Va beh, dopo il domandone di Pitchfork e le varie risposte all'unisono, a partire da Reynolds, questa storia del disco elettronico del secolo è ormai sulla bocca di tutti. E' soprattutto l'hype di quelli che non c'erano, e che oggi fanno gli scemi hipster trend setter interessati sui social per darsi un tono accendendo solo la questione. Per quanto sia risaputa la mia venerazione per Bevan e per l'album in questione, trovo tutto questo interrogarsi solo pura provocazione, tesa in realtà a osannare e "promuovere" un lavoro clamoroso a dieci anni dalla sua uscita; un'opera unica che ha comunque definito, per i motivi talvolta più bizzarri, gran parte di questi primi anni "elettronici" del secolo. Alla fine è rimasto il disco "pop" di Burial, o quantomeno la summa delle sue inclinazioni r&b/soul mainstream da stropicciare poi in una formula ovviamente tutta sua, vicina al 2-step, garage e tutto quel filone ritmico lì. Senza contare la buona dose di nerdismo come la scelta di omaggiare Metal Gear Solid 2 etc., che lo hanno reso ancora più particolare e per certi aspetti amabile. Ricordo però anche tutto lo scetticismo della prima ora, i dinosauri che tiravano fuori sempre Tricky e il trip hop come paravento della loro mancata connessione con questa roba. Poi qui piacque poco, o almeno solo ai soliti truzzi poetici. Cioè bebo, matt, kebab, il sottoscritto, smog e pochissimi altri. E comunque sia resta un disco che continua a dividere. Così come meravigliare i più giovani. Aspetto comunque ogni giorno un album capace di stendermi allo stesso modo. Il secolo è iniziato da poco, in fin dei conti.
Detto ciò, la pietra miliare era a dir poco doverosa. Ed è stato un piacere coinvolgere il giovanissimo Deep e scriverla assieme a lui. Angelo mi ha sempre parlato di Burial come la sua prima e assoluta venerazione, insomma il suo più grande amore:
http://www.ondarock....rial-untrue.htm