1759 replies to this topic

[Seattle Sound]

freezer über alles dai
e dragon ball doveva finire lì, lo sostengo da quando già a 13 anni mi lamentavo delle incoerenze narrative
 

siamo cresciuti invidiando la coolness e la capigliatura di Vegeta e - quando con l'età adulta è arrivata implacabile la stempiatura - abbiamo capito (troppo tardi) che funzionava bene solo nell'anime

aspiravamo alla coolness di Vegeta Jirobai ma siamo diventati degli sfigatissimi Nappa (che poi manco quello)

 

 

:*

[Gozer]

Intanto Oscar per il maestro. Intendo, il maestro quello vero.

[solaris]

Miyazaki ha visto la premiazione nel suo ufficio e gli ha detto: «Poiché sono giapponese, non posso mostrare la felicità sul mio volto».

 

Giustamente non gliene frega nulla di quella cazzata se non per i soldi che porterà allo studio e li prende pure per il culo, mito T_T

 

[Gozer]

Lui disprezza la cultura americana in toto, quindi figurarsi se poteva fregargliene dell'Oscar. Ho riportato la notizia se non altro per il gusto del fatto che ha impedito la vittoria a quell'americanata (per l'appunto) di "Spider-Man: Across the Spider-Verse". 

[Sleepyhead]

Oltre alla ripetitività ai limiti dell'umana sopportazione, anche il fregarsene totalmente della coerenza della trama, contraddicendosi di continuo nel corso della storia.
Ecco, una cosa positiva l'ha fatta: ha partecipato a "Chrono Trigger".

 
I Dragon Quest non ti piacciono?
 
Toriyama comunque non credo abbia sofferto di particolare usura perché da diversi anni non disegnava più, era all'opera con l'ultimo anime di Dragon Ball che dovrebbe uscire a settimane, stessa cosa per Sand Land.
Credo abbia dato tutto verso la fine perché sapeva già che aveva poco tempo: https://x.com/EmperorBigD/status/1767559032460419183?s=20
 
Cresciuto a pane e Junior Tv per me era un mito, il primo Dragon Ball è stupendo così come Arale, Lo Z soffre sì di lungaggini di cui il Manga ne è privo.

Chi ha provato ad imitarlo ha avuto l'incasso facile perché il pubblico richiedeva per una saga simile, Togashi è l'unico che è riuscito a diversificarsi e a creare qualcosa di unico.

[atlas]

a titolo informativo, db e dbz sono in corso di pubblicazione su prime, per ora sono fermi rispettivamente alla saga di al satan e di cell. terminata la visione di quest'ultima, spero concorderemo tutti che la trasformazione di gohan in ss2 sia l'apice assoluto. 

 

 

(versioni jap e eng per valutare le differenze di adattamento)

 

saga molto bella, al pari di quella di frieza per me. di entrambe mi piacciono molto le ambientazioni: il pianeta alieno nel caso di frieza, e il ritorno a scenari "terrestri" che si erano un po' persi dopo db. bella l'atmosfera apocalittica à la terminator e tanti temi interessanti--non sempre sviluppati al meglio, ma era un'altra epoca. dbz fino a quel punto è la storia di gohan più di chiunque altro.

 

le puntate su prime hanno le sigle originali giapponesi, che sono meravigliose, specie i titoli di coda di dbz.

 

 

nell'attesa, passo a db, che come stile grafico è una perla. l'allenamento con in sottofondo il primo allenamento di goku e crilin dal genio, sognando di abitare nella kame house :'''''

 

[thom]

il fil rouge che li unisce sono i rimpianti, le frustrazioni e i sentimenti negativi in generale degli esseri umani che vanno a ingenerare mostri vari, più o meno letali:

 

- Jujutsu Kaisen (prima stagione): character design moderno e fresco e grafica direi più che buona; parte piuttosto bene, poi scade nell'ultima parte, specie in un finale abbastanza shonen a livello di scontri e level-up; gli darei un 6.5 (ho dato una possibilità anche all'OAV/prequel ma l'ho droppato subito, una fiera di cliché);

 

- Mononoke (2007): opera graficamente eccezionale che rimanda direttamente alle illustrazioni ukiyo-e (con citazione diretta in un episodio dell'onda di Hokusai), profondamente intrisa di folklore giapponese e cultura shinto (tanto da rendere alcuni passaggi criptici), ovviamente ambientata nel periodo Edo. Leggo che trattasi di spin-off di Ayakashi: Japanese Classic Horror (che mi appresto a recuperare), assieme - a questo punto - alle altre opere del regista Kenji Nakamura, e che si sviluppa in quattro archi narrativi piuttosto indipendenti (da due-tre episodi ciascuno) in cui sto figo assurdo,

 

 

che si spaccia per speziale, deve cercare di eliminare appunto dei mononoke, ovvero spiriti ayakashi che diventano mostri nutrendosi di sentimenti negativi umani, nel caso specifico sentimenti di profonda frustrazione femminile, causati perlopiù dalla situazione oppressiva della donna nella società giapponese (aborti/maltrattamenti/incesti/etc.) Per essere un capo totale secondo me manca un po' di forza narrativa (sia per l'animazione eccessivamente statica/teatrale, sia per alcune transizioni troppo astratte) e alla fine soffre un po' di ripetitività, ma comunque direi tranquillamente 8.5

[Gozer]

Bello sì "Mononoke", l'estetica riprendeva a piene mani dal capolavoro assoluto e in questo thread pluricitato (almeno da me ) "Gankutsuou".

 

"Jujutsu Kaisen" una cagata suvvia, chiamiamo le cose col loro nome.

[thom]

"Jujutsu Kaisen" una cagata suvvia, chiamiamo le cose col loro nome.

 

se uno ha voglia di quel genere lì piuttosto leggero, con estetica e stile narrativo contemporanei, la sufficienza secondo me la porta a casa, poi se uno lo cassa completamente non mi scandalizzo di certo

 

ho dato una possibilità anche a Pluto (2023), che secondo Wired è straordinerio: anche qui ci sono buone cose, specie gli spunti sulle nostre nostre manie di antromorfizzare cose e animali, la riflessione sui confini dell'AI, e lo scontro Nato-Iran traslato al tempo delle macchine da guerra automatiche, ma alla fine chiude male/malissimo, per cui mi ha data più che altro la sensazione di una buona occasione persa: 5.5

[bungle]

Non mi sembra ne abbiate mai parlato, volevo condividere questa serie che ho visto ultimamente e mi è piaciuta parecchio:
 
Simoun
Anno: 2006
Genere: Fantascienza, Romance, Drama
 

 
Le avventure di Simoun si svolgono su un pianeta molto simile alla Terra, dove tutti gli abitanti nascono di sesso femminile. Al compimento del diciassettesimo anno di età, devono scegliere il genere a cui appartenere in modo permanente. Solo le sacerdotesse (Sybillae), incaricate di pilotare i Simoun, misteriose navi volanti considerate sacre, possono evitare o posticipare questa decisione. I Simoun, il cui scopo è proteggere la teocrazia del Simulacrum e offrire preghiere al Tempus Spatium (i Ri Maajon), possono essere pilotati esclusivamente da coppie formate da un'Auriga (la pilota) e una Sagitta (che si occupa della navigazione e delle armi della nave). I Simoun sono anche potenti armi di distruzione e vengono quindi usati senza scruopoli nella guerra che imperversa sul pianeta. Le sibille sono quindi costrette ad essere parte attiva nel conflitto e vivere in prima persona le atrocità della guerra.
Simoun è un'opera corale in cui tutti i protagonisti vengono apprfonditi ed hanno una crescita durante tutta la storia. Inoltre esplora una vasta gamma di temi complessi e profondi: la fine dell'infanzia e la riduzione delle scelte disponibili man mano che prendiamo decisioni nella vita; l'idea che l'identità sessuale non sia così rigidamente definita come molti pensano; la natura sfuggente del tempo e dello spazio; l'importanza di andare avanti nella vita anche di fronte alle peggiori tragedie; le contraddizioni tra le credenze religiose e la brutalità della guerra; la possibilità di rispettare e provare sentimenti per qualcuno, anche se è un nemico; la crudeltà delle distinzioni sociali e l'impossibilità di sfuggirvi; il mistero dell'amore; il tormento interiore causato dalla gelosia; gli effetti devastanti del dolore per una perdita e il rifiuto di aprirsi a nuove relazioni nel vano tentativo di proteggersi; l'amore e l'odio che possono esistere tra sorelle; l'affetto che unisce un gruppo di amiche; il fatto che, a volte, non conosciamo veramente nemmeno la persona che amiamo; e il dubbio che la sofferenza può far nascere riguardo ai sacrifici che abbiamo fatto.