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[Pietra Miliare] Cui Jian - Balls Under The Red Flag (1994)


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4 replies to this topic

#1 Gozer

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Inviato 31 maggio 2023 - 17:42

https://www.ondarock...rtheredflag.htm

 

 

BN-DB701_cuijia_G_20140603220521.jpg

 

 

L'uomo che ha fatto da colonna sonora alle proteste di piazza Tienanmen, colui che da solo ha portato il rock in Cina, sgradito alle autorità da 34 anni, censurato in streaming e nonostante tutto una delle persone che più di tutte ha modificato la cultura locale dell'ultimo mezzo secolo (anche per il solo fatto che appunto, ha portato il rock).

 

Questo è il suo terzo disco, uscito nel 1994, un incredibile crogiuolo di rock, jazz, rap, noise, funk e folk. Non so quanti dischi sentirete in vita vostra che suonino così.

Nella pietra come al solito, un po' di storia, descrizione dei brani e tre testi tradotti integralmente. 

 

 

 


  • 8
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7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#2 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 31 maggio 2023 - 19:05

Interessantissime ste due tracce. Mi ricorda il supercrossover dei Fishbone
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#3 Merlo

    Classic Rocker

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Inviato 01 giugno 2023 - 09:11

Non lo conoscevo: ascoltato ieri, davvero molto bello!


  • 1

"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#4 corrigan

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Inviato 01 giugno 2023 - 10:47

Non sono affatto un fan di Cui Jian, ma ho letto con gran piacere la recensione, davvero un ottima nella ricostruzione. Ricordo che qualche anno fa ne parlavo con una conoscente cinese, una giornalista. Mi disse una cosa del tipo: per una certa fascia di cinesi (istruiti, di città, tra i 60 e i 30 anni) Cui Jian è al contempo Elvis e Dylan. 

io preferisco Dou Wei comunque.


  • 1

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#5 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 01 giugno 2023 - 19:01

Non sono affatto un fan di Cui Jian, ma ho letto con gran piacere la recensione, davvero un ottima nella ricostruzione. Ricordo che qualche anno fa ne parlavo con una conoscente cinese, una giornalista. Mi disse una cosa del tipo: per una certa fascia di cinesi (istruiti, di città, tra i 60 e i 30 anni) Cui Jian è al contempo Elvis e Dylan. 

io preferisco Dou Wei comunque.

 

Dou Wei è consideratissimo da chiunque sia appassionato di musica, anche più di Cui Jian, ma il suo impatto è subordinato a quello di Cui Jian, per il semplice fatto che è arrivato dopo.

La mia percezione è che Dou il grande pubblico lo conosca sostanzialmente per due cose:

1. è stato il marito (e produttore) di Faye Wong,

2. è stato il cantante degli Hei Bao, che non mi sembrano però la band più corganiana di questo mondo, direi che hanno più possibilità di piacere al Mistico https://www.youtube....?v=9YxjRbs0Gsg 

 

Ovviamente scherzo, immagino bene che ad attirarti sia la sua carriera solista, i primi due album in proprio in particolare sono stupendi, e anche i due successivi sono molto buoni. Dopodiché si è un po' perso a causa di una certa logorrea produttiva... oltre al fatto che ha abbandonato la musica per mettersi a fare ambient. asd  

 

Però però: non vedo in che modo sia esclusivo rispetto a Cui Jian. Così come si possono apprezzare Spinetta e Garcia, Battiato e Battisti, Veloso e Gil, immagino si possano (si dovrebbero, dai) apprezzare anche Dou e Cui.

Non capisco bene perché Cui Jian non ti piaccia invero, mi sembra proporre esattamente quel tipo di rock contaminato, stratificato, un po' mutageno, ben prodotto e ben suonato che solitamente ti piace.

Non ti scende la voce? Ci sta, è peculiare e può generare idiosincrasie, però riesci a sopportare quella di Tom Waits, che sarà mai quel po' di grattugia di Cui Jian al confronto?

 

(Ah, grazie per l'apprezzamento della recensione, ovviamente!)


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