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Pelican


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7 replies to this topic

#1 Disposable Hero

    Classic Rocker

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Inviato 14 giugno 2007 - 10:56

Ho letto la recensione del loro ultimo lavoro "City of echoes". Il voto è alto, altissimo, ma nonostante si parli di una continuità di percorso e di variazioni, quindi non di stasi, la frase finale ("Certo è che, dal prossimo disco, dovranno per forza inventarsi qualcos'altro..."), m'ha lasciato perplesso.
Che significa? Insomma, il lavoro dei Pelican si impantana su vecchi modelli o ci sono variazioni notevoli?

Personalmente ci tengo molto a questo album, visto che ho apprezzato tantissimo Australasia ed ho adorato The fire in our throat will beckon the thaw.
Chi ha ascoltato City of echoes? che ve ne pare?

P.S. Nella recensione si fa anche un riferimento "insoddisfatto" alla qualità dei live... che cosa gli manca dal vivo? (Non ho mai visto un loro live e non mi fido certo della qualità di youtube).
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#2 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 14 giugno 2007 - 11:06

E' di sicuro un disco piacevole, ma come ebbi a dire in altra sede è fin troppo manieristico per i miei gusti. Magari per altri è un pregio, ma per me no. Comunque, è migliore di quanto mi aspettassi, sinceramente.
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#3 wago

    FURTHERMORE

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Inviato 14 giugno 2007 - 11:17

Si tratta di un disco *manieristico*, e se il termine puo' avere un significato positivo, e' in questa accezione che intendo usarlo. I Pelican non inventano niente di nuovo rispetto a quanto gia' fatto, ma semplicemente affinano la loro arte fino alla perfezione formale e all'elaborazione di un linguaggio organico. In questo senso, non puo' essere definito come un "restar fermi", ma nemmeno come un cambiamento vero e proprio.
Il voto e', si', altissimo. Ho riflettuto molto sull'opportunita' di dare un voto cosi' alto a un album come questo, sicuramente fuori dalla (larga) cerchia degli album definibili come "ondarockiani". Ho creduto pero' che questo disco potesse essere scelto come miglior rappresentante sia della carriera della band, sia della sua vasta compagine. Quell'otto sta a significare "c'e' una scena importante che ha appena prodotto il suo disco piu' riuscito e rappresentativo: ascoltare per farsi un'idea".

Per quanto riguarda il live, il concerto del Primavera e' stata una grossa delusione. I brani, specie quelli dell'ultimo disco, non rendono affatto. La band suona "giusto", ognuno fa quel che deve, ma il suono degli strumenti resta isolato, non si viene a creare quell'amalgama che da' vita alla musica, non si crea atmosfera, climax, non si trasmettono emozioni. Solo headbanging e momenti di stanca. La batteria, poi, era veramente rozza e rovinava quel poco di magia che riusciva a crearsi.

ps la frase conclusiva significa "Meglio di cosi' dubito possano fare, o perlomeno dubito che possano migliorare cosi' tanto da rendere sensato un nuovo disco su questa falsariga stilistica". Questo da una parte vuole sottolineare quanto ai miei occhi si tratti di un disco eccezionalmente bello. Dall'altra, con un po' di rassegnazione, che non reputo i Pelican una band dinamica e intellettualmente vivace: dubito cambieranno rotta, temo questo sara' il loro ultimo grande disco.
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#4 Guest_gneo_*

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Inviato 14 giugno 2007 - 12:52

ha di buono che dura il giusto, non è di certo prolisso. Per il resto non è nulla di nuovo, sempre la solita solfa, solo un po' migliore del disco precedente, ma molto meno affascinante del potentissimo debutto
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#5 Disposable Hero

    Classic Rocker

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Inviato 14 giugno 2007 - 13:01

Perfetto! grazie wago per la spiegazione più-che-esaustiva.
Non mi resta che procurarmelo, ma con la giusta cautela. Nei vostri commenti ci leggo comunque un bel po' di delusione.

Sulla resa live direi che mi lascia stupito il tuo commento, wago; non pensavo potessero esser così fiacchi, specie la batteria che tutto sommato non ha mai avuto un ruolo predominante nella loro musica, ma ha sempre svolto con precisione il suo compitino, senza dover cacciar fuori chissà quale allucinante tempaccio.
Ammetto che se il percorso è giunto così ad una maturazione di forma, credo anche io che siano al capolinea, a meno che non svoltino improvvisamente su nuove rotte.
L'ascolterò prima di riparlarne.
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#6 Haggard

    mainstream Star

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Inviato 14 giugno 2007 - 23:30

Ho già aperto io un thread su questo disco! Usare il comando ricerca mai, eh?  ;)

Il thread è questo: http://www.ondarock....hp?topic=3294.0


E quello dei Pelican, come ho già avuto modo di dire nel suddetto thread, è un gran disco. E che giudicarlo in base a quanto possano fare in futuro è perlomeno fuorviante: il futuro aspettiamolo, prima di giudicarlo.
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#7 Disposable Hero

    Classic Rocker

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Inviato 15 giugno 2007 - 00:47

Ho già aperto io un thread su questo disco! Usare il comando ricerca mai, eh?  ;)

Il thread è questo: http://www.ondarock....hp?topic=3294.0


E quello dei Pelican, come ho già avuto modo di dire nel suddetto thread, è un gran disco. E che giudicarlo in base a quanto possano fare in futuro è perlomeno fuorviante: il futuro aspettiamolo, prima di giudicarlo.


:-[
Uffi! Avendolo visto nella homepage ed avendo cercato in giro nelle vecchie pagine non credevo che se ne fosse parlato due mesi fa.  :'(
Chiedo scusa.... però la mia discussione si chiama Pelican quindi qua si può parlare di tutta la loro carriera  ;D
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#8 Guest_Sassicaia1980_*

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Inviato 17 giugno 2007 - 10:08

Mi dispiace per chi scrive che c'ha messo tanta passione, ma il disco non m'è piaciuto per niente. Il precedente The Fire in Our Throats era meglio in ogni aspetto. Per non parlare di Australasia che però è già meno paragonabile. Capisco le motivazioni, ma 8 mi sembra comunque esageratissimo.


Non so dove scriverlo per cui lo metto qui che verrà letto potenzialmente dallo stesso tipi di pubblico:
ho trovato deludente anche l'album dei neurosis a cui viene dato 7
Sinceramente la piega introspettiva e a tratti psichedelica che avevano intrapreso da qualche album oggi 2007 la trovavo molto più avvincente, visto che nello stile di given to the rising hanno già dato tutto quello che avevano da dare. e' quasi un album tradizionalista per loro, se mi consentite.
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