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Husker Du-Zen Arcade(1984)


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129 replies to this topic

#1 Guest_DiamondSeaII_*

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Inviato 07 luglio 2006 - 11:32

Si fà presto a dire hard-core ma Zen Arcade è oltre.L'hard-core è il punto di partenza dal quali Mould e soci realizzano uno dei dischi simbolo del rock tutto.Brutali e devastanti cavalcate(Pride,Il'never forget you,Beyond the threshold)antemici pop-core(Chartered trips,Newest industry,Whatever)trip psichedlici(Hare krisma,The too fairy and the princess,Recourring dreams)trascinanti rock'n'roll(What's going on,Turn on the news)e tanto tantissimo altro.Romanzo di formazione,paura,catarsi,smarrimento adolescenziale,ingenua e incontenibile rabbia.Uno dei capolavori della musica rock,simbolo della giovinezza che ascolterò anche fra 30 anni.
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#2 wago

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Inviato 07 luglio 2006 - 11:38

Giovinezza, formazione, adolescenza: non la mia. Questo disco non mi comunica nulla. Piu' che brutto mi risulta proprio vuoto. Ci ho provato tante volte a farmelo piacere, ma non c'e' niente da fare, non e' nelle mie corde.
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#3 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 07 luglio 2006 - 11:55

Giovinezza, formazione, adolescenza: non la mia. Questo disco non mi comunica nulla. Piu' che brutto mi risulta proprio vuoto. Ci ho provato tante volte a farmelo piacere, ma non c'e' niente da fare, non e' nelle mie corde.


guarda, le tue parole sono la dimostrazione di come la musica sia una figata pazzesca; c'è chi trova in Zen Arcade tutto un mondo e chi, invece, come te non trova nulla e magari lo trova altrove.

detto ciò, per me Zen Arcade è un monumento al rock come arte espressiva popolare. credo, anzi sono convinto che esso sia uno dei crocevia inevitabili per leggere l'evoluzione di questa musica, sia dal punto di vista estetico che sociologico, finendo per costituire le basi di tutto ciò che nel decennio successivo sarà etichettato come "post-rock".
Il post-rock è roccia fredda, ma il fiume di lava incandescente da cui s'è solidificato è proprio Zen Arcade.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#4 Guest_lassigue_bendthaus_*

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Inviato 07 luglio 2006 - 12:54

Beyond the threshold


a me sarebbe bastato un album con questa canzone dilatata per 90  minuti; figuriamoci con tutto il resto


finendo per costituire le basi di tutto ciò che nel decennio successivo sarà etichettato come "post-rock".


gagà se puoi mi spieghi questa cosa (se riesci fai anche qualche battuta che mi fai crepare)
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#5 germs

    pivello

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Inviato 07 luglio 2006 - 15:02

non e' stato ancora masterizzato e ho dovuto comprarmelo in disco, pagando un pacco di money... la base di parecchia musica post - hard - core dei tempi nostri....
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#6 albufaki

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Inviato 07 luglio 2006 - 23:51

Questo disco non mi comunica nulla. Piu' che brutto mi risulta proprio vuoto. Ci ho provato tante volte a farmelo piacere, ma non c'e' niente da fare, non e' nelle mie corde.


Wago sei uno degli utenti che leggo con più interesse e non me ne vorrai, secondo me non ti comunica nulla perchè non ne accetti le premesse, perchè per me è evidente che Zen Arcade scavi in un'anima collettiva e nelle shadow memories ben più di quanto un'opera distaccata e monocorde come Ok Computer che tu apprezzi molto, ma che per me è evidente essere ben più concettuale (concettuale per me in musica si traduce "doverci mettere molto del proprio per entrare in sintonia"). Se la musica rock è lascivia, è perdizione, è morte e resurrezione, è il blu "over the life" di Klein e la sua disperazione zen, appunto, e il fiume di emozioni fortissime che lo attraversa, se esiste un disco che fa questo lavoro complicatissimo in modo più vivido, lucido ed autentico di Zen Arcade, allora me lo sono perso.
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#7 Guest_Julian_*

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Inviato 08 luglio 2006 - 07:24

Io lo amo.
Uno dei 3-4 dischi della mia vita, perfetto in ogni singola nota. Canzoni meravigliose, punto e stop.
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#8 wago

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Inviato 08 luglio 2006 - 07:44

secondo me non ti comunica nulla perchè non ne accetti le premesse


Purtroppo devo riconoscere che hai ragione. Certi dischi vorrei ascoltarli la prima volta oggi e non dovermi portar dietro il "peso" di una prima impressione negativa. Anche quando riascolto questi dischi con le intenzioni piu' oneste e aperte, c'e' sempre inconsciamente una volonta' di trovare conferma dei propri pregiudizi, peraltro ormai quasi totalmente abbandonati. E' successo che prima di un concerto il dj avesse messo "Something I Learnt Today" e io non l'avessi riconosciuta come tale, e mi fosse piaciuta parecchio. A oggi e' l'unica canzone che mi prende di tutto il disco, sebbene comunque mi trasmetta sensazioni in cui non mi riconosco completamente. Scrivo questo sulle note di "Charted Trips", perche' periodicamente ci ritento, per il momento senza risultati. Mi sembra di sentire un gruppo che si affanna per nulla, e' come se la musica mi passasse attorno senza entrarmi dentro, potro' dire "ah, bello questo suono" o "come odio questo modo di suonare la batteria" ma comunque non riesco a cogliere ne' il carico emotivo delle canzoni ne' il loro andamento. Qua e la' mi arriva qualcosa, ma e' come se restasse lontano, posso solo intuire che c'e' una grossa emozione dentro, ma non recepirla. E' una bella rottura di palle, perche' preferirei odiarlo un disco cosi', e invece lo sento un po' come una sconfitta, il non riuscire a vedere sotto alla cortina di un disco che ha tutta l'aria di essere diretto e toccante.
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#9 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 08 luglio 2006 - 08:55

L'ho ascoltato la prima volta due anni fa, segnalatomi da un collega di facoltà appassioanto degli HD (che sino ad allora nemmeno conoscevo). M'aspettavo che non mi sarebbe mai entrato dentro (avevo ancora molti pregiudizi su tutto quanto fosse anni '80) ed invece arrivai a commuovermi alla fine del disco. Bello, bello, davvero bello. Se Hesse fosse vissuto negli '80 avrebbe apprezzato questo album.
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#10 Guest_Glory days_*

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Inviato 08 luglio 2006 - 09:57

Per me con "Zen arcade" è stato amore a primo ascolto. Potrebbe essere la colonna sonora dei miei anni. Il contenuto emotivo è altissimo, la musica sembra un fiume in piena.
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#11 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 08 luglio 2006 - 10:01

Sicuramente, se l'avessi ascoltato per la prima volta in età brasatesca e non a quasi 24 anni, ora sarebbe uno dei miei dischi preferiti...

Ciao a tutti/e!
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#12 Plozzer

    Haddaway

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Inviato 08 luglio 2006 - 10:14

non e' stato ancora masterizzato e ho dovuto comprarmelo in disco, pagando un pacco di money


Se vuoi dire che hai dovuto prendere l'Lp perché il Cd non c'è, guarda che a me risulta eccome che esista la versione in compact. Comunque ce l'ho pure io in doppio ellepì, è molto più ganzo da mostrare agli amici.

E poi mi piace eh, malgrado non riesca ad arrivare a mitizzarlo (ma del resto l'ho scoperto tardi e il mondo hardcore non è mai stato tanto il mio) e malgrado abbia sempre avuto una certa antipatia per il suono di chitarra di Mould (non perdonerò mai lui e i suoi colleghi per avere inciso "Warehouse", un disco strapieno di canzoni straordinarie ma con dei suoni che mi hanno sempre fatto ca-ga-re).
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Whatever you do, don't


#13 starmelt

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Inviato 08 luglio 2006 - 10:37

Delle belle parole per descrivere gli Huskers le ha trovate Wayne Coyne nel libretto della raccolta Finally The Punk Rockers Are Taking Acid, riassumendo racconta di quando, dopo qualche tempo, si è messo a riascoltare una stazione radio che trasmetteva hardcore e si è trovato davanti a Redd Kross, R.E.M., Black Flag, Meat Puppets, Butthole Surfers e il gruppo che trasmettevano in quel momento erano proprio gli Husker Du appunto, da lui considerati "solo un'altra band harcore". Il pezzo era la cover dei Byrds Eight Miles High. Rivelazione mistica per Wayne: "... uno spasmo di melodia così fuori controllo che la musica sovrasta anche chi la sta suonando... e loro la lasciano fare...", "gli Husker Du sembravano dire: invece di arrendersi all'universo e diventare ciò che il cosmo decide tu sia, uno deve lottare per creare se stesso".


P.S. sì il doppio ellepì è ganzissimo.
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#14 Guest_DiamondSeaII_*

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Inviato 08 luglio 2006 - 10:45

Sicuramente, se l'avessi ascoltato per la prima volta in età brasatesca e non a quasi 24 anni, ora sarebbe uno dei miei dischi preferiti...


E poi mi piace eh, malgrado non riesca ad arrivare a mitizzarlo (ma del resto l'ho scoperto tardi e il mondo hardcore non è mai stato tanto il mio) e malgrado abbia sempre avuto una certa antipatia per il suono di chitarra di Mould


Io l'ho scoperto a 27 anni,ed E' uno dei miei dischi preferiti in assoluto.Quanto alla chitarra di Bob Mould,per me è qualcosa di mistico e superiore,uno dei più grandi chitarristi di sempre.Ha elaborato un wall of suond di distorioni a cui tutti si sono ispirati in seguito.

Giovinezza, formazione, adolescenza: non la mia. Questo disco non mi comunica nulla. Piu' che brutto mi risulta proprio vuoto. Ci ho provato tante volte a farmelo piacere, ma non c'e' niente da fare, non e' nelle mie corde.


Non mi stupisce che non sia nelle tue corde,sò che preferisci sonorità più elaborate e concettuali.Ma devi capire anche che il rock spesso(quasi sempre)esula da queste caratteristiche.Zen Arcade è la quintessenza del rock nella sua purezza e forza emotiva.Prova a non far caso alla durata dei brani e all'esecuzione all'apparenza grezza e lasciati trasportare dalle emozioni e dalla rabbia viscerale.Forse riuscirai ad entrarci.  :P
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#15 ur79

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Inviato 08 luglio 2006 - 11:33

Mi sembra di sentire un gruppo che si affanna per nulla, e' come se la musica mi passasse attorno senza entrarmi dentro, potro' dire "ah, bello questo suono" o "come odio questo modo di suonare la batteria" ma comunque non riesco a cogliere ne' il carico emotivo delle canzoni ne' il loro andamento. Qua e la' mi arriva qualcosa, ma e' come se restasse lontano, posso solo intuire che c'e' una grossa emozione dentro, ma non recepirla. E' una bella rottura di palle, perche' preferirei odiarlo un disco cosi', e invece lo sento un po' come una sconfitta, il non riuscire a vedere sotto alla cortina di un disco che ha tutta l'aria di essere diretto e toccante.

Quoto questa parte, vale lo stesso per me. Anche a me il più delle volte scorre sopra, mi sfiora soltanto nonostante cerchi una nota da cui cominciare per immergermici e soprattutto restarci, ma ancora non ci riesco e non lo "reggo" tutto.
Ce ne sono alcune, come appunto "Something I learnt today" o "Pinks turn to blue" o "Chartered trips" o "What's going on" che acolterei e ascolto anche venticinque volte consecutive talmente sono cariche, ma nel mezzo non mi ci ritrovo e resto deluso.
Tutto ciò non mi impedisce di comprendere chi lo considera un gran disco, anzi, intuisco che lì dentro c'è qualcosa (tant'è vero che è uno degli album che ascolto più spesso) ma non riesco a trovare le chiavi per aprire la porta...

Io l'ho scoperto a 27 anni,ed E' uno dei miei dischi preferiti in assoluto.Quanto alla chitarra di Bob Mould,per me è qualcosa di mistico e superiore,uno dei più grandi chitarristi di sempre.Ha elaborato un wall of suond di distorioni a cui tutti si sono ispirati in seguito.
Non mi stupisce che non sia nelle tue corde,sò che preferisci sonorità più elaborate e concettuali.Ma devi capire anche che il rock spesso(quasi sempre)esula da queste caratteristiche.Zen Arcade è la quintessenza del rock nella sua purezza e forza emotiva.Prova a non far caso alla durata dei brani e all'esecuzione all'apparenza grezza e lasciati trasportare dalle emozioni e dalla rabbia viscerale.Forse riuscirai ad entrarci.  :P

Scusate mi spiegate cosa c'entra l'età e/o la durata dei brani?
Secondo me assolutamente nulla.
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Minden út Rómába vezet

#16 vuvu

    الرجل المكرسة لقضية المرأة ويقع في

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Inviato 08 luglio 2006 - 12:17

Uno dei pochi dischi a non invecchiare facilmente, eterno nelle graffianti melodie, mostro sacro dell'hard-core, sicuramente nei miei primi cinque album del settore. Anche dopo mille ascolti suona sempre energico, vivo, senza mai lasciare spazio alla noia da ripetizione. La devastazione-celebrazione della giovinezza, che dire: eccelso.
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"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#17 Vaudeville

    pivello

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Inviato 08 luglio 2006 - 12:23

Uno dei miei dischi preferiti . E' l'opera più ambiziosa, potente e infuocata dell'era punk e nn solo.L'ho ascoltato per la prima volta a 15 anni e sono convinto che per Mould e compagni è stato davvero doloroso comporre un album così puro e nudo.Io nn ci vedo nessuna catarsi,anzi vi è un disagio redivivo che logora gli anni della maturità di questi artisti.Il loro modo di suonare è superbo, una sintonia incredibile ed in quasi tutte le tracce(soprattutto in Whatever) c'è una ricerca spasmodica del pathos.Molti banalmente lo considerano il primo disco emo , ma è semplicemente il disco punk-rock per eccelenza perkè è un'opera emozionante e libera.
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#18 drugo cattivo

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Inviato 08 luglio 2006 - 13:29

Amo follemente quest'album e questo gruppo. Li ho conosciuti con un pezzo che è rimasto il mio preferito, la maliconica "Don't want to know if you are lonely", e di loro ho sempre amato le due anime, perfettamente amalgamate in questo ambiziosissimo doppio, quella disperatamente rabbioso-frustrata di pezzi come "I'll never forget you" e quella sognante/maliconica di "Pink turns to blue", quel senso di tragedia, di epico che sta alla base del passaggio dall'adolescenza all'età adulta. L'incontro fra me e gli Hüskers è stato una specie di agnizione, mi ci sono riconosciuto subito, come i miei da ragazzi si riconoscevano in Battisti, per esempio: pur essendo io nato poco dopo la sua uscita, ci sento dentro anche la mia vita, il mio modo di sentire le cose, quel mix di sentimentalismo e scatti di rabbia infantile, eroismo e momenti patetici, insomma, l'orrore/meraviglia della giovinezza che un giorno da adulti si rimpiangerà ma che quando la si vive è terribile...
E non sono solo i singoli pezzi, ma tutta l'atmosfera in cui è calata la "vicenda", se così si può definire il fluire degli eventi descritti, a farne un monumento, un'opera rappresentativa del suo tempo, ma che in fondo tratta temi generali della giovinezza umana e fa di questo un album potenzialmente "eterno".
Musicalmente poi, hanno un enorme talento, sia melodico che "distruttivo", ed è meraviglioso sentire delle melodie orecchiabili e quasi pop '60 schizzate a mille all'ora sporcate dal feedback...
E' inutile, adoro gli Hüsker Dü, è uno di quei gruppi che non riuscirò mai a giudicare scollegando l'emotività dal raziocinio! ::)
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#19 in my eyes

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Inviato 08 luglio 2006 - 20:36

Un consiglio per tutti quelli che hanno ascoltato solo questo album della band: approfondite, approfondite, approfondite. Gli Husker Du non sono solo Zen Arcade; è il caso di band di cui, se ci si limita al classicone da conoscere a tutti i costi stile "Rate your music" ci si perde un mondo intero. I primi tre album sono hardcore brutale che raggiunge i vertici del genere; "Zen Arcade" è una missione di ricognizione di mondi totalmente nuovi, forse non portata a termine nel modo più compiuto possibile; "New day rising" tenta di formalizzare quanto esploso nel caos del celebre doppio album; "Flip your wig" è uno stupendo disco degli anni 60(!!!); "Candy apple grey" una prima incursione nel pop con la P maiuscola e "Warehouse" è la trionfale vittoria degli Huskers sul pop stesso. Da ascoltare tutti.
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#20 Guest_Julian_*

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Inviato 09 luglio 2006 - 08:48

In effetti anche buona parte della rimanente discografia degli Huskers è notevole.
Io trovo stupendi "Metal Circus", forse il loro primo capolavoro, e sopratutto "New Day Rising", che nella prima parte contiene alcune fra le loro composizioni più belle. Poi forse si perde un pò, ma rimane un disco eccellente.
Fra i successivi mi piace parecchio "Flip your wig", in cui siamo veramente ai limiti del power-pop e la componente hardcore-psichedelica è un pò in secondo piano.
"Wharehouse" mi piaciucchia ma non mi entusiasma. Forse perchè lo confronto con "Zen Arcade" e proprio questo confronto non regge per nulla. La qualità dei pezzi, l'atmosfera, l'energia, la capacità di combinare fra loro sonorità diverse, quel wall of sound aggressivo ed al contempo psichedelico ( sul vecchio forum scrissi che Mould secondo me in qualche pezzo è vicino allo shoegazer) sono tutti elementi che in "Wharehouse" mancano. Lo trovo troppo lungo.
Anche "Candy Apple grey" non mi ha mai fatto impazzire.

Ecco, ci sono altri dischi che meritano, ma "Zen Arcade" secondo me è IL disco hardcore ed uno dei grandi capolavori del decennio. Io lo metto (più o meno) sul livello di lavori come "Spirit of Eden", "Swordfishtrombones", " Double nickels on the dime".

Nel libro di Franci c'è scritto che non mancano nel lavoro cadute in "stile beatlesiano" ( come se fosse un difetto scrivere melodie eccellenti) e cacofonie gratuite...Tommaso pensa che ci siano numerosi dischi superiori in ambito hardcore.
Per carità, rispetto la sua opinione ma proprio non condivido.
  • 0

#21 Lucas

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Inviato 09 luglio 2006 - 10:36

Un consiglio per tutti quelli che hanno ascoltato solo questo album della band: approfondite, approfondite, approfondite. Gli Husker Du non sono solo Zen Arcade; è il caso di band di cui, se ci si limita al classicone da conoscere a tutti i costi stile "Rate your music" ci si perde un mondo intero. I primi tre album sono hardcore brutale che raggiunge i vertici del genere; "Zen Arcade" è una missione di ricognizione di mondi totalmente nuovi, forse non portata a termine nel modo più compiuto possibile; "New day rising" tenta di formalizzare quanto esploso nel caos del celebre doppio album; "Flip your wig" è uno stupendo disco degli anni 60(!!!); "Candy apple grey" una prima incursione nel pop con la P maiuscola e "Warehouse" è la trionfale vittoria degli Huskers sul pop stesso. Da ascoltare tutti.


Si, si io avevo iniziato propio con Zen, rimasi spaventato.
Prima di tutto il fatto di essere doppio, ai primi ascolti non mi finiva piu' e a parte qualche canzone propio non lo digerivo.
Anche New Day Rising non mi piaque affatto, a sto' punto meglio  il precedente.

La svolta popcore invece mi entusiosmo', il mio preferito Candy Apple Grey, emozionantissimo, Mould e soci sono diventati grandi songwritten.
Grande anche Flip your Wing e "pure" Warehouse (anche se mi piace di meno)
  • 0

#22 Guest_soul crew_*

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Inviato 09 luglio 2006 - 17:31

ecco, Zen Arcade è uno di quei dischi che ascolto raramente, perchè un disco dele genere necessita attenzione, coinvolgimento e soprattutto non si possono ascoltare singole canzoni qua e la, ma va seguito tutto dall' inizio alla fine, ma che considero tra i più importanti nel suo genere (e non solo).
  • 0

#23 Guest_gneo_*

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Inviato 09 luglio 2006 - 22:31

Con "Zen Arcade" gli Husker Du fanno a pezzi il mondo. Mai sentito un torrente di emozioni sincere urlato coi polmoni in gola con tanta passione e veemenza.

Dubbi che arrivano e certezze che si infrangono, situazioni familiari disagiate, trip psichedelici, manifestazioni di pura rabbia, autoflagellazioni, desolazione, e quindi la purificazione, la quiete dopo la tempesta, una sensazione di maturità acquisita, un ulteriore viaggio e poi via con un trascinante inno... e infine un vortice che risucchia tutto.

Mai riusciranno a fare di meglio, di fatto New Day Rising (altro discone eh...) non raggiunge le vette del doppio, e i lavori successivi sono (come piace dire a Franci) tanta forma e poca sostanza. "Flip your wig" e "Candy apple grey" hanno i loro momenti, ma non sono che piccoli episodi se paragonati alla maestosità di Zen Arcade, che come ha detto qualcuno, è puro rock!
Prendiamo quello che per me è il migliore, "Warehouse..."... "These important years" è l'opening, bella sì, ma "I Apologize" è chilometri sopra, per non parlare di quella che per me è la loro vetta (e anche la canzone rock migliore che ho mai sentito), "Whatever", sintesi perfetta della loro musica.

starmelt ha parlato di "Eight Miles High", una cover realizzata nei loro anni d'oro, nonché una delle loro canzoni più intense e catartiche, davvero pura poesia, di un'intensità e un coinvolgimento emotivo che ho trovato raramente in una canzone.

Gli Husker Du erano dei grandi, non dei mostri o degli dei, ma dei grandissimi musicisti, tra i più umani e passionali.
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#24 Guest_lassigue_bendthaus_*

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Inviato 10 luglio 2006 - 00:17

Nel libro di Franci c'è scritto che non mancano nel lavoro cadute in "stile beatlesiano" ( come se fosse un difetto scrivere melodie eccellenti) e cacofonie gratuite...Tommaso pensa che ci siano numerosi dischi superiori in ambito hardcore.
Per carità, rispetto la sua opinione ma proprio non condivido.


- """"""le cadute in "stile beatlesiano"""""""""
(uso un pò di virgolette), se ho capito cosa intende questo critico, hanno reso  immensi tanti gruppi hardcore/punk; mi vengono in mente i Clash di Stay Free

- capitolo cacofonie gratuite: continuo a ripetere che pezzi tipo Beyond The Threshold riempiono Zen Arcade e il mio cuore di gioia

- sono in sintonia con coloro che vedono in questo album il vertice degli H. DU
  • 0

#25 Haggard

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Inviato 10 luglio 2006 - 00:26

E' una bella rottura di palle, perche' preferirei odiarlo un disco cosi', e invece lo sento un po' come una sconfitta, il non riuscire a vedere sotto alla cortina di un disco che ha tutta l'aria di essere diretto e toccante.


Che adesso uno si deve pentire e fustigare se non gli piace? Ma non scherziamo...se per te è una rottura di palle non ascoltarlo e bona.
  • 0

#26 wago

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Inviato 10 luglio 2006 - 07:27

E' una bella rottura di palle, perche' preferirei odiarlo un disco cosi', e invece lo sento un po' come una sconfitta, il non riuscire a vedere sotto alla cortina di un disco che ha tutta l'aria di essere diretto e toccante.


Che adesso uno si deve pentire e fustigare se non gli piace? Ma non scherziamo...se per te è una rottura di palle non ascoltarlo e bona.


Non e' una rottura di palle il disco, e' una rottura di palle il fatto che non mi dica nulla. Ovvio che non lo riascolto ogni due giorni.
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#27 webnicola

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Inviato 11 luglio 2006 - 10:19

La parte di canzoni dalla 13 (masochism world) alla 20 (whatever) è una delle cime musicali di tutti i tempi.

W.

:-[
  • 0

#28 ur79

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Inviato 11 luglio 2006 - 13:15

ecco, Zen Arcade è uno di quei dischi che ascolto raramente, perchè un disco dele genere necessita attenzione, coinvolgimento e soprattutto non si possono ascoltare singole canzoni qua e la, ma va seguito tutto dall' inizio alla fine, ma che considero tra i più importanti nel suo genere (e non solo).

Invece io prendendo singole canzoni molte ne considero belle, alcune eccezionali, ma nell'insieme non ce la faccio a seguirlo, tutto il passaggio dalla giovinezza alla maturità non lo colgo. :-\
  • 0
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#29 Guest_Number 5_*

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Inviato 11 luglio 2006 - 16:18

Nel libro di Franci c'è scritto che non mancano nel lavoro cadute in "stile beatlesiano" ( come se fosse un difetto scrivere melodie eccellenti) e cacofonie gratuite...Tommaso pensa che ci siano numerosi dischi superiori in ambito hardcore.
Per carità, rispetto la sua opinione ma proprio non condivido.

Un classico di chi non si capacita come uno dei più grandi gruppi della storia, un gruppo seminale e per di più che è partito dall'hardcore punk, debba molte delle sue influenze proprio ai Beatles, che sia Mould che Hart amano da sempre alla follia.
Perché per loro i Beatles "per principio" hanno influenzato solo le canzonette. Poi quando trovano la prova del contrario puntualmente la ignorano o sminuiscono il tutto derubricandolo a "caduta di stile".
Gli Yes? Grandissimi, ma niente Beatles. I Pink Floyd? Grandissimi, ma niente Beatles.
Quando si dice l'onestà intellettuale.

Inutile dire che è un disco immenso, personalmente lo colloco al terzo posto sul mio piccolo podio del rock, essendo i primi due occupati da "Loveless" e da "London Calling".
Gli Husker Du hanno cominciato qui la loro "poetica dell'adolescenza" o meglio "della crescita" che vedrà gli altri due capitoli della trilogia in "New Day Rising" e nell'opera finale "Warehouse: Songs and Stories". Un album dove non si butta via assolutamente nulla, dalla prima all'ultima nota, come del resto in tutta l'opera del trio.
Erano in un periodo di grazia che poche volte è capitato nella storia del rock, mai statici, mai domi, mai quieti bensì sempre in cerca della novità, del suono nuovo, della semplicità nella complessità, dell'idea in più. Non mi stancherò mai di ascoltare questo disco.
  • 0

#30 xtal

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Inviato 11 luglio 2006 - 16:26


Nel libro di Franci c'è scritto che non mancano nel lavoro cadute in "stile beatlesiano" ( come se fosse un difetto scrivere melodie eccellenti) e cacofonie gratuite...Tommaso pensa che ci siano numerosi dischi superiori in ambito hardcore.
Per carità, rispetto la sua opinione ma proprio non condivido.

Un classico di chi non si capacita come uno dei più grandi gruppi della storia, un gruppo seminale e per di più che è partito dall'hardcore punk, debba molte delle sue influenze proprio ai Beatles, che sia Mould che Hart amano da sempre alla follia.
Perché per loro i Beatles "per principio" hanno influenzato solo le canzonette. Poi quando trovano la prova del contrario puntualmente la ignorano o sminuiscono il tutto derubricandolo a "caduta di stile".
Gli Yes? Grandissimi, ma niente Beatles. I Pink Floyd? Grandissimi, ma niente Beatles.
Quando si dice l'onestà intellettuale.


Gli Yes del primo periodo sono stati pesantemente influenzati dai Beatles, fino all'entrata di Wakeman diciamo, così come i Pink Floyd di Barrett. Ma entrambi i gruppi, quando hanno acquisito il loro sound caratteristico, che li ha resi grandi nella storia del rock, si sono allontanati da quelle influenze.
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#31 wago

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Inviato 11 luglio 2006 - 16:36

E in "And You and I" (la mia canzone preferita degli Yes) non ci sarebbero i Beatles? Andiamo...
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#32 xtal

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Inviato 11 luglio 2006 - 16:39

Sì, ma nei primi dischi i Beatles ci sono molto di più.
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#33 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 13 luglio 2006 - 15:55

così come i Pink Floyd di Barrett.


E' più esatto dire che i Beatles dal '67 in poi sono influenzati dai PF di Barrett.

A presto!
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#34 Guest_Number 5_*

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Inviato 13 luglio 2006 - 16:28

In effetti anche buona parte della rimanente discografia degli Huskers è notevole.
Io trovo stupendi "Metal Circus",

Per me è la loro opera migliore e più influente. Ancor più di Zen Arcade, che poi è immediatamente successivo.
Il rock degli anni a cavallo tra gli '80 e i '90 nasce quasi tutto in Metal Circus. Quando attacca"Real World" potrei morire, "It's Not Funny Anymore" è il pop più bieco trasformato nel capolavoro punk più cazzone, e "Diane" è il massimo della melodia e della disperazione: amore e morte. Ma MC è tutto "oltre".
  • 0

#35 Guest_Julian_*

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Inviato 13 luglio 2006 - 17:38

Sono d'accordo Number...Metal Circus è qualcosa di eccezionale. Ma secondo me Zen Arcade rimane inarrivabile, IL capolavoro dell'hardcore e uno dei massimi dischi di tutti gli anni 80'.
Anche io come te lo colloco sul gradino più basso del podio nella mia personalissima classifica, un pelino dietro ad Astral Weeks e VU e Nico.
  • 0

#36 frankie teardrop

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Inviato 13 luglio 2006 - 17:41

Metal Circus è solo una traccia, Zen Arcade è la "strada".
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#37 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 14 luglio 2006 - 13:25

Tanto per non smentire l'^approfondite^ di In My Eyes, METAL CIRCUS mi manca, non l'ho mai ascoltato. Sarà probabilmente uno dei miei prossimi tre acquisti musicali. Ma davvero ci può essere un disco ancora "più" di ZEN ARCADE?
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#38 frankie teardrop

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Inviato 14 luglio 2006 - 16:54

Ma davvero ci può essere un disco ancora "più" di ZEN ARCADE?


No.
Se, poi, qualcuno ne è a conoscenza, ce lo faccia sapere.
  • 0

#39 Guest_DiamondSeaII_*

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Inviato 14 luglio 2006 - 17:04


Ma davvero ci può essere un disco ancora "più" di ZEN ARCADE?


No.
Se, poi, qualcuno ne è a conoscenza, ce lo faccia sapere.


Forse qualcuno che è stato su un'altro pianeta.Sulla terra niente è "più" di Zen Arcade. 8)

Edit:Dico bene wago!? :D
  • 0

#40 Guest_Quel bastardo giallo_*

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Inviato 14 luglio 2006 - 17:24

prima dell'apertura del topic lo conoscevo solo di fama (la mia cultura musicale ha più buchi di una forma di groviera da cinque metri cubi circa).
ora lo sto ascoltando un qualcosa come 3 volte al giorno. devo ancora metabolizzare le ultimissime canzoni perchè è parecchio lungo e mi riesce difficile ascoltarlo tutto in un botto,ma mi sta piacendo immensamente.
l'hardcore mi sta prendendo più di qualsiasi altro genere prima d'ora. che abbia trovato la mia strada?
  • 0

#41 Guest_gneo_*

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Inviato 14 luglio 2006 - 17:43

Nel libro di Franci c'è scritto che non mancano nel lavoro cadute in "stile beatlesiano" ( come se fosse un difetto scrivere melodie eccellenti) e cacofonie gratuite...Tommaso pensa che ci siano numerosi dischi superiori in ambito hardcore.
Per carità, rispetto la sua opinione ma proprio non condivido.


Per me è proprio l'apice dell'hardcore Zen Arcade, quel linguaggio dopo non ha potuto dire di più in quel senso, e in effetti è cambiato. Due anni dopo esce "Atomizer" dei big black, pietra miliare del genere, e parla tutta un'altra lingua.

Ah tommaso franci mette tra i 5 dischi hardcore migliori "No control" dei Bad religion, un disco molto bello sì, ma decisamente sotto "Zen Arcade", non lo metterei manco tra i 10 più belli...
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#42 Guest_Number 5_*

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Inviato 14 luglio 2006 - 18:25

Tanto per non smentire l'^approfondite^ di In My Eyes, METAL CIRCUS mi manca, non l'ho mai ascoltato. Sarà probabilmente uno dei miei prossimi tre acquisti musicali. Ma davvero ci può essere un disco ancora "più" di ZEN ARCADE?

Vabbé, Metal Circus è un EP a 45 giri. Bello lungo però sempre un EP. Chiamiamolo un mini-album, comunque difficilmente paragonabile già a un album normale, figurarsi a un doppio come Zen Arcade. Io cominciai proprio con Metal Circus e rimasi fulminato. Stasera tiro fuori il vinile e lo ripiazzo sul piatto...
Inogni caso gli Husker Du in quel periodo erano veramente una cosa MOSTRUOSA. ma in tutta la loro esistenza sono stati a livelli stratosferici per innovazione stilistica e nel suono, idee, fantasia, versatilità. Credo che nessun gruppo abbia mantenuto un livello mediamente così elevato per tutta la carriera, producendo per di più così tanto.
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#43 Guest_Julian_*

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Inviato 15 luglio 2006 - 07:47

prima dell'apertura del topic lo conoscevo solo di fama (la mia cultura musicale ha più buchi di una forma di groviera da cinque metri cubi circa).
ora lo sto ascoltando un qualcosa come 3 volte al giorno. devo ancora metabolizzare le ultimissime canzoni perchè è parecchio lungo e mi riesce difficile ascoltarlo tutto in un botto,ma mi sta piacendo immensamente.
l'hardcore mi sta prendendo più di qualsiasi altro genere prima d'ora. che abbia trovato la mia strada?


E' accaduta più o meno la stessa cosa a me, un paio di anni fa.
Prima pensavo che l'hardcore fosse solo il tunz tunz da discoteca.
Due anni fa scoprii Zen Arcade e No Control dei Bad Religion: fu un colpo di fulimne, da allora è diventato uno dei miei generi imprescindibili.
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#44 Guest_Julian_*

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Inviato 15 luglio 2006 - 07:50


Nel libro di Franci c'è scritto che non mancano nel lavoro cadute in "stile beatlesiano" ( come se fosse un difetto scrivere melodie eccellenti) e cacofonie gratuite...Tommaso pensa che ci siano numerosi dischi superiori in ambito hardcore.
Per carità, rispetto la sua opinione ma proprio non condivido.


Per me è proprio l'apice dell'hardcore Zen Arcade, quel linguaggio dopo non ha potuto dire di più in quel senso, e in effetti è cambiato. Due anni dopo esce "Atomizer" dei big black, pietra miliare del genere, e parla tutta un'altra lingua.

Ah tommaso franci mette tra i 5 dischi hardcore migliori "No control" dei Bad religion, un disco molto bello sì, ma decisamente sotto "Zen Arcade", non lo metterei manco tra i 10 più belli...


Sono d'accordo con te, pur adorando i Bad Religion ed in particolare quel disco.
Poi oh, son gusti, Franci può scrivere quel che gli pare, ci mancherebbe...
Sicuramente ha una visione molto più integralista della mia. Secondo me combinare melodie di quel calibro e la struttura tipicamente hardcore dei pezzi ( oltre ad un modo originalissimo ed influentissimo di suonare la chitarra) è un merito ulteriore.
Saper scrivere e suonare grandi canzoni è solo un merito, non è una " scivolata" od una " caduta di stile".
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#45 Guest_gneo_*

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Inviato 15 luglio 2006 - 11:11

d'accordissimo, va detto anche che senza il loro talento melodico e la capacità di scrivere grandi canzoni e di fare le loro "cacofonie" non sarebbero nati molti versanti dell'hardcore. Penso ai Rites of Spring, che nell'85, un solo anno dopo Zen Arcade, già facevano un personalissimi hardcore con la passione giovanile in prima linea, senza la melodia presente nel sound degli Husker Du tutto ciò non sarebbe stato, compreso "No Control" dei Bad Religion!
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#46 webnicola

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Inviato 15 luglio 2006 - 12:10

Rites of springs e huskers non fanno hardcore vero e proprio, come quello che intendo io per via della loro forma tipo di canzone, per la diversità dei suoni, per la durata e per la melodia. Ciò non toglie che zen arcade sia un capolavoro. Mi piace molto anche End on End dei Rites. No control invece lo trovo abbastanza irritante. Come trovo irritanti i Bad Religion. E i loro figli
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#47 Guest_gneo_*

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Inviato 15 luglio 2006 - 12:13

i loro figli, decisamente si. Loro per me sono un gruppo assai importante che ha detto la propria sulla crisi del loro Paese, e l'ha detto in tre dischi uno più bello dell'altro ('suffer', 'no control', 'against the grain')
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#48 PegBoy

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Inviato 15 luglio 2006 - 12:22

d'accordissimo, va detto anche che senza il loro talento melodico e la capacità di scrivere grandi canzoni e di fare le loro "cacofonie" non sarebbero nati molti versanti dell'hardcore. Penso ai Rites of Spring, che nell'85, un solo anno dopo Zen Arcade, già facevano un personalissimi hardcore con la passione giovanile in prima linea, senza la melodia presente nel sound degli Husker Du tutto ciò non sarebbe stato, compreso "No Control" dei Bad Religion!


mah non saprei, qui forse si esagera un po'... può darsi per i rites of spring, ma i bad religion sono contemporanei agli husker du (erano attivi già dall'80), e un forte melodismo nell'hardcore c'era già: penso agli zero boys(1982), agli adolescents (1981), ai primi social distortion (1983), agli youth brigade (1984)...
gli huskers sono stati forse i primi ad avere una svolta decisamente pop già con flip your wig e sono stati influenti  sul pop core successivo, ma negli anni dei capolavori erano  parte (possiamo dire la più riuscita) di una tendenza già in atto ad opera di diverse band.

No control invece lo trovo abbastanza irritante. Come trovo irritanti i Bad Religion. E i loro figli


no control è un gran bell'album... e poi le colpe dei figli mica possono ricadere sui padri! ;D
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#49 webnicola

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Inviato 15 luglio 2006 - 12:25

i loro figli, decisamente si. Loro per me sono un gruppo assai importante che ha detto la propria sulla crisi del loro Paese, e l'ha detto in tre dischi uno più bello dell'altro ('suffer', 'no control', 'against the grain')


Io ho quei tre appunto. E mi fanno proprio schifo, è proprio il loro modo di impostare la canzone che mi irrita. Tornado agli huskers, esistono video live in dvd della band?
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#50 frankie teardrop

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Inviato 15 luglio 2006 - 13:23

mah non saprei, qui forse si esagera un po'... può darsi per i rites of springs, ma i bad religion sono contemporanei agli husker du (erano attivi già dall'80), e un forte melodismo nell'hardcore c'era già: penso agli zero boys(1982), agli adolescents (1981), ai primi social distortion (1983), agli youth brigade (1984)...
gli huskers sono stati forse i primi ad avere una svolta decisamente pop già con flip your wig e sono stati influenti  sul pop core successivo, ma negli anni dei capolavori erano   parte (possiamo dire la più riuscita) di una tendenza già in atto ad opera di diverse band.


Sono d'accordo. Si può forse aggiungere che gli Husker Du spindero l'acceleratore anche sul lato psichedelico dell'hardcore (basta pensare al wall of sound chitarristico di Mould).
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