PS: musiche se possibile ancora più malate di ciò che scorre sullo schermo, un incubo lucido.
Inviato 26 gennaio 2024 - 10:15
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 26 gennaio 2024 - 17:00
lo voglio vedere
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
Inviato 26 gennaio 2024 - 18:42
Non l'ho visto, ma dalle anteprime esteticamente mi sembra ributtante. All'infuori di ciò che narra, dato che non metto in dubbio che la storia possa essere geniale, ma l'occhio non vi sanguina innanzi a una roba del genere?
Quello che più mi fa ridere è che molta gente deride gli effetti speciali e il trucco dei vecchi film perché "come si vede che è finto" e poi gli stessi si fanno andare bene una roba come questa come niente fosse:
Devo davvero capire in base a cosa ciò è credibile mentre i vampiri nei vecchi film erano ridicoli, boh.
Tra due anni torniamo per vincere.
Inviato 26 gennaio 2024 - 19:51
ma ti pare che voglia essere realistico?
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
Inviato 26 gennaio 2024 - 22:00
Inviato 27 gennaio 2024 - 12:33
ma ti pare che voglia essere realistico?
Perché, i film con i vampiri di un tempo volevano essere realistici? I film con qualsiasi effetto speciale o trucco di genere fantasy / science fiction volevano essere realistici? Eppure a oggi si tende a deriderli, per poi apprezzare quanto sopra.
Mi pareva abbastanza chiaro cosa avevo scritto, ma a quanto pare pretendere la comprensione dell'italiano nel 2024 è fuori moda.
Tra due anni torniamo per vincere.
Inviato 27 gennaio 2024 - 12:38
Inviato 27 gennaio 2024 - 13:05
Tra due anni torniamo per vincere.
Inviato 27 gennaio 2024 - 13:26
Inviato 27 gennaio 2024 - 21:18
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
Inviato 28 gennaio 2024 - 09:47
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 29 gennaio 2024 - 10:20
pensieri sparsi, il giorno dopo la visione:
Mi sono evitato ogni trailer possibile, come faccio sempre con i film che attendo. Me lo aspettavo diverso, più modaiolo e meno ficcante. Per me la vera sorpresa sono i dialoghi, in cui si passa dall'ironia demenziale ma sottile all'esistenzialismo.
Si parla di fiaba gotica, ma qui di gotico per me non c'è nulla, nemmeno le studiatissime scenografie, che per quanto riuscitissime risultano comunque dei poster applicati allo sfondo. Un racconto per risultare "gotico" deve in qualche modo intaccare la trama. Nel caso di PT! la trama consiste in una presa di coscienza di una persona per far riflettere su sovrastrutture sociali rigide e insulse che potrebbero sembrare ovvie, ma a cui purtroppo anche i più illuminati risultano sempre più narcoticamente abituati. Prima di vedere il film, credevo che le "creature" fossero i rimaneggiamenti sperimentali del Dott. Godwin Baxter, dopo averlo visto mi sono convinto che siano tutti gli umani.
E passo al parallelo con Frankestein: non ci vedo molti paralleli, se non la condizione di partenza.
In Frankestein il gotico appunto emerge nella manifestazione del dolore della creatura, che per quanto ci provi, viene rifiutata dai meschini e ipocriti umani. Tutta la storia è un urlo disperato, statico ed inesorabile, che non può che tramutarsi in violenza estrema.
In PT! siamo quasi all'estremo opposto: una creatura compie un viaggio geografico e soprattutto di autoconsapevolezza, in cui si passa da una creatura tenera nel suo essere infantile, ad una neo-rivoluzionaria naturale (non ostentata) charmatica e magnetica, che tutti desiderano, non più solo sessualmente.
La cifra stilistica che tiene incollati è la sagacissima ironia, che nell'epoca del "me too" riesce pure a far ridere la sala di fronte a un "troooooooooiaaaaa" urlato dal gigantesco Mark Ruffalo, invece che voler creare una sensazione di rabbia e sdegno, come avrebbe fatto un qualsiasi altro film con il concetto di patriarcato.
Ad alcune battute ho proprio sganasciato in sala, ("toh guarda quella donna, sta prendendo fuoco" detto in un momento di noia, con la genialata di lasciare sfuocata sullo sfondo la donna infuocata).
SPOILER
Nei 15 minuti finali (cena a tavola) diventa quasi un horror per la tensione che sale. Qui però poteva essere gestito un po' meglio secondo me: il cattivo è un po' troppo cattivo puro, con gag sopra le righe.
Ma l'unico momento di sincera repulsione l'ho avuto nel vero e proprio finale: con quella scena imbarazzante di voler ridicolizzare per forza il cattivone facendolo diventare un capra, scade tutto nel classico slogan anti-patriarcato (qui veramente, ma per fortuna solo qui).
Ad esempio, se si fosse voluto seriamente far concludere il percorso di crescita di Bella, perchè non prendere il cervello del morente "padre" e metterlo nel corpo dell'ex marito? Non sarebbe stata questo forse un atto di maturità? O forse no, perchè appunto per maturare bisogna anche vedere il genitore morire, però insomma ecco, almeno avrebbe fatto riflettere più di quella sciocchezzuola di finale.
END SPOILER
Le scenografie mi hanno ricordato molto più Terry Gilliam del troppo citato Tim Burton.
Tim Burton (nei suoi capolavori ormai distanti) vuole creare un'esattissima atmosfera, un trademark che ha fatto storia per quanto era potente (Del Toro ha provato a imitarlo con risultati cartolineschi di gran lunga inferiori).
Terry Gilliam invece ha sempre puntato sul non dare riferimenti esatti, quindi su una sensazione di spaesamento, che noto tantissimo anche in Povere Creature, anche perchè le città potrebbero essere enormi ma anche un plastico/presepe di pochi metri quadri, per come vengono rappresentate.
La musica è pazzesca, troppo poco menzionata in giro.
Il piano caracollante e distorto glissato, gli archi che vengono tirati in acuto ed in bassissimo: tutto crea una sensazione inquietante, forse pure troppo per ciò che sta raccontando la storia. Ma comunque diciamo che danno una nota nera ad una fiaba che sta a mezza via.
Avercene di film così comunque, ne parlerei per giorni.
Inviato 29 gennaio 2024 - 14:20
Non ne ho un ricordo vivido, ma effettivamente la proprietaria e le scene del bordello parigino mi hanno ricordato Gilliam. Così come la signora sulla nave poteva benissimo fare parte di Brazil.
Inviato 29 gennaio 2024 - 17:48
vabbuò, mi avete convinto!
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
Inviato 01 febbraio 2024 - 08:47
Bomba assoluta. Divertentissimo, sboccato, sgargiante nei colori e nella vitalità; deliziosi quei grandangoli a dare profondità agli interni rendendoli al tempo stesso delle specie di case delle bambole; esagerato nelle intenzioni, ma profondamente poetico e delicato; si disvela nuovamente ai nostri occhi la meraviglia della scoperta, della novità, della vita che si dipana di fronte a noi.
Le parole grosse e importanti e tecniche ci sono già nella recensione, io non so cos'altro aggiungere se non che questo è cinema di primissimo livello e che un film così merita di essere rivisto in sala multiple volte. Concordo con chi ha già detto che la musica/colonna sonora è strepitosa, assolutamente imprescindibile nell'abbellimento del racconto.
E poi finalmente potremo gridare a pieni polmoni, parafrasando Carlo Pellegatti: PESANTE COME UN FILM DI LANTHIMOS CON HANNA SHYGULLA
Inviato 01 febbraio 2024 - 19:03
visto, molto bello e anche per me più Gilliam che Burton, anche per quelle deformazioni delle lenti (già viste in realtà nella Favorita) e quei colori, ma anche per il divertimento eccessivo di quel grottesco - un'altra cosa che non mi aspettavo e che mi ha colpito in positivo è quanto sia divertente*
mi ha fatto venire in mente anche Barbie, in un confronto impietoso ovviamente, ma essendo forse i due eventi cinematografici dell'anno (scorso) il parallelismo mi viene inevitabile
però però: un po' troppo scontato e risolto per essere un lanthimos (così come anche quello scorso, non per niente i due più premiati?), non mi ha sorpreso né inquietato più di tanto (nonostante la bella colonna sonora, come dite), non c'è quel buco di senso che trovavo nei precedenti e che non chiariva tutto tutto - ho letto che gli ultimi due sono stati scritti da Tony McNamara e non da lui, e neanche dal suo sodale Filippou, magari la differenza sta anche lì - ho letto anche che il prossimo invece, sempre con Emma Stone Willem Dafoe, tornerà a essere scritto dai due greci che hanno sceneggiato tutti i film precedenti alla Favorita, chissà
*un momento che mi ha fatto molto ridere, ma che ho ridimensionato subito dopo è stato lo zoom sulla capra nel finale (non dico altro per non spoilerare, vabbè), che per un attimo mi è sembrato puramente demenziale e mi ha fatto sganasciare, per poi rendermi conto di quanto in realtà presagiva e che in realtà mi è sembrata una soluzione non così interessante
Inviato 03 febbraio 2024 - 20:56
Lanthimos continua a chiudere i suoi personaggi in torri d'avorio dalle quali cercano, più o meno consapevolmente, di uscire.
Devo dire che all'inizio è stato un po' faticoso, è come se il film stesso avesse bisogno di liberarsi, di prendere il volo, esattamente come la protagonista.
E quando, insieme a lei, usciamo dal guscio e abbracciamo i colori, diventa tutta un'altra storia.
La svolta avviene in un momento preciso, la magnifica scena del ballo nell'hotel, quando Duncan comincia a dare di matto.
Da lì in poi è spettacolo puro, ogni eccesso visivo o comportamentale diventa perfettamente adeguato e tutto si intona.
Perfino la "capra" del finale è approvata, per quanto mi riguarda.
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
Inviato 06 febbraio 2024 - 17:37
visto, molto bello e anche per me più Gilliam che Burton, anche per quelle deformazioni delle lenti (già viste in realtà nella Favorita) e quei colori, ma anche per il divertimento eccessivo di quel grottesco
mi pare che il faro di questa produzione scritta da Tony McNamara sia abbastanza evidentemente Peter Greenaway
Inviato 06 febbraio 2024 - 21:06
Inviato 07 febbraio 2024 - 14:41
Inviato 12 febbraio 2024 - 11:38
Che il film sia bello è abbastanza opinabile, mi sembra che ormai certi registi, protetti da budget sproporzionati rispetto al loro reale talento e circondati da attori fidati che non li lasciano mai a piedi, siano dati per geniacci nonostante affastellino una cafonata sopra l'altra senza alcun ritegno.
Io francamente ho trovato insostenibili le scenografie, il trucco, la recitazione e la fotografia. Il messaggio inoltre è quanto di più didascalico e distante dalle presunte reali intenzioni si possa immaginare, continuamente in bilico tra le fantasie di stupro* dell'intellettualoide medio e il tentativo maldestro e offensivo di spacciarsi per un film su un personaggio femminile che esce dai confini imposti dal suo padre-artefice, quando in realtà è una roba di un chiassoso e "maschile" allucinante, c'è meno "male gaze"* in Die Hard e Fast & Furious che in 'sta minchiata.
I costumi sono curati, e alcune scene sono anche divertenti, su tutte la parentesi con Hanna Schygulla, che in dieci minuti di recitazione fa parzialmente dimenticare quanto recitano male Emma Stone e Mark Ruffalo, ma per me finisce lì, anzi è stata un'esperienza a tratti stomachevole.
Chi ha lodato il coraggio di questo film nel suo essere "sboccato": beh, non sono così tutti i film anglo-americani degli ultimi vent'anni? Chiedo in tutta onestà e senza polemica, perché a me pare di sì, ho visto diversi film americani in cui la grezzata autocompiaciuta veniva più facile di una scena "normale", e alcuni sono già vecchiotti eh. Questo linguaggio banalmente scurrile e pieno di sé, come se inserire un "fottuto" o un "fica" in mezzo a una frase dalle pretese filosofiche non fosse vecchiume già nel 1995.
*Io non sono un grandissimo sostenitore di questi discorsi sulle "rape fantasy del maschio bianco" o sul presunto "male gaze" ecc. ecc., ma quando ci vuole ci vuole, perché Poor Things mi sembra tutt'altro che un film che "parla di donne alle donne", anzi mi sembra un prodotto quasi "da maschi" (e non sto dicendo che qualcuno abbia detto in questo thread che si tratta di un film femminista, non ho letto tutti gli interventi, ma su internet ne ho lette di panzane).
**Che poi è ovvio stiano facendo quello che gli è stato chiesto di fare, ovvero schifo, e sono sicuro che in mano ad altri registi farebbero anche qualcosa di buono, ma qui davvero sarebbero da prendere a randellate ritualmente finché non decidono di farsi cinque anni in punizione a recitare nelle fiction Rai tipo gulag per attori.
Inviato 12 febbraio 2024 - 11:53
Chi ha lodato il coraggio di questo film nel suo essere "sboccato": beh, non sono così tutti i film anglo-americani degli ultimi vent'anni? Chiedo in tutta onestà e senza polemica, perché a me pare di sì, ho visto diversi film americani in cui la grezzata autocompiaciuta veniva più facile di una scena "normale", e alcuni sono già vecchiotti eh. Questo linguaggio banalmente scurrile e pieno di sé, come se inserire un "fottuto" o un "fica" in mezzo a una frase dalle pretese filosofiche non fosse vecchiume già nel 1995.
Il film non l'ho visto*, ma sottoscrivo questo passaggio anche nelle virgole.
*magari il film in sé mi piace, anche se da quello che ho visto Lanthimos lo preferivo decisamente nella sua fase non 'hollywoodiana'.
Inviato 12 febbraio 2024 - 15:05
Ma 'sta cosa del femminismo dovrebbe essere implicita o l'ha espressamente detto Lanthimos? Perché a me sembra semplicemente una sorta di romanzo di formazione (come giustamente diceva Paloz in apertura) con una donna protagonista, la quale scopre il mondo liberamente e priva di pregiudizi e di freni inibitori; mi pare che ultimamente la si butti un po' troppo facilmente sul femminismo, sia per cavarsi d'impaccio che per criticare senza addentrarsi su altri aspetti. Con tutto che non capisco per quale motivo bisognerebbe aspettarsi da un film fantastico - con le sue esagerazioni e distorsioni - un trattato di femminismo applicato, anche se fosse.
Inviato 13 febbraio 2024 - 13:53
Lanthimos dubito l'abbia mai detto, ma parecchi commenti e recensioni ci trovano il femminismo, ce lo forzano.
Inviato 13 febbraio 2024 - 15:39
La critica e l'opinione pubblica ormai strumentalizzano qualunque cosa per l'una o l'altra battaglia; almeno Lanthimos non ha vergogna di fare un film libero e scorretto senza rinunciare all'ambizione artistica.
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(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 13 febbraio 2024 - 15:40
Attenberg e Dogtooth/Kynodontas li ho trovati insopportabili. La Favorita però mi è piaciuto. Sono combattuto se vedere o meno questo.
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
Inviato 20 febbraio 2024 - 09:58
Inviato 01 marzo 2024 - 06:41
Ma 'sta cosa del femminismo dovrebbe essere implicita o l'ha espressamente detto Lanthimos? Perché a me sembra semplicemente una sorta di romanzo di formazione (come giustamente diceva Paloz in apertura) con una donna protagonista, la quale scopre il mondo liberamente e priva di pregiudizi e di freni inibitori; mi pare che ultimamente la si butti un po' troppo facilmente sul femminismo, sia per cavarsi d'impaccio che per criticare senza addentrarsi su altri aspetti. Con tutto che non capisco per quale motivo bisognerebbe aspettarsi da un film fantastico - con le sue esagerazioni e distorsioni - un trattato di femminismo applicato, anche se fosse.
Inviato 01 marzo 2024 - 07:07
Inviato 01 marzo 2024 - 08:34
Inviato 01 marzo 2024 - 08:46
Ma 'sta cosa del femminismo dovrebbe essere implicita o l'ha espressamente detto Lanthimos? Perché a me sembra semplicemente una sorta di romanzo di formazione (come giustamente diceva Paloz in apertura) con una donna protagonista, la quale scopre il mondo liberamente e priva di pregiudizi e di freni inibitori; mi pare che ultimamente la si butti un po' troppo facilmente sul femminismo, sia per cavarsi d'impaccio che per criticare senza addentrarsi su altri aspetti. Con tutto che non capisco per quale motivo bisognerebbe aspettarsi da un film fantastico - con le sue esagerazioni e distorsioni - un trattato di femminismo applicato, anche se fosse.
Però che il film contenga tutte le istanze del femminismo e della messa in discussione della costruzione della donna in una società patriarcale mi pare un fatto evidente. Avveniva pure in Barbie ma, rispetto alla Gerwig, Lanthimos mantiene una sua autonomia dissacrante, non moralistica né moraleggiante (probabilmente aiutato dalla fonte letteraria). Poi essendo un film sulla formazione, sull'evasione, la libertà rispetto alla propria autodeterminazione (abbiamo un'anima, siamo puro meccanismo?) è anche universale, ma non è che se un personaggio non ripete "patriarcato" ogni dieci minuti allora non è esplicita la posizione del film.
"Guarda mamma, so cosa significa essoterico".
Inviato 16 marzo 2024 - 06:45
E' un film sulla libertà e sul profondo significato che questa significa. E' un film sullo scoprire (anzi riscoprire) sè stessi, partendo dai bisogni primari (il corpo e i piaceri sessuali) fino ad arrivare a soddisfare la mente, attraverso l'atto più sacro, quello della chirurgia che permette di condannare o assolvere. Ammetto di non aver visto mai nulla di Lanthimos ma mi vedrò tutti i suoi altri film, sono rimasto estasiato tanto dalla Stone quanto dai costumi e della scenografia steampunk
Inviato 16 marzo 2024 - 11:58
Inviato 16 marzo 2024 - 12:02
Inviato 16 marzo 2024 - 12:09
visto ieri e l'ho trovato un po' barbiesco nel sottotesto e nella messa in scena. il discorso femminista per me è voluto, magari preso dal libro non so, ma anche lì un po' da tema delle elementari. ho apprezzato le scenografie e il tocco divertito che da quel che leggo è comune al libro.
è il primo di lanthimos che vedo e non m'ha molto invogliato, mi sembra un po' un estetista alla sorrentino con tanta voglia di impressionare ma non molto da dire. però recupero anche gli altri, magari è solo il film in questione che non ha fatto clic.
La favorita per me molto più riuscito e meno banale nell'elemento grottesco
Inviato 17 marzo 2024 - 08:28
visto ieri e l'ho trovato un po' barbiesco nel sottotesto e nella messa in scena. il discorso femminista per me è voluto, magari preso dal libro non so, ma anche lì un po' da tema delle elementari. ho apprezzato le scenografie e il tocco divertito che da quel che leggo è comune al libro.
è il primo di lanthimos che vedo e non m'ha molto invogliato, mi sembra un po' un estetista alla sorrentino con tanta voglia di impressionare ma non molto da dire. però recupero anche gli altri, magari è solo il film in questione che non ha fatto clic.
Lanthimos è ancora più estetista e, soprattutto, più concettuale di Sorrentino - nei cui in film c'è molta più emozione e, per certi versi, meno controllo. E il film è didascalicamente femminista, la "liberazione" di Bella è praticamente un manifesto. Non c'è romanticismo, slancio romantico; le battute della protagonista, anche grazie alla sua natura di artefatto, sono quelle di un bignami sulla liberazione sessuale.
Inviato 22 marzo 2024 - 23:31
Ce l'ho visto anch'io, è davvero cugino di Barbie in questo. Anzi, se volessi muovergli una critica sarebbe proprio che sembra fatto per compiacere la nuova sx americana. Detto ciò, l'apertura mentale nel raccontare l'esplorazione della libertà individuale tocca punti dolenti dell'oggi.
Mi ritrovo nel commento di Giubbo, con un po' meno entusiasmo. Quella scena finale m'ha dato proprio noia, la sottolineatura liberatoria sulla vendetta mi sembra una bassezza non all'altezza del resto – ma Lanthimos non è nuovo a queste banalità (il cervo mi fece cagare).
Molto combattuto sulla fotografia: scenografie e grandangoli bellissimi, i cieli finti però un po' troppo finti-digitali. Chiaro sia voluto ma da' un effetto cheappata che stona con quel lavoro sugli interni e le inquadrature.
Musiche e attori perfetti – lei bravissima nel mantenere il personaggio ma graduarne l'evoluzione. I dialoghi più che sboccati mi sono sembrati brillanti, eccessivi sì com'è eccessivo il tono generale della pellicola, ma ben scritti.
Interessante, merita.
Inviato 25 marzo 2024 - 15:54
i cieli finti però un po' troppo finti-digitali. Chiaro sia voluto ma da' un effetto cheappata che stona con quel lavoro sugli interni e le inquadrature
ho letto anche che il prossimo invece, sempre con Emma Stone Willem Dafoe, tornerà a essere scritto dai due greci che hanno sceneggiato tutti i film precedenti
Inviato 26 marzo 2024 - 10:57
L'ho intravisto più che visto, ero andato per colpa di mia moglie a vedere kung fu panda merda (se non sbaglio addirittura con il doppiaggio di fabio volo) e dopo un pò ho lasciato perdere visto che lei dormiva tra l'altro e sono entrato da quest'altra parte. Lo specifico perchè ovviamente nel passaggio questo qui mi è sembrato un capolavoro, kubrick praticamente. Mi è sembrata la parte che ho visto carina, ben recitata, abbastanza divertente. Anche il finale ci stava, ma francamente tutto qui.
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Inviato 26 marzo 2024 - 11:32
POPOLARE
L'ho intravisto più che visto, ero andato per colpa di mia moglie a vedere kung fu panda merda (se non sbaglio addirittura con il doppiaggio di fabio volo) e dopo un pò ho lasciato perdere visto che lei dormiva tra l'altro e sono entrato da quest'altra parte. Lo specifico perchè ovviamente nel passaggio questo qui mi è sembrato un capolavoro, kubrick praticamente. Mi è sembrata la parte che ho visto carina, ben recitata, abbastanza divertente. Anche il finale ci stava, ma francamente tutto qui.
Peraltro in una stagione di campionato francamente deludente
Inviato 27 marzo 2024 - 14:46
ho letto anche che il prossimo invece, sempre con Emma Stone Willem Dafoe, tornerà a essere scritto dai due greci che hanno sceneggiato tutti i film precedenti
sperem
Eccolo:
Inviato 28 marzo 2024 - 10:38
Eccolo:
a naso direi che l'abbiamo perso, ma mi tengo il beneficio del dubbio
Inviato 28 marzo 2024 - 14:23
boh, anch'io da sto trailer non so che giudizio esprimere, la possibilità gliela do sicuramente
Inviato 29 marzo 2024 - 11:47
Film enorme, sbrodoloso ed eccessivo e de facto futile come le onde d'urto prodotte in volo dal Northrop T-38 Talon nel dicembre del 1993 nelle Wallops Island della Virgina.
Insomma, palesemente per pochi ma sottotraccia per tutti.
La colonna sonora: il mio falegname con trenta euro. Ma andava bene così.
Probabilmente il 90% di queste idee così massimaliste e gioconde non è di Lanthimos, ma lui ha scelto i suoi sgherri e lui ne ha avvallato il cogito, quindi ATTABOY.
In avanti tornerà magari a fare quelle protocroste scleroformiche dell'Aragosta e del Sacro Cervo, ma per il momento mi godo un Rafael Leao in stato di grazia.
È un sì: viva la Grecia e la sua Aletheia, dalla cupola nucleica di Anassimene fino ai cross-alabarda per Bobo VIeri e in assonometria cavaliera del grande Grigoris Georgatos.
Inviato 29 marzo 2024 - 12:38
La colonna sonora: il mio falegname con trenta euro. Ma andava bene così.
E' una boutade, volevi giocarti la battuta di AG&G e basta.
Vero?
Colonna sonora da Oscar, tra le cose più fresche e innovative uscite (non solo in ambito OST) negli ultimi anni.
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(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 29 marzo 2024 - 12:42
Purtroppo no, non è vero. Non era una butad, non volevo giocarmi la battuta di AG&G e basta.
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