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la musica ci plasma ? o no ?


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59 replies to this topic

#1 piergiorgio

    pivello

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Inviato 29 dicembre 2006 - 09:49

è la musica a cambiare noi o siamo noi a cambiare musica ?

cerco di spiegarmi meglio
ne ho parlato con un amico e così ho pensato di riproporre qui la discussione

faccio un esempio :

se ascolto i Beatles sarò un tipo allegrotto e ottimista
se ascolto i Pink sarò più enigmatico e introspettivo e cerebrale
se ascolto gli AC/DC sarò un metallaro nervoso
ne ascolto i Nirvana sarò un poâ?? sullo scazzato

etc. etc.

il discorso allora è :

sono io a scegliere la mia musica o è la musica a plagiare il mio stato dâ??essere ?

il mio amico dice che siamo noi a scegliere la musica in base a come siamo
io però optavo dicendo che se ascolto ( per mio volere o perchè è nellâ??aria )
OK Computer ogni mattina , beh non è che posso stare tanto allegrotto e spensierato ::). La musica di OK Computer  mi porterà a essere più riflessivo e melanconico

di conseguenza la musica influenza e plasma le varie generazioni
e quindi si hanno le varie differenze generazionali ANCHE a causa della
musica che si è ascoltata.
es: se mi piece Guccini è â?? Logico â?? che mi piaccia anche lâ??eschimo, ma non viceversa
se ascolto i Ramones è â?? Logico â?? che mi piacciano le Converse stracciate , ma non viceversa
se siamo venuti su a pane e Deep Purple è facile che ci piacciano le moto ed i giubbotti in pelle
se siamo venuti su a pane e Madonna saremo più Glamour

forse non mi sono spiegato bene ma sono certo che avete capito il senso del discorso  ;)

voi che ne dite ?

( beh, a rileggermi mi sembra di essere un po Marzulliano  ;D )
  • 0

#2 StellaDanzante

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Inviato 29 dicembre 2006 - 09:57

Perché questi rigidi schemi causa-effetto? Non è più semplice dire che la musica si adatta allo stato d'animo e alla personalità di chi l'ascolta e la produce?
Non si può dire che l'ascoltare metal porti a diventare un tizio rozzo con i capelli lunghi, i jeans, le magliette nere e la misantropia per l'universo; si può solo dire che, tendenzialmente, queste persone sono predisposte ad ascoltare quel tipo di musica, così come persone dello stesso tipo erano predisposte a produrla.
  • 0

#3 piergiorgio

    pivello

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Inviato 29 dicembre 2006 - 10:06

Grazie Stella  per le tue precisazioni, non ci avevo pensato e lo davo per scontato  che non si ragiona mai a compartimenti stagni  :)

comunque sia , grazie per la precisazione, si, stendiamo un bel
" tendenzialmente " su tutto il mio post  ;)
  • 0

#4 Guest_soul crew_*

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Inviato 29 dicembre 2006 - 10:13

io sono come il tuo amico e cerco di ascoltare quello che più mi rispecchia, non significa ascoltare solo due o tre generi musicali in tutta la vita, dipende dalle giornate e dai momenti. ci sono dei momenti in cui se mi metti un pezzo ballabile di northern soul tirerei il disco dalla finestra, e momenti in cui se metto su un pezzo hardcore bello incazzato mi fa venire il cosiddetto latte alle ginocchia. eppure quei due generi li apprezzo entrambi.
everithing in its right place ;)

detto questo, è comunque vero che certi ascolti musicali, se soprattutto ripetuti diverse volte, in un certo senso ti plasmano.
  • 0

#5 Lucas

    Roadie

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Inviato 29 dicembre 2006 - 10:23

Senza dubbio influenzano il tuo umore.
Ad esempio se mi sento giu' mi ascolto un pezzo energico per tirarmi su.
Oppure la musica puo' une escamotage per "fuggire", ricordo periodi difficili dove mi chiudevo in camera e cuffiette, in questo senso la musica mi ha salvato.

Cmq non e' detto che chi ascolta quel tipo di musica dev'essere lo stereotipo di chi ascolta quella musica.
Pero' puo anche essere.
  • 0

#6 kastle

    pivello

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Inviato 29 dicembre 2006 - 10:30

credo che, in parte, possa essere vero che la musica influenza il modo di comportarsi...però per quello che è la mia esperienza credo di poter dire che nella magior parte dei casi è la musica a doversi adattare a me...nel senso che sono io, siamo noi, a scegliere la musica che più ci soddisfa in un determinato momento...i momenti dipendono da noi...
  • 0

#7 mr.paradise

    Roadie

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Inviato 29 dicembre 2006 - 10:36

quando ascolto i nine inch nails vorrei farmi una che non conosco.
  • 0
soldato witt: lei non si sente mai solo?
sergente welsh: solo in mezzo alla gente

mi sono innamorato di un'attrice hard

Non morite come me

#8 clapat71

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Inviato 29 dicembre 2006 - 11:17

di conseguenza la musica influenza e plasma le varie generazioni
e quindi si hanno le varie differenze generazionali ANCHE a causa della
musica che si è ascoltata.


Non sono d'accordo, credo che le generazioni producano la loro musica: la musica deve essere ascoltata, quindi in ogni epoca viene premiata la musica che le si addice.
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#9 Guest_Julian_*

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Inviato 29 dicembre 2006 - 11:22

Il discorso è abbastanza complesso e sicuramente in qualche misura "dialettico", ma in linea di principio io non credo che sia la musica a "plasmarci".
Noi non scegliamo cosa amare....quasi sempre l'apprezzamento per un disco o per certe sonorità è automatico, perchè quel tipo di musica si adatta ad un aspetto più o meno preponderante della personalità.
Quando ascolto la dance mi diverto per 5 minuti e poi mi scazzo. Se mi costringessero ad ascoltarla ogni giorno ed a trascurare quel che mi piace opterei per il suicidio, non diventerei certo un truzzo.

  • 0

#10 Guest_Pablito_*

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Inviato 29 dicembre 2006 - 11:25

quando ascolto i nine inch nails vorrei farmi una che non conosco.

E quando ascolti Marc Almond?

Scherzi a parte, credo proprio che sia la nostra sensibilità a scegliere la musica e a renderla importante.
Devo anche pensare, però, che la musica con la sua capacità non solo di emozionarci, ma anche di farci riflettere su noi stessi grazie a queste emozioni spesso inaspettate, potrebbe aprire una porta su alcuni aspetti della nostra personalità che normalmente sono più nascosti o non hanno possibilità di emergere, per situazioni contingenti o per immaturità nostra. Ci può essere quindi anche una funzione catartica da parte della musica, nel senso più chimico del termine, ovvero come qualcosa che scatena delle reazioni che altrimenti non sarebbero possibili.
Naturalmente tutto è molto soggettivo, direi che dipende molto dalla nostra personalità, da come si manifesta e da come si sviluppa con gli anni... certamente se penso a come ho allargato il mio spettro musicale negli ultimi 10 anni, non riesco a credere che sia dovuto solo a una conoscenza di tipo organico e logico, ma anche a una maggiore conoscenza di me stesso, o a una complessità maggiore della mia sensibilità, e sotto sotto lo spero...

  • 0

#11 BlackiceLORDofSILENCE

    Classic Rocker

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Inviato 29 dicembre 2006 - 11:27

all'inizio credo che plasmi direttamente, soprattutto quando hai 13-14 anni.. poi se sai guardare altri generi musicali, cambierà anche la persona. cmq a maturità acquisita si spera che tutti maturino indipendentemente.
  • 0
<a href="http://rateyourmusic...ofSILENCE"><img border=0 src="http://rateyourmusic...DofSILENCE.png" width=250 height=72></a>

http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/

la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta

Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.


#12 Guest_LoriVarney_*

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Inviato 29 dicembre 2006 - 11:46

e per quanto riguarda generi musicali che non conosciamo?
Io per esempio pochi anni fa scoprii il dark-ambient/industrial-ambient, genere che prima nemmeno sapevo esistesse. Cio' mi ha cambiata (magari rendendomi ancor piu' introspettiva?), ma mi chiedo: se non fossi mai arrivata a conoscenza del dark-ambient, non sarei cambiata? Questo lato di me sarebbe rimasto assopito?
(...Oppure, viceversa, e' stato il mio cambiamento che mi ha invisibilmente portata a cercare nuovi territori in cui si sarebbe potuto esprimere...?)
  • 0

#13 Lucas

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Inviato 29 dicembre 2006 - 12:20

Mi è venuto in mente che sarebbe da distinguere due categorie, chi è un appassionato di musica e chi gli piace la musica.
Nella prima categoria chi è in continua ricerca di nuova musica, approfendisce e si fa il mazzo per capirla, si informa sull'artista e sulla sua storia.
Nella seconda ci metto tutti, l'appassionato e chi solo ascolta per sfizio.
  • 0

#14 StellaDanzante

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Inviato 29 dicembre 2006 - 12:21

Mi è venuto in mente che sarebbe da distinguere due categorie, chi è un appassionato di musica e chi gli piace la musica.
Nella prima categoria chi è in continua ricerca di nuova musica, approfendisce e si fa il mazzo per capirla, si informa sull'artista e sulla sua storia.
Nella seconda ci metto tutti, l'appassionato e chi solo ascolta per sfizio.


La differenza mi sembra solo quantitativa, non qualitativa: semplicemente i secondi si accontentano un po' più dei primi.
  • 0

#15 Lucas

    Roadie

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Inviato 29 dicembre 2006 - 12:38

Si, non ho mai parlato di qualità
Solo chi come giustamente hai detto si accontenta di cio' che ascolta o gli viene proposto.
  • 0

#16 in my eyes

    Groupie

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Inviato 29 dicembre 2006 - 13:15

Prendo spunto dall' azzeccato riferimento ai Nirvana nel topic. Quando la band fece il botto credo si sia verificato un paradosso: anzichè "dare una voce ad una generazione" credo che i Nirvana quella generazione l'abbiano addirittura inventata. Tanto da essere diventati tra i riferimenti più importanti di una certa comunità che sarebbe dovuta esistere anche senza di essi.
Per quanto mi riguarda, ho cercato di mettere colonne sonore a modo quando ho un certo stato d'animo. Funziona quando sono felice, non funziona affatto quando sono triste. La musica non mi deprime mai, manco se ascolto i Joy Division. Al massimo ogni tanto mi inquieta, ma questo non c'entra nulla.
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#17 keith

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Inviato 29 dicembre 2006 - 13:29

quando ascolto i nine inch nails vorrei farmi una che non conosco.

OT: Io vorrei sempre farmi una che non conosco, l'ho detto alla mia ragazza, ma mi è sembrato che non fosse d'accordo... /OT

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#18 keith

    mainstream Star

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Inviato 29 dicembre 2006 - 15:57

all'inizio credo che plasmi direttamente, soprattutto quando hai 13-14 anni.. poi se sai guardare altri generi musicali, cambierà anche la persona. cmq a maturità acquisita si spera che tutti maturino indipendentemente.

Sono d'accordissimo su ogni singola parola!
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#19 Hank Chinaski

    aspirante indie

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Inviato 30 dicembre 2006 - 10:33

per dire quanto la musica può plasmare:
quando avevo 15 anni nel riporre stima o no in amici e conoscenti vari la domanda:
che musica ascolti?
giocava un ruolo determinante.
se una ragazza ascoltava i pink floyd avrei rischiato certamente d'innamorarmene...
  • 0

#20 Lucas

    Roadie

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Inviato 30 dicembre 2006 - 10:36

se una ragazza ascoltava i pink floyd avrei rischiato certamente d'innamorarmene...


Se incontro una punk girl le chiedo di sposarmi  ;D
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#21 RandolphCarter

    life is cool

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Inviato 30 dicembre 2006 - 12:55

Non credo la musica abbia un potere simile, almeno con me. Ovvero, credo che la mia gamma di stati d'animo/sentimenti sia bene o male la stessa, sta alla musica adattarvisi, e meglio vi si adatta più il mix è riuscito e l'ascolto unico e soddisfacente. Mi spiego?
Insomma, si tratta di riuscire a vedere (sentire) nella musica che ascoltiamo quello che è già dentro di noi.
Come succede per un film, forse.

Quindi piergiorgio la mia risposta alla tua domanda è "no".

:)
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#22 madame_antipyrine

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Inviato 30 dicembre 2006 - 13:54


Mi è venuto in mente che sarebbe da distinguere due categorie, chi è un appassionato di musica e chi gli piace la musica.
Nella prima categoria chi è in continua ricerca di nuova musica, approfendisce e si fa il mazzo per capirla, si informa sull'artista e sulla sua storia.
Nella seconda ci metto tutti, l'appassionato e chi solo ascolta per sfizio.


La differenza mi sembra solo quantitativa, non qualitativa: semplicemente i secondi si accontentano un po' più dei primi.


non credo che sia una differenza semplicemente quantitativa; è ovvio che la musica ti influenza in modo proporizionale all'importanza che le attribuisci.

io credo che la musica, come l'arte e la letteratura, siano componenti che hanno profondamente inciso nella mia persona e che quindi si può dire mi abbiano in qualche modo "plasmata".
certo, questo non significa che nei periodi in cui ascolto i new york dolls o i ramones mi conci da punkettona; quella di identificare genere musicale prediletto e aspetto la trovo una predisposizione più che altro adolescenziale.

è chiaro che ogni movimento ha determinato anche delle conseguenze nel campo della moda e del costume, ma credo che questo  - soprattutto una volta che si sia in parte storicizzato - passi in secondo piano. quindi, sì, la musica influenza la società in cui è inserita, ma è un rapporto reciproco dal momento che è essa stessa a produrla.
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#23 Alive

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Inviato 30 dicembre 2006 - 15:05

io credo che succedano entrambe le cose. Nel senso : io ascolto un determinato artista
perchè MI RITROVO in lui, pero' lui a sua volta MI ARRICCHISCE in vari modi. In sostanza, io scelgo da chi voglio essere, in un certo senso, influenzato.
Spero di aver reso l'idea.
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#24 Hank Chinaski

    aspirante indie

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Inviato 30 dicembre 2006 - 15:07

nick hornby nel suo Alta fedeltà si pone una domanda che io stesso mi sono posto infinite volte, e che rimetto alla vostra attenzione:

ero infelice perchè ascoltavo musica triste
o ascoltavo musica triste perchè ero infelice?

e poi con un acuto sarcasmo che solo lui sa regalarci:
scommetto che ho ascoltato canzoni che parlano d'amori infelici per più tempo di quanto siano effettivamente durati i miei amori...

  • 0

#25 Guest_soul crew_*

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Inviato 30 dicembre 2006 - 15:16


se una ragazza ascoltava i pink floyd avrei rischiato certamente d'innamorarmene...


Se incontro una punk girl le chiedo di sposarmi  ;D

io ne conosco un tot, ma se sanno che vuoi fare lo sbirro, altro che matrimonio!!! ;D

:P
  • 0

#26 Lucas

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Inviato 30 dicembre 2006 - 15:33



se una ragazza ascoltava i pink floyd avrei rischiato certamente d'innamorarmene...


Se incontro una punk girl le chiedo di sposarmi  ;D

io ne conosco un tot, ma se sanno che vuoi fare lo sbirro, altro che matrimonio!!! ;D

:P


Di giorno sbirro, di notte punkettarro (del cazzo)
Ma come l'uomo in divisa non attrae  ;D


  • 0

#27 Guest_Pablito_*

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Inviato 30 dicembre 2006 - 15:37




se una ragazza ascoltava i pink floyd avrei rischiato certamente d'innamorarmene...


Se incontro una punk girl le chiedo di sposarmi  ;D

io ne conosco un tot, ma se sanno che vuoi fare lo sbirro, altro che matrimonio!!! ;D

:P


Di giorno sbirro, di notte punkettarro (del cazzo)
Ma come l'uomo in divisa non attrae  ;D


Sputi e calci in culo li attrae sicuramente.
  • 0

#28 Lucas

    Roadie

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Inviato 30 dicembre 2006 - 15:52





se una ragazza ascoltava i pink floyd avrei rischiato certamente d'innamorarmene...


Se incontro una punk girl le chiedo di sposarmi  ;D

io ne conosco un tot, ma se sanno che vuoi fare lo sbirro, altro che matrimonio!!! ;D

:P


Di giorno sbirro, di notte punkettarro (del cazzo)
Ma come l'uomo in divisa non attrae  ;D


Sputi e calci in culo li attrae sicuramente.


Vabbè siamo un po fuori argomento, intendi che le busco?
  • 0

#29 StellaDanzante

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Inviato 30 dicembre 2006 - 18:26



Mi è venuto in mente che sarebbe da distinguere due categorie, chi è un appassionato di musica e chi gli piace la musica.
Nella prima categoria chi è in continua ricerca di nuova musica, approfendisce e si fa il mazzo per capirla, si informa sull'artista e sulla sua storia.
Nella seconda ci metto tutti, l'appassionato e chi solo ascolta per sfizio.


La differenza mi sembra solo quantitativa, non qualitativa: semplicemente i secondi si accontentano un po' più dei primi.


non credo che sia una differenza semplicemente quantitativa; è ovvio che la musica ti influenza in modo proporizionale all'importanza che le attribuisci.


Sì, ma posta come l'aveva messa Lucas sembrerebbe che i veri cultori di musica stiano tutto il giorno a cercare cose nuove e invece quelli che la considerano di meno ascoltino un solo gruppo in tutta la vita.
La verità mi pare stia nel mezzo: tutti in momenti diversi si mettono alla ricerca di cose nuove o si accontentano di quello che hanno; cambia semplicemente la frequenza con cui si fa una cosa o l'altra.
  • 0

#30 piblokto

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Inviato 30 dicembre 2006 - 18:36

post che meriterebbe una discussione approfondita.

Dico solo che nella mia vita ho sempre trovato una grande corrispondenza fra i miei rapporti con le persone e i miei gusti musicali. Ovverosia: le persone che sento od ho sentito più vicine a me hanno sempre i miei (o almeno parte dei miei) gusti musicali.

Con persone con cui vado d'accordo, ma che sento distanti a livello emozionale, non si verifica questa rispondenza.

Lo so, potrebbe essere un caso, ma tanti casi fanno una prova....
  • 0

#31 sadford

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Inviato 30 dicembre 2006 - 18:39

uhm, secondo me è una cosa a metà:
se un tizio è sempre depresso sarà più incline a prendere musica trisrte (o almeno: io faccio così  ;D)
però a quel punto la musica deprimente mi deprimerà ancora più di prima, sicché io tenderò a ricomprare musica di quel tipo etc etc ad infinitum

  • 0

#32 Hank Chinaski

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Inviato 31 dicembre 2006 - 11:32

e di qui ci si potrebbe chiedere se quando si è tristi ci garbi di più ascoltare musica triste -negli anni più vulnerabili della mia giovinezza facevo così con le sonorità malinconiche di Fabrizio de Andrè e con la magnifica alienazione dei Pink Floyd-
oppure un prodotto arioso "capace" di risollevare -a tal proposito adesso tendo ad eleggere Aqualung dei Jethro Tull come disco salvavita: brioso, energico, con quella miscela di prog e rock eppure una lieve malinconia di fondo...-
  • 0

#33 DONBRIZIO

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Inviato 01 gennaio 2007 - 07:20

Per chi conosce i miei interventi "filosofici" rischio di diventare noioso, ma mi permetto di citare ancora una volta GADAMER e il suo celeberrimo "Verità e Metodo"... Lo scambio con l'opera d'arte è vicendevole, lei mi arricchisce, io la interpreto fondendo i miei orizzonti conoscitivi, che derivano dal mio vissuto e dalla mia Weltanshauung (visione del mondo) con quello dell'opera. Dunque la mia interpretazione cambia di continuo, a seconda del momento in cui leggo il libro... Mi fermo qui se non rischio di non fermarmi più... Se ci sono delle domande sono lieto (se sono in grado di farlo) di rispondere.
  • 0

#34 DONBRIZIO

    Roadie

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Inviato 01 gennaio 2007 - 07:24

Per chi conosce i miei interventi "filosofici" rischio di diventare noioso, ma mi permetto di citare ancora una volta GADAMER e il suo celeberrimo "Verità e Metodo"... Lo scambio con l'opera d'arte è vicendevole, lei mi arricchisce, io la interpreto fondendo i miei orizzonti conoscitivi, che derivano dal mio vissuto e dalla mia Weltanshauung (visione del mondo) con quelli dell'opera. Dunque la mia interpretazione cambia di continuo, a seconda del momento in cui leggo il libro o ascolto il disco... Mi fermo qui se non rischio di non fermarmi più... Se ci sono delle domande sono lieto (se sono in grado di farlo) di rispondere.


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#35 Hank Chinaski

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Inviato 01 gennaio 2007 - 18:20

uh! anch'io mi diletto di filosofia!
sapresti mica indicarmi in quale parte di verità e metodo Gadamer parla del concetto di "urto" che l'opera d'arte da al suo fruitore?
(uso il termine fruitore... Gadamer forse non sarebbe d'accordo, ma visto che il discorso che stiamo facendo qui ci può porre in una estetica costruttivista in cui si vede l'arte come un fenomeno comunicativo che coinvolge fenomeni interpersonali in una costruzione bipartisan del significato, un po' come quando Wittgenstein parla di giochi linguistici...)

-scusate l'ot-
  • 0

#36 DONBRIZIO

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Inviato 02 gennaio 2007 - 04:22

uh! anch'io mi diletto di filosofia!
sapresti mica indicarmi in quale parte di verità e metodo Gadamer parla del concetto di "urto" che l'opera d'arte da al suo fruitore?
(uso il termine fruitore... Gadamer forse non sarebbe d'accordo, ma visto che il discorso che stiamo facendo qui ci può porre in una estetica costruttivista in cui si vede l'arte come un fenomeno comunicativo che coinvolge fenomeni interpersonali in una costruzione bipartisan del significato, un po' come quando Wittgenstein parla di giochi linguistici...)

-scusate l'ot-

Prendi per il culo? Credi che sia uno di quelli che parla senza leggere i libri?
  • 0

#37 StellaDanzante

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Inviato 02 gennaio 2007 - 12:23

Prendi per il culo? Credi che sia uno di quelli che parla senza leggere i libri?


Sospetto fosse una richiesta di informazione, non sarcasmo gratuito..
  • 0

#38 Francis

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Inviato 02 gennaio 2007 - 12:39

faccio un esempio :

se ascolto i Beatles sarò un tipo allegrotto e ottimista
se ascolto i Pink sarò più enigmatico e introspettivo e cerebrale
se ascolto gli AC/DC sarò un metallaro nervoso
ne ascolto i Nirvana sarò un poâ?? sullo scazzato


Scusa, ma chi te lo ha detto?
  • 0

#39 mongodrone

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Inviato 02 gennaio 2007 - 13:12

...

OT: standing ovation per il messaggio di donbrizio con citazione gadameriana e locuzione Weltanshauung alle 7:55 del 1 gennaio. applausi.  ;D
  • 0

#40 RandolphCarter

    life is cool

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Inviato 02 gennaio 2007 - 14:03


faccio un esempio :

se ascolto i Beatles sarò un tipo allegrotto e ottimista
se ascolto i Pink sarò più enigmatico e introspettivo e cerebrale
se ascolto gli AC/DC sarò un metallaro nervoso
ne ascolto i Nirvana sarò un poâ?? sullo scazzato


Scusa, ma chi te lo ha detto?


Credo (spero) fossero equazioni puramente ipotetiche...
  • 0
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#41 Guest_Julian_*

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Inviato 02 gennaio 2007 - 20:06



faccio un esempio :

se ascolto i Beatles sarò un tipo allegrotto e ottimista
se ascolto i Pink sarò più enigmatico e introspettivo e cerebrale
se ascolto gli AC/DC sarò un metallaro nervoso
ne ascolto i Nirvana sarò un poâ?? sullo scazzato


Scusa, ma chi te lo ha detto?


Credo (spero) fossero equazioni puramente ipotetiche...


Anche perchè io ascolto tutti questi gruppi (oltre molti altri) ed almeno 3 mi piacciono parecchio. Vero che la musica riflette la nostra personalità, ma non in modo così schematico!!
  • 0

#42 piergiorgio

    pivello

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Inviato 03 gennaio 2007 - 08:36

Julian , anche io ascolto tutti i gruppi da me citati e mi piacciono
oltre ad altri artisti tipo Mozart e Frank Sinatra

è logico che non bisogna intendere le divisioni da me fatte come compartimenti stagni incomunicanti :)

diciamo che ( parlando di me ) io ascolto una varietà di stili musicali ,
ma l'artista ( o meglio Gli artisti ) con  cui " Mi sento a casa " ( questo penso sia il termine più appropriato ) sono i Beatles.

Ecco , io volevo intendere il Cuore di ognuno di noi , è logico che non si vive di soli Beatles , come non si vive di solo pane , per cui mi CIBO di una
varietà di altri stili musicali, ma se mi dicessero
" ok scegli un solo piatto " be, sceglierei i Beatles

con questo presupposto ho stilato l'elenco

Beatles : tipo  PRINCIPALMENTE allegrotto e ottimista
Pink sarò :  PRINCIPALMENTE più enigmatico e introspettivo e cerebrale
AC/DC :  PRINCIPALMENTE metallaro nervoso
Nirvana : PRINCIPALMENTE un poâ?? sullo scazzato

e non SOLAMENTE

( mah, mi saro spiegato ? non so, spero di si  ::) )

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#43 Guest_Julian_*

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Inviato 03 gennaio 2007 - 09:03

Sì sì ti sei spiegato...il punto è che secondo me neanche questa corrispondenza è così scontata.
Ci sono troppe variabili, troppi fattori di cui così facendo non si tiene conto...io stesso 6-7 anni fa avrei messo i Beatles ed i Nirvana in cima alle mie preferenze. Poco tempo dopo ho adorato i Cure e li ho considerati per lungo tempo il mio gruppo preferito.. indi, come sono? Secondo chi mi conosce, sono un tipo misterioso ed introverso ma certo non negativo o depresso...però la musica dark mi attrae irresistibilmente.
Forse il tuo discorso vale più ad escludendum....cioè io proprio nella dance non mi ritrovo per nulla, proprio mi scazza dopo pochi secondi, al massimo la considero adatta a far da colonna sonora per un sabato sera (uno ogni tanto eh). Evidentemente non c'è alcun aspetto della mia personalità che in qualche modo si ritrovi nella musica dance.
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#44 piergiorgio

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Inviato 03 gennaio 2007 - 10:05

Julian.. beh, allora che dire di me ?  ???

il mio cuore ( senza contare le cotte passeggere ) è stato rapito
in sequenza temporale
dai Beatles , poi  sono passato ai Pink Floyd , agli Yes  , ai Sex Pistols
dopodichè ho fatto una svolta decisiva verso Mozart , Verdi e Donizetti
Luigi Nono con la sua musica sperimentale per poi ritornare con orecchie nuove
verso i Beatles e la musica anni 1966 1975 dimenticati per anni
secondo me, tu ( come io e come tutti, credo ) sei â?? in divenire â??
PEROâ??................ come dici tu sei  â??un tipo misterioso ed introverso â??
e quindi la tua attrazione per la musica dark mi sembra â?? giustificata â??

forse un domani ti invaghirai di opera lirica e ti ritroverai in giacca e cravatta a far la fila per sentire Pavarotti  ;D mentre i tuoi dischi dei Cure prenderanno polvere..... dopodichè, forse............. anni a venire ritornerai a sentire la musica della tua adolescenza  ::)

il mio discorso però era â?? sei un tipo introverso perchè ascolti musica dark o ascolti musica dark perchè sei un tipo introverso ? â??

se negli anni del tuo sviluppo attorno a te ci fosse stata la musica di Vivaldi forse ( e dico forse ) avresti sostituito il tuo amore per il suono di chitarra con quello del violino oppure no ?

questo è il dilemma :)

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#45 Francis

    Classic Rocker

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Inviato 03 gennaio 2007 - 10:29

Ma allora quelli che ascoltano certa Motown (Supremes, Sly & Family Stone ecc), con artisti che facevano musica allegra e ballabile su testi malinconici e fatalisti, in che "catalogazione" li mettete?
Bah, mi sembrano considerazioni decisamente confutabili.
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#46 Hank Chinaski

    aspirante indie

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Inviato 03 gennaio 2007 - 14:00


uh! anch'io mi diletto di filosofia!
sapresti mica indicarmi in quale parte di verità e metodo Gadamer parla del concetto di "urto" che l'opera d'arte da al suo fruitore?
(uso il termine fruitore... Gadamer forse non sarebbe d'accordo, ma visto che il discorso che stiamo facendo qui ci può porre in una estetica costruttivista in cui si vede l'arte come un fenomeno comunicativo che coinvolge fenomeni interpersonali in una costruzione bipartisan del significato, un po' come quando Wittgenstein parla di giochi linguistici...)


-scusate l'ot-

Prendi per il culo? Credi che sia uno di quelli che parla senza leggere i libri?




Se ora chiedere una informazione è prendere per il culo, soprattutto quando si "fa filosofia" dove il dialogo è fondamentale...  :-X :o

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#47 Guest_Julian_*

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Inviato 03 gennaio 2007 - 15:26


il mio discorso però era â?? sei un tipo introverso perchè ascolti musica dark o ascolti musica dark perchè sei un tipo introverso ? â??


Principalmente la seconda. La prima influisce nel momento in cui io ho la possibilità di ascoltare certe sonorità...se la musica dark non esistesse o se comunque non avessi mai potuto ascoltarla probabilmente la mia evoluzione musicale sarebbe stata molto diversa.
Io ascolto la musica che a pelle sento più vicina alla mia personalità ed amo molto meno cose in cui non mi ritrovo per nulla. Oltre che ad essere in divenire, siamo tutti più o meno complessi: è praticamente impossibile ritrovarsi in toto, quantomeno per un appassionato, in un singolo genere. Ho amici che ascoltano solo latino- americano e trovano tutto ciò che suona diverso molto noioso. In questi casi però il discorso è più semplice: i miei amici, giustamente dato che nessuno è costretto ad approfondire alcunchè, si limitano ad apprezzare i toni caldi e l'aspetto ballabile della musica...si fermano ad una dimensione uditiva (cioè: una cosa mi piace o non mi piace di primo impatto, stop), trascurando secondo me altre dimensioni altrettanto importanti.
Il problema sta nel fatto che io non ho neppure tanto scelto di approfondire...è una cosa che mi viene naturale dati il mio carattere ed il mio modo di intendere la vita e l'arte. Forse che la profondità della musica (ma in generale, di tutte le cose che si apprezzano) rispecchi la profondità e la complessità della persona? Anche qui si generalizza, però credo che un fondo di verità ci sia.
Spero che nessuno ascolti certi gruppi solo perchè godono ci una certa considerazione critica o per la complessità tecnica di ciò che realizzano: io quantomeno non lo faccio mai. Spesso i miei amici, parlando un pò a vanvera, dicono che la musica che piace a me "non emoziona" e che la ascolto perchè è roba da intellettuali: mica vero, non sono tanto scemo da sprecare il mio tempo in questa forma di auto-compiacimento (a che pro poi non lo so). Io ascolto "Spiderland" o "Roxy music" o "Astral Weeks" perchè li amo, mi prendono proprio nello stomaco, ascoltarli è sempre un'esperienza emozionale. Poi posso approfondire attraverso considerazioni di carattere tecnico e storico, ma la prima cosa (per tutti, credo) è l'amore per la musica. Ora, perchè io e tantissimi altri "amiamo" certe sonorità che una fetta importate delle persone, nate e vissute in un contesto sociale molto simile, trova noiosa o inascoltabile o non emozionante? La differenza sta nei diversi modi di concepire l'arte, la musica e quindi la vita. Modi che riflettono inevitabilmente la nostra personalità e che quindi non scegliamo. Tutt'al più la nostra evoluzione può essere condizionata e (s)favorita da un contesto, ma nulla di più.
Perchè io ci ho provato a far apprezzare Coltrane o i Velvet Underground a questi famigerati amici...eppure niente da fare. Solo la morosa, che suona da tantissimi anni e che ama alla follia la classica, ha apprezzato parecchi fra i musicisti che le ho propinato. Indi? Perchè questi non riesco a plasmarli ed a condizionarli con la musica?

(il post è un macello, spero che sia abbastanza comprensibile in ogni caso).
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#48 Guest_GG Queen_*

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Inviato 03 gennaio 2007 - 16:09

Il discorso è molto complesso e credo che tutte le idee venute fuori fino ad ora siano tutte giuste...

Io ascolto la musica per riconoscermi in essa e per ritrvarci le mie innumerevoli personalità o meglio, stati d'animo.

Ad esempio la prima e la seconda superiore sono stati due anni pesantissimi, quindi mi sono messo ad ascoltare metal. Ora devo riconoscere che se quei due anni non fossero stati pesanti il mio amore per la musica (non solo metal) sarebbe diminuito. I miei orizzonti si sono ampliati notevolmente e devo dire che anche quando ascolto metal lo ascolto meglio.
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#49 piergiorgio

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Inviato 03 gennaio 2007 - 16:18

Julian ..il tuo post è comprensibilissimo ......... tu dici " Perchè questi non riesco a plasmarli ed a condizionarli con la musica? "

forse perchè hanno superato l'età dai 12 al 16 anni ? età in cui
siamo maggiormente influenzabili ? non so  ::)

ho letto da qualche parte che le cose con cui veniamo in contatto ( artisticamente e non ) in quella fascia di età ci condizioneranno il gusto per tutta la vita.

non so , forse il tipo che ha scritto questa affermazione sbaglia, forse la giusta considerazione sta nel mezzo ?

50% influenze esterne ?
50% permeabilità e attitudine del nostro carattere ?

in definitiva .cercando di mettere qualche paletto nel ragionamento.

attorno all'età dai 12 ai 16  mi viene propinato hard Rock e classica ma per la mia personalità scelgo la classica e così mi ritroverò a 30 anni con un doppiopetto nero ad un concerto di Pollini invece che su una harley ascoltando i Deep Purple in cuffia

( ma potrebbe anche darsi che mi ritroverò a 30 anni  con un doppiopetto  su una harley ascoltando i Deep Purple in cuffia  oppure ad un concerto di Pollini indossando un giubbottoin pelle nero Chiodo   ;D )

insomma .è un casino imprevedibile ?  

( miii che cazzeggiamento oggi  :) )


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#50 piblokto

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Inviato 04 gennaio 2007 - 01:39

Solo la morosa, che suona da tantissimi anni e che ama alla follia la classica, ha apprezzato parecchi fra i musicisti che le ho propinato.


Solo per curiosità, dato che ho vissuto la stessa esperienza..... Quali gruppi apprezza e quali no tra quelli che le hai propinato?


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