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The Times They Are A-Changin'


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72 replies to this topic

#51 Guest_Cannibal Ox_*

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Inviato 04 febbraio 2007 - 18:05


A parte

io non capisco come mai periodicamente su questo forum salti fuori qualcuno che si preoccupa di quanta musica ascoltano gli altri e come

,

ma a scuola non conoscevate persone che riuscivano a leggere un libro a voi incomprensibile in una settimana, e a capirlo molto meglio di voi?

nessuno davvero trova possibile che esistano anche persone alle quali bastino uno o due ascolti per assimilare un disco, magari meglio di voi?
frankie teardrop, spero non si offenda, ascolterà 30 ore di musica al giorno, e riesce pure a scriverci delle recensioni; a volte neppure troppo deliranti, se non molto belle. Finge? Copia? tutti gli altri album nelle sue playlist oltre quelli che recensisce sono inventati per fare colpo?


Poi una domanda: siamo sicuri che l'elettronica perda così tanto passando da cd a mp3?
è musica fatta su computer, cosa dovrebbe sparire?


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#52 Guest_Mattia_*

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Inviato 04 febbraio 2007 - 18:42


ps: noto un certo acido sarcasmo da sederino sporco in certi post.


Nei miei, per caso?


Mattia, non ti sarai mica offeso?

suvvia' un po'  di umorismo.

tu sei libero di ascoltare (o sentire) tutte le centinaia di dischi che vuoi ogni santo giorno dell'anno.

La verita' e' che noi  vecchi, che lavoriamo . teniamo  famiglia, un muto  e colleziano panciere del dottor gibaud, vi invidiamo maledettamente e parliamo accecati dall'odio.
:-)

Io in una settimana farrei fatica ad ascoltare tutto il box quintuplo della tua playlist, figurati gli altri 26 dischi.


teletrasporto gratuito
governo ladro
punck


Non sarò certo io a dissuaderti dal credere che ascolti ciò che ascolto perchè privo di lavoro, famiglia, mutui e pancere varie. Se ti fa stare meglio, puoi anche darmi del ladro.

Ma se vogliamo impostare un discorso costruttivo, cerca almeno di non parlare a vanvera. In pratica, infatti, stai dubitando che io riesca ad ascoltare ciò che ascolto in tempi inverosimilmente ridotti senza avvertire - questo è grave - la benchè minima curiosità di sapere cosa ne abbia a dire. Ho la netta impressione, infatti, che la disamina su cui si fonda il presente topic (o meglio, un aprioristico "j'accuse" travestito da topic) s'incentri sul fatto che certa gente ascolta troppi dischi, non che li ascolta "male" (e, anche qui, ci sarebbe da scannarsi per ore al fine di capire cosa possa contraddistinguere un ascolto "giusto" da uno "sbagliato"). Chissenefrega, dunque, che questa gente ami davvero la musica e la metabolizzi secondo la propria sensibilità, la propria conoscenza e i propri ritmi: l'importante è puntare il dito indifferentemente su chi "ascolta troppo" (senza considerare la relatività dell'avverbio "troppo").

Beh, mi sembra una discussione tanto superficiale da non meritare altro che le "boutade" di cui sopra.

Per il resto, approfondirò il tema quando mi si dimostrerà di scrivere assurdità prive di senso su dischi mai ascoltati. Al contrario, auspico che ci si continui (o "s'incominci"?) a fare i conti in casa propria...
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#53 punck

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Inviato 05 febbraio 2007 - 10:41

Torniamo alle 2 playlist con le quali ho iniziato questo post.
Ribadisco che le utilizzo solo ed esclusivamente come esempio, e che non câ??eâ?? nulla di personale.
Si eâ?? un j'accuse  caro mattia, non certo verso di te ma eâ?? un j'accuse  a livello generale.
Le mie sono considerazioni assolutamente personali, ma soprattutto domande che mi sto cominciando a porre.
Ascolto musica da una vita e mi sto rendendo conto di come le cose stiano cambiando.
Secondo ME stanno cambiando in peggio, e da vero amante me ne preoccupo.
Poi ci si puoâ?? offendere e sentirsi messi in discussione personalmente, ma non eâ?? certo questo il mio obbiettivo.
Rispetto profondamente tutti coloro che amano la musica e sto cercando di confrontarmi con voi, che appartenete ad unâ??altra generazione, per capire se i miei timori sono fondati o meno, per capire se sono io ad essere superato dal tempo oppure se câ??eâ?? qualcosa di sbagliato in questo tempo.
Ognuno ha la sua sensibilitaâ?? verso la musica e riesce ad assimilarne in varia quantitaâ??.
Io e ripeto IO,non riesco ad ascoltarne tanta con la dovuta attenzione, posso assimilarne in quantitaâ?? industriale, ma non ad ascoltarla veramente, evidentemente dipende dalla MIA sensibilitaâ?? musicale.
IO e ripeto IO, sono contraio a questo modo di assimilare la musica per quantita, ma ognuno e libero di fruirne come crede.

Veniamo alla questione p2p
Molti affermano che sia utile percheâ?? ti permette di ascoltare e poi ti fa decidere cosa compare.
Ora mi chiedo, quando e cosa comprare?
In quelle 2 playlist (settimanali) ci sono decine di dischi che prendono voti che vanno dall 8 al 10.
Quindi tutti quei dischi scaricati sono poi stati comparti? Vanno comprati?
Quali sono le caratteristiche che un disco dovrebbe avere per essere acquistato dopo lâ??averlo acquisito via p2p?
Si passa dallâ??mp3 al disco solo quando si merita 10 e lode?
Francamente non capisco, almeno non capisco chi  paragona questo  a quando nel negozietto ascoltavi in cuffia 10 dischi prima di acquistarne qualcuno.
O forse eâ?? solo un paravento dietro al quale ci si ripara per sentirsi tranquilli di scaricare illegalmente?
La realtaâ?? eâ?? che in generale (RIPETO IN GENERALE), a meno che non si sia miliardari, la percentuale dei dischi acquistati dopo il p2p eâ?? talmente bassa da rasentare il ridicolo, si scrocca e basta (RIPETO IN GENERALE).

Emergono molte affermazioni relative al fatto che unâ??artista dovrebbe essere felice percheâ?? cosiâ?? ha modo di farsi conoscere.

Proviamo a dimenticarci per unâ??attimo  delle major che certamente pagano i propri errori

Produrre musica di qualitaâ?? richiede tempo e denaro.
Immaginate tutte quelle piccole etichette che investono di tasca propria energie e denaro per permettere ad unâ??artista sconosciuto di rendere pubblica la propria musica.
Ma chi glielo faraâ?? fare di continuare?
Pensiamo davvero che unâ??etichetta debba pagare di tasca propria per farsi conoscere senza poter avere almeno un riscontro che ti permetta di coprire le spese?
Percheâ?? questo sta facendo il p2p alle piccole etichette.
In nome di cosa o chi qualcuno dovrebbe continuare a sbattesri per scoprire nuovi talentuosi artisti da promuovere quando sa giaâ?? in partenza che la musica prodotta, faticosamente e con notevoli esborsi di denaro, verraâ?? poi scaricata illegalmente?
Dovrebbero essere associazioni benefiche che investono a fondo perduto in nome dellâ??arte?
Crediamo che lo debbano fare per dare la possibilitaâ?? di suonare live ai propri artisti  grazie alla popolaritaâ?? che il disco daraâ?? loro?
Diciamo sul serio? Crediamo a questo?
Insomma le piccole etichette sono lâ??ultimo baluardo, lâ??ultimo appiglio possibile per avere possibilità di fare uscire dallâ??oscuritaâ?? musica di qualitaâ?? , ma questo oggi eâ?? in serio pericolo.
Ho il timore che sia arrivato lâ??inizio della fine, o per lo meno la fine delle cose che conoscevo io.
It's the end of the world (as we know it)

Il file sharing nonostante sia nato con finalitaâ?? opposte sta uccidendo lâ??arte.
Non parliamo solo piuâ?? di musica, ma di arte in generale.
Si scaricano ebook, film e quantâ??altro.
Secondo voi uno scrittore e il suo editore se non vendono il libro che fanno, campano di reading?
E un giovane regista indipendente ? Che faâ?? investe soldi per mostrare gratuitamente i propri film in divx via emule?


Io sto comiciando a seriamente a pensare che il file sharing nato come forma di ribellione verso le cieche politiche commerciali delle multinazionale stia nuocendo seriamene solo alle realtaâ?? indipendenti.
Quelle realtaâ?? indipendenti che sono QUASI le uniche rimaste  produrre cultura.

Sbaglio?
Eâ?? possibile porsi domande senza che qualcuno si senta offeso?
Io me le sto ponendo, mi sto interrogando personalmente, se ho offeso qualcuno me ne scuso.
Si tratta solo di opinioni personali.

ciao
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#54 wago

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Inviato 05 febbraio 2007 - 10:50

La realtaâ?? eâ?? che in generale (RIPETO IN GENERALE), a meno che non si sia miliardari, la percentuale dei dischi acquistati dopo il p2p eâ?? talmente bassa da rasentare il ridicolo, si scrocca e basta (RIPETO IN GENERALE)


Io, non fosse che il p2p mi da' la possibilita' di trovare cose per cui credo spendere i miei soldi valga la pena, a oggi non comprerei un disco.
Tu credi che le piccole etichette venderebbero di piu' se la gente non potesse sentire i dischi "in anteprima"? Per me ne chiuderebbero dieci volte tanto. Certo che non tutti i dischi validi scaricati vengono comprati, ma e' una questione di soldi e i soldi mica aumenterebbero se non ci fosse il p2p. Non e' che se non posso scaricare sono obbligato a comprare: comprero', si', ma mica piu' di quanto gia' faccia, anzi forse meno perche' ci andro' coi piedi di piombo. E sta sicuro che nel scegliere i dischi da comprare scelgo quelli per i quali credo il mio atto sia piu' "doveroso" e utile, ovvero prediligo le piccole etichette che ritengo valide e coraggiose. Perche', a scatola chiusa, dovrei scegliere un disco di un'etichetta difficile da reperire quando una rivista musicale mi riversa addosso ogni mese tonnellate di titoli? Basterebbe buttarsi su qualcos'altro. I problemi che denunci sono senza dubbio concreti, ma senza p2p non cambierebbero in meglio di una virgola.
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#55 punck

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Inviato 05 febbraio 2007 - 11:10


Io, non fosse che il p2p mi da' la possibilita' di trovare cose per cui credo spendere i miei soldi valga la pena, a oggi non comprerei un disco.
Tu credi che le piccole etichette venderebbero di piu' se la gente non potesse sentire i dischi "in anteprima"?


Non ho la risposta, mi sto ponendo domande.
L'unica cosa che so' e' che tutti quelli che conosco io e che gestiscono etichette mi raccontano che le cose non stanno cosi'.
Vendono 100 copie dei propri dischi e trovano migliaia di utenti slsk che se lo sono sacricati.
Il che potrebbe anche essere buono se con quelle 100 copie riuscissero almeno a coprire il costo del disco.

Il p2p fa bene all'industria musicale e fa bene in particolare alle etichette indipendenti (alle major, no, non ci piove).

Su questo la penso esattamente all'opposto.

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#56 wago

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Inviato 05 febbraio 2007 - 11:17

Vendono 100 copie dei propri dischi e trovano migliaia di utenti slsk che se lo sono sacricati.


Altrimenti l'avrebbero sentito solo le 100 persone che l'hanno comprato. E quelli a cui sarebbe stato "passato" in maniera illecita quanto il p2p (cd masterizzati, o cassette ai "bei vecchi tempi"). Non aumenterebbero le vendite. Anzi, ponendo che (minimo) 10 di quei 100 dischi siano stati comprati da gente che l'ha sentito prima in mp3, le vendite ipotetiche senza p2p scendono! Se la questione e' che sembra un'"ingiustizia" che la gente ascolti roba a scrocco, il discorso e' diverso. Ma il fatto in se' non comporta danno all'etichetta, visto che tutti questi "scrocconi" mica sono gente che altrimenti comprerebbe il disco.
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#57 keith

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Inviato 05 febbraio 2007 - 11:23

Concordo in pieno con Wago. Per me, come per molti altri credo, l'avvento del p2p non ha di fatto spostato di una virgola in mio budget musicale mensile (un paio di dischi, certi mesi anche solo uno). Ora però posso ascoltarne decine in un mese. L'incasso delle etichette indipendenti o no proveniente dalle mie tasche è uguale, ora come ai "bei tempi" (per me non così tanto lontani).
Non capisco l'intestardirsi contro il download illegale.
Per inciso, prima masterizzavo a manetta e facevo decine di cassettine taroccate, non è cambiato nulla.
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#58 Guest_Mattia_*

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Inviato 05 febbraio 2007 - 11:23

Eâ?? possibile porsi domande senza che qualcuno si senta offeso?


E' possibile alla condizione che chi si pone domande non spari a zero su persone e fatti a lui ignoti. Io, ad esempio, non ho MAI scaricato un disco in vita mia. Anzi, no: un paio di anni fa scaricai due album dei Caroliner... Si chiuse lì, comunque, la mia esperienza con il download.

Puoi farti tutte le domande di questo mondo, per quanto mi riguarda. Se scrivi "...noi  vecchi, che lavoriamo . teniamo  famiglia, un muto  e colleziano panciere del dottor gibaud, vi invidiamo maledettamente e parliamo accecati dall'odio.", devi mettere in preventivo che io mi possa incazzare: mi hai dato del ladro e del fannullone. Dal momento che non siamo mai andati a cena assieme (nè ci siamo mai incontrati), avrei preferito un filo in più di rispetto. Ma fa niente, ho capito dove volessi andare a parare e l'"incidente" ( :)) è rientrato.

Per quanto riguarda il tuo discorso generale su downloading ed etichette, credo proprio si stia attraversando un momento difficle (a qualsiasi livello, in qualsiasi Paese). Chiudono importanti catene di distribuzione, le piccole etichette vengono acquisite dalle "major", gli esercenti dei negozi di dischi battono la ritirata: è una situazione drammatica che va risolta, purtroppo, adeguandosi allo status quo. Non mi dare del reazionario, ma credo che il tuo atteggiamento di autocompiangimento ci possa portare molto poco lontano. Adeguiamoci alla nuova pelle delle nostra società, teniamoci informati sulle nuove abitudini delle persone, sulle nuove tecnologie. Piantiamola di criticare le nuove generazioni (come ha fatto chiunque, da tre milioni di anni a questa parte - eppure siamo ancora qui) e cerchiamo di non diventare davvero reazionari per timore di perdere il nostro gruzzoletto di abitudini accumulato fino ad ora. Le piccole realtà indipendenti non sono le sole fucine di cultura: questo è un altro clichè semplicista che dobbiamo assolutamente scalfire dal nostro retaggio. Finchè continueremo a pensare in questo modo, saremo destinati a soccombere al primo "cambio di supporto" imposto da questa "società malata e superficiale"...
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#59 Plozzer

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Inviato 05 febbraio 2007 - 11:24

Vendono 100 copie dei propri dischi e trovano migliaia di utenti slsk che se lo sono sacricati.
Il che potrebbe anche essere buono se con quelle 100 copie riuscissero almeno a coprire il costo del disco.


Però, e non sono il primo a puntualizzarlo, la cosa non è molto diversa da quando si duplicavano i dischi in cassetta o su cd masterizzato e ce li si scambiava. Sono cambiati i numeri, questo sì, e dalle decine di ascoltatori non compratori si è passati alle migliaia. Però lo stesso vale per chi produce musica: rispetto anche a solo 10 anni fa, incidere un disco è molto, molto più facile ed economico (non dico che costi poco, ma se penso a quando ho inziato io a suonare e faccio il confronto con gli esordienti di oggi crepo di invidia), come è più facile fare uno o due investimenti e diventare "discografici indipendenti". Perciò, aumentano gli ascoltatori potenziali e illegali, ma aumenta anche (e in maniera spropositata e parossistica) l'offerta, perché chiunque può incidere un demo su cd masterizzato e dargli la dignità di "album".

Detto questo, e nella confusione di idee che ho rispetto alla questione, penso che il p2p procuri più vantaggi che svantaggi a chi è piccolo e cerca di farsi conoscere. Senza il file sharing e il meccanismo "lo ascolto tanto per, visto che è gratis" penso che io e i miei amici/conoscenti che suonano avrebbero diffuso molta, molta meno musica (e di rimando, copie di dischi venduti) di quanto sono riusciti a fare.

Quello che il p2p sta mettendo in crisi è forse l'idea di "discografico" e "etichetta" come lo intendiamo tradizionalmente, perché non solo è l'ascoltatore a poter saltare i passaggi di mediazione della stampa, della distribuzione eccetera, ma anche l'artista, che può contare su certi canali promozionali e di diffusione senza delegare la propria promozione/produzione a terzi.

Per quel poco che bazzico, mi pare che il ruolo del "discografico" possa diventare qualcosa di simile a un aggregatore di sensibilità e talenti, più che a un produttore esecutivo che ci mette (anche) i soldi.

Poi il discorso è lunghissimo e non ho più tempo. Tornerò.
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#60 punck

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Inviato 05 febbraio 2007 - 11:41

Chiudono importanti catene di distribuzione, le piccole etichette vengono acquisite dalle "major", gli esercenti dei negozi di dischi battono la ritirata: è una situazione drammatica che va risolta, purtroppo, adeguandosi allo status quo.


E' un caso che questo sia avvenuto con la proliferazione del file sharing?
Non so, certo e' che per la musica non e' certo un bene.

Non mi dare del reazionario, ma credo che il tuo atteggiamento di autocompiangimento ci possa portare molto poco lontano. Adeguiamoci alla nuova pelle delle nostra società, teniamoci informati sulle nuove abitudini delle persone, sulle nuove tecnologie. Piantiamola di criticare le nuove generazioni (come ha fatto chiunque, da tre milioni di anni - eppure siamo ancora qui) e cerchiamo di non diventare davvero reazionari per timore di perdere quanto accumulato fino ad ora. Le piccole realtà indipendenti non sono le sole fucine di cultura: questo è un altro clichè semplicista che dobbiamo assolutamente scalfire dal nostro retaggio. Finchè continueremo a pensare in questo modo, saremo destinati a soccombere al primo "cambio di supporto" imposto da questa "società malata e superficiale"...

Non ti do' del reazionario, il mio "criticare" le nuove generazioni voleva essere scherzoso.
Pero' quando leggo che i 18enni di oggi spendono piu' soldi per scaricare suonerie per cellulari che per la musica.......:-)
Non ho detto che la cultura la propongano solo le indipendenti, ho detto "Quasi"
Non sto parlando da musicista che ha paura di perdre alcunche', parlo solo ed esclusivamente da appassionato ascoltatore che sta assistendo al mutare (in peggio) del mondo che amava.

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#61 astrodomini

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Inviato 05 febbraio 2007 - 12:08

Premesso che sono completamente in accordo con Nicola, scassate di meno il cazzo e vivete gli ascolti come volete che gli altri li vivranno come vogliono loro.

Dire che il File Sharing ha danneggiato le Indies mi sembra la cosa più stupida e irreale che si possa dire; prima di internet quante erano le possibilità di avere una scelta così vasta di musica da conoscere (e quindi da potenzialmente comprare) e quanto si poteva mettersi in contatto con realtà da noi distanti anni luce? Quanto era possibile ascoltare dischi di importazione in maniera così vasta (aumentando mille volte il raggio di azione di ogni etichetta che una volta andava a livello locale e invece ora viaggia a livello mondiale) e quindi avere la possibilità di acquistarli senza problemi?
Insomma le label indipendenti hanno aumentato di mille volte il proprio raggio di azione incrementando di conseguenza le possibilità di vendere a un pubblico un milione di volte superiore rispetto a prima. Assurdo dire che una cosa come il File Sharing che muove nomi, musica e conoscenze non abbia incrementato il mercato di realtà spesso locali o al massimo nazionali. Con un mercato più vasto ci saranno sì quelli che scaricano ma le possibilità che qualcuno invece il disco lo compri aumentano a dismisura.

Per me la diminuzione degli acquisti va ricercata in prezzi che rendono il mercato del CD proibitivo per la classe media e per i giovani in particolare, unito al costo immane della vita spendere 20� per un disco significa pensarci su più di una volta. Se in alternativa poi ci metti la musica on-line che non ha alta qualità, non è costata nulla a chi la mette su internet e non hai nemmeno il gusto di avere un cd, un booklet etc. il mondo della discografia deve darsi una regolata verso il basso.
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the music that forced the world into future


#62 music won't save you

    reprobo

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Inviato 05 febbraio 2007 - 12:26

prima di internet quante erano le possibilità di avere una scelta così vasta di musica da conoscere (e quindi da potenzialmente comprare) e quanto si poteva mettersi in contatto con realtà da noi distanti anni luce? Quanto era possibile ascoltare dischi di importazione in maniera così vasta (aumentando mille volte il raggio di azione di ogni etichetta che una volta andava a livello locale e invece ora viaggia a livello mondiale) e quindi avere la possibilità di acquistarli senza problemi?


Non c'è dubbio alcuno: il file-sharing fa circolare nomi e conoscere una vastità di musica assolutamente impensabile in altri tempi. Certo, poi molto sta alla responsabilità (e alle possibilità, è ovvio) di chi la musica la scarica e l'apprezza di supportare gli artisti che se lo meritano.
Personalmente da quando scarico a manetta compro quasi più dischi di prima, cercando soprattutto di comprare direttamente dagli artisti o dalle label indipendenti e magari rinunciando a prodotti meno di nicchia che comunque il loro ritorno economico riescono ad averlo con maggiore facilità.

Con un mercato più vasto ci saranno sì quelli che scaricano ma le possibilità che qualcuno invece il disco lo compri aumentano a dismisura.


E non è un caso che la comparsa di un disco sia spesso contemporanea su tutti i circuiti di file-sharing.....
Posso assicurarvi, anche da fonti più o meno dirette, che molte volte sono gli stessi artisti o etichette ad avere interesse a mandare in giro il disco quanto più possibile e in anticipo sulla data d'uscita. 
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#63 Plozzer

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:01

Pero' quando leggo che i 18enni di oggi spendono piu' soldi per scaricare suonerie per cellulari che per la musica.......:-)


Però, dai, io ricordo che dodici o tredici anni fa c'erano discussioni e lamentele simili perché i dischi costavano troppo e perché i giovani preferivano comprarsi un paio di jeans anziché un disco.

E anzi, aggiungerò che da abitante di un paesuncolo sperduto della pianura padana, se avessi avuto a 16 anni la possibilità di ascoltare e condividere tutta la musica che mi passa per le orecchie adesso (fermo restando che più di 5-6 dischi al mese non riesco a "digerire"), ne sarei stato solo contento. Invece ho dovuto aspettare le prime vacanze all'estero e di seguito la patente per incontrare altri mondi. Tanti miei coetanei si sono tenuti i Metallica e i Pearl Jam, proprio perché non c'era modo di 'toccare con mano' qualcos'altro. Io quei tempi proprio non li rimpiango, onestamente.
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Whatever you do, don't


#64 punck

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:28


Pero' quando leggo che i 18enni di oggi spendono piu' soldi per scaricare suonerie per cellulari che per la musica.......:-)


Però, dai, io ricordo che dodici o tredici anni fa c'erano discussioni e lamentele simili perché i dischi costavano troppo e perché i giovani preferivano comprarsi un paio di jeans anziché un disco.

E anzi, aggiungerò che da abitante di un paesuncolo sperduto della pianura padana, se avessi avuto a 16 anni la possibilità di ascoltare e condividere tutta la musica che mi passa per le orecchie adesso (fermo restando che più di 5-6 dischi al mese non riesco a "digerire"), ne sarei stato solo contento. Invece ho dovuto aspettare le prime vacanze all'estero e di seguito la patente per incontrare altri mondi. Tanti miei coetanei si sono tenuti i Metallica e i Pearl Jam, proprio perché non c'era modo di 'toccare con mano' qualcos'altro. Io quei tempi proprio non li rimpiango, onestamente.


Dai Ploz era solo una battuta.
Comunque anche io abito nel buco del culo del mondo
Ma gia' nei primi anni 80 nel sudicio negozietto della mia citta' trovavi di tutto.
Ariivavano, perche' distribuite, le indie label americane,inglesi australiane, neozelandesi etc etc...C'erano i mailroder,i banchetti ai concerti, le fanzine fotocopiate...si pagava contrassegno...
Tutti i miei dischi li ho comprati cosi'.
Insomma non e' che eravamo poi cosi' isolati, occorreva solo sbattersi di piu'.
Non era comodo come con la rete certo, e non voglio nemmeno dire che si debba o si possa tornare indietro, nessuna nostalgia ,le possibilita' che offre internet sono meravigliose, pero' forse ora si esagera in senso opposto, troppa bramosia di avere tutto e di averlo dopo 5 minuti.
A me ,manca la gioa dell'attesa ,la felicita' di scartare il disco e di metterlo su!!!

Sai che mi sono riascoltato il tuo disco l'altra sera?
quello con quel titolo strano...... :)


  • 0

#65 Guest_lassigue_bendthaus2_*

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:32


A me ,manca la gioa dell'attesa ,la felicita' di scartare il disco e di metterlo su!!!


eh infatti, a te manca, agli altri magari no e allora diventi invidioso :-)

puoi comunque ignorare mp3 e co., tanti lo fanno e sono contenti così
  • 0

#66 punck

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:36

eh infatti, a te manca, agli altri magari no e allora diventi invidioso :-)


non ne faccio mica mistero :)
piu' che altro invidio il dato anagrafico  :P


  • 0

#67 Guest_lassigue_bendthaus2_*

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:37



non ne faccio mica mistero :)
piu' che altro invidio il dato anagrafico  :P



punck ma guarda che tanti qui sono vecchi eh, magari più di te (ma quanti anni hai?)
  • 0

#68 punck

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:40


punck ma guarda che tanti qui sono vecchi eh, magari più di te (ma quanti anni hai?)


28-11-1964
  • 0

#69 Guest_lassigue_bendthaus2_*

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:42



punck ma guarda che tanti qui sono vecchi eh, magari più di te (ma quanti anni hai?)


28-11-1964


perchè non provi a ignorare tutto e a tornare nei fantastici anni '80??

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#70 punck

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:50


perchè non provi a ignorare tutto e a tornare nei fantastici anni '80??


Guarda che non erano mica tutte rose e fiori
ti toccava litigare con le amiche che in macchina volevano ascoltare i Kajagogoo e i Sigue Sigue Sputnik  :)
  • 0

#71 Guest_lassigue_bendthaus2_*

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Inviato 05 febbraio 2007 - 14:56

i Sigue Sigue Sputnik 


I wanted to form a group that combined all the music that I loved at that time... listening to the Cramps, The New York Dolls, Suicide, Bowie, Alan Vegas solo album ... that's the one that did it... A vision of this supreme electro rock and roll using 2 drummers like a machine...take Eddie Cochran , a drum machine, a Roland Echo box and a 1 note riff and you are there..you just need some futuristic lyrics and think you live in a John Carpenter movie..maybe one day you'll sell a million copies...

Immagine inserita

pazzo! io li adoro e ho solo pochi anni in meno di te; ti dirò che anche alcuni singoli dei Kajagogoo non erano male

e comunque visto che non erano mica tutte rose e fiori non ti lamentare, godi e soprattutto non rompere i coglioni!

ciao punck



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#72 mongodrone

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Inviato 05 febbraio 2007 - 20:25

domanda: immaginate ondarock senza il file-sharing. ci sarebbe lo stesso numero di recensioni? di quali recensioni vi fidereste per comprare i dischi? più dischi di major o più dischi sconosciuti?
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#73 Plozzer

    Haddaway

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Inviato 06 febbraio 2007 - 08:49

Ma gia' nei primi anni 80 nel sudicio negozietto della mia citta' trovavi di tutto.
Ariivavano, perche' distribuite, le indie label americane,inglesi australiane, neozelandesi etc etc...C'erano i mailroder,i banchetti ai concerti, le fanzine fotocopiate...si pagava contrassegno...
Tutti i miei dischi li ho comprati cosi'.
Insomma non e' che eravamo poi cosi' isolati, occorreva solo sbattersi di piu'.


Sì (e lo dico anch'io senza acrimonia) ma cerano buchi di culo ancora più buchi in cui nemmeno questo era possibile, come il paese di duemila anime in provincia di Lodi in cui stavo da ragazzino, geograficamente non lontano da Milano ma idealmente separato da un abisso.

Comunque, temo che il problema sia soprattutto di stress, e lo stress nasce dal vedere stravolte e irriconoscibili le abitudini di ascolto e di accesso ai dischi.

Poi quanto al destino degli indipendenti mi sono già espresso: è proprio l'idea di "etichetta" e di "discografia" che in questo momento rischia di andare in crisi a tutti i livelli, e personalmente non sono convinto a priori che si tratti di un male.
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