Eâ?? possibile porsi domande senza che qualcuno si senta offeso?
E' possibile alla condizione che chi si pone domande non spari a zero su persone e fatti a lui ignoti. Io, ad esempio, non ho MAI scaricato un disco in vita mia. Anzi, no: un paio di anni fa scaricai due album dei Caroliner... Si chiuse lì, comunque, la mia esperienza con il
download.
Puoi farti tutte le domande di questo mondo, per quanto mi riguarda. Se scrivi "...noi vecchi, che lavoriamo . teniamo famiglia, un muto e colleziano panciere del dottor gibaud, vi invidiamo maledettamente e parliamo accecati dall'odio.", devi mettere in preventivo che io mi possa incazzare: mi hai dato del ladro e del fannullone. Dal momento che non siamo mai andati a cena assieme (nè ci siamo mai incontrati), avrei preferito un filo in più di rispetto. Ma fa niente, ho capito dove volessi andare a parare e l'"incidente" (
) è rientrato.
Per quanto riguarda il tuo discorso generale su
downloading ed etichette, credo proprio si stia attraversando un momento difficle (a qualsiasi livello, in qualsiasi Paese). Chiudono importanti catene di distribuzione, le piccole etichette vengono acquisite dalle "major", gli esercenti dei negozi di dischi battono la ritirata: è una situazione drammatica che va risolta, purtroppo, adeguandosi allo
status quo. Non mi dare del reazionario, ma credo che il tuo atteggiamento di autocompiangimento ci possa portare molto poco lontano. Adeguiamoci alla nuova pelle delle nostra società , teniamoci informati sulle nuove abitudini delle persone, sulle nuove tecnologie. Piantiamola di criticare le nuove generazioni (come ha fatto chiunque, da tre milioni di anni a questa parte - eppure siamo ancora qui) e cerchiamo di non diventare
davvero reazionari per timore di perdere il nostro gruzzoletto di abitudini accumulato fino ad ora. Le piccole realtà indipendenti non sono le sole fucine di cultura: questo è un altro clichè semplicista che dobbiamo assolutamente scalfire dal nostro retaggio. Finchè continueremo a pensare in questo modo, saremo destinati a soccombere al primo "cambio di supporto" imposto da questa "società malata e superficiale"...