Propaganda grillina a parte, a mente fredda non si può non registrare il disastro che il toscano è riuscito a combinare. Ha giocato d'azzardo con una mano che tutti davano persa in partenza, mettendo in una situazione di instabilità il paese che non consente di gestire pacificamente il post-referendum per colpa delle sue fallate o sbilanciate operazioni precedenti. Aizzato dalla retorica grillina (e anche sua) ha promesso di andarsene in caso di sconfitta, e quindi ora rispetta parzialmente questa promessa solamente in ottica di un possibile ritorno alle elezioni, che comunque perderà, ma sbolognando la patata bollente ad altri, quando invece una persona responsabile avrebbe tenuto fede alla promessa rimanendo in carica quel paio di mesi necessari a risistemare la situazione, accettando l'ondata di merda senza dover pensare ad un'eventuale rielezione.
In più, leggo che ha affidato a Gramellini (...) delle riflessioni su quanto accaduto, pensando di rimediarvi (in quanti mesi?) riavvicinandosi ai giovani e intensificando la presenza del PD sul web. Credo non abbia minimamente il polso della situazione.
la propaganda non è (solo) grillina. Ogni partito vende la propria visione del mondo a proprio uso e consumo, eventualmente si può discutere della forza e dei mezzi a disposizione, sicuramente più potenti quelli renziani (vedi la tv di stato e non solo) che fanno presa su anziani e benestanti (lo si nota in modo lampante sulle mappe dei voti), mentre quelli grillini attecchiscono meglio sull'elettorato giovane (o ingenuo) e insoddisfatto.
Anche il termine aizzato mi pare fuori luogo: alcuni dei cavalli di battaglia di grillo sono stati sfacciatamente assorbiti e cavalcati dalla propaganda renziana, p.e. la riduzione dei costi e degli stipendi dei poltici ed al taglio del numero dei parlamentari, lo svecchiamento della classe dirigente, etc - salvo poi venire disattesi
Quanto alle strategie future, queste intenzioni suonano di fasullo e ipocrita lontano un miglio e dimostrano l'inconsistenza politica di renzi, non inferiore a quella degli avversari (e confermano la spacconaggine dell'individuo: piuttosto che rivedere le proprie posizioni e rivedere il proprio ruolo si intensifica la propaganda, come se il problema fosse solo quello)