Festival di Cannes
#602
Inviato 26 maggio 2013 - 18:21
Intanto posto la lista di tutti i film premiati:
http://www.ondacinem...i_kechiche.html
#603
Inviato 26 maggio 2013 - 19:06
#604
Inviato 27 maggio 2013 - 10:07
#605
Inviato 27 maggio 2013 - 10:09
#606
Inviato 27 maggio 2013 - 10:16
#607
Inviato 27 maggio 2013 - 10:23
ma a parte Sorrentino, quali film vedremo prima dell'estate?
Probabilmente solo Refn.
Ma la bella notizia è che Jia Zhangke e Hirokazu Kore-eda sono stati acquistati da nostri distributori. Non era mica così scontato...
#608
Inviato 27 maggio 2013 - 11:50
ma a parte Sorrentino, quali film vedremo prima dell'estate?
Probabilmente solo Refn.
L'unico che non andava distribuito.
#609
Inviato 20 giugno 2013 - 20:32
La camera magica di Kechiche fa palpitare questa Vie D'Adèle e sono emozioni, ma non mi ha conquistato. Complice qualche buco nella rappresentazione che mi ha disorientato. Poi ci sono moltissime scelte infelici che sfuggono dal realismo che abita la quasi totalità del film.
Bella sorpresa Salvo, la prima mezz'ora è di una bellezza impressionante, non che il resto sia da meno.
The Immigrant è uno strazio ...ma siccome voglio bene a Gray, lo farò sedimentare un po'.
François Ozon non ha mai scritto e diretto un brutto film, ma sto ancora aspettando il suo capolavoro. Marine Vacth, nelle sue quattro stagioni a suon di Françoise Hardy, è bellissima. Jeune et Jolie.
#610
Inviato 30 giugno 2013 - 14:59
A Touch of Sin di Jia Zhang-ke
http://www.ondacinem...ia_zhangke.html
Jeune et Jolie di Francois Ozon
http://www.ondacinem...eune_jolie.html
La vie d'Adèle di Abdellatif Kechiche
http://www.ondacinem...e_kechiche.html
Le passé di Ashgar Farhadi
http://www.ondacinem...se_farhadi.html
Like Father, Like Son di Hirokazu Koreeda
http://www.ondacinem...r_like_son.html
Nebraska di Alexander Payne
http://www.ondacinem...aska_payne.html
The Immigrant di James Gray
http://www.ondacinem..._immigrant.html
Un chateau en Italie di Valeria Bruni Tedeschi
http://www.ondacinem...eau_italie.html
#611
Inviato 17 aprile 2014 - 10:56
Spero si tratti della conferma di un talento raro.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#612
Inviato 20 aprile 2014 - 20:32
Intanto, per la prima volta dopo 18 anni, salta la panoramica milanese.
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#613
Inviato 20 aprile 2014 - 20:48
#614
Inviato 20 aprile 2014 - 20:51
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#615
Inviato 20 aprile 2014 - 21:30
#616
Inviato 21 aprile 2014 - 08:59
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#617
Inviato 30 aprile 2014 - 15:03
Nella nostra storia la famiglia di Gelsomina fa il miele, e siamo sicuri che sia un miele buonissimo, ma il loro laboratorio, il modo in cui lavorano è completamente illegale: le mura non sono disinfettabili, manca un tombino sifonato, il bagno con l’antibagno. E che dire poi della manodopera minorile? Insomma, quello che loro fanno è buono, ma se andiamo a vedere da vicino non rispettano nessuna legge e potremmo davvero sbatterli in prigione.
Una cosa simile accade anche nel nostro lavoro, e spesso i buoni film non possono rispettare tutte le leggi narrative e produttive. Certo, c’è il rischio che gli spettatori, un po’ come i NAS, ti facciano chiudere. Ma io credo che prima di pensare a quanto miele vendere, bisogna chiedersi se è buono, soprattutto se lo possiamo dare da mangiare ai nostri bambini.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#618
Inviato 14 maggio 2015 - 12:41
2015
già la proiezione di Garrone ha avuto reazioni interdette, io ci conto tanto su questo film
#619
Inviato 15 maggio 2015 - 15:00
Non scrivo quasi mai in sezione cinema (non sono un grande appassionato), ma ieri ho letto questo articolo che mi ha abbastanza colpito, quindi volevo sapere cosa ne pensate.
http://www.linkiesta...garrone-moretti
Gianni Canova: «Il cinema italiano è il migliore, ma siamo dei cialtroni»C'è un problema di alfabetizzazione, ci manca una vera e propria industria culturale e cinematografica, dice il critico, ma qualcosa sta cambiandoQuesta edizione del festival di Cannes, per l'Italia, è un'edizione speciale. Per la prima volta negli ultimi 20 anni, infatti, i film italiani in concorso saranno tre e di altissima qualità: Mia madre, di Nanni Moretti, Il racconto dei racconti, di Matteo Garrone e Youth, di Paolo Sorrentino. L'Italia si presenta dunque con il meglio del proprio arsenale, sia della nuova generazione — gli splendidi quarantenni Garrone e Sorrentino —, sia di quella precedente, dei maestri come Moretti. Per l'occasione abbiamo parlato con Gianni Canova, uno dei più autorevoli critici cinematografici italiani, giornalista, scrittore e preside della facoltà di Comunicazione, Relazioni Pubbliche e Pubblicità dello IULM di Milano.Professore, che cosa ne pensa di questa edizione del festival di Cannes?
Cannes è sempre stata una conventicola per addetti ai lavori, dove tutti gli anni tornano gli stessi. Io da questo punto di vista sono del parere che non si debba dare troppa importanza a questi appuntamenti, a non enfatizzarne troppo il valore, perché i festival ormai sono più passerelle che promuovono se stesse che strumenti al servizio della diffusione del gusto e dell'estetica del cinema. Tant'è che spesso sono dei ritrovi a cui partecipano sempre i soliti noti. Non c'è un film di Lars von Trier che non va a Cannes, come di Gus Van Sant o dei fratelli Dardenne, e potrei continuare. E poi ci sono altri grandi talenti che invece non vengono invitati agli oscar, che non vanno ai festival, come un Tim Burton, per esempio.
E degli italiani in concorso?
Quest'anno mi sembra veramente che l'Italia sia il paese che arriva con le proposte più forti, con tre film molto diversi tra di loro, uniti però dal fatto di non appiattirsi su una visione grezzamente realista del cinema. Sorrentino, Moretti e Garrone hanno capito che il cinema non può essere e non sarà mai uno specchio puro del mondo, il cinema è un dispositivo che crea forme, che le inventa, che produce vitamine cognitive, nutrimento per gli occhi e quindi anche per la mente e per il cuore. Questo, seppur, ripeto, in modi diversi, sia Sorrentino, sia Garrone, sia Moretti lo sanno e lo fanno, e per questo sono tra i candidati più interessanti.
Al di là di queste tre eccellenze del nostro cinema, quasi dei fuoriclasse, come sta il cinema italiano?
Il cinema italiano, a livello artistico, progettuale e creativo è il migliore del mondo. A livello produttivo e industriale andiamo invece meno bene perchè in passato siamo stati spesso un po' cialtroni, perché siamo dei cialtroni. Come talento creativo e visionario nessun'altra cinematografia può mettere sul piatto tre talenti come quelli che noi oggi portiamo a Cannes. e a questi vanno aggiunti anche grandi maestri ancora in attività, come Bellocchio e Bertolucci e i tanti altri registi di talento che abbiamo in Italia, per non parlare della nuova commedia italiana, con personaggi come Maccio Capatonda, che apprezzo molto.
Cosa ci manca a livello produttivo?
Noi non abbiamo ancora un'industria culturale degna di questo nome. In passato abbiamo spesso perseguito un'idea di cinema assistito, con produttori che non erano mossi da autentica passione, che non rischiavano, e che erano più abili nel fare la questua qua e là nel sottobosco politico romano che nel reperire e attivare investimenti privati a sostegno dell'industria del cinema e dello spettacolo. Il risultato è l'attuale oggetiva debolezza della nostra industria culturale. Il che per l'Italia è gravissimo: è come se il Texas fosse debole nell'industria petrolifera. Faccio solo un esempio, negli ultimi dieci anni l'Italia è agli ultimi posti nella produzione di film per bambini. I film per bambini, come sa chiunque si occupi in maniera minimamente professionale di questo settore sa che sono il genere che tira di più.Chiunque sia andato a vedere un cartone animato ultimamente si sarà reso benissimo conto del fatto che le sale, per quel genere di film, sono piene. I genitori vanno con i bambini al cinema. Negli ultimi dieci anni la Francia e la Germania hanno prodotto circa una cinquantina di film per bambini, l'Italia 11 se non ricordo male. Questo cosa vuol dire? Che da noi l'industria cinematografica non produce artefatti ludici e d'intrattenimento per il pubblico, ma insegue un po' troppo il narcisismo dell'autore, che mette al centro il proprio bisogno espressivo e non i bisogni del pubblico, o meglio, dei pubblici, che vanno creati. In questo senso secondo me in Italia siamo proprio indietro.
Garrone e Sorrentino hanno realizzato due film ambiziosi, dal respiro internazionale, in lingua inglese, coprodotti da produzioni estere. È una buona notizia?
Certo, è un tentativo finalmente maturo di una produzione alla altezza dei tempi, che non deve più guardare ai piccoli confini della piccola patria italiana, ma che può guardare al mondo. Hanno capito che bisogna giocare la partita fuori. In Italia ci sono 50 milioni di abitanti che sono sostanzialmente analfabeti. L'Italia è l'unico paese europeo che non prevede l'insegnamento di media e prodotti audiovisuali nelle scuole dell'obbligo. E questo si riflette — e lo si può verificare facilmente, io l'ho fatto mediante una ricerca universitaria — in una incompetenza sconcertante, in una reale e completa analfabetizzazione del pubblico. È per questo che quando Canale 5 manda in onda La grande bellezza, il grande pubblico non capisce e si perde. È chiaro, sono abituati a vedere da decenni prodotti pessimi, come le serie televisive italiane o come altri prodotti con strutture narrative banali ed elementari. E un prodotto come La grande bellezza per un pubblico del genere non è assolutamente decodificabile. E purtroppo non è nemmeno soltanto un discorso cinematografico, pensi a quei dati di qualche tempo fa, quella ricerca da cui emergeva che 4 italiani su 10 non sono in grado di capire un testo scritto con una sintassi non elementare. Come può un pubblico del genere capire La grande bellezza? E dico capire, non apprezzare o criticare, perché può anche non piacere, ma prima bisogna avere gli strumenti, come per leggere bisogna conoscere l'alfabeto. Le responsabilità di chi negli ultimi 20 anni ha gestito Rai e Mediaset, ma soprattutto Rai, da questo punto di vista sono enormi.
Perché in Italia la qualità dei prodotti per il grande pubblico è così bassa?
Veniamo da un trentennio in cui in Italia non c'è stato veramente un mercato. Per quanto riguarda la televisione, c'era un duopolio — Rai contro Mediaset — che erano sostanzialmente omologhi e quindi non avevano nessun bisogno di alzare la qualità delle proprie produzioni. Quando in un sistema del genere entra in gioco un terzo competitor, che non deve essere necessariamente più bravo degli altri due, succede che, per guadagnarsi un nuovo pubblico, il terzo arrivato alza immediatamente il livello, sia qualitativo che di produzione. Quindi spero che con l'ingresso nel campo da gioco di Sky gli altri due si decidano a muoversi per non perdere spettatori.
Questi prodotti potranno essere di aiuto per rialfabetizzare il pubblico italiano?
Per rialfabetizzare non saprei, è un discorso complicato. Certo è che serie come Gomorra e 1992 faranno bene al pubblico. Il problema è che c'è un grosso divario tra il pubblico medio e quello a cui questi prodotti sono diretti. È un divario gigantesco, perché questo tipo di prodotti richiedono allo spettatore la confidenza con linguaggi e strutture narrative molto diverse da quelli della serialità classica italiana, quella prodotta da Canale 5 o Raiuno per intenderci. Noi siamo indietro di secoli, e benché l'Unione Europea ci abbia più volte sanzionato e abbia richiamato molti governi italiani degli ultimi dieci anni per la nostra carenza scolastica nell'insegnamento di queste discipline, noi continuiamo a fare orecchie da mercante. Addirittura siamo ancora qui a domandarci se cambiare la Storia dell'arte, o del Latino.Un ultimo esempio: ho fatto recentemente una ricerca per l'università sulla riconoscibilità dei grandi film della storia cinema italiano tra gli studenti italiani ed europei. Ho preso 10 immagini da 10 film italiani storici — da La dolce vita a Rocco e i suoi fratelli — e li ho mostrati a studenti di fine liceo o inizio università, in Italia e nel resto dell'Unione Europea. Bene, i risultati sono sconcertanti, o forse no, date le premesse: per esempio la percentuale di riconoscimento de La dolce vita è più alta tra gli studenti croati e ungheresi che tra quelli italiani. E questo è un problema culturale immenso.
Qualcosa però si sta muovendo...
Sì, assolutamente, anche perché lo stato di cose attuale — a cominciare dal preoccupante analfabetismo iconico del pubblico — deriva in gran parte dalle scelte politico-culturali effettuate in passato. Il produttore più faccendiere che imprenditore culturale è una triste realtà della nostra storia recente, così come lo è l'idea di un cinema iperassistito anche se non meritevole, ma ora per fortuna qualcosa sta cambiando. Non saremmo a Cannes con tre film produttivamente così coraggiosi e innovativi se non ci fossero produttori capaci di ideare e concretizzare simili progetti. Insomma, dopo anni di palude, ci sono segni vigorosi di rilancio e di cambiamento. I film italiani a Cannes sono un esempio di operazioni anche produttivamente virtuose. e la notizia fresca fresca per cui Fox distribuirà il film di Sorrentino negli Usa conferma che anche da noi ci sono ormai produttori capaci di competere con orgoglio sul mercato mondiale.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#620
Inviato 16 maggio 2015 - 09:14
Canova è il cialtrone tra i cialtroni. Su duellanti ammise che aveva recensito the aviator senza vedere il film. Ovvio che alcune questioni sono condivisibili, soprattutto quelle che sottolineano l'assenza di un insegnamento nelle scuole. Da qui a celebrare la rinascita del cinema italiano (in dieci anni sarà rinato 20 volte) ce ne passa. Simpatico poi citare le tre superstar (madecché) e snobbare Minervini. Tutti sti produttori coraggiosi io non li vedo, Gianikian è andato in francia a farsi produrre l'ultimo film, Frammartino non potrebbe girare senza l'appoggio delle case di produzioni francesi, tedesche, svizzere (fesse loro a produrlo); Pietro Marcello è scomparso dopo due filmoni. Raoul Bova attore di punta della nostra industria, Ambra Angiolini impalmata a grande attrice, Ozpetek uno dei più grandi. Ma dove vogliamo andare.
#621
Inviato 16 maggio 2015 - 09:21
Non scrivo quasi mai in sezione cinema (non sono un grande appassionato), ma ieri ho letto questo articolo che mi ha abbastanza colpito, quindi volevo sapere cosa ne pensate.
http://www.linkiesta...garrone-moretti
Non c'è un film di Lars von Trier che non va a Cannes.
Aggiornatissimo, oltre tutto, visto che Von Trier a Cannes è considerato "persona non grata" dal 2011
#622 Guest_Pimlico Boys_*
Inviato 16 maggio 2015 - 10:28
Il cinema italiano, a livello artistico, progettuale e creativo è il migliore del mondo.
Magari fosse così, sarebbe un sogno...
#623
Inviato 16 maggio 2015 - 19:39
la rinascita del cinema italiano (in dieci anni sarà rinato 20 volte)
Il cinema italiano sta rinascendo ogni anno da almeno 25 anni, almeno dai tempi del cosidetto neo-neo-realisimo di fine 80 e primi anni 90. Ma è l'epoca in cui ho iniziato ad interessarmi di critica cinematografica, non escludo quindi che stesse rinascendo anche da prima. Probabile.
#624
Inviato 17 maggio 2015 - 01:05
Credo che stavolta sarà vero rinascimento, abbiamo Ceccherini sul red carpet.
#625
Inviato 17 maggio 2015 - 10:55
Ceccherini con Garrone, Megan Gale nel nuovo MAD MAX...ci fosse stata anche la Carrà avremmo avuto una reunion sulla Croisette del famigerato San Remo 2001
#626
Inviato 17 maggio 2015 - 10:58
la rinascita del cinema italiano (in dieci anni sarà rinato 20 volte)
Il cinema italiano sta rinascendo ogni anno da almeno 25 anni, almeno dai tempi del cosidetto neo-neo-realisimo di fine 80 e primi anni 90. Ma è l'epoca in cui ho iniziato ad interessarmi di critica cinematografica, non escludo quindi che stesse rinascendo anche da prima. Probabile.
il neo-neo-realismo è espressione che nasce dal gruppetto di semiotici, gente che non fa che decantare ogni giorno la morte del cinema.
Di solito tento a distinguere due tipi di critica ultimamente (ovviamente escludendo le detassis del caso) che fanno riferimento a due riviste: da una parte Segnocinema (vedi il gruppetto di semiotici di cui sopra), dall'altra il gruppo eterogeneo che si muove intorno a Filmcritica. Ovviamente qui si tratta di studiosi, non trovo una critica da quotidiano valevole. Anzi, non trovo una critica.
#627
Inviato 17 maggio 2015 - 11:03
Comunque, al di là di tutto, qualche segno di ripresa per me c'è davvero, ma purtroppo viene sommerso dall'ondata di commediacce e drammi finto-impegnati che escono ogni anno.
#628 Guest_Pimlico Boys_*
Inviato 17 maggio 2015 - 12:01
Complessivamente il cinema italiano anni 00 è stato superiore a quello degli anni 80 e 90, che ha sfornato solo Moretti, Avati, Nichetti, Martone, Maresco, Amelio (overrated IMHO), più le ultimi zampate dell'immenso Ferreri.
A partire dal 2000 c'è stata la resurrezione di Olmi e Bellocchio, la seconda giovinezza di Moretti, il primo Sorrentino (che non era affatto da buttare), Garrone, Crialese, Diritti, Marcello; l'affermazione di autori in giro dallo scorso secolo, che hanno trovato la maturità espressiva (Benvenuti, Corsicato, il compianto corso Salani) o il film della vita (Salvatores, Giordana).
Inutile sperare in una produzione media di alto livello, come nei primi anni 60, perchè non l'avremo mai più. Bisogna solo contare gli exploit, sperando siano tanti. Mi rode il culo* che la Francia, l'unico Paese europeo che storicamente può contendere il primato dell'Italia a livello di importanza della produzione cinematografica, negli ultimi 15 anni ci abbia distaccato (dopo che i primi 100 anni di cinema si erano conclusi in sostanziale pareggio).
Andando forse un po' off-topic, quanto al discorso del neorealismo, si tratta di un termine un po' equivocato. "Neorealismo" non significa solo riprese in esterni, idiomi dialettali e attori dilettanti, ma tutto un concetto (e una prassi) di allentamento dei tempi narrativi, di violazione delle tradizionali regole drammaturgiche, di commistione dei toni etc...In questo senso un Rossellini fa scuola ancora oggi, in tutto il mondo. Il problema è che tutte le volte che il cinema italiano ha ritrovato una certa attenzione a tematiche sociali, la critica ha parlato di rinascita del neorealismo, a torto. "Accattone", "Rocco" e il "Posto", 3 grandi film italiani dei primi anni 60, salutati come neo-neorealisti, erano in realtà altra cosa: il primo ispirato a Bunuel e a varia arte pittorica, il il secondo al melò e alla tragedia greca, il terzo alla nouvelle vague francese.
* non è vero, sono un fan di Ozon e Kechice e altri.
#629
Inviato 17 maggio 2015 - 12:48
la rinascita del cinema italiano (in dieci anni sarà rinato 20 volte)
Il cinema italiano sta rinascendo ogni anno da almeno 25 anni, almeno dai tempi del cosidetto neo-neo-realisimo di fine 80 e primi anni 90. Ma è l'epoca in cui ho iniziato ad interessarmi di critica cinematografica, non escludo quindi che stesse rinascendo anche da prima. Probabile.
il neo-neo-realismo è espressione che nasce dal gruppetto di semiotici, gente che non fa che decantare ogni giorno la morte del cinema.
Di solito tento a distinguere due tipi di critica ultimamente (ovviamente escludendo le detassis del caso) che fanno riferimento a due riviste: da una parte Segnocinema (vedi il gruppetto di semiotici di cui sopra), dall'altra il gruppo eterogeneo che si muove intorno a Filmcritica. Ovviamente qui si tratta di studiosi, non trovo una critica da quotidiano valevole. Anzi, non trovo una critica.
non ci metti anche il più vario Cineforum? comunque sottoscrivo il tuo commento su Canova, uno anche bravo, ma totalmente asservito alle conventicole che si permette pure di schernire
#630
Inviato 18 maggio 2015 - 06:01
Certo non si sobbarca da solo nessuna rinascita, ma mille volte meglio chi osa e riesce a fare qualcosa di radicalmente nuovo rischiando la gogna che moretti che rifa' moretti o sorrentino che (solo nella sua testa) cerca di rifare fellini.
#631
Inviato 20 maggio 2015 - 12:15
http://www.repubblic...71/?ref=HRERO-1
Youth, fischi ed applausi: insomma La montagna magica (Scalfari, si aggiorni!) 2.0
#632
Inviato 20 maggio 2015 - 13:42
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#633
Inviato 23 maggio 2015 - 20:42
A 'sto punto la palma al miglior attore a Depardieu sarebbe bellissima.
#634
Inviato 24 maggio 2015 - 19:18
il primo Sorrentino (che non era affatto da buttare)
Il primo Sorrentino è di gran lunga quello migliore, perché devi buttarlo?
Suspence + sorprese a livelli di una finale sanremese: Palma d'oro a Jacques Audiard, Grand prix speciale della giuria all'ungherese Saul fia, miglior regia al taiwanese Hou Hsiao-hsien e miglior attore a un logorroico\commosso Vincent Lindon.
Saluti da 新北市.
#635
Inviato 25 maggio 2015 - 08:36
ma vi chiedo: ha senso di buttarla nello sconforto totale come stanno facendo i giornali italiani? mi pare che i film italiani il buon risultato l'abbiano comunque ottenuto, poi si sa che le dinamiche di festival sono molteplici
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#636
Inviato 25 maggio 2015 - 08:49
eh, ma sono coprodotti da Raicinema...
#637
Inviato 25 maggio 2015 - 10:06
ma vi chiedo: ha senso di buttarla nello sconforto totale come stanno facendo i giornali italiani? mi pare che i film italiani il buon risultato l'abbiano comunque ottenuto, poi si sa che le dinamiche di festival sono molteplici
Dipende. In principio la compagine italiana era molto pompata insieme ai film orientali, quella francese aveva fatto schifo a tutti (a parte audiard). Quindi ci sta un minimo di delusione ma i giornali si divertono a fare queste gare nazionalistiche quindi ci sguazzano allegramente enfatizzando i toni. Da fuori ho l'impressione di un festival in calando, che relega nelle sezioni collaterali Weeresethakul, Mendoza, Gomes, Bartas, e mette in concorso Maiween e altri francesi insipidi. Speriamo che Venezia non faccia gli stessi errori.
Tra i vincitori mi incuriosisce Saul fia di Nemes (assistente di Bela Tarr) che ha vinto il Grand prix della giuria.
#638
Inviato 21 marzo 2016 - 14:45
#639
Inviato 21 marzo 2016 - 14:47
wow, bella locandina
#640
Inviato 21 marzo 2016 - 15:39
Sbaglio o è Casa Malaparte?
#641
Inviato 21 marzo 2016 - 16:29
Tipo ispirato da Le Mépris di Godard...
#643
Inviato 21 marzo 2016 - 16:42
sì, da "Le mepris" di Godard
edit: mi si era impallata la connessione e non mi sono accorto che nel frattempo sono fioccate le risposte
#644
Inviato 14 aprile 2016 - 13:50
Non sembra male la prossima edizione: Jarmush, Park-chan Wook, Paul Verhoeven (!), Sean Penn e Winding Refn in concorso.
Ovviamente ci sono anche i soliti habitués Almodovar, Dardenne, Loach ecc.
#645
Inviato 14 aprile 2016 - 14:09
Anche Jeff Nichols da tenere d'occhio.
Fuori concorso oltre a Allen e Spielberg, parecchio stuzzicante anche THE NICE GUYS di Shane Black.
#646
Inviato 14 aprile 2016 - 14:55
segnalo anche Mungiu, Dolan, Alain Guiraudie (quello de "Lo sconosciuto del lago")
e questa immagine da neon demon
#647
Inviato 14 aprile 2016 - 15:00
E da ben cinque giorni "pensare troppo" a Elle Fanning non è neanche più illegale.
#648
Inviato 14 aprile 2016 - 15:15
Su tutti io direi Bruno Dumont, dopo Ptit Quinquin voglio capire meglio. Avrà fatto quella meraviglia così per una casualità, oppure ci ha preso gusto?
Direi ottimo insieme di nomi.
Saranno contenti anche i segaioli che ci son pure gli Albert Serra del caso.
#649
Inviato 14 aprile 2016 - 15:51
L'ULTIMA SPIAGGIA di Thanos Anastopoulos & Davide Del Degan
Questo è girato a Trieste, e parla dell'ultimo stabilimento balneare con spiagge divise per uomini e donne
#650
Inviato 14 aprile 2016 - 16:10
L'ULTIMA SPIAGGIA di Thanos Anastopoulos & Davide Del Degan
Questo è girato a Trieste, e parla dell'ultimo stabilimento balneare con spiagge divise per uomini e donne
Speriamo di vedere Simon sdraiato a Barcola sul grande schermo
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