che alcune "non sappiano giocare" è vero, nel senso che il movimento è ancora relativamente giovane e il dislivello tecnico è molto più accennato, anche a questi eventi, rispetto alla controparte maschile. sembra di vedere giocare degli amatori, e per certi versi è così, nel senso che alcuni paesi (come gli stati uniti) hanno già la cultura del calcio femminile fin dalla giovanissima età, mentre in altri si hanno meno opportunità, il sistema non è di livello elevato, e ci si improvvisa un po' calciatrici. ma infatti a ste partite si vedono continuamente errori e strafalcioni, e va benissimo così, è un tipo diverso di calcio.
sul campo, il paragone col tennis non regge: il calcio è uno sport di squadra e il campo da gioco è grande, va tenuto in 10, e richiede una dose di intensità fisica alla quale le calciatrici difficilmente avranno accesso, almeno non sui 90+ minuti. ma il limite più lampante in quanto a dimensioni sono le porte, ruolo in cui è richiesta una certa altezza--quella media delle donne è nettamente inferiore. è come far giocare a basket delle donne con l'altezza canestro degli uomini: molte avrebbero difficoltà a toccare il ferro, figurarsi schiacciare. in tanti gol, la portiera di turno semplicemente non ha alcuna chance di prendere la palla, e questo secondo me toglie un po' di gusto. stiamo comunque parlando di ridurre il campo di qualche metro e la porta di qualche centimetro, secondo me ne guadagnerebbero tutti.
porto l'esempio del ciclismo femminile, che sta crescendo di anno in anno generando grande seguito: essenzialmente si corre su una bici come nel ciclismo maschile, ma non vuole esserne l'esatta copia. le tappe sono più brevi, c'è meno dislivello, però spesso sono più movimentate di quelle degli uomini, con tutti i limiti del caso (inclusa la componente amatoriale). le gare me le guardo molto volentieri e integralmente; spesso gli eventi sono a ridosso di quelli maschili (il giorno prima con le classiche, la settimana dopo coi grandi giri) e non generano alcun tipo di conflitto per quel che mi riguarda.
Ma non è questione di emancipazione o parità, è semplicemente retaggio culturale. Lì non è visto (credo eh) come uno sport da maschiacci, e già questo aumenta il bacino di utenza in modo considerevole visto che le ragazzine e i rispettivi genitori non devono "preoccuparsi" di eventuali ritorsioni sociali.
in america c'è comunque una componente di genere molto marcata: a parte il livello pulcini, il calcio è uno sport femminile. parliamo comunque di sport a livello amatoriale/sociale: qui da noi da ragazzini bene o male quasi tutti si gioca a calcio nella squadra del paese, lì è il contrario.
