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Detroit (Bigelow, 2017)


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5 replies to this topic

#1 Conato

    Roadie

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Inviato 25 novembre 2017 - 14:30

La storia è ispirata alle sanguinose rivolte che sconvolsero Detroit nel 1967. Tra le strade della città si consumò un vero e proprio massacro ad opera della polizia, in cui persero la vita tre afroamericani e centinaia di persone restarono gravemente ferite. La rivolta successiva portò a disordini senza precedenti costringendo così ad una presa di coscienza su quanto accaduto durante quell’ignobile giorno di cinquant’anni fa. Il nuovo film della regista Premio Oscar® Kathryn Bigelow (Point Break, Strange Days, The Hurt Locker, Zero Dark Thirty) trascina lo spettatore in uno degli episodi più sanguinosi della moderna storia americana che però riporta a un presente quantomai attuale.

 

detroit-loc.jpg

 

http://www.ondacinem...it-bigelow.html


  • 1
Ogni uomo nella culla
succia e sbava il suo dito
ogni uomo seppellito
è il cane del suo nulla

#2 simon

    Scaruffiano

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Inviato 26 novembre 2017 - 17:43

La storia è ispirata alle sanguinose rivolte che sconvolsero Detroit nel 1967. Tra le strade della città si consumò un vero e proprio massacro ad opera della polizia, in cui persero la vita tre afroamericani e centinaia di persone restarono gravemente ferite. La rivolta successiva portò a disordini senza precedenti costringendo così ad una presa di coscienza su quanto accaduto durante quell’ignobile giorno di cinquant’anni fa. Il nuovo film della regista Premio Oscar® Kathryn Bigelow (Point Break, Strange Days, The Hurt Locker, Zero Dark Thirty) trascina lo spettatore in uno degli episodi più sanguinosi della moderna storia americana che però riporta a un presente quantomai attuale.

 

detroit-loc.jpg

 

http://www.ondacinem...it-bigelow.html

 

 

lo sto cercando... sento che è un capolavoro. ti farò sapere.


  • 0

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#3 Sandor

    Enciclopedista

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  • LocationVersilia

Inviato 29 dicembre 2017 - 09:59

Film meraviglioso ,potente e coinvolgente al massimo.

Bellissima la prima parte in stile documentarista ,non so se Bigelow ha usato materiale d'epoca ma comunque mi ha confermato che sia 

una spanna sopra tutti in questi anni.

Mi sembra sia passato un pò sotto tono da noi ,negli Usa come è stato preso?


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#4 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 29 dicembre 2017 - 11:54

Mi sembra sia passato un pò sotto tono da noi ,negli Usa come è stato preso?


buon consenso critico, ma non pervenuto al box office. diciamo che l'exploit di zero dark thirty resta più unico che raro nella carriera della bigelow

il punto di questo film , almeno secondo me in una riflessione estemporanea senza averlo visto, è che:

1) questo tipo di film non ha più granché mercato - in più il cinema della bigelow se ne frega abbastanza di un qualsiasi appeal commerciale - se non è adeguatamente pompato dai media ... che mi porta al punto 2

2) mi ha dato sin da subito l'idea di un film fuori tempo massimo, doveva uscire un anno fa e chiudere così la sua trilogia sotto i due mandati di obama
  • 0

#5 gwoemul

    GwoemulGPT

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Inviato 29 dicembre 2017 - 12:37

Premesso che preferisco la prima fase della carriera della Bigelow, mi ha lasciato abbastanza tiepido e mi pare un passetto indietro. Un po' troppo scontata (e manichea) l'impostazione di denuncia del film, Hurt Locker e Zero Dark Thirty sono film ben più stratificati e anche scorretti. Poi il mestiere della Bigelow comunque c'è tutto, il film si guarda con piacere ed ha una bella tensione però a questo punto avrei preferito avere più action.
  • 0

#6 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
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Inviato 29 dicembre 2017 - 15:27

Premesso che preferisco la prima fase della carriera della Bigelow, questo Detroit mi ha lasciato abbastanza tiepido e mi pare un passetto indietro. Un po' troppo scontata (e manichea) l'impostazione di denuncia del film, Hurt Locker e Zero Dark Thirty sono film ben più stratificati e anche scorretti. Poi il mestiere della Bigelow comunque c'è tutto, il film si guarda con piacere ed ha una bella tensione però a questo punto avrei preferito avere più action.

 

concordo. lo stile di questa sorta di "trilogia" della Bigelow è ormai riconoscibilissimo e nemmeno sorprende più: funziona nell'immersione nei riot montati freneticamente con piglio da docu-dramma; però, l'inquadrare schematicamente buoni/cattivi senza sfumature alla fine non aiuta. è facile l'identificazione, facile il giudizio, facile tutto. la parte centrale mi ha addirittura ricordato "Diaz" di Vicari (che poi scadeva nella retorica), ma l'uso dello spazio claustrofobico, della violenza delle forze degli ordini su vittime inermi me l'ha ricordato. buon film ma i precedenti sono nettamente superiori.


  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"




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