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Playlist of the week (dal 23 febbraio al 2 marzo 2007)


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105 replies to this topic

#101 gigirictus

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Inviato 04 marzo 2007 - 14:36

Non sarà mica lo stesso di Concept 1 - 96:VR ?
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rym |


#102 Brainiac's Son

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Inviato 04 marzo 2007 - 14:46

Sì, ma quello è un disco di "remix". Lo metto virgolettato perché in effetti è una roba un po' particolare. Le modalità e i mezzi con cui dovrebbero essere stati realizzati però, se non sbaglio, non dovrebbero essere troppo dissimili da quelli di "Klick", che si distingue però per il suo minimalismo, espresso soprattutto dall'unica fonte sonora che lo ha generato...
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#103 gigirictus

    ï͂͑̉͆ͧͮͩ̓ͧ̒͒̉̎̂̊͆͑͐̊̓̊̅ͭ͗̐̄̏̾̄͊

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Inviato 04 marzo 2007 - 14:53

Dio ce ne scampi
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rym |


#104 Brainiac's Son

    mainstream Star

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Inviato 04 marzo 2007 - 16:22

Ma anche no!
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#105 wago

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Inviato 04 marzo 2007 - 17:17

Equipe 84: Io ho in mente te (1966) 6,5
Disco piacevole, con alcune ottime canzoni che mostrano che l'Italia gia' all'epoca del beat non era indietro rispetto ai paesi anglosassoni. "Alti nel cielo" ha uno di quei assolazzi free/raga alla "Eight Miles High", anche se da questo punto di vista il successivo "Stereoequipe" è parecchi passi oltre. Qualche ingenuita' qua e la', ma c'e' chi le apprezza. Fa sorridere la versione italiana di "Bang Bang", che anche la mia generazione conosce per via di "Kill Bill".

Fabrizio De André: Volume III (1968) 7
Fabrizio De André: Volume 8 (1975) 6,5
Prosegue l'opera di riascolto sistematico degli album di De André. E' uno dei miei artisti preferiti ma mi rendo conto che trovo molti suoi arrangiamenti troppo pesanti. Questo in particolare per "Volume 8", che contiene brani eccezionali ma mi risulta di difficile digestione.

Franti: Non Classificato (raccolta, 1987) 8,5
Non li avevo mai sentiti nominare ma son bastati due brani per folgorarmi. vedi thread

Pelican: City of Echoes (2007) 8
Ancora non e' uscito e gia' ho letto fregnacce di ogni sorta sul nuovo disco dei Pelican. "Confuso, registrato in fretta e furia, non aggiunge nulla". Balle. Potrebbe essere il loro disco migliore. Dire che e' solo una copia dei precedenti lavori e' pura follia, o indice di incipiente sordita': un disco cosi' metal i pellicani non l'avevano ancora fatto (tolto il demo iniziale). Ma nemmeno un disco cosi' post, e forse per una volta il termine "post-metal" non e' fuori luogo. Perche' il precedente disco era schifosamente vicino agli Explosions in the Skies, ma il motivo e' che timbri e strutture venivano riprese pari pari. Con "City of Echoes" i Pelican creano la definitiva "via metallica al post", senza abbandonare il genere e senza rinnegarne l'estetica: i riffoni tamarri ci sono tutti (talvolta sembra di sentire i Mastodon un'ottava sotto), c'e' la batteria forsennata, ci sono i ghirigori iper-accelerati (strano, per un gruppo doom) ma il paesaggismo e' lo stesso del migliore soft/loud. Per il momento, disco dell'anno.

Blast: Altrastrata (2003) 7,5
Uno dei dischi avant-prog piu' celebrati del nuovo millennio, che finalmente riesco a sentire dopo un anno di permanenza nella "wishlist" di slsk. E' senza dubbio un lavoro di difficile assimilazione, che colpisce e cattura fin dal primo ascolto ma ancora adesso non mi si e' "districato" appieno. Chitarra, basso, batteria e fiati vari si incasinano in un'oretta scarsa delle piu' silenziose che abbia sentito. Silenziose si fa per dire, perche' raramente si sentono meno di due strumenti. Eppure questo modo di suonare pieno di pause e momenti di riflessione, col ritmo spesso sostituito da rumoricchi granulari e frasi sconnesse fa assomigliare il tutto a una struttura leggerissima di legno piegato. La tensione continua a salire e scendere, e quando meno ce lo si aspetta scattano esplosioni ritmiche infuriatissime. Credo che col tempo lo apprezzero' di piu'.

Hala Strana: Fielding (2003) 7,5
Disco in spirito molto piu' "polveroso" del successivo (e stupendo) omonimo, sostanzialmente si tratta di un insieme di "field recording" veri o presunti di folk est-europeo iper-dilatato. Come se i GYBE! si fossero ritirati in Ungheria  e avessero ascoltato un po' troppo psych-folk. Il successivo lavoro mi sembra piu' a fuoco, in ogni caso trattasi di musica bellissima e suggestiva.

Blowzabella: Bobbityshooty (1984) 7
Loro invece sono uno dei piu' apprezzati gruppi di folk celtico degli ultimi vent'anni. Un organico sterminato (in questo disco suonano due cornamuse, una ghironda, archi di vario genere, due sax e un corno di bassetto) che crea un autentico "muro del suono" interamente acustico. Ho preferito "A Richer Dust", che presenta maggiore dinamica ed e' arricchito da brani cantati, ma questo resta comunque un'ottima rielaborazione della musica tradizionale inglese: personale, intrigante, di gusto e lontano anni luce da tante porcate simil-new-age che infestano un'eredita' storica invidiabile.

Pienza Ethnorkestra: Indiens d'Europe (2006) 7,5
Mi sto interessando alle danze tradizionali bulgare, e tra mille ricerche mi e' saltato fuori questo disco. Si tratta di un lavoro dal vivo di una formazione francese composta da un chitarrista dei Magma (qui pero' al basso), un batterista e un suonatore di ghironda (non so se sia lo stesso gia' apprezzato negli Zaar). Il trio suona danze bulgare come le potrebbero suonare i Ruins: ipercinetici, indiavolati, i pezzi sono qualcosa di terribilmente esaltante, con la ghironda talvolta effettata a dare un suono del tutto inaudito e alcuni dei tempi piu' intricati che si possano immaginare (eppure cosi' fisici e irresistibili!).

Song of the Crooked Dance: Early Bulgarian Traditional Music, 1927-42 (raccolta, 1998)
Columbia Anthology of Bulgarian Folk Music (raccolta,?)
Queste sono le prime due cose su cui son riuscito a mettere le mani. Un po' deludenti rispetto a quanto pescato su Youtube, a dire il vero. Sara' che la prima e' una raccolta di field recording d'antan, e dunque e' gran poco "turistica". La seconda a dire il vero manco so che sia, l'ho trovata su slsk ma non ce n'e' traccia sull'http. Entrambe esplorano vari ambiti della tradizione bulgara, dalla musica da ballo (quella che mi interessava) alle celebri polifonie vocali. Penso comunque che possano esserci antologie migliori, magari focalizzate su settori piu' specifici. A me interessano in particolare le danze caratterizzate da metri irregolari e ultra-composti, se qualcuno conosce qualcosa non si tiri indietro.
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#106 Farzan

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Inviato 04 marzo 2007 - 17:22



Pelican: City of Echoes (2007) 8
Ancora non e' uscito e gia' ho letto fregnacce di ogni sorta sul nuovo disco dei Pelican. "Confuso, registrato in fretta e furia, non aggiunge nulla". Balle.


Ancora non è uscito e te già ne decanti la bellezza! :P

comunque a me è sembrato pesante, troppo pesante!
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