Oh che bello ora anche le boutade filosofeggianti. Non so se nella vita comune ci si faccia fesso qualcuno, direi che però in questa sede non attacca:
sì, ma la complessità dell'analisi deve essere proporzionata alla complessità dell'oggetto, altrimenti si ricade in uno dei più frequenti errori dialettici della critica contemporanea, la sovrainterpetazione (che a me neppure dispiace come esercizio di stile, ma di certo non ha nulla a che fare col merito)
La complessità dell'oggetto come la si determina? La si appercepisce per via diretta, è una qualità immediata che non richiede alcun tipo di analisi o ragionamento? Insomma, thom dice merda e merda quindi è, statece, non chiedete motivazioni e non azzardatevi a elaborare sul tema?
Mi può andare bene, come approccio, se la pretesa è privata e non quella di indicare agli altri cosa dovrebbero apprezzare, o in questo caso quali contenuti il sito dovrebbe o non dovrebbe proporre in una sua rubrica basata - guarda un po' - sulle analisi storiche e l'articolazione di prospettive attorno ai dischi oggetto d'esame.
Presentata com'è, invece, risulta davvero soltanto un modo per mascherare il proprio più che legittimo disinteresse al confronto (su un disco che non piace ci sta) con una supponente parvenza di obiettività, un ipse dixit egocentrico in cui "ipse" è la persona stessa che sta pontificando, sganciando i suoi giudizi apodittici con un tono da "se siete pronti per l'illuminazione bene, se no mi spiace per voi".
Imponendomi di tener fede alla raccomandazione di thom comunque taglierò qua il discorso, il suo non mi sembra un pensiero sufficientemente complesso da meritare ulteriori opere demolitorie.
Giungendo invece a Tana con cui, noto dalla cronologia, avevo già avuto una simile discussione qualche mese fa (allora si parlava di Taylor Swift e anche allora si dibatteva sul senso di considerarla "merda tout-court" senza nemmeno doverne analizzare qualche aspetto):
2) io dico: si poteva miliarizzare Dookie perchè aveva un senso nel contesto pop-punk californiano anni novanta. Se mi scrivi la pietra dei Blink ti faccio un applauso. Ma American Idiot in quale contesto musica ci può stare? forse...[/size]
3)
In più c'erano la rinnovata estetica di cui sopra, che avvicinava la band all'emo-core da classifica tanto in sviluppo proprio in quegli anni (Fall Out Boy, My Chemical Romance, Paramore, Thirty Seconds To Mars, Taking Back Sunday, Panic! At The Disco), facendone un vero e proprio punto di riferimento per la scena.
ho letto Fall Out Boy e mi son fermato. Ma intendi questa per scena sotto-culturale? Con un massimo sforzo posso anche venirti incontro, e dire che questo "emo-pop" effettivamente è riuscito a creare tante sottoculture nazionali (ma di nuovo, si merita l'appellativo? è un big topic non da affrontare qua) ma mi pare apprezzabile solo in formato canzonette pop, Dance Dance va benissimo giusto come pezzo spensierato da ballare tra i 11 e i 15 anni, quando però il tono si fa più serio si cade sempre nel ridicolo.
In primo luogo: "American Idiot" lo si può analizzare nello stesso identico contesto che citi sopra, del quale rappresenta un frutto particolarmente ambizioso e maturo. Lo si può anche analizzare nel quadro più generale del rock mainstream di inizio millennio, di quello del rock diventato "classico" - quello di nomi intergenerazionali come Queen, Led Zeppelin, U2, del filone delle opere rock, e volendo anche dell'emo-pop che proprio in quegli anni si rifaceva anche al pop-punk californiano e avrebbe almeno con alcuni suoi esponenti anche preso ispirazione dallo stesso "American Idiot". Insomma non mi pare proprio che manchino contesti in cui collocarlo, e mi pare che la Pietra faccia uno sforzo di metterlo in relazione con ciascuno di questi.
Che l'emo-pop ti faccia pietà ci sta, e a dirla tutta non è manco fra i miei generi preferiti, ma questo non altera di una briciola la rilevanza del fenomeno, fra gli ultimi in campo rock ad acquisire una dimensione sottoculturale. Non mi sembra, d'altra parte, che fra i requisiti di significatività per un fenomeno culturale vi sia il fatto che piaccia a Tana o a chichessia. A me i preraffaelliti fanno fottere e mi han sempre fatto l'effetto di roba buona giusto per copertine di romanzi di serie B, ma non mi sognerei di far passare questo come giudizio critico motivato e men che meno di pretendere che siano derubricati dalle scuole artistiche degne di interesse dell'Ottocento europeo. Non andrei a vedere una mostra su di loro (o magari sì, dipende dall'apparato critico che la accompagna), ma non mi incazzerei certamente se ve ne fosse una nel museo accanto a casa mia.
Il fatto che di ogni pezzo si possa scrivere in modo analitico non dovrebbe dimostrare che "allora uno vale l'altro", ma che visto che è possibile per ciascuno pure tu puoi sforzarti di farlo un minimo: è la condizione necessaria per poter discutere anche quando non si è già d'accordo sul giudizio finale. Sai com'è: si mettono giù dei fatti, si fanno osservazioni sui diversi elementi e su come si combinano, e poi si può concordare oppure continuare a divergere sulle singole affermazioni e su come queste portino o meno alle conclusioni. Capisco che tu possa essere un'animo più poetico ma se ci si vuole confrontare è necessario articolare i propri punti di vista e non limitarsi a emettere sentenze inappellabili.
Penso tu sappia che "Non-Alignment Pact" è uno dei pezzi che odio di più in assoluto: non ho tuttavia alcunché da ribattere sulla descrizione che hai incollato (casomai giusto il fatto che sia poco specifica riguardo al "battito cardiaco scomposto", a cosa renda ogni accordo "un colpo di scena" e a come i sintetizzatori ottengano il suono sibilante "come un serpente elettrico"). Né d'altra parte obietterei che il disco non meriti di stare nella lista delle pietre miliari: mi sembra che l'articolo faccia capire a sufficienza per quale ragione, a giudizio di chi scrive, il disco abbia rilevanza.
ma io sento solo una grande ondata di merda, un cantato terribile da soap-opera o addirittura peggio. Alla fine forse dobbiamo solo accettare di aver gusti diversi eh, ma qua torniamo all'ultimo punto
La prima frase non ha alcun contenuto tangibile, la seconda sembra averlo ma... Che diamine sarebbe un cantato da soap-opera? Da quando nelle soap-opera si canta? 
Non è affatto questione di gusti (in questo caso, almeno), è questione di indicare elementi che siano effettivamente presenti dentro a un brano, o almeno sensazioni che siano comprensibili anche a chi non le prova direttamente. La cadenza plagale minore c'è, l'elemento languido e dolente che le si associa credo sia intuibile anche da chi a quel verso lega solo fastidio; le cose che dici tu invece non si capisce nemmeno cosa siano.
la purezza delle pietre! (non c'entra la commercialità) Io non sono un redattore ma m'immagino così la scelta delle pietre: redattore A propone una pietra, se una maggioranza (di che tipo? relativa? qualificata? assoluta? non so, sicuramente non unanime) l'accetta la proposta diventa effettivamente una pietra, che è una specie di attestato di grande album, grande vanto del sito di OR. Ora, a me semplicemente mi vien difficile da immaginare che la maggioranza dei redattori abbia accettato di pietrificare American Idiot. Nunziata non ha minacciato di darsi fuoco? mai possibile?
Non c'è nessuna votazione, da che mondo è mondo Ondarock non è una democrazia. Decide il direttore. Il meccanismo è: chiunque può proporre, chiunque può partecipare alla discussione; quando il direttore ritiene di avere elementi sufficienti per una decisione fa sapere cosa ha scelto. Praticamente in nessun caso a pronunciarsi è la maggior parte dei redattori, ma rispetto a un tempo i dibattiti sono ora spesso decisamente più articolati di un tempo.
Nunziata partecipa poco alla redazione e raramente interviene sulle proposte di pietra altrui. Se però assumi che debba essere Nunziata il legittimo guardiano della "purezza" delle Pietre stai di fatto proponendo una chiusura della rubrica...