L'avevo proposto, me l'hanno chiesto in due, lo apro
E' un argomento su cui rifletto spesso perché trovo che le persone abbiano veramente idee molto differenti in proposito.
Se ne può parlare da qualsiasi punto di vista, è interessante la percezione delle piccole cifre come di quelle grosse.
Ci sono persone che guardano il centesimo quando comprano il latte e poi non si fanno problemi a sprecare il centone magari in cene/bevute.
Non sarebbe male dare un riferimento almeno vago di quale sia la propria condizione economica, perché ovviamente il valore del denaro è relativo.
Ma cosa significa essere poveri, ricchi, medi, benestanti... conta più il reddito o il patrimonio? 1000 euro sono tanti o pochi? e 10000?
Nella arretrata provincia del nordest c'è un genere di mentalità che io odio profondamente, è quella per cui il denaro va solo ed esclusivamente accumulato per le spese grosse (casa, figli che studiano), il risultato è che queste persone vivono in maniera esageratamente modesta pur avendo magari 100 e passa mila euro in banca (o sotto il materasso), arrecando per altro danno all'economia in generale (qua faccio gongolare Ortodosso).
C'è un modo di dire ben preciso che è "Guai a un mal..." che significa più o meno "Metti che arrivi una sfiga...", poi la sfiga non arriva mai e hai vissuto come un coglione.
Io personalmente sono un impiegato medio con stipendio medio e sono particolarmente tirchio ma nelle piccole cose, di sicuro non accumulerei denaro infruttuoso come sopra.
Inorridisco di fronte a certi racconti di LaBanda (e lo cito perché poi è uno di quelli che mi ha chiesto di aprire il thread ) per come butta o buttava via i soldi, non concepisco che qualcuno possa scommettere 500 euro su qualcosa.
Odio - ma in realtà invidio moltissimo - i feudatari, ovvero chiunque abbia ereditato o, peggio ancora, venga fattivamente aiutato da famigliari in vita. Questo perché io ho una storia famigliare sfigata per cui è più facile che debba dare io soldi ai miei che non il contrario.
Avanti.