Oltre il concetto di disco transitorio, questo lavoro smentisce chiunque pensi che non si può sperimentare, avere umori discordanti tra un pezzo e l'altro e raggiungere una compostezza per così dire fruibile. Il "vorrei ma non posso".
I successivi dischi allargano semplicemente il discorso sulla composizione e stesura di un brano liberandosi sempre più di certe regole canoniche, ma Spirit of Eden rimane, impercettibilmente, pop, e pure per certi versi ben più transitorio, quasi come se i brani e la band stessa cambiassero tra una nota e l'altra per arrivare a un approdo definito che è Laughing Stock.
Di dischi così meravigliosamente mossi e in via di definizione me ne vengono in mente pochi. Uno è Station to Station.
"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."