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Marks To Prove It - Maccabees


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41 replies to this topic

#1 Feynman

    Homeless

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Inviato 31 marzo 2015 - 20:20

Speaking of the new single, The Maccabees' Hugo White said “These new songs are a reminder of why we started the band. With the enthusiasm to play music that’s exciting and makes us excited.”

 

Stanno tornando con un nuovo album, che sarà forse il più difficile della loro carriera, perché deve confermare il livello raggiunto con il loro ultimo, bellissimo disco : GIven to the Wild.

Per chi non li conoscesse, ecco qua

 

 

The-Maccabees--Wall-of-Ar-001.jpg

 

 

Il nuovo si chiama "Marks to prove it", ed è appena uscito il singolo:

 

 

Per il momento non mi pronuncio, aspetto qualche news in più....ma nel frattempo per ricordaci quanto sono bravi possiamo riascoltare qua, oppure qui, ma anche quo (rispettivamente da primo, secondo e terzo album). Hanno finora sempre cambiato e rinnovato e anche il nuovo singolo mi sembra vada in quella direzione, per quanto si senta il marchio di fabbrica.


  • 6
Without examples, without models, I began to believe voices in my head – that I was a freak, that I am broken, that there is something wrong with me, that I will never be lovable… Years later I find the courage to admit that I am transgender and this doesn’t mean that I am unlovable… So that this world that we imagine in this room might be used to gain access to other rooms, to other worlds previously unimaginable.”

#2 Franzz

    Roadie

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Inviato 31 marzo 2015 - 20:34

Per un disco atteso. Specie dopo l'ultima prova  che trovo la più solida in particolare nel lato A.

Sul singolo aspetto a dare un giudizio compiuto, ottime accelerazioni chitarristiche  e forse un po' debole la linea. Si riconosco per tratto stilistico e mood mai troppo solare.

Per il momento va bene.


  • 0

#3 il nostro caro angelo

    Anello di Saturno

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Inviato 31 marzo 2015 - 21:36

Di loro apprezzo sempre la bravura negli intrecci e incastri melodici, la canzone nuova sembra essere nata da uno strano contrasto tra il power pop, l'alternative alla Manic Street Preachers e il punk più sguiato, nella schitarrata a 2:47 torna in mente la furia sonica dei Toy di Kopter che è sempre la benvenuta.

Bravi!


  • 2

#4 Feynman

    Homeless

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Inviato 31 marzo 2015 - 22:05

Di loro apprezzo sempre la bravura negli intrecci e incastri melodici, la canzone nuova sembra essere nata da uno strano contrasto tra il power pop, l'alternative alla Manic Street Preachers e il punk più sguiato, nella schitarrata a 2:47 torna in mente la furia sonica dei Toy di Kopter che è sempre la benvenuta.

Bravi!

 

Ho pensato pure io ai Toy, anche se non pensavo fosse nelle loro corde una deriva shoegaze...


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#5 James Lepo

    Afro Kolektyw

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Inviato 01 aprile 2015 - 14:43

Nella prima strofa mi ha ricordato anche vagamente Day upon day dei Blur. Bridge assolutamente 'toyiano'.
Gran bella canzone.
  • 0

#6 bosforo

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Inviato 01 aprile 2015 - 14:54

Bella sta canzone, mi piace questo suono viscoso e inafferrabile ma aggressivo (almeno fino alla melodia pucci nel finale)


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#7 MilleLire

    IL MORALIZZATORE

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Inviato 01 aprile 2015 - 16:57

Dall'intrigante singolo traspare un parziale ritorno alle origini, con ritmi più incalzanti rispetto all'ultimo lavoro che aveva un mood più delicato, orchestrazioni e sonorità più ricercate e malinconiche. C'è comunque un'evoluzione nel suono che è più "sporco" e aggressivo rispetto a qualsiasi altra cosa abbiano fatto in passato e, si, ci sento anch'io della magia.


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#8 Feynman

    Homeless

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Inviato 14 giugno 2015 - 14:38

Nuovo Singolo!

 

 

 

A quanto pare l'album verra' rilasciato il 31 luglio. 


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#9 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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Inviato 14 giugno 2015 - 14:41

Verrà pagato un riscatto?


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#10 Feynman

    Homeless

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Inviato 14 giugno 2015 - 14:42

A volte mi rendo conto di usare espressioni inglesi tradotte in italiano, ormai sono perduto. 


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#11 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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Inviato 14 giugno 2015 - 14:46

A volte mi rendo conto di usare espressioni inglesi tradotte in italiano, ormai sono perduto. 

 

ma no, sono solo io che sono scemo :P

 

lo attendo parecchio comunque il nuovo Maccabees


  • 1
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#12 Feynman

    Homeless

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Inviato 30 luglio 2015 - 20:41

Nei festeggiamenti seguenti la mia laurea mi sono dimenticato di questo!

 

Recensione


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#13 Efino

    Stefano Macchi

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Inviato 31 luglio 2015 - 07:41

Nei festeggiamenti seguenti la mia laurea mi sono dimenticato di questo!
 
Recensione


Ascoltato l'album?
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#14 Feynman

    Homeless

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Inviato 31 luglio 2015 - 09:01

Sono solo ai primi ascolti (singoli a parte), magari in giornata scrivo un mini  commento, ma in verita' i loro album mi hanno sempre richiesto un po' di tempo per essere assimilati bene. Non c'e' fretta dunque.


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Without examples, without models, I began to believe voices in my head – that I was a freak, that I am broken, that there is something wrong with me, that I will never be lovable… Years later I find the courage to admit that I am transgender and this doesn’t mean that I am unlovable… So that this world that we imagine in this room might be used to gain access to other rooms, to other worlds previously unimaginable.”

#15 Guest_Franzy_*

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Inviato 02 agosto 2015 - 08:15

Given To The Wild a me è sembrato sin da subito più raffinato e lirico , con una qualità omogenea senza cali che nessun altro loro disco ha , però questo Marks To Proove It ha dei momenti belli e forse come dicono tutti ha bisogno di più riascolti.
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#16 markmus

    cui prodi

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Inviato 02 agosto 2015 - 10:19

Nei festeggiamenti seguenti la mia laurea mi sono dimenticato di questo!

 

Recensione

 

congratulazioni feymann! in cosa sei dottore? e torni a bristol? (il disco non l'ho ascoltato ancora e neanche quello prima :()


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#17 Dark Mavis

    Snacky Mike’s haircut fan

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Inviato 02 agosto 2015 - 10:44

Lo devo recuperare ed ascoltare che sono curioso.
Given to the wild mi era piaciuto, non conosco bene quelli prima.
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#18 Efino

    Stefano Macchi

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Inviato 02 agosto 2015 - 11:05

Lo devo recuperare ed ascoltare che sono curioso.
Given to the wild mi era piaciuto, non conosco bene quelli prima.


Per gusto personale il migliore e' wall of arms, il crocevia tra quello che erano e quello che attualmente ancora sono. Sembra quasi che i maccabees utilizzino i dischi "pari" per sperimentare qualcosa che arriva con il successivo disco. Accadde in wall of arms e accade, forse, anche in questo marks to prove it
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#19 Reinessenz

    Roadie

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Inviato 02 agosto 2015 - 12:46

In ascolto.
I primi 3 dischi mi piacciono pur nella loro diversità, anche se l'ultimo, più ricercato a livello di sound, mi ha sempre convinto di più.
Il loro percorso è molto strano, il primo era decisamente un disco spigoloso, questo Marks to prove it (che ancora devo digerire, a parte la splendida title-track) mi sembra più in linea con le atmosfere dell'ultimo disco.
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#20 MilleLire

    IL MORALIZZATORE

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Inviato 02 agosto 2015 - 21:59

Sono d'accordo. E però è l'album stesso che ti invita ad insistere e sembra dirti: "ascoltami ancora e non te ne pentirai"
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#21 Feynman

    Homeless

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Inviato 03 agosto 2015 - 21:28

Nei festeggiamenti seguenti la mia laurea mi sono dimenticato di questo!
 
Recensione

 
congratulazioni feymann! in cosa sei dottore? e torni a bristol? (il disco non l'ho ascoltato ancora e neanche quello prima :()

in ingegneria! No, non torno a Bristol, next stop Australia! Bhe il disco prima merita un sacco secondo me ! ( sono in vacanza e ci impiego un po' a rispondere )
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#22 bosforo

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Inviato 04 agosto 2015 - 08:45

Purenio l'ho ascoltato un paio di volte e mi è sembrato un gran bel sentire.

Markmy per me ti piacerà.
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#23 markmus

    cui prodi

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Inviato 04 agosto 2015 - 08:52

dai, lo provo. tutto bene a kettering bosf? e' pronto il nuovo dei temples?


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#24 Dark Mavis

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Inviato 04 agosto 2015 - 09:14

Si c'è del buon materiale.

Mi è sembrato, dal primo ascolto, un disco maggiormente riflessivo ed improntato più marcatamente all'introspezione rispetto al/ai precedenti.

Parte con la canzone forse più diretta e d'impatto, la title track, poi si dipana in territori più languidi e soffusi, toccando quasi corde folk e sentori alt-j. Mi sembra ci sia un gran lavoro sul suono, la produzione è ottima, le chitarre e le tastiere creano textures ambientali e di contorno che divengono più "aggressive" come nel finale maestoso di something like happiness, il tutto a suggellare e supportare il canto e linee melodiche mai banali.

Bello il finale un po' psych di down chorus dove fanno capolino anche dei fiati.

Insomma sembra proprio bello. Vedremo con gli ascolti. 


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#25 Feynman

    Homeless

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Inviato 05 agosto 2015 - 19:53

Fatemi dire due parole di commento, tenendo conto che ho dato un numero decente di ascolti. Mi trovo innanzitutto abbastanza d' accordo con la recensione in termini di voto e parere. Ovvero, per il momento, questo lavoro è un gradino sotto il precedente, anche se non necessariamente un passo indietro . Ci sono pezzi che potevano stare nel primo, nel secondo o nel terzo album e altri che sono invece più innovativi, anche se tutti belli. Ma questa è un po' la pecca forse, l' album mi sembra un laboratorio, in cui sono state provate tante cose ma senza trovare il filo conduttore. Spero non pensiate che questa sia una "stroncatura" perchè non lo è, ci sono tanti bezzi bellissimi.
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#26 Efino

    Stefano Macchi

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Inviato 06 agosto 2015 - 13:58

Fatemi dire due parole di commento, tenendo conto che ho dato un numero decente di ascolti. Mi trovo innanzitutto abbastanza d' accordo con la recensione in termini di voto e parere. Ovvero, per il momento, questo lavoro è un gradino sotto il precedente, anche se non necessariamente un passo indietro . Ci sono pezzi che potevano stare nel primo, nel secondo o nel terzo album e altri che sono invece più innovativi, anche se tutti belli. Ma questa è un po' la pecca forse, l' album mi sembra un laboratorio, in cui sono state provate tante cose ma senza trovare il filo conduttore. Spero non pensiate che questa sia una "stroncatura" perchè non lo è, ci sono tanti bezzi bellissimi.


Come sostenevo anche io nel commento di pag. 1, siamo d'accordo sulla questione laboratorio e sui dischi pari che sono come i laboratori appunto. Tuttavia mi sono trovato spesso a pensare al concetto di coerenza sonora in un disco: più delle volte ho risolto con un "chissene frega" perché in fondo cosa significa essere coerenti o seguire un filo conduttore? Perché per fare un buon disco ci deve essere una linea da seguire (linea che invero il nostro cerebro costruisce soggettivamente)?

Preferisco quindi rimanere sulle sensazioni che un disco mi trasmette.
  • 1

#27 Feynman

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Inviato 06 agosto 2015 - 21:59

Non voglio aprire la polemica vecchia come il forum del "canzone vs album" , ma quando hai le idee chiare su quello che vuoi fare e quindi dei paletti al cui interno ti vuoi muovere, normalmente le cose ti vengono meglio.
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#28 Reinessenz

    Roadie

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Inviato 08 agosto 2015 - 20:24

Bel disco, anche se forse indeciso sulla strada da percorrere: rispetto alla compattezza (pure esagerata) di "Given to the Wild" questo sembra stato concepito con un po' di confusione. C'è un po' di arena-rock, un po' di post-punk, folk, ninne nanne, pianoforte e fiati, urgenza e rallentamenti ambientali. Nulla di male quando poi ti sfornano pezzi come la title-track e Spit It Out, tra i pezzi più belli del loro intero repertorio.

Mi pare però che i Maccabees diano il meglio quando sfoggiano potenza ed epicità, peccando un po' quando rallentano (il disco precedente, mediamente etereo, è più riuscito nel campo della lentezza). Pezzi diversi come "WW1 Portraits"e "River Song" li devo comunque ancora capire a fondo.

 

Alla fine poche ciance, quarto disco interessante (su quattro).


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#29 Dark Mavis

    Snacky Mike’s haircut fan

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Inviato 08 agosto 2015 - 22:22

Con gli ascolti mi sono imbattuto nella sua eterogeneità che non so se possa risultare essere un bene o no. Ci sono molte idee nel calderone e nel complesso, a parte gli episodi più potenti, ci trovo un mood complessivamente più riflessivo e "calmo". Mi sembra che buone canzoni non manchino, la title track è molto bella. Comunque mi risulta ancora un po' un cantiere aperto, non tutto è a fuoco, dovrò metabolizzarlo meglio.
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#30 Reinessenz

    Roadie

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Inviato 09 agosto 2015 - 17:33

Con gli ascolti mi sono imbattuto nella sua eterogeneità che non so se possa risultare essere un bene o no. Ci sono molte idee nel calderone e nel complesso, a parte gli episodi più potenti, ci trovo un mood complessivamente più riflessivo e "calmo". Mi sembra che buone canzoni non manchino, la title track è molto bella. Comunque mi risulta ancora un po' un cantiere aperto, non tutto è a fuoco, dovrò metabolizzarlo meglio.

Il mood più riflessivo e calmo è solo in alcuni pezzi, d'altra parte Given to the Wild era tutto etereo.

 

Intanto, meritato numero 1 nella UK Chart .  La loro crescita commerciale è stata sudata e meritata (#24, #13, #4, #1), vediamo se riescono a centrare il disco di platino. E pensare che nel 2009 li vidi live come gruppo-spalla agli Editors, ora la situazione sarebbe quasi inversa :)


  • 0

#31 Dark Mavis

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Inviato 11 agosto 2015 - 12:02

Be bel colpo al numero 1. Speriamo gli vada bene
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#32 red5goahead

    aspirante indie

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Inviato 06 settembre 2015 - 21:19

Per me è gran disco. ho ascoltato prima anche Given to the wild e ho trovato quest'ultimo ancora più piacevole


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#33 LM

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Inviato 20 settembre 2015 - 16:14

Disco bello. Ma nessuno di voi si è accorto che all'inizio di Slow Sun si sente una voce in sottofondo gridare "fila [?] dentro e non rompere i coglioni!"...?


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#34 red5goahead

    aspirante indie

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Inviato 20 settembre 2015 - 16:33

Disco bello. Ma nessuno di voi si è accorto che all'inizio di Slow Sun si sente una voce in sottofondo gridare "fila [?] dentro e non rompere i coglioni!"...?

 

Si si vero. un vero mistero


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#35 Jerda

    aspirante indie

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Inviato 20 settembre 2015 - 16:51

Io capisco "Fila DRITTO e non rompere i coglioni", comunque una perla asd

 

Cresce tutto ad ogni ascolto, a parte la title track che trovo fastidiosissima. Al contrario Kamakura e Silence sono due pezzi bomba.


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#36 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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Inviato 20 settembre 2015 - 18:00

No dai, Marks To Prove It è bellissima


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#37 Dark Mavis

    Snacky Mike’s haircut fan

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Inviato 20 settembre 2015 - 19:04

si una delle migliori, comunque quella frase strana in italiano l'ho notata anche io 

 

un messaggio diretto a noi asd


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#38 red5goahead

    aspirante indie

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Inviato 20 settembre 2015 - 19:11

comunque lo sanno della frase

 

http://www.nme.com/b...rks-to-prove-it


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#39 Guest_Franzy_*

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Inviato 25 settembre 2015 - 18:53

Martedì da Jools Holland

http://youtu.be/7NY8N9QLCQs

A Febbraio suoneranno a Milano
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#40 MilleLire

    IL MORALIZZATORE

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Inviato 25 settembre 2015 - 20:52

Io rimasi folgorato all'uscita di "Given to The Wild" tanto da decretarlo mio disco dell'anno, ma non ricordavo avesse ricevuto così tanti apprezzamenti all'epoca su questi lidi. Sono stato anche a sentirli dal vivo: bravi, ma si sentiva la mancanza della sezione di fiati che più volte impreziosisce il disco, così come la sua produzione ipercristallina che, alla fine dei conti nei concerti si rivela sempre un boomerang. Questo nuovo mi ci è voluto del tempo ma alla fine l'ho apprezzato anche io, inizialmente l'eterogeneità musicale mi aveva un po' spiazzato, lasciandomi la sensazione che mancasse un obiettivo preciso, che non sapessero bene dove andare a parare. Col tempo e con gli ascolti l'ho rivalutato e adesso considero la varietà dei pezzi un elemento di forza. Continuano a farmi impazzire i chiaro/scuri musicali, come in "Ribbon Road", caratterizzata da questo incedere incalzante ripetitivo di basso che ad un certo punto svanisce, per lasciare spazio a poche battute di chitarra ritmica che sono il preludio alla splendida progressione finale: un pezzo davvero sopraffino, un vero gioiello nascosto perché la parte musicale, limpidissima, prevale nettamente sul cantato quindi magari manca il refrain o il riff caratterizzante ma quando scopri il dipanarsi elegantissimo dell'arrangiamento musicale non puoi fare a meno di innamorartene. Altri pezzi sono più rock come "Spit in Out", altri più pop ed immediati come la (bella) title track. Bella conferma, disco più che valido.


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#41 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 26 settembre 2015 - 00:22

Un disco mariobreghesco che po esse fero e po esse piuma pure all'interno dello stesso pezzo.Fino a Slow sun siamo dalle parti del paradiso.


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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#42 Guest_Franzy_*

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Inviato 26 settembre 2015 - 20:03

Io rimasi folgorato all'uscita di "Given to The Wild" tanto da decretarlo mio disco dell'anno, ma non ricordavo avesse ricevuto così tanti apprezzamenti all'epoca su questi lidi. Sono stato anche a sentirli dal vivo: bravi, ma si sentiva la mancanza della sezione di fiati che più volte impreziosisce il disco, così come la sua produzione ipercristallina che, alla fine dei conti nei concerti si rivela sempre un boomerang. Questo nuovo mi ci è voluto del tempo ma alla fine l'ho apprezzato anche io, inizialmente l'eterogeneità musicale mi aveva un po' spiazzato, lasciandomi la sensazione che mancasse un obiettivo preciso, che non sapessero bene dove andare a parare. Col tempo e con gli ascolti l'ho rivalutato e adesso considero la varietà dei pezzi un elemento di forza. Continuano a farmi impazzire i chiaro/scuri musicali, come in "Ribbon Road", caratterizzata da questo incedere incalzante ripetitivo di basso che ad un certo punto svanisce, per lasciare spazio a poche battute di chitarra ritmica che sono il preludio alla splendida progressione finale: un pezzo davvero sopraffino, un vero gioiello nascosto perché la parte musicale, limpidissima, prevale nettamente sul cantato quindi magari manca il refrain o il riff caratterizzante ma quando scopri il dipanarsi elegantissimo dell'arrangiamento musicale non puoi fare a meno di innamorartene. Altri pezzi sono più rock come "Spit in Out", altri più pop ed immediati come la (bella) title track. Bella conferma, disco più che valido.

mille ti quoto su Ribbon Road perché anche a me è piaciuta sin da subito , ma non penso che il cantato sia surclassato dalla parte musicale , anzi io sento proprio un perfetto equilibrio tra le due parti . Alla fine è proprio vero , concedendo più ascolti è un disco che si svela lentamente ed è questo il suo bello ed è anche il motivo per cui se potrò andrò a sentirli dal vivo , questi sono musicisti sopraffini.
http://youtu.be/8c-8TXMQlu8
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