Nuovo capitolo molto bello dell'opera di Jack Tatum aka Wild Nothing, che vede la figura sfuggente del suo autore (per la prima volta appare su una sua copertina) e la sua musica farsi più materiale, rinunciare a un pò di sogno in favore di parti strumentali ben delineate e arrangiamenti molto raffinati, come se Donald Fagen o Todd Rundgren avessero fatto dream pop. Le parti del disco dove questo nuovo modo di fare si evince meglio sono il singolo di traino A Woman Wisdom, trascinata da un riff di chitarra notturno e sensuale, e soprattutto Whenever I, un crooning scurissimo e sensuale incorniciato da fiati fumosi e chitarre funkeggianti, che concede ai tradizionali onirismi di Wild Nothing soltanto qualche stella cadente di synth sul finale. Ci sono però cose bellissime anche tra i brani più vecchio stile, su tutto il resto la bolgia di synth nostalgici di To Know You e il quasi shoegaze di Japanes Alice, un pezzo splendido. La più bella di tutte però è Alien, provare per credere, non saprei da dove cominciare per descriverla. Purtroppo è un disco lunghetto e non tutti i brani riescono ad essere coinvolgenti e brillantemente strutturati come quelli citati, ma questi bastano a farne un gran lavoro, il terzo centro quasi pieno di una carriera che può rivelare ancora tante sorprese. 7,5
https://www.youtube.com/watch?v=MDzMQs6q_uY