Non sono il più bravo a costruire un topic facendo accenni biografici e artistici su un autore, sia esso di cinema di musica o di quant'altro, quindi magari a tratteggiare velocemente questo grande animatore ci penserà qualcun'altro.
E niente, oggi ho rivisto The Secret Of Nihm, uno dei film della mia infanzia. Non ero ancora nato nell'82, ma avevo la cassetta e l'ho consumata, un film meraviglioso, cupo, crudele nella raffigurazione della condizione dei topolini, ma magico, luminoso nella risoluzione. Un film duro in una maniera che forse la Disney non si è mai potuta permettere.
Altrettando duro è l'altro topolino di Don Bluth, Fievel, che è addirittura una storia di immigrazione, che tratta di sogno americano, di quanto questo sia un'illusione.
Ma le perle nella carriera di Don Bluth si buttano, basti pensare ai dinosauri della valle incantata.
C'è sempre un viaggio nei suoi film, una fuga, la necessità di cambiare qualcosa, ma anche tanta riflessione su contesti socio-culturali, ovviamente elaborati con la leggerezza che si fa ai film di animazione, con una poetica per quanto mi riguarda irripetibile.
In ogni caso, oggi mi è venuto in mente questo grande autore, questo esule della Disney, e ho pensato che ne abbiamo parlato molto poco, se non per nulla, qui, dove invece si presta tantissima attenzione ad altri fatti di animazione, come le varie pixarate e l'animazione, per carità meritevolissima, giapponese.
Non lo so, magari va anche a qualcun altro di fare un tuffo nell'infanzia.
E che faccia che aveva: