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Avery Tare & Kria Brekkan - Pullhair Rubeye


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8 replies to this topic

#1 slothrop

    Enciclopedista

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Inviato 30 aprile 2007 - 18:44

Questa la precisissima stroncatura del disco:

http://www.ondarock....07_aveytare.htm

In effetti devo dire che mi aspettavo una recensione un pò diversa, non tanto vertente sul fatto che il disco sia registrato in reverse (cosa ovviamente peculiare e che si nota ma nemmeno in maniera troppo disturbante, a parte un paio di pezzi letteralmente resi incomprensibili dalla pratica, e chissà come suonavano "dritti"...) quanto su una certa, notevole, gratuità del lavoro in questione e parlo precisamente della musica e non tanto del come questa viene realizzata. Questo perchè certi eccessi reiterativi di Avery Tare, nonchè la dichiarata e stucchevole vicinanza a un certo tipo di immaginario, già tendevano pericolosamente alla maniera tempo fa e a questo punto sembrano quasi la parodia di se stessi (ecco, "seasong" poteva essere bella se raddrizzata, invece che suonare come i chipmunks).
Considerato che a me il weird-folk in genere e le nursery rhyme piacciono forse sarei stato meno cattivo di Luca (comunque se dovessi andare oltre al 5 sarebbe solo perchè in mezzo alle tante gratuità ci sono un paio di pezzi che mi piacciono, più che altro, guarda caso, il brano d'apertura).

Più che altro, e qui condivido pienamente la chiosa della recensione e mi auguro si tratti solo di quello, noto con dispiacere che Avery Tare, capofila del weird-folk della cd-r nation cominci a cedere alla tentazione diffusa, e a cui era sempre scampato, di pubblicare porcherie per il gusto di farlo.
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#2 music won't save you

    reprobo

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Inviato 30 aprile 2007 - 22:45

Sono tra quelli che, pur amando molto il folk un po' in tutte le sue incarnazioni, non sono mai riusciti a comprendere in pieno tutto questo filone c.d. "weird-folk" e, tra l'altro, per me gli Animal Collective hanno sempre rappresentato il perfetto esempio di una band con tutte le carte in regola per piacermi ma che non è mai riuscita a entrare nelle mie grazie.
Date queste premesse, potrei avere anche qualche pregiudizio negativo su questo lavoro, per me senza nè capo né coda, animato da non si sa quale intento artistico (?) e per di più avente il torto di disperdere la grazia e la delicatezza di Kristin Anna Valtysdottir.
Non mi dilungo sulla rara bruttezza del disco, per una riflessione che trae spunto proprio dalla chiosa conclusiva di sloth: un album come questo secondo me può ritenersi la cartina di tornasole (estrema, in negativo) dei rischi che si corrono in quest'ambito musicale per la voglia di stupire a tutti i costi e di svincolarsi del tutto da "forme" musicali che, pur interpretabili come limitanti, costituiscono l'essenza di un'espressione artistica degna di questo nome.
D'accordo la cd-r nation, d'accordo alcune cose ritualistiche ed evocative, ma fricchettonerie come queste, giusto per il gusto di farle e di essere "alternativi 'na cifra" stanno davvero stancando e, parlando di "forma", mi sembra ricadano proprio nel paradosso di assoggettarsi a una "forma" che, per quanto libera, lascia sospettare l'incapacità di assumerne altre un pochino più lineari.
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#3 Plozzer

    Haddaway

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Inviato 01 maggio 2007 - 09:23

devo dire che mi aspettavo una recensione un pò diversa, non tanto vertente sul fatto che il disco sia registrato in reverse quanto su una certa, notevole, gratuità del lavoro in questione e parlo precisamente della musica e non tanto del come questa viene realizzata.


Sì, ma la gratuità sta prima di tutto nel metterlo tutto al contrario tanto per fare qualcosa di "affascinante": per quanto mi riguarda l'ho considerata parte del cosiddetto procedimento creativo e ciò ha influenzato il mio giudizio. Se i due sposini mi propongono un piatto del genere, lo assaggio per quello che è senza aggiungere sale né scomponendolo nei suoi ingredienti: ciò mi legittimerebbe a 'correggere' qualsiasi mio altro ascolto.

Di qui la decisione di non ascoltarlo neanche, "dritto": dovrei forse mettere al contrario qualsiasi altro disco per sentire come suona? (Con il rischio magari di scoprire messaggi satanici?)

Io credo che l'artificio di mettere la musica al contrario sia stato: 1) una colossale ingenuità; 2) una maniera (non so quanto consapevole) di scatenare un sacco di chiacchiere sul senso di un disco come questo - date un'occhiata alle recensioni di Pitchfork e Tinymixtapes di questo album, giudizi diversi con in comune la quantità di aria fritta sprecata parlando di rapporto con l'ascoltatore, opera d'arte nell'epoca della sua reversibilità eccetera.

un album come questo secondo me può ritenersi la cartina di tornasole (estrema, in negativo) dei rischi che si corrono in quest'ambito musicale per la voglia di stupire a tutti i costi e di svincolarsi del tutto da "forme" musicali che, pur interpretabili come limitanti, costituiscono l'essenza di un'espressione artistica degna di questo nome.


Mah, io non la metterei giù così dura: a me sembra soltanto un disco molto mal riuscito - purtroppo viene dal giro Animal Collective, e se non fosse per il moniker "Avey Tare", credo che passerebbe più o meno inosservato, giusto chiacchierato qua e là in qualche thread sulla "merda music". Come scrivo nella recensione, non c'è confronto con l'ultimo Panda Bear, per dire: in "Person Pitch" ci sono fricchettonismo e reiterazione, ma ci si legge dietro un'idea musicale di spessore - cosa che manca a "Pullhair Rubeye".
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Whatever you do, don't


#4 norb

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Inviato 01 maggio 2007 - 13:12

per me gli Animal Collective hanno sempre rappresentato il perfetto esempio di una band con tutte le carte in regola per piacermi ma che non è mai riuscita a entrare nelle mie grazie.


valli a vedere dal vivo se ti capita: io sono rimasto folgorato e dopo mi sono piaciuti di più anche i dischi in studio
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#5 {`tmtd`}

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Inviato 02 maggio 2007 - 07:53

Sono tra quelli che, pur amando molto il folk un po' in tutte le sue incarnazioni, non sono mai riusciti a comprendere in pieno tutto questo filone c.d. "weird-folk" e, tra l'altro, per me gli Animal Collective hanno sempre rappresentato il perfetto esempio di una band con tutte le carte in regola per piacermi ma che non è mai riuscita a entrare nelle mie grazie.
Date queste premesse, potrei avere anche qualche pregiudizio negativo su questo lavoro, per me senza nè capo né coda, animato da non si sa quale intento artistico (?) e per di più avente il torto di disperdere la grazia e la delicatezza di Kristin Anna Valtysdottir.
Non mi dilungo sulla rara bruttezza del disco, per una riflessione che trae spunto proprio dalla chiosa conclusiva di sloth: un album come questo secondo me può ritenersi la cartina di tornasole (estrema, in negativo) dei rischi che si corrono in quest'ambito musicale per la voglia di stupire a tutti i costi e di svincolarsi del tutto da "forme" musicali che, pur interpretabili come limitanti, costituiscono l'essenza di un'espressione artistica degna di questo nome.
D'accordo la cd-r nation, d'accordo alcune cose ritualistiche ed evocative, ma fricchettonerie come queste, giusto per il gusto di farle e di essere "alternativi 'na cifra" stanno davvero stancando e, parlando di "forma", mi sembra ricadano proprio nel paradosso di assoggettarsi a una "forma" che, per quanto libera, lascia sospettare l'incapacità di assumerne altre un pochino più lineari.


raffaello, non credi di essere un po' troppo eccessivo?
questa tua chiusura nei confronti di una musica che si allontana (nemmeno di tanto) rispetto ad alcuni standard mi sembra un po' immotivata..
questo è semplicemente un disco brutto, non credo sia il caso di buttare tutto ciò che appartiene a un certo genere ed etichettarlo come gratuito o cose simili.
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#6 music won't save you

    reprobo

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Inviato 02 maggio 2007 - 08:56

non credo sia il caso di buttare tutto ciò che appartiene a un certo genere ed etichettarlo come gratuito o cose simili.


Non mi pare di aver dato patente di gratuità a un genere intero o di averlo "buttato" completamente. Non sono per niente chiuso nei confronti del weird-folk, anzi, proprio per questo parlavo di "cartina di tornasole estrema in negativo": soltanto mi sembra come questo disco (orrendo di per sé) possa rappresentare la prova tangibile dei rischi che un'interpretazione distorta del genere può comportare, palesandone limiti ravvisabili certamente anche in altri ambiti. Poi, che sul disco ci sia scritto Avey Tare o chissà cos'altro a me poco importa, tutt'al più mi fa incavolare che Kristin Anna abbia lasciato i Múm (perdita gravissima!) per andare a fare un disco come questo. :(
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#7 {`tmtd`}

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Inviato 02 maggio 2007 - 09:07


non credo sia il caso di buttare tutto ciò che appartiene a un certo genere ed etichettarlo come gratuito o cose simili.


Non mi pare di aver dato patente di gratuità a un genere intero o di averlo "buttato" completamente. Non sono per niente chiuso nei confronti del weird-folk, anzi, proprio per questo parlavo di "cartina di tornasole estrema in negativo": soltanto mi sembra come questo disco (orrendo di per sé) possa rappresentare la prova tangibile dei rischi che un'interpretazione distorta del genere può comportare, palesandone limiti ravvisabili certamente anche in altri ambiti. Poi, che sul disco ci sia scritto Avey Tare o chissà cos'altro a me poco importa, tutt'al più mi fa incavolare che Kristin Anna abbia lasciato i Múm (perdita gravissima!) per andare a fare un disco come questo. :(


nel tuo precedente intervento usavi termini leggermente più accessi, ora hai usato le parole che mi sembrano più adatte.. m'è sembrato che, prendendo come pretesto questo disco, tu volessi sminuire la valenza di un certo tipo di produzioni.
la tentazione di fare qualcosa di diverso e sensazionale (che poi in questo caso non è così) porta gli artisti a realizzare cose fuori fuoco e completamente sballate. ma questo succede anche nei dischi folk tradizionale, nell'elettronica e nel rock. è una tendenza che è sempre esistita. ci sono artisti che hanno le capacità per farlo (bene) ed altri che invece non possiedono i mezzi necessari. non c'è distinzione.
in questo caso avey tare s'è spinto troppo oltre.
non sapevo che kristin avesse lasciato i mùm.. ma ora sono rimasti in due?


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#8 music won't save you

    reprobo

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Inviato 02 maggio 2007 - 09:34

m'è sembrato che, prendendo come pretesto questo disco, tu volessi sminuire la valenza di un certo tipo di produzioni.
la tentazione di fare qualcosa di diverso e sensazionale (che poi in questo caso non è così) porta gli artisti a realizzare cose fuori fuoco e completamente sballate. ma questo succede anche nei dischi folk tradizionale, nell'elettronica e nel rock.



Sulla prima parte del discorso, non volevo sminuire il valore di simili produzioni, né tantomeno fare generalizzazioni, ma solo sottolineare come in questi casi il rischio di andare "fuori fuoco" mi sembri più sensibile che in altri ambiti, ove è pur ovvio che sussista.

non sapevo che kristin avesse lasciato i mùm.. ma ora sono rimasti in due?



Purtroppo è così. Questa la lettera scritta di suo pugno sull'argomento.
Comunque i Múm hanno integrato la loro lineup con due nuove voci, tali Mr. Silla e Hildur Gudnadóttir (quest'ultima un recente album all'attivo sotto il nome di Lost In Hildurness"). Ma, sarà l'abitudine o il mio amore per Kristin, da quello che ho ascoltato dei nuovi pezzi la sua mancanza si sente, eccome. :'(
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#9 {`tmtd`}

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Inviato 02 maggio 2007 - 09:46


non sapevo che kristin avesse lasciato i mùm.. ma ora sono rimasti in due?



Purtroppo è così. Questa la lettera scritta di suo pugno sull'argomento.
Comunque i Múm hanno integrato la loro lineup con due nuove voci, tali Mr. Silla e Hildur Gudnadóttir (quest'ultima un recente album all'attivo sotto il nome di Lost In Hildurness"). Ma, sarà l'abitudine o il mio amore per Kristin, da quello che ho ascoltato dei nuovi pezzi la sua mancanza si sente, eccome. :'(


che grande peccato... mi spiace moltissimo, alla luce del bellissimo concerto a cui ho assistito due anni fa..  :'(
si sanno i veri motivi della departita? le parole in quella lettera sono di convenienza..
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