Quelle band difficili da classificare, genialoidi, un po' intellettuali e molto schizzate; quel progressive che sembra già new wave e quella new wave che, enfasi a parte, è chiaro che sottosotto è prog. Ma anche industrial sbarazzino, minimal synth giocherellona, indie-pop mattacchione con qualche elemento obliquo sempre in bella vista.
Lo Zolo sembra fatto apposta per essere il genere preferito del collezionista pop. Non fosse che non è un vero genere; o insomma, non proprio. L'etichetta, nata con vent'anni almeno di ritardo, è il nome di una marca di giocattoli. Per dieci anni buoni è stata poco più che uno scherzo radiofonico su un paio di college radio americane. Poi l'internet ha fatto il suo corso, e ora il nerdaccio da Rateyourmusic ci si può imbattere in scioltezza, approfondire la categoria, forse perfino scambiarla per qualcosa di vero.
Non è un male, dopotutto. Per quanto bizzarro, l'incasellamento ha un suo senso logico (oddio, forse non è l'aggettivo migliore) e una sua utilità. Dà effettivamente un posto a certe cose inclassificabili come Confusional Quartet, Honeymoon Killers, Flying Lizards, Ludus... E ne inventa uno nuovo per gente più nota tipo Gentle Giant o XTC, Devo, Sparks, Split Enz, Godley & Creme, perfino They Might Be Giants.
Di listoni interminabili se ne trovano in giro un tot. Ho provato l'approccio apposto: pochi spunti a mo' di carrellata, e un minimo di contestualizzazione storica (che forse, anche al netto della musica, è la faccenda più curiosa riguardo al filone). Sarà la solita playlist-flop, ma intanto linko. E spero che il thread sarà utilizzato quando si avrà voglia di parlare di questo o quell'altro progetto art-pop spigoloso e/o bislacco.
ARTICOLO MOLTO IMPORTANTE E SALVIFICO CLICCA QUI ➟ https://www.ondarock...mylife-zolo.htm