DI recente e dopo l'uscita del loro ultimo lavoro Cavalcade sono ritornato a bomba su questo gruppo di fighetti inqualificabili, tornando a ritroso anche sull'odiato Schlagenheimche, album più brutto di sempre secondo markmus (non letteralmente) o math rock fine a se stesso secondo gv. Quest'ultimo disco parrebbe effettivamente migliore e più a fuoco (frasi fatte da recensione ne abbiamo?)
Comunque anche allora non mi sembravano proprio degli stronzi ecco:
da cavalcade invece:
Segue recensione track by track di cavalcade del pentito Markmus
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Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
il precedente è bello, non ascoltare questo maledetto forum di ominidi, cavalcade non l'ho ancora ascoltato ma temo potrebbe piacermi di meno
E' arrivata già la stella vigliacca alla discussia
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Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]
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Concordo sia sull'immondizia del primo che sull'essere meglio del secondo. Continuano a sembrarmi poco direzionati e fin troppo ossessionati da volontà citazionistiche / dal "famolo strano". Non è un'accusa di calligrafismo — trovo richiamino gruppi che erano calligrafici a loro volta, sarebbe un'accusa ridicola — ma di creazione di un qualcosa che sembra più attento all'essere "fico come X" che all'effettiva incisività dei brani. Per essere espliciti, circa a ogni traccia mi son venute in mente cose Skin Graft in stile pseudo-This Heat (che amo) e i Pere Ubu (che odio). Comunque sia il disco mi è risultato piacevole, nel complesso pure intrigante; non l'avrei mai ascoltato non fosse stato per i singoli molto promettenti ma devo dire che finora gli altri brani non mi sono parsi all'altezza. Mi risultano, nonostante il bordello che fanno, poco centrati sul piano emotivo: insomma, non trovo neanche nei singoli brani un mood dominante e ci sono intere sezioni che non mi comunicano niente (con poi magari un singolo passaggio di poche note che mi fa dire "cazzo! bomba questo, perché è già finito però?").
Per essere il punto di vista di uno che ha detestato il primo album come pochissime altre cose in tempi recenti, vi assicuro che è un giudizio sorprendentemente positivo.
Li avevo sentiti per caso, il primo non mi era dispiaciuto ma lo avevo accantonato senza ascoltarlo bene. Poi per caso youtube mi propone il recente live at KEXP, premo play senza troppa convinzione, credendo che togliendo il lavoro di produzione mi sarei trovato un ammasso di rumore informe e invece mi rendo conto che hanno una padronanza del palco e musicale non indifferente, credo che l'ultima volta che un progetto proveniente dal rock underground mi ha colpito così tanto sia dai tempi dei primi due Evangelista della Bozulich.
Il disco appena uscito devo ascoltarlo per bene, forse, ma potrei ovviamente ricredermi, danno il loro meglio live, però mi sta piacendo.
Davvero qui sul forum non sono piaciuti? L'album più brutto di sempre sarà stata ovviamente un iperbole ma math-rock fine a se stesso mi sembra il classico commento di uno che non capisce cosa sta ascoltando
Il primo disco del White Album è davvero un disc one
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Inviato 29 maggio 2021 - 16:29
L'album più brutto di sempre sarà stata ovviamente un iperbole ma math-rock fine a se stesso mi sembra il classico commento di uno che non capisce cosa sta ascoltando
io però ve l'avevo detto che era una band no-gender, quindi perché lamentarsi di una mancanza di direzione stitlitica se è proprio il caos il punto nodale della loro proposta
tra poco ci sarà la recensione quindi sono pronto agli insulti,
Tornando a bomba, confermo quanto detto ma provo a contestualizzarlo (in attesa delle ripetizioni del prof. woody che di sicuro al momento è impegnato).
Il precedente l'ho ascoltato poco 2 anni fa perché mi aveva dato un senso di incompiutezza, non capivo dove volevano andare a parare (da lì il "fine a se stesso").
Questo dai singoli mi sembra più a fuoco, ma ancora lo devo digerire. Probabilmente tornerò anche sul precedente.
Guarda molto semplicemente.
Se sei un utente del forum e hai scritto quello nessun problema. Se sei un recensore e hai scritto quello in una recensione (io questo avevo capito, scusate ma si, ero di fretta) allora quello va meno bene. Perchè si presume che se uno recensisce sappia un minimo di cosa sta parlando e che lo abbia ascoltato più di mezza volta. Sono un gruppo che per loro stessa ammissione si basava molto sull'improvvisazione che veniva da ascolti jazz e prog che poco hanno a vedere col math. Ci sono passaggi che potrebbero ricordarlo anche se a me ricordavano più roba anni 70, come poi confermato dalle interviste rilasciate dalla band. Liquidare il disco in una recensione con quel commento sarebbe stato a mio avviso un tantino riduttivo e onesto.
Comunque ripeto, avevo capito male, credevo fosse una recensione per il sito ma immagino fosse solo un semplice commento sul forum.
Per chiarire ulteriormente se vi piacciono avete ragione altrimenti avete torto
il precedente è bello, non ascoltare questo maledetto forum di ominidi, cavalcade non l'ho ancora ascoltato ma temo potrebbe piacermi di meno
Ascoltati il live su youtube, io l'avrò visto almeno 10 volte
il kexp dici? a me piacciono molto i live casinisti che hanno fatto con i bcnr, ora sono da cellulare, magari dopo li metto tanto per averli nel thread (si trovano facilmente su youtube comunque)
Si il KEXP.
Giusto per precisare, che ominidi fosse una battuta si capiva, no nci sarebbe bisogno di precisarlo ma ormai certe cose son sfuggite di mano
il precedente è bello, non ascoltare questo maledetto forum di ominidi, cavalcade non l'ho ancora ascoltato ma temo potrebbe piacermi di meno
Comunque sto ascoltando più il precedente che Cavalcade, non so se mi stia piacendo di più o se lo stia capendo di meno e quindi necessiti di più ascolti (non per FARMELOPIACERE!) ma lo trovo così straniante che mi affascina.
Wago ha scritto di percepire quel fastidio del "famolo strano a tutti i costi" che a me non arriva assolutamente, per fortuna. Promossi senza se e senza ma, ad ogni modo.
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Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
Tornando a bomba, confermo quanto detto ma provo a contestualizzarlo (in attesa delle ripetizioni del prof. woody che di sicuro al momento è impegnato).
Il precedente l'ho ascoltato poco 2 anni fa perché mi aveva dato un senso di incompiutezza, non capivo dove volevano andare a parare (da lì il "fine a se stesso").
Questo dai singoli mi sembra più a fuoco, ma ancora lo devo digerire. Probabilmente tornerò anche sul precedente.
Guarda molto semplicemente.
Se sei un utente del forum e hai scritto quello nessun problema. Se sei un recensore e hai scritto quello in una recensione (io questo avevo capito, scusate ma si, ero di fretta) allora quello va meno bene. Perchè si presume che se uno recensisce sappia un minimo di cosa sta parlando e che lo abbia ascoltato più di mezza volta. Sono un gruppo che per loro stessa ammissione si basava molto sull'improvvisazione che veniva da ascolti jazz e prog che poco hanno a vedere col math. Ci sono passaggi che potrebbero ricordarlo anche se a me ricordavano più roba anni 70, come poi confermato dalle interviste rilasciate dalla band. Liquidare il disco in una recensione con quel commento sarebbe stato a mio avviso un tantino riduttivo e onesto.
Comunque ripeto, avevo capito male, credevo fosse una recensione per il sito ma immagino fosse solo un semplice commento sul forum.
Per chiarire ulteriormente se vi piacciono avete ragione altrimenti avete torto
Comunque il math è senza dubbio un naturale termine di confronto, è difficile per quanto mi riguarda ascoltare Schlagenheim senza pensare ad esempio agli Shellac o ad altre band del giro math americano anni Novanta. Oddio, poi per me è anche difficile ascoltare Schlagenheim punto e basta, ma questo perché mi urta l'atteggiamento generale e quello vocale in particolare (appunto il rimando ai Pere Ubu mi pare evidentissimo, e non ho mai sopportato manco loro).
Posso anche supporre che siano giunti a un sound simile semplicemente rielaborando autonomamente riferimenti analoghi (nelle interviste parlano di Mahavishnu e Can, e ci sto che possano essere un punto di riferimento), però poi citano pure gli Swans e Boredoms e sono pappa e ciccia coi Black Country, New Road (che preferisco) che sono sostanzialmente il remake degli Slint. Quindi mi viene da pensare che proprio ignari delle formule del math degli esordi non debbano essere.
In ogni caso non voglio ridurre la loro formula a un clone fatto e finito dell'estetica Skin Graft — lo fossero mi piacerebbero senz'altro di più. Hanno chiaramente forti elementi di originalità ma io ora come ora trovo questi ultimi disorientanti, nel senso che non mi ci raccapezzo, non mi fan pensare che potrei raccapezzarmici, e anzi mi danno l'idea che non ci si raccapezzino pure loro. Il senso di quel "famolo strano" cui legittimamente Cliff si oppone sta in quello: capisco che non vogliono suonare esattamente come le band che io ricollego loro, ma non capisco come vogliano suonare invece.
Comunque i Pere Ubu non fanno impazzire neanche me, ma vocalmente i black midi non mi sono affatto infastidenti a differenza loro. Tutti gli altri riferimenti da cui attingono e che rielaborano (per me molto bene) invece sono proprio il mio pane. Il come vogliano suonare invece per me non è elemento di disturbo ma il contrario. Sono originali ma la loro proposta è talmente varia che forse non sono riconoscibili, ma essere riconoscibili è davvero una cosa importante? Secondo me no
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Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
Per me sono riconoscibilissimi e nonostante non sia una musica propriamente emotiva l’ultimo mi sembra aver un suo umore abbastanza coerente (purtroppo in vacanza faccio fatica ad ascoltarli con la famigliola, interverrò più in là)
Su Bandcamp non è disponibile l'album completo .
Comunque, musicalmente mi piacciono abbastanza, vocalmente no. Da quel poco che ho sentito penso che quanto scritto da Wago si avvicini di più alle mie impressioni.
Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]
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Comunque sto ascoltando più il precedente che Cavalcade, non so se mi stia piacendo di più o se lo stia capendo di meno e quindi necessiti di più ascolti (non per FARMELOPIACERE!) ma lo trovo così straniante che mi affascina.
in questi giorni ho ripreso anche io schlagenheim e ho iniziato ad ascoltare cavalcade.
oltre le solite band che si citano quando si parla di loro io ci ho sempre sentito tanta no wave, se non sempre nelle sonorità quantomeno nell'attitudine, soprattutto nel primo disco che a tratti sembra un miscuglione bizzarro di brainiac + james chance + can + king crimson di discipline/talking heads (ma anche l'ascendenza freak di pere ubu e del nostro amato cap beefheart [non mi stupisce a questo proposito la cover di moonlight in vermont di cui parla xtc nella sua rece]).
detto ciò però li trovo riconoscibilissimi di sicuro, gran parte del merito (o del demerito, che ci sta che sia respingente) è la performance vocale del signor geordie greep che è un po' un arto lindsay che sa suonare e più o meno cantare, e cavalcade insiste ancora di più sia sull'aspetto vocale che nella ricerca di uno stile proprio; saranno gli archi, sarà il cambio in lineup del secondo chitarrista che ha fatto posto al sassofonista, sarà il crooning scimmiottato ma la band ha un po' cambiato pelle o quantomeno portato alle estreme conseguenze aspetti che nel primo erano appena accennati (la teatralità del cantato su ducter) affiancando ai cazzeggi freeform e alle strutture mathy un po' di grandeur sofisticata.
la cosa che di sicuro mi piace è che ci sento del massimalismo in entrambi i dischi, il debutto è di sicuro un po' più grezzo e soffre dello stesso problema del debutto dei compari bcnr in quanto sembra più una raccolta 2017-2019 che un disco pensato per esserlo mentre cavalcade ha una sua identità ben precisa, quel "temo potrebbe piacermi di meno" che ho usato qualche messaggio fa derivava proprio dalla paura di beccarmi il mattonazzo sinfonico pieno di vere e noiosissime canzoni più tradizionali che per fortuna non è (anche se arrivato alla ballad [marlene dietrich] ho avuto molta paura).
vedremo se resisterà la prova del (mio) tempo nei mesi successivi, schlagenheim l'ha fatto di sicuro, se non tutto il disco almeno questa mina me la concedo spesso:
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il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati
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in questi giorni ho ripreso anche io schlagenheim e ho iniziato ad ascoltare cavalcade.
oltre le solite band che si citano quando si parla di loro io ci ho sempre sentito tanta no wave, se non sempre nelle sonorità quantomeno nell'attitudine, soprattutto nel primo disco che a tratti sembra un miscuglione bizzarro di brainiac + james chance + can + king crimson di discipline/talking heads (ma anche l'ascendenza freak di pere ubu e del nostro amato cap beefheart [non mi stupisce a questo proposito la cover di moonlight in vermont di cui parla xtc nella sua rece]).
detto ciò però li trovo riconoscibilissimi di sicuro, gran parte del merito (o del demerito, che ci sta che sia respingente) è la performance vocale del signor geordie greep che è un po' un arto lindsay che sa suonare e più o meno cantare, e cavalcade insiste ancora di più sia sull'aspetto vocale che nella ricerca di uno stile proprio; saranno gli archi, sarà il cambio in lineup del secondo chitarrista che ha fatto posto al sassofonista, sarà il crooning scimmiottato ma la band ha un po' cambiato pelle o quantomeno portato alle estreme conseguenze aspetti che nel primo erano appena accennati (la teatralità del cantato su ducter) affiancando ai cazzeggi freeform e alle strutture mathy un po' di grandeur sofisticata.
la cosa che di sicuro mi piace è che ci sento del massimalismo in entrambi i dischi, il debutto è di sicuro un po' più grezzo e soffre dello stesso problema del debutto dei compari bcnr in quanto sembra più una raccolta 2017-2019 che un disco pensato per esserlo mentre cavalcade ha una sua identità ben precisa, quel "temo potrebbe piacermi di meno" che ho usato qualche messaggio fa derivava proprio dalla paura di beccarmi il mattonazzo sinfonico pieno di vere e noiosissime canzoni più tradizionali che per fortuna non è (anche se arrivato alla ballad [marlene dietrich] ho avuto molta paura).
vedremo se resisterà la prova del (mio) tempo nei mesi successivi, schlagenheim l'ha fatto di sicuro, se non tutto il disco almeno questa mina me la concedo spesso:
il richiamo con arto lindsay mi ha perseguitato durante l'ascolto per poi sparire dalla descrizione in sede di recensione,
Io ho praticamente scoperto entrambi gli album ora, probabilmente all'epoca schlagenheim non l'avevo proprio capito e non avevo avuto voglia di assimilarlo. E mi sbagliavo
Ad oggi penso di preferirlo a Cavalcade, seppur quest'ultimo capisco che abbia più le carte in regola per avere successo, ma per ora amo di più la lucida follia del predecessore.
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L'ultimo è complessivamente più equilibrato nelle soluzioni, a tratti vagamente crimsoniano, ma secondo me nella sua scalcagnata visceralità e nell'esibito tecnicismo il primo era leggermente meglio. Ciò detto, come gruppo hype mi tengo gli altri due del meme, mentre di questo non sentirei certo la mancanza.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
come gruppo hype mi tengo gli altri due del meme, mentre di questo non sentirei certo la mancanza.
Per me è il contrario, anche dibbrutto
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Il primo disco del White Album è davvero un disc one
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Inviato 05 giugno 2021 - 06:46
L'ultimo è complessivamente più equilibrato nelle soluzioni, a tratti vagamente crimsoniano, ma secondo me nella sua scalcagnata visceralità e nell'esibito tecnicismo il primo era leggermente meglio. Ciò detto, come gruppo hype mi tengo gli altri due del meme, mentre di questo non sentirei certo la mancanza.
Concordo.
Per me Squid e BCNR hanno tirato fuori roba che rimarrà per anni e anni.
Eppure i black midi non li lascio, magari hanno bisogno di un po' di tempo in più.
come gruppo hype mi tengo gli altri due del meme, mentre di questo non sentirei certo la mancanza.
Per me è il contrario, anche dibbrutto
Si pure per me.
Comunque su youtube hanno caricato delle cover molto gustose, credo siano allegate ai cd originali. Ci sono Psycho Killer dei Talking Heads (che finisce con Roxanne dei Police), Nothing Compares to You che a metà sembra una cover fatta da Prince e finisce in maniera geniale con Keep it greasy di Zappa (il bel testo strappalacrime delle O'connor che finisce in un coro che dice "tiello unto va giù meglio"), Moonlight on Vermont di Beefheart che finisce con un brano degli U2 e Schizoid Man dei Crimson che è la più fedele di tutte. C'è anche Love story, pop song famosa ma di cui ignoro autore
come gruppo hype mi tengo gli altri due del meme, mentre di questo non sentirei certo la mancanza.
Per me è il contrario, anche dibbrutto
Si pure per me.
Comunque su youtube hanno caricato delle cover molto gustose, credo siano allegate ai cd originali. Ci sono Psycho Killer dei Talking Heads (che finisce con Roxanne dei Police), Nothing Compares to You che a metà sembra una cover fatta da Prince e finisce in maniera geniale con Keep it greasy di Zappa (il bel testo strappalacrime delle O'connor che finisce in un coro che dice "tiello unto va giù meglio"), Moonlight on Vermont di Beefheart che finisce con un brano degli U2 e Schizoid Man dei Crimson che è la più fedele di tutte. C'è anche Love story, pop song famosa ma di cui ignoro autore
Per me sono riconoscibilissimi e nonostante non sia una musica propriamente emotiva l’ultimo mi sembra aver un suo umore abbastanza coerente (purtroppo in vacanza faccio fatica ad ascoltarli con la famigliola, interverrò più in là)
vorrei scrivere un papier su questo album, ma mi manca il glossario comunque per me è un capolavoro e ogni reazione oltre lo stupore ammirato un’indice di scarsa recettività. non si tratta più di indie, a meno che non inizino ad essere considerati tali anche mahavishnu orchestra e king crimson. non è un disco indie influenzato da. è un disco di fusion totale, suonato arrangiato e scritto da dio. basta ascoltarsi in loop John L, magari mettendo da parte il cantato alla primus che può non essere per tutti i gusti. ma quell’arrangiamento di archi herrmanniani vale una carriera, quelle pause tra gli staccati con le pause interminabili sono genio puro, i contro tempi poco prima del terzo minuto vertiginosi, la pausa subacquea che viene dopo semplice magia. Marlene Dietrich che segue fa capire quanto ampio sia lo spettro a cui possono attingere rimanendo riconoscibili, melodie walkeriane e progressioni di accordi jazzati steelydaniane. In diamond stuff dimostrano una varietà timbrica che non ha pari fra i cosiddetti colleghi. Capo degli anni 20.
comunque per me è un capolavoro e ogni reazione oltre lo stupore ammirato un’indice di scarsa recettività. non si tratta più di indie, a meno che non inizino ad essere considerati tali anche mavishnu orchestra e king crimson.
Il che non dovrebbe essere un pregio pero, visto che ricordo status in cui sparlavi dei King Crimson. Ora che fanno comodo diventano magicamente un riferimento positivo?
Detto questo, giusto chi non è minimamente pratico col prog può scambiare questa band per prog. Chiamatelo art rock, art punk, o quello che volete, ma sono molto più vicini ai Pere Ubu come diceva giustamente Wago che non al prog.
La Mahavishnu Orchestra la lascerei proprio stare, altra categoria a livello tecnico, non saprebbero neanche dove mettersi le mani se dovessero provare a imitarla.
ma non ho detto che sono prog, né jazz, solo che non sono indie.
tecnicamente loro non sono inferiori alla mavishnu, per quanto ovviamente giochino un altro campionato e non ha senso paragonarli, e non hanno un chitarrista solista.
art rock va più che bene, era più che altro per dire che mi sembrano giocare ad un altro sport rispetto, per dire, agli squid. al di là di quale possa piacere di più come gusti.
A me sembra che questi qua stiano, riguardo ai temi che state discutendo, da qualche parte tra i parvenu e i poser. Non hanno affatto il progressive o il jazz-rock nel loro DNA, immagino lo abbiano scoperto in tempi relativamente recenti (non è certo la musica più hip nel giro che frequentano) e abbiano, con entusiasmo che non posso che stimare, deciso di orientare in quella direzione la loro musica. Avendoci però capito poco. Dunque eccoli nelle interviste darsi un tono da navigati frequentatori di quei suoni e scegliere di coverizzare i King Crimson — con 21st Century Schizoid Man però, ovvero il progressive rock che perfino Kanye West conosce.
Sembra che voglia fare il polemico ma non è quello il mio obiettivo, quanto più far notare come ci sia una discrasia tra quello che la band dichiara e come la band effettivamente suona. Che è, volendo, una formula decisamente più eclettica e difficilmente incasellabile della semplice adozione di stilemi prog. In questo "ci mettiamo a fare prog, anche se non ci abbiamo capito un cazzo" vedo possibilità per la concretizzazione di spunti decisamente interessanti. Anche i primi che si son messi a fare prog non ci avevano capito un cazzo. Al momento comunque non vedo capolavori e non impazzisco per quello che mi sembra un disco senz'altro ricco ma nel complesso fuori fuoco. "John L" ha un gran riff e una coda spettacolare (tutta roba già sentita invero, e non dalla Mahavishnu Orchestra ma da Don Caballero and the likes), "Marlene Dietrich" fa schifo al cazzo, "Slow" e Chondroblabla fan di tutto per tirar fuori il lato jazzy ma alla fin fine non è che mostrino granché... e in molti altri pezzi da "Dethroned" a "Hogwash and Balderdash" le singole figate abbondano ma mi sembra mancare la scrittura (che è proprio la cosa che i grandi del prog sapevano non perdere di vista, sebbene nella versione caricaturale descrittane dai detrattori pare sempre che i brani fossero "senza senso").
no in realtà la maHAvishnu era tra gli ascolti comuni quando si sono conosciuti, intorno ai 16 anni mi pare. vedo se trovo l’intervista. il prog non penso gli interessi, ma i king crimson sono un gruppo non necessariamente da prog-heads.
io li trovo a fuochissimo e ho letto vari commenti che elogiano la scaletta per il modo in cui riesce a portare insieme il pot pourri di influenze, quindi per lo meno non sono l’unico ad avere le allucinazioni
alla fine le tue sono impressioni legittime anche se mi pare basate su pochi elementi “”oggettivi”” (tanto quanto le mie eh), la mancanza di scrittura è tutta nelle tue orecchie, così come il non mostrare un granché.
Greep and drummer Morgan Simpson bonded over their shared love of jazz fusion, especially John McLaughlin’s Mahavishnu Orchestra; bassist-keyboard player Cameron Picton is a fan of West African highlife and Congolese soukous; guitarist Matt Kwasniewski-Kelvin was partial to classic rock and Japanese noise bands like the Boredoms
comunque impossibile pensare che il batterista non venga da un background jazz (ma anche ascoltando i leak chitarristici di slow si sente che non è roba assorbita in un paio d’anni)
Vabbè quello è ovvio a chiunque abbia un minimo di orecchio, ma non penso serva discuterne oltre visto che ovviamente non la pensi così.
sicuramente vale sempre il concetto di standing on the shoulders of giants, ma questi non hanno niente da invidiare a nessuno.
(la citazione era in risposta al commento di wago sul fatto che non avessero il jazz fusion nel DNA e fosse una tarda scoperta, non in riferimento allo scambio precedente)
PS @wago, comunque ho controllato e nessuno in questo topic ha parlato di prog, io ho citato en passant i king crimson, ma avevo piu' in mente il lato math (la chitarra frippiana più che altro) e comunque era solo per dire che le coordinate dei BM sono lontane dalle solite dei gruppi di questa nuova scena (talking heads, fall, reich, etc) e secondo me meno riconducibili a un’estetica “indie” (alla fine pur se riprese in modo diverso sono le stesse fonti da cui si cibavano foals, TNP, Franz Ferdinand, etc nella seconda meta' degli anni zero).
Sì, l'intervista l'avevo letta anche io. Però la considero fino a un certo punto: anche io ho conosciuto a 16 anni certe band (U2 o Doors) e avrei potuto dire che erano al top delle mie preferenze, assieme a Radiohead Beatles o Genesis. Solo che poi la mia strada di ascoltatore ha preso la via dei secondi e non quelle che avrebbero potuto indicare i primi. E col senno di poi mi dico che della musica di tutte queste band ci avevo, allora, capito assai poco: sostenevo pure che il basso non servisse a niente perché manco si capiva se c'era o non c'era Per carità mi immagino che gente che poi fa il musicista sia anche da adolescente un po' più sveglia di quanto lo fossi io, ma sentendo questo disco come il precedente davvero non è la Mahavishnu Orchestra che mi viene in mente. Credo ci siano riferimenti più pertinenti.
Ciò posto ovviamente nessuna pretesa di oggettività, so bene di andare contro all'evidenza (a quella delle interviste, quantomeno). E so bene anche che qua del fatto che siano prog si è parlato poco: è nel mondo anglosassone, che si è largamente dimenticato di cosa "prog" voglia dire, che ogni cosa dia l'impressione di uscire dal 4/4 è immediatamente ricondotta al prog.
Sì ma è un fraintendimento, non volevo dire che suonano come la mahavishnu così come non volevo dirlo peri king crimson, era solo per dire che trovo gli elementi jazz tanto presenti quanto quelli rock e avanguardistici e ho buttato lì un paio di nomi che sono sicuramente fra le loro influenze su quelle coordinate.
L’intervista certo è da prendere con le pinze ma nel mio caso è una conferma della conclusione a cui ero arrivato con le mie orecchie. Che il batterista abbia un background jazz per me è una cosa così ovvia che mi stupisce qualcuno possa non pensarlo. ma come ho detto prima, anche le parti chitarristiche le trovo diverse dalle altre band della scena, soprattutto in questo album, veramente faccio fatica a immaginare che un arrangiamento chitarristico elaborato ed estremamente fusion come quello di slow possa essere il frutto di una semplice infatuazione recente (se sì tanto di cappello, ancora più fenomenali!)
Ma cosa significa che il batterista "ha un background jazz"? Avere ascoltato jazz è un background jazz? Di solito utilizzo questa espressione per indicare che un musicista ha studiato e suonato con jazzisti, che si è fatto la gavetta in quell'ambito ecc.
markmus, ora capisco perché eri restio ad aprire il topic
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Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
Senz'altro è uno che ha voluto dare un tocco jazzistico al suo stile. Che sia uno che ha avuto una formazione jazzistica non lo direi da come suona, poi oh ci sono pure i jazzisti che volontariamente si allontanano dai canoni.
Riguardo a "Slow": i Meshuggah, gli Atheist, i Cynic, i Sikth, gli Animals as Leaders, tutta gente che ha elementi chitarristici che sono fusion almeno quanto quelli di "Slow", sono automaticamente jazzisti consumati per il fatto che danno quel taglio alla loro musica? Credo che l'evoluzione di alcune di queste band mostri come siano arrivati a quel suono da percorsi che partivano da tutt'altro — ovviamente rielaborando ascolti e non inventando da zero, questo non lo si nega, ma non per forza chi suona con un sound che richiama il jazz ha una formazione jazz alle spalle.
Ripeto non dico tutte queste cose per demerito, per me di difetti nella formula dei Black Midi ce ne sono ma li colloco su un altro piano. Semplicemente mi sembra si stia utilizzando sto elemento del background jazz/prog per "nobilitare" la loro musica (che probabilmente è esattamente ciò che vogliono) quando non c'è alcun bisogno di farlo, perché è già interessante di per sé.
allora jazzista jazzista no, ma a 13 anni si è fatto una scuola con aaron spears che penso abbia contribuito a dargli quel tocco un po’ “fusion” (tra virgolette perché non è il genere in sé ma più l’approccio, se vedi qualche video sul tubo magari capisci che intendo) https://libertykitbu...morgan-simpson/
anche la cover dei clean bandit di un paio d’anni dopo da un’idea del tocco, magari non puramente jazz, ma comunque con quei giochini sull’hi-hat che vengono da quell’ambito. non è comunque il tipico batterista cresciuto con la banda di amichetti facendo le cover dei soliti gruppetti rock o punk https://youtu.be/hGe5acFs2r0
wago, però rispondi in merito sennò andiamo avanti all’infinito per la tangente “Jazzista consumato” non l’ho detto e non è quello che il mio discorso voleva intendere. la musica la trovo interessante (anche) perché ci trovo coordinate più estese rispetto ad altre band di cui si è parlato in questi tempi (anche fra quelle che mi piacciono), non volevo dire altro