Canti da osteria vècia - se in Italia -, da saloon o da happening pseudo-hippy - se negli USA più sudisti -, da bar de Caracas - se nelle americhe centro-meridionali -, o da qualsiasi luogo dove ci si incontra e si canta all together, meglio se un po' imbriaghi. Sì, insomma, più nell'immaginario da anni '70 che nella realtà contemporanea, ma più o meno ci si è intesi, o forse no.
La forma ideale è quella del pianoforte, il cantante che dà il là, e un canto che si espande e si gonfia coinvolgendo il crocchio di gente attorno all'artista a formare un coro improvvisato; o quella dello strimpellatore in camicia e guitara che attacca il pezzo, e le voci dei compari che si rincorrono e si inseguono come in una danza apotropaica fra bengalini moscati.
Ma insomma, non è che siamo rigorosi e filologici, va bene tutto: l'allegria, la tristezza mascherata da allegria, l'allegria mascherata da tristezza, o anche canti da osteria in potenza, non tutta la musica nasce cisgender.
Non si può che partire con The Sing-Along Song di Joe Byrd and The Field Hippies
Porta Romana del trio Dalla - Guccini - Vecchioni e una dose abbondante di vin rosso scadente
-- (da qui il limite di [media] mi frega: linkino sotto l'immagine) --
Se ne parlava pochi giorni fa nel topic dedicato, anche Twink ha il suo canto da osteria, o forse più da cabin in the woods? 'nimporta: si canta tutti assieme!
https://www.youtube....h?v=3werUopWfKg
Una canzone per tutte le stagioni, Jefferson Airplane
https://www.youtube....h?v=1MZTVFSWxbo
Vediamo se arriviamo a pagina due.