La faccio breve (seh): queste tessiture di suoni filanti, allungati fino all'eternità di cui sono figli, questi droni intensi e gentili, ipnotici come uno scorrere tra liquido e gassoso, sono straconsigliati a chi abbia un debole per ultimi Stars of the Lid e A Winged Victory for the Sullen, senza tralasciare il bell'episodio isolato della Vantzou con Adam Wiltzie degli SOTL (appunto) a nome The Dead Texan dove confluiscono alla perfezione istanze e differenze tra i diversi progetti.
Rispetto ai due capitoli precedenti in 3 si allunga il minutaggio (circa 70 minuti) e l'essenzialità del suono. Se 1 cercava ancora la quadra tra droni e contributi acustici di matrice cameristica e in 2 la Vantzou trovava la pienezza di un suono orchestrale (per quanto rarefatto), in 3 gioca invece da una parte sulla riduzione delle variazioni e dall'altra sull' allungamento di note e bordoni (la strumentazione comprende sempre archi, fiati, voci, debitamente trasfigurati e quasi disciolti nel fluire del tutto) ad accentuare quel tipico effetto di sospensione del tempo attraverso la concentrazione, la fissità e la densità della mole di suono, un dipanarsi in perpetua fluttuazione che poi è la cifra precisa di un disco come questo, che se non dice nulla di particolarmente nuovo (ma d'altronde l'eternità è oltre la novità) pure è in grado di portarmi in una dimensione altra, dove l'ascolto si fa esperienza totalizzante, incontro del sé col fuori di sé.
Il resto (più di stentoree descrizioni a parole) lo fa la bellissima immagine di copertina, tra Stalker e qualche paesaggio nordico, misteri ancestrali e materia primigenia. Un'immagine che rende alla perfezione l'atmosfera di cui il disco è pervaso e che contribuisce ad evocare, oltre a sottolineare la peculiare femminilità di questa proposta (e non a caso un pezzo è intitolato a Laurie Spiegel).
Se ne era già accennato nel topic drone / dark-ambient, che copio qui di modo da avere lo streaming integrale a disposizione (è inutile che saltate avanti e indietro tanto è tutto uguale )
Il nuovo di Christina Vantzou (N° 3) qualcuno l'ha sentito? Sul fronte droni-soft-pure-un-po'-orchestrali-e/o-classical pare difendersi bene. Non ai livelli immensi dei Winged Victory for the Sullen ma la via è più o meno quella, solo un po' più monolitica.