Orlando Tobias Edward Higginbottom, l'agiato rampollo della Oxford universitaria che s'è dato alla dance. Ve lo ricordate? Tanti anni fa aveva raccolto un discreto hype, grazie alla presenza nei circuiti giusti e una manciatina di sfavillanti singoli come Household Goods, Garden e Trouble. Un po' Klaxons e MGMT, un po' Herbert, Royksopp e Friendly Fires: l'incarnazione di quell'elettronica meticcia a cavallo tra anni Zero e Dieci che si prestava tanto alle radio quanto al prato di un rave.
Certo, arrivati a un certo punto nell'ascolto del suo debutto Trouble (2012), l'associazione all'ambiente da discoteca finisce solo col confondere, perché in verità Totally Enormous Extinct Dinosaurs è piuttosto un introspettivo cantautore elettronico prestato alla causa del beat. La sua musica è una miscela rara e raffinata di house ed elettropop dal melodismo quasi scandinavo, con rintocchi new age, folate art-sintetiche e aperture verso techno, jungle e breakbeat. Il fatto che si canti le canzoni da solo con voce timida e vagamente ciondolante non fa che rendere il tutto ancor più interessante e paradossalmente intimo. Darsi sostanzialmente alla macchia subito dopo l'album di debutto è stata la riprova di un animo che non soffre l'ingranaggio discografico - e che può anche permettersi di fare le cose con comodo.
A distanza di un bel decennio, ecco quindi annunciato totalmente a sorpresa il secondo album ufficiale When The Lights Go, accompagnato da una suggestiva foto di copertina:
Il singolo di lancio si chiama Blood In The Snow ed è bellissimo, un tuffo al cuore:
Una sorta di art-dance dal passo felpato e un vestito da sera firmato progressive electronics, come sempre intonato da Orlando con quel modo di fare intimo e defilato ma che arriva al cuore del messaggio. Ci sono affezionato e gli voglio bene, di sicuro c'è dentro anche un certo effetto nostalgia, ma le aspettative sono mediamente alte quindi attendo l'estate fiduciosio
Poi magari con calma facciamo una galleria di pezzi extra-album usciti nel corso dell'ultimo decennio, tipo l'Ep dello scorso autunno The Distance: quattro ottime confetture dance-qualcosa il cui sound si spera trapeli anche nel nuovo album. Speriamo non prenda invece troppo spunto da quello incentrato sul canto degli uccellini...