San Martino, l´ospedale si è aperto al territorio, Il direttore Orengo: «abbiamo creato una rete di collaborazione, chi aveva indirizzato i pazienti da noi, è venuto poi a visitarli nell´Unità Operativa che, dopo la fase sperimentale, partirà a pieno regime nel 2008». L´Unità avrà a disposizione un reparto con spazi molto ampi, «ogni paziente deve avere una stanza singola, per la legge sulla privacy», e l´intervento di operatori del Sert, di psichiatri, dei gruppi di aiuto. Gianni Testino ha lavorato alla fase sperimentale, adesso conferma: «contro l´alcol intervenire il prima possibile è fondamentale». Poi fornisce altre cifre, altre statistiche. In Italia l´alcol uccide tra le 36 mila e le 42 mila persone l´anno, gli alcolisti sono 1 milione e mezzo, il 20 per cento dei ricoveri ospedalieri e il 10 per cento nei reparti di terapia intensiva è, in modo diretto o indiretto, legato all´alcol.

Sempre il bere è la causa di quasi la metà degli incidenti stradali, di circa il 20-30 per cento di quelli sul lavoro, del 50 per cento degli omicidi, del 25 per cento dei suicidi. Il professor Testino: «nei due anni di attività sperimentale dell´Unità Operativa, abbiamo ottenuto l´astinenza totale di circa il 70 per cento dei pazienti, e nei casi più gravi siamo riusciti a bloccare l´evoluzione della patologia più classica, la cirrosi, evitando il trapianto di fegato». Per i giovani l´allarme è ancora più alto. Gianni Testino: « l´aumento dei trapianti di fegato dal 2000 al 2005 per motivi legati all´alcol e la diminuzione dell´età dei pazienti, è la conferma che hanno incominciato a bere in età precoce». Bevono soprattutto nei fine settimana, non sanno che «se si beve in modo concentrato nei fine settimana solo sei volte l´anno, si comincia a danneggiare il cervello».

I dati raccolti nelle scuole superiori genovesi, nella fascia tra i 16 e 18 anni, aggiungono che circa il 20 per cento dei giovani beve tutti i giorni, il 30 per cento si è ubriacato almeno una volta l´anno, e ben il 66 per cento è vittima della moda "dello sballo". E il tanto contestato etilometro, in realtà, mette limiti corretti: « già quando si è al livello massimo consentito, si perde la capacità di percepire bene la profondità e la visibilità laterale». Significa che vedere bene una curva diventa un´impresa. E il rischio è la vita.
(23 novembre 2007)

www.repubblica.it

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#5 ms88

    Roadie

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Inviato 24 novembre 2007 - 16:40

ad un'intervista della giornalista-mamma in tv mi ha colpito una sua affermazione molto eloquente: ai bambini al giorno d'oggi vengono fatti fare migliaia di corsi diversi, una vita alla massima velocita', io sono sempre stato (e adesso all'universita' questo si e' ulteriormente acuito) un super bradipo... cioe', sono lento nel fare le cose, poco recettivo agli stimoli esterni, un po' chiuso.... ma almeno sono lontano da certe mostruosita'!

quello che voglio dire e' che il mondo ha una velocita' impossibile da reggere, sia in ambito sociale, che culturale, una cosa che ormai travolge chiunque... ci vorrebbe un tempo immobile, un eterno presente medievale  :-* :-* :-*
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"Dal sublime al ridicolo non vi e' che un passo"
Napoleone Bonaparte

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#6 Naksh-i-dil

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Inviato 24 novembre 2007 - 18:21

ad un'intervista della giornalista-mamma in tv mi ha colpito una sua affermazione molto eloquente: ai bambini al giorno d'oggi vengono fatti fare migliaia di corsi diversi, una vita alla massima velocita', io sono sempre stato (e adesso all'universita' questo si e' ulteriormente acuito) un super bradipo... cioe', sono lento nel fare le cose, poco recettivo agli stimoli esterni, un po' chiuso.... ma almeno sono lontano da certe mostruosita'!

quello che voglio dire e' che il mondo ha una velocita' impossibile da reggere, sia in ambito sociale, che culturale, una cosa che ormai travolge chiunque... ci vorrebbe un tempo immobile, un eterno presente medievale  :-* :-* :-*


Anch'io sono bradipa e orgogliosa di esserlo :P Galimberti ieri sera allo speciale TG1 ha parlato di questa ossessione dei genitori di far fare tutto ai figli, che escono da scuola e devono correre alle 15 a danza, alle 16 a tennis, alle 17 a inglese, alle 18 a nuoto ecc. un vero inferno. e si passa all'estremo opposto, di quelli che escono da scuola e si attaccano al pc fino a sera tardi. o di quelli che stanno tutto il giorno davanti alla tv. in ogni caso si tratta di infanzia rovinata e di futuri adulti senza palle e senza cervello.
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#7 Arkham

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Inviato 25 novembre 2007 - 22:42

indagine choc tra le nostre teenager

Già: hanno rapporti sessuali frequenti, i nostri ex bambini.


Oh, noes! Fanno addirittura SESSO? :o
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