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Ex Libris - The New York Public Library (Wiseman, 2018)


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6 replies to this topic

#1 Conato

    Roadie

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Inviato 25 aprile 2018 - 12:55

Dal maestro del documentario Frederick Wiseman, un inedito sguardo dietro le quinte della New York Public Library, una delle più grandi istituzioni culturali del mondo, luogo di accoglienza, scambio culturale e apprendimento. Con 92 divisioni sparse per Manhattan, il Bronx e Staten Island, la Biblioteca pubblica di New York ambisce a essere una risorsa per tutti gli abitanti di questa città sfaccettata e cosmopolita e semplifica il credo profondamente americano del diritto individuale di sapere e di essere informato. Con le sue attività, la Biblioteca giorno dopo giorno stimola l’apprendimento, promuove la conoscenza e rafforza il senso di inclusione e di comunità. Nell’America di Trump, è probabilmente non solo l’istituzione più democratica, ma anche quella ideologicamente più importante. Il suo messaggio, oggi quanto mai attuale, è chiaro e potente: qui dietro, chiunque è il benvenuto.

 

ex_libris_locandina.jpg

 

http://www.ondacinem...ic-library.html


  • 0
Ogni uomo nella culla
succia e sbava il suo dito
ogni uomo seppellito
è il cane del suo nulla

#2 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 25 aprile 2018 - 13:05

Solito grandissimo Wiseman che, tramite il film-documentario, radiografa le istituzioni raccontandone dall'interno il funzionamento. In questo caso, l'analisi della biblioteca diventa una riflessione sull'importanza della cultura come collante sociale, baluardo contro l'emarginazione e il razzismo e, al contempo, è una bellissima fotografia di New York.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#3 selva

    mainstream Star

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Inviato 25 aprile 2018 - 13:34

D'altronde cos'è il cinema di Wiseman se non una immensa biblioteca?

Autore gigantesco che ha attraversato l'America (e un pizzico l'Europa) in lungo e in largo. Con lui siamo stati nei manicomi, nelle high schools, a Berkley, a Jackson Heights, nella National Gallery, negli ospedali, nelle strade delle metropoli e delle periferie. Abbiamo visto l'addestramento delle forze armate, la povera gente strangolata dalla burocrazia, le liti coniugali, i tribunali e la polizia. E non si tratta solo di piazzare una macchina da presa e osservare cosa succede, dietro c'è sempre un'idea, la ricerca di un sapere, un fare il punto della situazione certo, ma rimesso in discussione attraverso la critica dello sguardo. 

 

In questo ultimo viaggio nella biblioteca pubblica newyorchese è magnifico, tra le molte cose, l'accostamento di due cellule (piazzate nel prefinale): il meeting dei manager in giacca e cravatta contro la difficoltà della sede nel quartiere di Harlem. E lui sta lì, dietro la camera ad ascoltare e inquadrare, per poi in sede di montaggio compiere una scelta. Gli si vuole molto bene.

 

norton_frederick-wiseman_2015_by-erik-ma


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#4 Conato

    Roadie

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  • 773 Messaggi:

Inviato 25 aprile 2018 - 13:35

Da vedere in coppia con "The post", per capire cosa sia e cosa debba essere la democrazia, quanto siano importanti il dialogo e la parola nelle istituzioni e nella vita quotidiana; e per capire, soprattutto, cosa voglia dire credere nel metodo, nello sguardo, nel come e non solo nel cosa. Che poi è l'essenza stessa del dibattito, della dialettica, della critica e della democrazia: riconoscere che ogni opinione è importante, basta che sia esposta con la giusta intelligenza e sensibilità (per le cose e per le persone).


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#5 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 29 aprile 2018 - 12:53

Un possibile percorso di lettura (ehm) è quello degli speech principali, di livello più teorico.

 

Il primo è quello di Elvis Costello. Viene citata (come persona che ha fatto "un danno imperdonabile") la tatcher. Tra i capisaldi del pensiero tatcheriano c'è lo slogan "there is no such thing as society"). Questo film, ma forse tutta l'opera di Wiseman, sono invece volti a mostrare cosa è la società, l'insieme delle interazioni collettive che da' luogo alla società.

 

Il secondo è quello di Khalil Gibran (non lo scrittore, il direttore del ramo black della NYPL). Lui dice che le biblioteche servono a tener memoria dei troublemakers perché i giovani diventino a loro volta troublemakers. Però lo dice di fronte ai finanziatori privati, tendenzialmente vecchie bianche ingioiellate. E' ipocrisia? Lo sembra quando vediamo (in una scena SUCCESSIVA) i lavoratori del catering trattati come merde mentre preparano uno di questi eventi per i filantropi. Non lo sembra quando vediamo Coates, o il seminario sulle relazioni tra capitalismo e schiavismo, o sui movimenti antischiavista dei chierici islamici. La verità è complessa.

 

Il terzo è quello di Patti Smith. Vuole fare una biografia vera, ma la realtà è fatta "di sogni, di misinterpretations, di ricordi". Questa scena si raccorda alla doppia interpretazione della lettura dei sordi. La biblioteca come luogo dove non si offre solo il materiale, ma anche le chiavi interpretative per i vari strati della realtà.

 

Il quarto è quello di Coates. Vuole forse Wiseman fare un documentario sulla questione razziale dentro al documentario sulla biblioteca, visto il numero abnorme di spezzoni che vi fanno riferimento? No. Vuole dimostrare che le biblioteche sono lo specchio dell'evoluzione della società. Nella società di Black Lives Matter, questi sono i seminari e i dibattiti.

 

Il quinto è quello finale (non so chi sia il tizio), in cui viene citato Levi, la chiave a stella, in cui lo scrittore invita a non fermarsi all'oggetto, ma ad indagare il processo, quindi il documentario riflette su se stesso e si chiude in modo sublime.

 

Film eccezionale.


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apri apri, apri tutto!

#6 Guest_runciter_*

  • Guests

Inviato 29 aprile 2018 - 13:26

da come ne scrivete sono contento di non averlo visto, per cui magari lo guardo

 

sperando di non farlo, perché se è fondato il mio sentore uno dovrebbe andare ar gabbi


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#7 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 25 ottobre 2020 - 18:22

Che meraviglia assoluta che è questo film qui.

Wiseman è un faro del cinema documentario, anche a ottanta, novanta anni.

 

È su PrimeVideo. Recuperatelo!


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