Non so se qualcuno sia interessato (mi pareva che qualche supporter ci fosse), ma è da qualche giorno online su OndaRock una corposa monografia a mia firma su Nancy, oltre alla pietra miliare di "Nancy & Lee".
Va avanti così per quattro anni e nel 1965 Nancy è ormai sull’orlo del licenziamento. È allora che spuntano all’orizzonte – come in un film di Hollywood – i baffi salvifici che le faranno decollare le fortune, per l’esattezza quelli di Barton Lee Hazlewood, strambo cantautore/produttore/arrangiatore che pubblica dischi da una decina d’anni, soprattutto assieme all’amico Duane Eddy. È Frank Sinatra in persona a contattarlo, mettendogli di fatto in mano la carriera della figlia. Hazlewood stravede per Nancy, ma la trova un po’ troppo perfettina per i suoi gusti, con quei completini a scacchi, quei capelli cotonati e l’aria da brava ragazza del New Jersey: “Non puoi più cantare come Nancy Nice Lady, ora ti devi mettere a cantare per i camionisti”, si narra che il buon Lee abbia intimato alla sua pupilla mentre si accingeva a regalarle l’hit che l’avrebbe fatta svoltare per sempre. E lei qualche anno dopo avrà modo di definire il suo tutor come “un incrocio tra Henry Higgins (il professore di My Fair Lady, ndr) e Sigmund Freud”. Ma al di là della stravaganza, l’intuizione di Lee è quella giusta. E Nancy la raccoglie al volo. Indossando per l’occasione un paio di stivali bianchi: quelli che l’avrebbero condotta direttamente alle porte dello stardom.
> https://www.ondarock...ancysinatra.htm