Questi me li ha fatti scoprire Vassilios, che recensisce - Magdalena Bay - Mercurial World :: Le Recensioni di OndaRock
Un disco che - per farla breve - suona proprio come la copertina:
Stravagante, colorato, aggressivo ed esoso nel suo essere volutamente kitsch, ma impacchetato fino all'orlo di melodie che magicamente tengono testa a cotanta abbuffata di suoni.
Dentro c'é di tutto: svolgimenti progressivi, sfuriate emotive, laghetti lounge per abbeverarsi un attimo, poi di nuovo bordate di suono che paiono i Crying con i synth invece delle chitarre, e poi ancora ritornelli appiccicosi, pimpanti ritmetti nu-disco, giostrine da luna park, ragazze in minigonna sui pattini e zainetti a forma di orsetto. In primo piano accanto alla scrittura c'è una produzione che definirei fosforescente: rilanci alle gommosità anni 90 di Spice Girls, Britney Spears e Billie Piper, tonnellate di J&K-pop, momenti house, zoppicanti stralci di breakbeat, richiami a garage, r&b elettronico e quel rock tirato a lucido dell'era Y2K. Voce femminile un po' alla Shivaree, certo idiosincratica ma complementare all'estetica.
Un disco svergognatamente ruffiano - del resto roba del genere va anche molto di moda nella blogosfera - eppure contro i lavori spesso tutto fumo e poco arrosto di gente come Grimes, Yeule, Alice Glass, Xenoula e altre puttanelle electro-fragiline, "Mercurial World" riesce nell'impresa titanica di compilare 46 minuti di musica avvincenti e senza punti morti. Intro e outro sono legate tra l'altro, quindi premere su play per farlo ripartire da capo è proprio un attimo: