Vai al contenuto


Foto
* * * * * 1 Voti

Marillion


  • Please log in to reply
148 replies to this topic

Sondaggio: Quali sono i 3 che preferite? (107 utente(i) votanti)

Quali sono i 3 che preferite?

Non puoi visualizzare i risultati del sondaggio finchè non hai votato.
Voto I visitatori non possono votare

#1 dott. Gonzo

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 9 Messaggi:

Inviato 07 settembre 2007 - 16:31

Li conoscete? Forse sottovalutati? Certo la loro carriera dura da parecchio tempo...e non sarebbe male metterli in risalto con una bella monografia! Ditemi quali sono i tre loro album che preferite...
  • 0

#2 -prxs-

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 413 Messaggi:

Inviato 07 settembre 2007 - 16:55

Sottovalutati non direi, fino a metà anni 90 erano uno di quei gruppi che se non li conoscevi eri out, specialmente tra i sopravvissuti degli anni 80. Poi la memoria li ha offuscati, complice anche una sequela di album sottotono. Ma le prime cose avevano un loro perché, come sound li ho sempre accostati a Asia e Yes anni '80. Boooom.  :-\



  • 0

#3 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5534 Messaggi:
  • LocationSassari, 08/09/1980

Inviato 07 settembre 2007 - 17:19

FUGAZI, of course.

Della discografia dei Marillion successiva a MISPLACED CHILDHOOD conosco poco, quali album vale la pena di conoscere?
  • 0
Tell grandma you fell off the swing

#4 Roger

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 251 Messaggi:

Inviato 08 settembre 2007 - 07:55

Tutti indistintamente, con la sola eccezione dell'ultimo Somewhere Else.
Sono tra le bands più sottovalutate oggi e forse quella sul cui conto stilistico circolano le cose più false. 
Se si vuole scegliere un disco per decennio allora direi Misplaced Childhood per gli anni 80, il fenomenale Brave per gli anni 90 e Marbles per i tempi più recenti.
Comunque consiglio di farsi la discografia completa. Scoprirete una band capace di evolversi come poche altre.
Il loro elegante rock "emozionale" non conosce confronti.
C'è ancora qualcuno che crede che i Marillion facciano (new) prog, al contrario si sono evoluti molto dopo l'entrata del bravissimo singer Steve Hogarth e mi è davvero impossibile descrivere a parole il loro stile. Ascoltateli. Ne vale la pena. 


  • 0

#5 StellaDanzante

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1521 Messaggi:

Inviato 08 settembre 2007 - 10:23

1. Fugazi
2. Marbles
3. Script For A Jester's Tear
  • 0

#6 Jeff

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 148 Messaggi:

Inviato 20 settembre 2007 - 19:49

Li conoscete? Forse sottovalutati? Certo la loro carriera dura da parecchio tempo...e non sarebbe male metterli in risalto con una bella monografia! Ditemi quali sono i tre loro album che preferite...


Se li conosco...sono uno dei miei gruppi preferiti anche se non li conosco da tanto, davvero fantastici.
Ovviamente voto i primi 3 album con Fish, secondo me aveva qualcosa nel modo in cui interpretava le canzoni che lo rendeva unico e insostituibile, le canzoni non le cantava, le interpretava imho non vedo come possa essere sostituito anche se devo ammettere che gli album senza di lui ancora devo ascoltarli
  • 0

#7 Maldon

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 225 Messaggi:
  • LocationEurope

Inviato 30 dicembre 2008 - 02:26

Molti appassionati su Onda Rock, un oceano!  :-\

Ognuno è libero di recensire chicchessia, ci mancherebbe.
Ciò non toglie che si possa restare quanto meno stupefatti nel leggere tributi/recensioni a gruppi o cantanti di dubbio o nullo valore, mentre un gruppo che ha pubblicato 15 albums in studio, 3 lives ufficiali e un'infinità di materiale tra b'sides, inediti, bootleg, concerti sia costantemente, quasi pervicacemente, ignorato. Se non vado errato c'è degli ultimi anni solo la recensione (positiva) su Marbles, anche se cade nel logoro stereotipo del gruppo progressive e manca di una visione d'insieme. Senza contare poi i rari commenti sul Forum in cui, nuovamente, si ricade nello stesso errore o, peggio, si riporta in auge la noiosa polemica dei Marillion cloni dei Genesis era Gabriel. Del giullare non c'è più traccia da un bel pezzo, hanno tolto la maschera molti anni fa e questo è dispiaciuto a molti. Smascherati anche loro, sono fuggiti... runaway.
Tante sono state le deflagrazioni nel Rock (penso ai Joy Division, a Nick Drake, al figlio di Tim Buckley), tante le comete, ma quanti hanno saputo elevarsi lungo tre decenni, quanti hanno abbandonato il Sistema per dedicarsi alla propria arte (artigianato se volete) in totale libertà? Non è che ne abbia annotati tanti di nomi. Stelle di prim'ordine (penso a Lou Reed, a Dylan, ai King Crimson) certo, gente che ha cambiato la faccia della pop(ular) music. I Marillion sono di grana diversa, meno nobile ma non per questo meno preziosa. Cavalcare tre decenni mantenendosi costantemente su standard qualitativi medio-alti dovrebbe far notizia. Ma forse è questo il destino dei Marillion, una piccola perla che non incanta, ma che si cuce sul cuore di pochi intimi appassionati. Quelli che vanno ai Marillion week-end seguendo il passa-parola lungo la Rete o acquistano in pre-order (dunque, a scatola chiusa) i loro lavori pur di concedere al gruppo la possibilità di pubblicare senza la venefica mediazione delle Major.
Btw, poiché non hanno grossi mezzi per far parlare di sé, invito a chi è interessato a dare uno sguardo al loro sito ufficiale (www.marillion.com) e ricordo che da pochi mesi è stato pubblicato il loro 15 album:
HAPPINESS IS THE ROAD.
Doppio album dallo straordinario packaging che ingloba 100% music quality.
Non è progressive, è soltanto rock.
Ovviamente non sono un loro agente, semplicemente un appassionato di musica che apprezza il loro percorso umano e professionale.
 
saluti
krisis
  • 0
[4.48 Psychosis]
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon

#8 Guest_Terzo_*

  • Guests

Inviato 30 dicembre 2008 - 08:44

Secondo me è stato recensito anche troppo dei Marillion, a me non piacciono per niente, anzi se proprio devo essere sincero mi fanno piuttosto schifo.


  • 0

#9 paloz

    Poo-tee-weet?

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 25094 Messaggi:

Inviato 30 dicembre 2008 - 10:43

E' vero che molta gente li ha sottovalutato, almeno quanto è vero che altrettanta gente li ha sopravvalutati. "Misplaced Childhood" e "Fugazi" per me sono album molto buoni, se non altro emozionanti, ma nulla di più. "Script" personalmente non mi va molto giù, mentre altri lo considerano il loro """capolavoro""".
Dell'era post-Fish non conosco quasi nulla, e in effetti alcuni dischi mi han detto che valevano un ascolto. Cercherò di provvedere.
(Comunque, addirittura 3 dischi ci fai scegliere? Esagerato!  asd)
  • 0

esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#10 Mighty Joe Moon

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1140 Messaggi:
  • LocationMarina Romea

Inviato 30 dicembre 2008 - 11:24

Dei Marillon ho solo il bistrattato Afraid of the Sunlight per il resto ho un best dove ci sono brani sia dell era Fish che di quella Hogarth ,preferisco la seconda anche se effitivamente non conosco benissimo la prima. Ho letto che Fish ha problemi di salute ,speriamo si riprenda  :(
  • 0

#11 wago

    FURTHERMORE

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 22517 Messaggi:
  • LocationBergamo

Inviato 30 dicembre 2008 - 11:41

Per me sono una band sopravvalutata! Bello, bellissimo "Misplaced Childhood", ma già nei circostanti "Script for a Jester's Tear" e "Fugazi" trovo non poche debolezze compositive. Il dopo-Fish, poi, mi fa schifo in toto :|

In territorio neo-prog sono stati fra i migliori, ma giusto perché la concorrenza era davvero scadente. Preferisco mille volte i Twelfth Night (il solo "Fact or Fiction" a dire il vero) in ogni caso.
  • 0
"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#12 Maldon

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 225 Messaggi:
  • LocationEurope

Inviato 30 dicembre 2008 - 11:44

Secondo me è stato recensito anche troppo dei Marillion, a me non piacciono per niente, anzi se proprio devo essere sincero mi fanno piuttosto schifo.



"A me non piacciono per niente"(per non citare la frase successiva...) non è un buon motivo per scrivere su un thread dedicato ai Marillion.
Capisco che in Italia va molto di moda l'azzeramento di ogni possibile altrove, quasi un disprezzo razzista per tutto ciò che è diverso, per chi ha usi e costumi differenti, dal cinema alla musica al sociale; capisco che in questa Italia ci si senta invariabilmente autorizzati a esercitare il disprezzo ostentato.
Vorrei però tranquillizzarti: il tuo mondo non lo tocca nessuno.
Se qualcuno ti ha allarmato in tal senso vorrei tranquillizzarti.
Credimi, il tuo mondo non è l'unico mondo.
Non lo sapevi?
Bene, ora lo sai.

saluti
krisis
  • 1
[4.48 Psychosis]
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon

#13 Mighty Joe Moon

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1140 Messaggi:
  • LocationMarina Romea

Inviato 30 dicembre 2008 - 11:52


Secondo me è stato recensito anche troppo dei Marillion, a me non piacciono per niente, anzi se proprio devo essere sincero mi fanno piuttosto schifo.



"A me non piacciono per niente"(per non citare la frase successiva...) non è un buon motivo per scrivere su un thread dedicato ai Marillion.
Capisco che in Italia va molto di moda l'azzeramento di ogni possibile altrove, quasi un disprezzo razzista per tutto ciò che è diverso, per chi ha usi e costumi differenti, dal cinema alla musica al sociale; capisco che in questa Italia ci si senta invariabilmente autorizzati a esercitare il disprezzo ostentato.
Vorrei però tranquillizzarti: il tuo mondo non lo tocca nessuno.
Se qualcuno ti ha allarmato in tal senso vorrei tranquillizzarti.
Credimi, il tuo mondo non è l'unico mondo.
Non lo sapevi?
Bene, ora lo sai.

saluti
krisis

Mettersi a fare una polemica dopo quattro post sui Marillion perchè uno dice che non gli piacciono , ma dai come dice il Mughinis..
  • 0

#14 Maldon

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 225 Messaggi:
  • LocationEurope

Inviato 30 dicembre 2008 - 12:00

Mettersi a fare una polemica dopo quattro post sui Marillion perchè uno dice che non gli piacciono , ma dai come dice il Mughinis..


Non lo so tu, ma io ho una "cattiva" abitudine quando disprezzo qualcosa: faccio critica, che poi è anche un modo per mettersi in discussione, per testare i propri convincimenti. Chi crede nell'altrove ha di queste abitudini, che vuoi farci.
Con buona pace del tuo Mughini.

saluti
krisis
  • 0
[4.48 Psychosis]
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon

#15 Guest_Giovanni Drogo_*

  • Guests

Inviato 30 dicembre 2008 - 12:11

"Script for a Jester's Tear" è uno dei pochissimi dischi comprati in vita di cui mi sono pentito dell'acquisto, tanto che sarà 5 anni che non lo ascolto (più o meno l'anno in cui l'ho comprato). Me lo ricordo come un disco pacchiano, in cui le linee vocali mi parevano troppo smaccatamente aor, e comunque il recitato di Fish mi è sembre sembrato falsamente altisonante e pretenzioso, molto meno scorrevole e spontaneo di quello di un Peter Gabriel. Disco inoltre rifinito malissimo nel suono dai miei ricordi, e con costrutti armonici-melodici il più delle volte sempliciotti pur essendo innestati in un contesto quasi prog.

Inutile dire che dopo queste sensazioni non ho mai approfondito ed ho evitato di ascoltare altri loro dischi.
  • 0

#16 Guest_floriano_*

  • Guests

Inviato 30 dicembre 2008 - 12:24

A essere onesti Misplaced era un bel disco, fece pure il grande botto e in virtù di ciò, tanta gente abbandonò persino i dichi new wave dell'epoca per rispolverare i genesis e compagnia bella. I singoli del disco non mi piacevano ma l'album contiene delle melodie veramente efficaci e sopratutto è suonato da dio
  • 0

#17 winstonchurchill

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 2 Messaggi:

Inviato 30 dicembre 2008 - 17:01

Salve a tutti, sono nuovo. Complimenti per il sito e per il forum!!!
Dopo mesi di ricerca, sono riuscito a trovare la raccolta dei Marillion, Best of both words...che dire, in effetti sono un po' sottovalutati dalla critica, ma per me fanno ottima musica. La loro particolarità, ai loro esordi, fu riproporre sonorità marcatamente progressive in un'epoca, gli anni '80, in cui dominava l'elettro-pop e in cui il punk dava il suo ultimo colpo di coda, influenzando artisti come U2, R.E.M. ecc. E poi permettemi, c'è Kayleigh che è un pezzo favoloso, non solo musicalmente, ma anche dal punto di vista del testo. Comunque per quanto riguarda gli album, direi Script for jester's years su tutti.
  • 0

#18 Guest_Terzo_*

  • Guests

Inviato 30 dicembre 2008 - 22:02

...

O_O asd
siamo su un forum, su, non mi sembra il caso di prendersi tanto sul serio, semplicemente: 1. non mi piacciono a pelle 2. trovo siano estremamente pacchiani 3. la loro musica mi lascia emotivamente indifferente e qui chiudo perché non ho ne il tempo ne la voglia per portare avanti inutili polemiche
  • 0

#19 Maldon

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 225 Messaggi:
  • LocationEurope

Inviato 31 dicembre 2008 - 00:37

Questa è bella!
Entri, lancia-fiamme in resta, dai fuoco gratuitamente e poi esci con malcelata ironia. Fammi capire, pretendi anche di farmi la morale?
Sai cos'è inutile?
La tua presenza in una discussione di un gruppo musicale che ti è totalmente indifferente. Questo è inutile.
__________________________________

Btw, incollo diverse recensioni apparse poco dopo l'uscita dell'ultimo lavoro "Happiness is the road", sperando di non portare offesa agli amministratori del sito. E' un modo per dare visibilità anche qua a un "prodotto musicale" che ritengo valido, e per "svegliare" chi ancora lega la storia dei Marillion al gigante Fish-Grendel che pure ho sempre apprezzato.
Evito di scrivere in prima persona, qualcuno potrebbe veramente pensare che sia un agiografo in missione...  asd:

- kronic.it

Happiness Is the Road
di Eugenio Crippa ~ 12/11/2008
Autoproduzione
Felici e indipendenti

L??avevano già anticipato sul loro disco precedente, nella penultima pagina del booklet di ??Somewhere Else?, che questo ??Happiness Is the Road? sarebbe uscito l??anno successivo, ossia quello corrente. La promessa è stata mantenuta, ed a giudicare dal livello qualitativo e compositivo che separa le due uscite è andata ben oltre le aspettative. Tre anni per pubblicare il mediocre ??Somewhere?? ?? la band doveva proprio essere altrove in tutti i sensi ?? e poco più d??uno per un bellissimo doppio album. Da non credere.

Da queste parti siamo purtroppo troppo ancorati al passato, non solo in ambito musicale. Per intenderci, se ??Brave? ?? senza guardare all??era Fish ?? resta per voi un capolavoro inarrivabile, i Marillion avrete già smesso di seguirli da un pezzo. Ed è un peccato, perché nel nuovo ??Happiness?? la band inglese sembra aver ritrovato quell??ispirazione che peraltro diede vita all??eccezionale ??Marbles?. Ed è qualcosa che non è possibile spiegare a parole, ma solo ascoltando le quasi due ore di durata complessiva di questo quindicesimo album, che mi vergogno quasi a definire con lo stra-abusato e sempre meno appropriato termine ??progressive rock??.

??Happiness Is the Road? è scaricabile gratuitamente da musicglue.com, una delle tante alternative ad iTunes attraverso cui gli artisti possono distribuire la propria musica in maniera indipendente. Ecco, se fosse possibile gradirei aggiungere il tag ??independent?? a quelli disponibili per etichettare la musica di oggi. Lentamente il cosiddetto ??panorama musicale?? evolve verso una situazione che vede major sempre più potenti contrastare chi giustamente vuole restare detentore dei diritti di utilizzo di qualcosa che ha personalmente forgiato. I Marillion non ce l??avrebbero mai fatta senza il sorprendente supporto dei loro fan, ed è noto come ??marillion.com? sia stato finanziato da questi ultimi.

Oggi la storia si ripete, ed è ancor più incredibile che qualcosa del genere possa funzionare in un mondo in cui il costo della musica equivale sempre più a quello di un download. Praticamente chi ha messo mano al portafogli per ??Happiness Is the Road? sono state le migliaia di persone che hanno preordinato l??album in periodo natalizio lo scorso anno, andando quindi a consegnare alla band un budget tale da consentire loro di registrare il disco. I nomi di tutte quelle persone sono riportati all??interno dell??edizione deluxe dell??album, una solida confezione di cartone contenente due libretti fotografici, uno per ciascun CD; un prodotto bellissimo che è unicamente possibile ordinare tramite il sito ufficiale della band, www.marillion.com. Questa è quella che potremmo definire senza mezzi termini vera indipendenza artistica, ed è ai miei occhi qualcosa di meraviglioso. Così come lo è nuovamente la risposta dei Marillion a chi li ha finanziati, chiedendo loro nuovamente di poter tornare a sognare sulle note della loro musica.

- Rockol.it

Due nuovi album per i Marillion: 'Siamo la band più libera del pianeta'

Estasiato, Steve Hogarth si rigira tra le mani l??edizione deluxe di ??Happiness is the road?, la nuova proposta discografica dei Marillion articolata in due volumi (??Essence? e ??The hard shoulder?, acquistabili anche separatamente ): due cd in cartone rigido contenuti in un elegante cofanetto, con il solito minuzioso elenco ?? nel booklet interno ?? di tutti i fan che li hanno preordinati con largo anticipo rimpinguando le casse della band. ??h?, come lo chiamano amici, fan e compagni di band, ne va giustamente orgoglioso. ??Bello, vero? Mai visto niente di simile. Non lo si troverà nei negozi di dischi ma sono sul nostro sito Internet, Marillion.com. Stavolta abbiamo deciso di occuparci direttamente della vendita e della distribuzione, credo che si tratti di una novità assoluta?. Le immagini di copertina fanno pensare ad atmosfere ultraterenne, fantascientifiche: un satellite, un arcobaleno rovesciato, una strada asfaltata presidiata da presenze aliene? ??E?? un richiamo esplicito a due canzoni di ??The hard shoulder?? che evocano lo spazio, ??The man from the planet Marzipan?? e ??Asylum satellite # 1??. L??abbiamo cambiata almeno quattro volte, la copertina, prima di arrivare alla scelta definitiva. Alla fine abbiamo optato per un??immagine poco usuale e dissimile da tutto quanto avevamo fatto in passato. A me piace moltissimo?. Non solo science fiction , comunque, nelle nuove canzoni. Piuttosto riflessioni su temi ??reali?, e cari ai Marillion, come spiritualità, follia umana, rapporto con la Natura. ??Non sono più un ragazzino?, spiega Hogarth, ??negli ultimi anni ho perduto persone care e ho imparato qualcosa di più su cosa realmente conti nella vita. Così mi sono messo a filosofeggiare sul mondo in cui viviamo, su com??è e su come potrebbe essere. Gran parte del primo cd, ??Essence??, ruota intorno all??idea della vita come viaggio. All??importanza di vivere il momento presente senza farsi ossessionare dal passato o dal futuro: concetti astratti che esistono solo nella nostra mente e che rovinano l??esistenza alla maggior parte degli esseri umani, almeno a quelli che vivono in questa parte del globo. E?? la grande malattia della civiltà occidentale, e sta alla radice di tutto ciò che non funziona nella nostra società. Oggi che il sistema economico ci crolla intorno, in particolare, faremmo bene a celebrare il miracolo della vita e del momento presente?. Un album ??concept?, dunque? ??Sì, mentre il secondo è solo una raccolta di canzoni che avevamo già pronte. Non si tratta di un doppio album, ma di due dischi pubblicati contemporaneamente: una fotografia dello stato attuale dei Marillion?. Anche musicalmente si colgono delle differenze: musica più quieta e composizioni mediamente più brevi su ??Essence?, jam prolungate e sonorità più aggressive su ??The hard shoulder?, anche se ??h? sostiene trattarsi di ??pura coincidenza. Nel secondo cd abbiamo sistemato i pezzi che non avevano nessuna correlazione con il tema portante del primo, tutto qui. E?? stato il contenuto dei testi, e non il tipo di musica, a determinare la distribuzione delle canzoni tra un disco e l??altro. ??Older than me??, ??Throw me out??, ??Half the world?? e ??Real tears for sale?? erano già pronte l??anno scorso, ai tempi in cui uscì ??Somewhere else??, così come ??A state of mind?? e ??Trap the spark??. Tutto il resto è stato inciso in seguito?. Improvvisando, come sempre, in studio: ??Abbiamo sempre lavorato così, il 95 % del nostro materiale ha questa origine. Molto raramente arrivo in studio con un??idea già precisa in testa. E?? solo cambiata la tecnologia: una volta registravamo le jam in stereo, poi riascoltavamo il tutto selezionando le idee migliori da sviluppare; oggi, servendoci di apparecchiature molto più economiche, possiamo incidere su un multitraccia e dunque cominciare a registrare il disco nel momento stesso in cui iniziamo a improvvisare in studio. Se succede qualcosa di buono, lo abbiamo subito a disposizione. Quel che si ascolta nella title track, ??Happiness is the road??, è esattamente la nostra jam di studio, quel che è accaduto in quel preciso momento, corretto e rinforzato da qualche edit e sovraincisione e da successivi interventi di affinamento del testo e del cantato. E?? il metodo che preferiamo perché garantisce freschezza alla esecuzione e alle sonorità del disco. Se uno di noi arrivasse in studio con le canzoni già scritte, prima o poi si cadrebbe nella ripetizione, nella formula. Il nostro, invece, è un processo creativo di tipo caotico. Mentre il gruppo suona, io me ne sto seduto davanti al microfono a leggere sul computer portatile tutti i testi che ho scritto, cercando un qualche collegamento tra musica e parole. Durante le sedute di incisione, capita così di avere dieci brani diversi con un testo identico; poi arriva il momento di fare delle scelte. Michael Hunter, il nostro produttore, è stato ancora una volta importantissimo: ci frequenta da tanti anni e ci conosce bene, è un ingegnere del suono e conosce la tecnologia molto meglio di noi ma allo stesso tempo capisce la musica, essendosi diplomato durante le registrazioni di ??Somewhere else??. Ha studiato composizione e arrangiamento, in passato ha anche lavorato con un sacco di band indipendenti. Ha un cervello musicale finissimo e, cosa altrettanto importante, un bel repertorio di barzellette e di storielle divertenti, quel che ci vuole per alleggerire l??atmosfera durante la creazione di un nuovo disco. E poi è uno che ci dà dentro senza risparmio, durante le sedute di registrazione ha dormito per cinque giorni alla settimana di fianco alla sala di regia dello studio, pronto ad alzarsi a notte fonda per registrare o sovraincidere una parte strumentale, un glockenspiel o un contrabbasso. Ha suonato e ha contribuito in modo sostanziale agli arrangiamenti?è davvero il sesto membro del gruppo?.
Anche stavolta i Marillion assomigliano soprattutto a se stessi. Però nelle nuove canzoni affiorano spesso riferimenti e rimandi a musiche del passato più o meno recente. Voluti o involontari? ??Involontari, ma è normale che succeda. Riascoltando il frutto di certe improvvisazioni di studio, stavolta, mi sono trovato a pensare a David Bowie. ??The man from the planet Marzipan?? avrebbe potuto essere su ??Scary monsters??. Mentre ??Asylum satellite # 1??, per me, ha qualcosa di pinkfloydiano, un po?? nello stile di certe cose scritte da Roger Waters. E ??Nothing fills the hole?? mi fa venire in mente Marvin Gaye. Possiamo fare tutto quello che ci passa per la testa, oggi, perché non abbiamo un discografico con cui confrontarci, né l??assillo di pubblicare un hit single o un pezzo radiofonico: la cosa non ci interessa minimamente. Nemmeno i nostri fan, ormai, hanno particolari aspettative nei nostri confronti, sanno di potersi aspettare di tutto. Siamo arrivati al punto, forse, di essere gli artisti più liberi che esistono sulla faccia della Terra, tra quelli che vivono del mestiere di musicista!?.
A proposito di fan: dal blog del sito si apprende che parecchi di coloro che hanno pagato i dischi in anticipo non hanno preso bene la notizia dell??anteprima gratuita su Internet (vedi News). ??Credo che non abbiano capito i termini del problema?, dice Hogarth. ??Il motivo per cui l??abbiamo fatto è uno solo: se non ci avessimo pensato noi lo avrebbe fatto qualcun altro. E?? una cosa che abbiamo verificato con gli album precedenti, non appena i promo finivano in mano ai giornalisti la musica arrivava immediatamente su Internet e sulle reti peer-to-peer. Poiché è un fenomeno che non possiamo fermare, abbiamo deciso di cavalcarlo cercando di usarlo a nostro vantaggio. Grazie al software inventato da MusicGlue, una società di Londra, abbiamo avuto la possibilità di distribuire un messaggio video per spiegare la situazione?. Tutti d??accordo, i membri del gruppo? ??Siamo come una famiglia, con i suoi alti e bassi, e funzioniamo come una vera democrazia. Non c??è un leader riconosciuto e il fatto di essere in numero dispari facilita la presa delle decisioni, non si corre mai il rischio di dividersi a metà su un argomento. Gli altri mi concedono libertà nella scrittura dei testi e nella ideazione dei concetti portanti dei dischi, anche quando non condividono il mio punto di vista?. Steve Rothery, Mark Kelly, Ian Mosley e Pete Trewavas sanno di potersi comunque ritagliare ampi spazi di espressione, in studio come sul palco. Come saranno i nuovi concerti (a Milano il 4 febbraio 2009)? ??Cambierà la scenografia. Proietteremo immagini create dall??artista spagnolo che ha realizzato le copertine dei nuovi album, Antonio Seijas, un tipo dotato di una straordinaria energia creativa. Suoneremo sei o sette canzoni nuove, poi lasceremo spazio al passato: difficile rinunciare a ??Neverland?? e a ??The great escape??, a ??Afraid of sunlight?? o a ??King??, ormai per i Marillion sono delle pietre miliari?.
      © Tutti i diritti riservati. Rockol.com S.r.l. (24 Ott 2008)


...

  • 0
[4.48 Psychosis]
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon

#20 Maldon

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 225 Messaggi:
  • LocationEurope

Inviato 31 dicembre 2008 - 00:39

- Rockline.it

Happiness Is the Road
(Autoproduzione - 2008)
Album, Rock
 
    Dopo il controverso responso verso il precedente album Somewhere Else (da molti ampiamente apprezzato, da altri visto come un mezzo passo falso), gli storici Marillion decidono di dedicarsi semplicemente alla composizione di un nuovo disco nonostante il breve tempo passato.
    Anticipato dal gruppo come un lavoro che avrebbe incluso influenze da gruppi come Interpol, Doors, Traffic, Pink Floyd o David Bowie, Happiness Is the Road (titolo ispirato dal libro The Power of Now di Eckhart Tolle, letto da Hogarth su consiglio di un medico che l'ha visitato dopo un sovraffaticamento da stress nel bel mezzo di un tour) non mostra rivoluzioni nella musica, tira fuori dal cappello un gusto compositivo unico consolidato negli anni e si finalizza sulla melodia dolce, rilassante e sull??emozionalità, sempre con un certo retrogusto di malinconia, delle canzoni, tutte esecuzioni dirette ed orecchiabili. Se manca chiaramente la sorpresa a scuotere gli animi, è altresì vero che per un gruppo con quasi trenta anni di onorata carriera alle spalle questo in fondo passa in secondo piano; più che altro il full-length tende a risultare a volte troppo omogeneo e schematico nella sua proposta, con l??effetto collaterale di non avere momenti che svettino particolarmente sul resto. Per contro non ci sono nemmeno grossi bassi e qualche passaggio un po?? ripetitivo rimane comunque marginale nell??economia dell??album, che mantiene sempre un equilibrio sapientemente calibrato ed una classe invidiabile.
    A far parlare di sè è anche la modalità di diffusione del disco, che il gruppo britannico ha concesso dal proprio sito in doppio formato (mp3 e wma) previa offerta libera dell??ascoltatore, anche gratuitamente (le canzoni però vanno scaricate ad una ad una ed in blocco non si può), scelta che fa pensare immediatamente ai Radiohead che hanno rilasciato in questo modo il loro In Rainbows nell??ottobre 2007. Non è acquistabile dai negozi, ma solo ordinandolo dal sito del gruppo - chi ha effettuato l'ormai tradizionale pre-ordinazione con un anno di anticipo riceverà naturalmente una copia in edizione speciale e limitata.

    L??album si divide in due cd.
    Il primo, intitolato Essence, è costituito in maniera concettuale con un??attitudine atmosferica, distensiva, a tratti minimale a permeare le canzoni. Sullo sfondo, un concept riflessivo e introspettivo verso la ricerca della felicità, dilemma la cui risposta è che non esiste una strada verso la felicità ma è la felicità ad essere la "strada" (da cui il titolo principale). A tratti sembra ricordare un disco come Brave per l'intreccio di melodia delicata e atmosfericità in un lavoro che scorre secondo un filo preciso che avvicina le tracce in un unicuum denso e compatto, ma Essence risulta più sognante, vellutato e tastieristico, dipanandosi a modo suo nel corso dei suoi oltre cinquanta minuti.

    Dreamy Street è una breve introduzione di pianoforte, l??album vero e proprio comincia con This Train Is My Life: arpeggi riverberati di sottofondo, ritmiche semplici e cadenzate che scandiscono l??intessitura del brano, cantato nostalgico e forte vena melodica come nucleo della canzone, a tratti piacevolmente pop, ma anche vicina al blues-rock nell??assolo dolceamaro.
    Essence si costruisce sul contrasto fra crescendo d??intensità, distensioni emozionali e ricercatezze sonore electro/ambient o rock, il tutto con una struttura poliedrica.
    Wrapped up in Time è quasi una ballata, gioca sul connubio fra tenui effetti elettronici d??atmosfera e le melodie timide del resto della strumentazione che preparano al climax emotivo - espresso vissutamente dalle linee vocali di Hogarth - del ritornello conclusivo.
    Liquidity è una strumentale (che in parte ricorda certi Sigur Ròs) dove un pianoforte malinconico e ripetuto si inserisce su di uno sfondo ambient, ricollegandosi direttamente a Nothing Fills the Hole, inizialmente dalle atmosfere inquietanti ma che poi sfocia in un misto di rock/pop, chitarre bluesy e hammond dalle tonalità quasi soul, fino alla conclusione minimale.
    Woke up è una placida escursione elettro-acustica, immersa fra influenze folk rock, spruzzi elettronici di sottofondo e persino sonorità esotiche nel finale (strings orientaleggianti, percussioni etniche leggere).
    Le strings caratterizzano anche Trap the Spark, ma si tratta di riempimenti onirici sui quali si adagiano le dolci melodie e i timidi giri di note che accompagnano il canto malinconico. Azzeccatissimo il morbido assolo conclusivo, che esalta la carica emozionale del brano senza eccedere in maniera equilibrata.
    A State of Mind viene introdotta da leggere sonorità latin/salsa, a cui rapidamente si addizionano le coordinate già tracciate dall??album fino a questo momento con inserti di tastiera, contorni chitarristici non intrusivi e ritornelli più decisi.
    La titletrack conclusiva Happiness Is the Road è una suite che inizia con un ambient onirico e celestiale, tre minuti introduttivi che cedono il posto ad un pezzo lounge notturno e cristallino, sviluppandosi poi in un continuo intreccio di melodie malinconiche, tastiere ambientali e chitarre multisfaccettate come accompagnamento. Ne risulta un gradevole viaggio di dieci minuti capace sia di emozionare che di esaltare l'aura rilassante del brano.
    C'è anche una ghost track, Half Full Jam parte con un continuo rimescolarsi di tastiere atmosferiche e melodie (chitarre effettate ed un giro di note di piano scanzonate), ma la batteria incalzante sembra preannunciare un??imminente esplosione, e difatti il chorus è un bruciante irrompere di distorsioni cadenzate.

    Inizia ora il secondo cd, The Hard Shoulder. E?? più variopinto, in certi momenti con maggiore adesione alla forma-canzone canonica ed un piglio maggiormente d??impatto, in altri più progressivo e camaleontico, il tutto sempre mantenendo un??alta dose di atmosfericità e melodiosità morbida in piena attitudine a la Marillion.
    Thunder Fly è un pezzo scanzonato che prende le distanze dai pezzi più meditati e contemplativi del primo cd, ha un??energia quasi hard rock che traspare in alcuni punti, ma è resa più preziosa da distensioni atmosferiche, spolveratine jazzate e parentesi da ballata melodica.
    The Man from Planet Marzapan è un cupo viaggio fra effetti futuristici, tappeti di tastiere che pervadono lo scenario dipinto dagli strumenti, leggeri spruzzi di fusion e bassi funky dinamici a costituire l'ossatura della canzone, triste ed atmosferica fino al finale più carico di speranza.
    Si prosegue con gli occhiolini ai Pink Floyd di Asylum Satellite #1 e i suoni delicati e sfuggenti di Older Than Me, fra i pezzi meglio riusciti del secondo cd, rispettivamente un poliedrico brano onirico e visionario ed una cullante ninna-nanna dalle armonie commoventi.
    Throw Me out filtra e rielabora tocchi blues, influenze dai Coldplay e atmosfere giocose, libere e spensierate. Anche Half the World tende ad avere una certa spensieratezza, ma risulta anche un po' troppo ordinaria e blanda.
    Si fa notare positivamente il pop/rock energico ma velatamente malinconico della hit Whatever Is Wrong With You, con le sue melodie semplici ma accattivanti contornate da una sezione ritmica dal piglio catchy e confluenti nei densi droni chitarristici del ritornello appassionato.
    Si passa ora al rock sentito di Especially True, seppur un pizzico monotono, ma è maggiormente riuscita Real Tears for Sale, cupa suite maggiormente vicina alle consuete coordinate marillioniane, fra influenze neo-prog e di Peter Gabriel, intermezzi atmosferici, tocchi esotici e schitarrate soliste bluesy conclusive dopo un breve crescendo d??epicità.

    Nonostante alcuni momenti sottotono, Happiness Is the Road ha dalla sua l??alta assimilabilità ed una certa compattezza che equilibra il tutto evitando bassi eccessivi (ma anche particolari picchi), seppur alla lunga potrebbe sfociare in una relativa monotonia.
    Si tratta insomma, come già detto, di un disco che rifugge dall??essere ambizioso o dall??osare particolari rivoluzioni, adagiandosi su di un songwriting maturo con l??intento di offrire solo un buon campionario di canzoni gradevolmente melodiche e sapientemente arrangiate, che potremmo idealmente collocare a metà strada fra i precedenti Somewhere Else e Marbles; certo, nulla di particolarmente nuovo o straordinario, ma è semplicemente un lavoro che si lascia ascoltare in tutta scorrevolezza, che vuole risultare un piacevole sottofondo per quando si necessita di una musica fantasiosa e rilassante - riuscendo nell??intento e facendolo con un gusto e una raffinatezza che parecchie altre formazioni si sognerebbero di avere.
                                recensito da:  Alessandro Mattedi


- hardsounds.it

MARILLION
HAPPINESS IS THE ROAD
art rock - 2008

Torna dopo un anno dal precedente 'Somewhere Else' la band inglese Marillion. Il prolifico gruppo d'oltremanica ha appena pubblicato il quindicesimo album della carriera intitolato 'Happiness Is The Road'. Il titolo scelto è ispirato al concetto buddista che indica come la felicità non sia una meta da raggiungere, ma è la stessa strada percorsa che deve essere la nostra felicità.
Come per le uscite precedenti, i Marillion hanno fatto tutto in casa ed hanno pubblicato in maniera autonoma questo album grazie al contribuo dei fans che hanno accettato di ordinare a scatola chiusa il nuovo disco già dalla fine del 2007. A tutti coloro che hanno partecipato a questo pre-ordine i Marillion hanno inviato una versione speciale del disco, che non uscirà mai nei negozi, composta da un cofanetto con un doppio book da quasi cento pagine l'uno. Inoltre i più fortunati, quelli che hanno fatto l'ordine prima del 1 marzo 2008, hanno avuto anche l'onore di veder comparire il proprio nome tra i ringraziamenti.

'Happiness Is The Road' è un album suddiviso in 2 parti, "Essence" e "The Hard Shoulder", presenta due copertine diverse ed è stato anticipato dal singolo "Whatever With You Is Wrong", canzone molto orecchiabile e carina, ma nello stesso tempo senza essere un vero e proprio pezzo da novanta. Appena inseriti i due CD nello stereo ci accorgiamo che il disco è chiaramente un seguito preciso della strada intrapresa in precedenza con 'Marbles' e 'Somewhere Else'. In 'Happiness Is The Road' i brani sono tutti indirizzati ad un ottimo rock e relegano il prog molto in sottofondo, creando un disco molto soft e ricercato senza esasperazioni o sperimentazioni particolari.
Il risultato complessivo è un lungo disco molto interessante e raffinato che merita di essere apprezzato nel tempo e con calma, magari senza nessuno che ci distragga o ci disturbi, in modo che possa regalarci le emozioni migliori e ci dia la possibilità di captare l'ottimo lavoro che Hogarth & co hanno fatto. 'Happiness Is The Road' non ha l'obiettivo di mettere in mostra tecnica o innovazione, ma classe e capacità interpretativa proponendoci un gruppo che con il passare degli anni si è evoluto sempre più verso la ricerca di una musica emozionale piuttosto che innovativa, riuscendo a mantenere comunque la maggior parte dei suoi vecchi fans.

Questo nuovo album dei Marillion è indicato chiaramente a tutti coloro che hanno apprezzato le loro ultime due uscite, ma anche a tutti quegli ascoltatori che cercano ed amano il rock raffinato e "da camera". Questo disco dimostra ulteriormente che la strada scelta da questa band anglosassone è azzeccata e che la loro capacità di regalare musica di spessore non è stata minimamente intaccata.
I Marillion moderni sono un gruppo per tutti coloro che amano il rock di classe.

Paolo "Paul the rock" Brilli - RECENSITO IL 30/10/2008




saluti
krisis
  • 0
[4.48 Psychosis]
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon

#21 astrodomini

    ...

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 9181 Messaggi:

Inviato 31 dicembre 2008 - 01:47

Paolo "Paul the rock" Brilli


O_O
  • 0

the music that forced the world into future


#22 Ocean Rain

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 619 Messaggi:

Inviato 12 gennaio 2009 - 00:22

Possiedo i primi 4 dischi dei Marillion, il resto non lo conosco.

"Script for a Jester's Tear" è forse ancora un po' acerbo, ma è un disco dignitosissimo.

"Fugazi" è un gran bel disco.

"Misplaced Childhood" è semplicemente emozionante: la sequenza "Pseudo silk kimono" - "Kayleigh" - "Lavender" e aggiungiamoci anche "Heart of Lothian" è semplicemente sublime, una delle cose più belle della musica pop di tutti i tempi.

"Cluthing at straws", infine, non è affatto male.

Purtroppo i Marillion sono sempre stati oggetto di parecchi pregiudizi e il bersaglio preferito da molti per esercitare la propria spocchia. Per quanto mi riguarda ritengo che fosse un gruppo meritevole di maggior rispetto e trovo che Fish fosse uno dei cantanti più emozionanti degli anni '80.
  • 1

#23 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 12 gennaio 2009 - 00:25

ah mentre ero via parlavate di questi cani eh

infingardi!
  • 0

 


#24 Ocean Rain

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 619 Messaggi:

Inviato 12 gennaio 2009 - 00:43

Molti appassionati su Onda Rock, un oceano!  :-\

Ognuno è libero di recensire chicchessia, ci mancherebbe.
Ciò non toglie che si possa restare quanto meno stupefatti nel leggere tributi/recensioni a gruppi o cantanti di dubbio o nullo valore, mentre un gruppo che ha pubblicato 15 albums in studio, 3 lives ufficiali e un'infinità di materiale tra b'sides, inediti, bootleg, concerti sia costantemente, quasi pervicacemente, ignorato.


Non posso fare a meno di quotarti. Tempo fa provai ad aprire un topic sul Paisley Underground, la psichedelia californiana degli anni '80, un filone musicale che ha dato vita a band fondamentali (anche se in alcuni casi poco conosciute).

Ho ricevuto in tutto 5 risposte. In compenso l'INTERESSANTISSIMA discussione su "Pop porno" (per dirne una) è arrivata a pagina 9...
  • 0

#25 Jester

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 9 Messaggi:

Inviato 12 gennaio 2009 - 10:38

voglio esaegerare. Chi non capisce i Marillion non comprende cosa sia l'armonia e la melodia. non si può dire bello o brutto bravi o scarsi dopo quello che hanno fatto e continuoano a fare. Solo grande Stima per il livello che riescono a tenere e per ciò che creano. Se non si capisce che è uno dei poci gruppi che riesce veramente a ricercare sempre nuove sonorità allora siamo davvero arrivati alal frutta, in più aggiungo che è un gruppo che ha 25 anni di carriera riuscendo a fare produzioni egregie . Infatti mi sorge un dubbio, sono stato a vedere il topic dove gli utenti dicono quale sia il miglior cd del 2008 e ho scaricato e comprato un pò di cd per capire cosa si ascolta in questo forum...mi sono reso conto che c'è qualcosa che non va e cosa? forse siamo in 4 a leggere questo topic e gli altri che io ritengo un pò superficiali sono quelli di cui mi lamento e magri voi siete delle persone NON superficilai e quindi giungo a pensare che c'è troppa fretta? troppa voglia subito del ritornello (non che i Marillion non facciano canzonette ma di sicuro si distinguono)o si è perso quella ce l aMusica Classica insegna.... Mi rifaccio aPOPPORNO?....senza polemiche ma anzi ascoltarsii brani come Drilling Horse, o Happpynes in the road o Asylum Satellite dei Marillion,.. ditemi se c'è un gruppo che usa quei suoni con quelle armonie tra i cd proposti in quella classifiche.
Povero Mondo  ::)  esagero
  • 0

#26 Ukrainian Roulette

    populista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7263 Messaggi:

Inviato 12 gennaio 2009 - 12:21

voglio esaegerare. Chi non capisce i Marillion non comprende cosa sia l'armonia e la melodia. non si può dire bello o brutto bravi o scarsi dopo quello che hanno fatto e continuoano a fare. Solo grande Stima per il livello che riescono a tenere e per ciò che creano. Se non si capisce che è uno dei poci gruppi che riesce veramente a ricercare sempre nuove sonorità allora siamo davvero arrivati alal frutta, in più aggiungo che è un gruppo che ha 25 anni di carriera riuscendo a fare produzioni egregie . Infatti mi sorge un dubbio, sono stato a vedere il topic dove gli utenti dicono quale sia il miglior cd del 2008 e ho scaricato e comprato un pò di cd per capire cosa si ascolta in questo forum...mi sono reso conto che c'è qualcosa che non va e cosa? forse siamo in 4 a leggere questo topic e gli altri che io ritengo un pò superficiali sono quelli di cui mi lamento e magri voi siete delle persone NON superficilai e quindi giungo a pensare che c'è troppa fretta? troppa voglia subito del ritornello (non che i Marillion non facciano canzonette ma di sicuro si distinguono)o si è perso quella ce l aMusica Classica insegna.... Mi rifaccio aPOPPORNO?....senza polemiche ma anzi ascoltarsii brani come Drilling Horse, o Happpynes in the road o Asylum Satellite dei Marillion,.. ditemi se c'è un gruppo che usa quei suoni con quelle armonie tra i cd proposti in quella classifiche.
Povero Mondo  ::)   esagero


Do you realise? Do you realise?
Do you realise, this world is totally fugazi
:D
  • 0
<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#27 Maldon

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 225 Messaggi:
  • LocationEurope

Inviato 14 gennaio 2009 - 17:16

Marillion e Miyazaki, una personale rivisitazione:

http://www.youtube.c...h?v=BCX4uIQ3_B0


saluti
krisis
  • 0
[4.48 Psychosis]
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon

#28 coren

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 19 Messaggi:

Inviato 15 gennaio 2009 - 23:13

Ciao a tutti, sono nuovo, i miei gusti sono maggiormente incentrati sul progressive e sul metal, mi sono iscritto a questo forum per ampliare i miei ascolti.

Una cosa pero' leggendo questo thread e altri non capisco, mi sembra che ci sia uno snobbismo incredibile per band fenomenali, tra cui i Marillon (altri nomi che vengono in mente sono i Dream Theater e i Guns And Roses).

Un qua dice che le melodie vocali son troppo AOR, ma perche', che vi ha fatto di male l'AOR?

Vabbe' saro' io che sono ignorante, del resto son qui per apprendere.
  • 0

#29 Guest_Terzo_*

  • Guests

Inviato 15 gennaio 2009 - 23:27

Non è snobismo, è buon gusto asd

  • 0

#30 Vade Retro

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 432 Messaggi:

Inviato 15 gennaio 2009 - 23:29

sono molto legato ai Marillion ; è il primo concerto che ho visto in assoluto .a Napoli , gennaio 88 . conservo ancora il biglietto.
il miglior disco per me è senza dubbio
http://byfiles.stora...2bxBAmb5KiQ78kg
  • 0

#31 coren

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 19 Messaggi:

Inviato 15 gennaio 2009 - 23:42

Non è snobismo, è buon gusto asd


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.
  • 0

#32 Syddharta

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 4972 Messaggi:
  • LocationMilano

Inviato 15 gennaio 2009 - 23:48


Non è snobismo, è buon gusto asd


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.


Spiegartelo sarebbe inutile perché uno che pone un quesito simile, è ovvio che non avrà poi le capacità di comprendere le motivazioni di una seria risposta esplicativa.

M.
  • 0

M.

 


#33 Ocean Rain

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 619 Messaggi:

Inviato 15 gennaio 2009 - 23:54

Non è snobismo, è buon gusto asd


E' proprio il buon gusto ad impedirmi di commentare la tua firma.
  • 0

#34 coren

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 19 Messaggi:

Inviato 15 gennaio 2009 - 23:56



Non è snobismo, è buon gusto asd


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.


Spiegartelo sarebbe inutile perché uno che pone un quesito simile, è ovvio che non avrà poi le capacità di comprendere le motivazioni di una seria risposta esplicativa.

M.


Invece per favore vorrei che facessi uno sforzo, almeno dammi una chance.
  • 0

#35 Ocean Rain

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 619 Messaggi:

Inviato 15 gennaio 2009 - 23:57



Non è snobismo, è buon gusto asd


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.


Spiegartelo sarebbe inutile perché uno che pone un quesito simile, è ovvio che non avrà poi le capacità di comprendere le motivazioni di una seria risposta esplicativa.

M.


A proposito di snobismo...
  • 0

#36 Maldon

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 225 Messaggi:
  • LocationEurope

Inviato 16 gennaio 2009 - 00:31


Non è snobismo, è buon gusto asd


E' proprio il buon gusto ad impedirmi di commentare la tua firma.


E' lo stesso "essere" che scrive:

"Dimmi il nome di un neofita degli ultimi 2 mesi che si sia comportato come si deve, che faccia ridere, che abbia aperto qualche topic interessante o che dica qualcosa di interessante, a me non viene in mente nulla. Sarà che in anni passati(ho avuto un account per lurkare(ma come cazzo si scrive?) prima, poi un account con un nick ancora più merdoso di questo e quindi ci sono da un po' anch'io) avevo il cervello un po' fottuto però non mi ricordo una vuotezza simile in rock e dintorni."

...  :)


saluti
krisis
  • 0
[4.48 Psychosis]
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon

#37 wago

    FURTHERMORE

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 22517 Messaggi:
  • LocationBergamo

Inviato 16 gennaio 2009 - 08:45

Alcuni interventi sono stati snob, non c'e' dubbio.
Va detto pero' che con interventi del genere:

Ciò non toglie che si possa restare quanto meno stupefatti nel leggere tributi/recensioni a gruppi o cantanti di dubbio o nullo valore, mentre un gruppo che ha pubblicato 15 albums in studio, 3 lives ufficiali e un'infinità di materiale tra b'sides, inediti, bootleg, concerti sia costantemente, quasi pervicacemente, ignorato.


voglio esaegerare. Chi non capisce i Marillion non comprende cosa sia l'armonia e la melodia. non si può dire bello o brutto bravi o scarsi dopo quello che hanno fatto e continuoano a fare. Solo grande Stima per il livello che riescono a tenere e per ciò che creano. Se non si capisce che è uno dei poci gruppi che riesce veramente a ricercare sempre nuove sonorità allora siamo davvero arrivati alal frutta, in più aggiungo che è un gruppo che ha 25 anni di carriera riuscendo a fare produzioni egregie


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.


ve le tirate.
Vale la pena forse di rispondere all'ultima domanda. Per sapere cosa rende, a parere del recensore, "In the Aeroplane over the Sea" un grandissimo disco basta leggerne la pietra miliare. La sua presenza nell'elenco non significa comunque "questo disco è migliore di tutto ciò che non è nella lista". Nello specifico, comunque, trovo che i Neutral Milk Hotel e quelli che citi siano gruppi troppo diversi per fare un paragone e sindacare. Se pero' cerchi gruppi piu' simili a quelli che hai indicato, ti accorgi che molti nell'elenco delle pietre non compaiono: scelte editoriali che riflettono una linea poco orientata a quell'asse.
  • 0
"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#38 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 16 gennaio 2009 - 08:47



Non è snobismo, è buon gusto asd


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.


Spiegartelo sarebbe inutile perché uno che pone un quesito simile, è ovvio che non avrà poi le capacità di comprendere le motivazioni di una seria risposta esplicativa.

M.


syd userò spesso questa frase, grazie
  • 0

 


#39 Guest_floriano_*

  • Guests

Inviato 16 gennaio 2009 - 09:05




Non è snobismo, è buon gusto asd


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.


Spiegartelo sarebbe inutile perché uno che pone un quesito simile, è ovvio che non avrà poi le capacità di comprendere le motivazioni di una seria risposta esplicativa.

M.


syd userò spesso questa frase, grazie


Si credo che la userò pure io quando non so cosa rispondere
  • 0

#40 FabioBlu

    ordem e prosecco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1168 Messaggi:

Inviato 16 gennaio 2009 - 11:04





Non è snobismo, è buon gusto asd


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.


Spiegartelo sarebbe inutile perché uno che pone un quesito simile, è ovvio che non avrà poi le capacità di comprendere le motivazioni di una seria risposta esplicativa.

M.


syd userò spesso questa frase, grazie


Si credo che la userò pure io quando non so cosa rispondere


già...potrebbe tornare utile qualche volta anche per rilanciare il thread "discarica"
  • 0

#41 FabioBlu

    ordem e prosecco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1168 Messaggi:

Inviato 16 gennaio 2009 - 11:14

Tornando comunque ai Marillon, io ho solo Misplaced Childhood. Comprato un paio di anni fa a 5-6 euro al 23 di padova. Ammetto che il prezzo mi ha dato una mano nell'acquisto poiché non avevo questa esigenza, anche se l'avevo sempre sentito citato come disco prog per antonomasia degli anni 80. Alla fine è stato una piacevole sopresa e più dell'elemento prog balzano alle orecchie le melodie davvero belle (Pseudo silk kimono, kayleigh, heart of lothian). Per il paragone con i genesis non mi esprimo in quanto sono un po' lacunoso rispetto al gruppo di peter gabriel & Co. Nonostante ogni tanto ritorni ad ascoltarlo volentieri, non ho più sentito l'esigenza di sentire altro dei Marillon, anche se le buone parole spese spesso da siti e riviste su alcuni dischi post Fish mi hanno incuriosito, vedremo...
  • 0

#42 Guest_Giovanni Drogo_*

  • Guests

Inviato 16 gennaio 2009 - 11:18


Non è snobismo, è buon gusto asd


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.


Che centrano questi due album con Script For A Jester Tear? Per me anche a livello di qualità siamo proprio su piani diversi, rimarrà sempre un mistero per me l'esaltazione nei confronti dei marillion e in particolare di quest'album.
  • 0

#43 mongodrone

    post-feudatario

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 11129 Messaggi:

Inviato 16 gennaio 2009 - 11:27

sono stato a vedere il topic dove gli utenti dicono quale sia il miglior cd del 2008 e ho scaricato e comprato un pò di cd per capire cosa si ascolta in questo forum...mi sono reso conto che c'è qualcosa che non va e cosa? forse siamo in 4 a leggere questo topic e gli altri che io ritengo un pò superficiali sono quelli di cui mi lamento e magri voi siete delle persone NON superficilai e quindi giungo a pensare che c'è troppa fretta? troppa voglia subito del ritornello (non che i Marillion non facciano canzonette ma di sicuro si distinguono)o si è perso quella ce l aMusica Classica insegna.... Mi rifaccio aPOPPORNO?....
Povero Mondo  ::)   esagero


oh damn, me l'ero perso, grande Jester
  • 0

#44 Ocean Rain

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 619 Messaggi:

Inviato 16 gennaio 2009 - 11:50

Tornando comunque ai Marillon, io ho solo Misplaced Childhood. Comprato un paio di anni fa a 5-6 euro al 23 di padova. Ammetto che il prezzo mi ha dato una mano nell'acquisto poiché non avevo questa esigenza, anche se l'avevo sempre sentito citato come disco prog per antonomasia degli anni 80. Alla fine è stato una piacevole sopresa e più dell'elemento prog balzano alle orecchie le melodie davvero belle (Pseudo silk kimono, kayleigh, heart of lothian). Per il paragone con i genesis non mi esprimo in quanto sono un po' lacunoso rispetto al gruppo di peter gabriel & Co. Nonostante ogni tanto ritorni ad ascoltarlo volentieri, non ho più sentito l'esigenza di sentire altro dei Marillon, anche se le buone parole spese spesso da siti e riviste su alcuni dischi post Fish mi hanno incuriosito, vedremo...


Adoro "Miplaced childhood" e mi piacciono i Marillion in generale nonostante non abbia mai sopportato granché il prog e questo la dice lunga sul fatto che, al di là delle etichette, il gruppo inglese è stato capace di creare splendide melodie e, se vogliamo, anche di gettare un ponte tra il genere non facilissimo al quale si sono chiaramente ispirati e un pubblico meno avvezzo alle sonorità progressive.

A tal proposito fatemi divagare un po' sulla questione delle etichette: dopo tanti anni di ascolti mi sono reso conto che tutti hanno l'esigenza di definire, incasellare, dare patenti a questo o a quel gruppo...

... mi fa scompisciare Blow Up, con le sue definizioni immaginifiche... psycho-indie-drones, prewar-avantfolk-psychobilly, trance-electroclash, exotica-italodisco... me le sono inventate ma sulla rivista se ne leggono di molto più divertenti...  :D

... personalmente a me piace utilizzare molto semplicemente la definizione di POP, tanto demonizzata in Italia per decenni perché considerata dai pensosi pseudo-intellettuali radical-chic che hanno dominato la (poca) cultura del nostro paese, come l'etichetta di un genere commerciale e (peccato dei peccati) DISIMPEGNATO...

... per quanto mi riguarda, dai Beatles in poi, TUTTO quello che è venuto è pop, magari con accezioni diverse, ma sempre musica popolare...

... ed è proprio in quest'ottica che a me piacciono i Marillion (dell'epoca Fish, il resto non lo conosco): perché, al di là di definizioni ed etichette, hanno creato splendide canzoni.

Amen.
  • 1

#45 mongodrone

    post-feudatario

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 11129 Messaggi:

Inviato 16 gennaio 2009 - 11:53

:-X
  • 0

#46 wago

    FURTHERMORE

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 22517 Messaggi:
  • LocationBergamo

Inviato 16 gennaio 2009 - 11:57

Ocean Rain fammi capire ti piacciono i Marillion e non ti piacciono i Genesis?
Sei pazzo? Hai provato con "The Lamb", spero?
  • 1
"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#47 Ocean Rain

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 619 Messaggi:

Inviato 16 gennaio 2009 - 11:57



Non è snobismo, è buon gusto asd


Non so, vedo tra le pietre miliari di Onda Rock NEUTRAL MILK HOTEL - In The Aeroplane Over The Sea, ora dimmi cosa ha di piu' quest'album di Appetite For Destruction, Images And Words o Script For A Jester Tear.


Che centrano questi due album con Script For A Jester Tear? Per me anche a livello di qualità siamo proprio su piani diversi, rimarrà sempre un mistero per me l'esaltazione nei confronti dei marillion e in particolare di quest'album.


Abbiamo capito che "Script..." non ti è piaciuto, ma a parte che il tuo giudizio è opinabile (come il mio o quello di chiunque altro), forse aver ascoltato un solo disco è un po' poco per articolare un giudizio compiuto su un gruppo che di album ne ha pubblicati una caterva nel corso di 25 anni di onorata carriera.

E' come se si pretendesse di liquidare i Radiohead avendo ascoltato solo "Pablo Honey".
  • 0

#48 Ocean Rain

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 619 Messaggi:

Inviato 16 gennaio 2009 - 12:07

Ocean Rain fammi capire ti piacciono i Marillion e non ti piacciono i Genesis?
Sei pazzo? Hai provato con "The Lamb", spero?


I Genesis mi piacciono, come mi piacciono i dischi solisti di Peter Gabriel, ma, sia pur con qualche eccezione, non ho mai amato il progressive in generale.

Il senso del mio post precedente, che evidentemente era poco chiaro dal momento che non l'hai capito, era che mi piacciono i primi dischi dei Marillion ma soprattutto adoro "Misplaced Childhood" perché al di là delle definizioni di genere e delle affiliazioni a questo o a quel filone musicale, il gruppo di Fish faceva una SPLENDIDA MUSICA POP, con delle melodie a tratti sublimi.

Continuo ad essere pazzo? Chiamo la neuro?
  • 0

#49 wago

    FURTHERMORE

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 22517 Messaggi:
  • LocationBergamo

Inviato 16 gennaio 2009 - 12:12

Avevo capito, solo che se uno mi dice "mi piacciono i Marillion" la prima cosa che mi viene in mente e' che possano piacergli anche i Genesis, e il fatto che tu dicessi che non ti piacesse il prog mi pareva implicare che anche i Genesis non ti dicessero granche'.
Che poi pure i Genesis e gli Yes hanno fatto SPLENDIDA MUSICA POP, non vedo sta gran differenza a livello di attenzione per le melodie orecchiabili.
  • 0
"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#50 Ocean Rain

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 619 Messaggi:

Inviato 16 gennaio 2009 - 12:28

Che poi pure i Genesis e gli Yes hanno fatto SPLENDIDA MUSICA POP, non vedo sta gran differenza a livello di attenzione per le melodie orecchiabili.


La musica, per quanto mi riguarda, ha una componente emozionale imprescindibile: "Misplaced childhood" l'adoro perché, oltre ad essere un gran bel disco, l'ho vissuto in diretta (avevo 15 anni quando è uscito) e "Kayleigh" o "Lavender" mi ricordano inevitabilmente la mia adolescenza.

Quelle canzoni le sento "mie", c'è poco da fare.

I Genesis e gli Yes appartengono alla generazione precedente, li ho ascoltati "in differita" e, ovviamente, è mancato del tutto il processo di identificazione che ho vissuto con "Misplaced...".

Del resto il motivo per cui ci innamoriamo di questo o quel gruppo a scapito di altri è spesso irrazionalità pura... ed è anche bello che sia così...
  • 0




0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi