
Tanto il confronto con il disco che ha stregato il forum 3 anni fa è inevitabile; per me è un passetto indietro: manca l’evoluzione stilistica necessaria per delineare un percorso artistico e la voglia di stupire è stata schiacciata dall’immenso fardello del lascito precedente.
Il rovescio della medaglia è che, pur con gli evidenti rimandi più volte citati (Tom Petty su tutti), i ragazzi hanno definito uno stile riconoscibilissimo e solo loro, una sorta di Heartland con commistioni Indie unico nel firmamento musicale attuale. Il disco scorre che è una bellezza, limpido e cristallino, l'impianto sonoro è valorizzato ancora una volta da una produzione eccellente.
Ciò che lo distingue dal precedente è che mentre prima a spiccare erano i pezzi più movimentati ("An Ocean in Between The Waves" pezzo da ko), qui i ragazzi hanno dato il meglio nelle ballads, riuscendo a creare atmosfere notturne e sognanti capaci di cullare i pensieri e le emozioni. Penso al singolo "Thinking of a Place" dove ogni "microcellula" del brano, sia nel testo che nella musica, è pensata e creata appositamente per farci viaggiare con la mente ... ma anche alla magica "Strangest Thing", perla di rara bellezza. I brani con più ritmo, come "Nothing To Find" (che secondo me deve molto al pezzo che ho citato dal LITD) sono comunque indispensabili per spezzare il ritmo, ed evitare che il disco risulti troppo monocorde.