INTERCEPTOR (1979)

il film campione d’incassi del cinema australiano è ormai un classico a metà strada tra film d’azione, western e fantascienza. è girato in maniera rozza, scritto anche peggio, ma ha una sua forza ed originalità. in particolare ha una anima perversa da non sottovalutare che emerge nell’ambigua descrizione della violenza. le armi in questo film sono i veicoli, a due o quattro ruote, l’obitorio è la strada, l’accento è posto sul “crash”, lo scontro, l’incidente, rappresentati in maniera quasi eccitante. in aggiunta c’è poi il ritratto di questa polizia stradale del futuro, inguainata in divise che ricordano tanto l’immaginario gay-sadomaso quanto quello nazista. ha un certo gusto sadico ed eccessivo, e nella seconda parte si trasforma in un film di vendetta per nulla consolatorio
INTERCEPTOR – IL GUERRIERO DELLA STRADA (1981)

il secondo capitolo è il vero film-simbolo della saga. innanzitutto è il film che ha istituzionalizzato e reso iconico lo scenario post-apocalittico per cui è celebre la saga di mad max, questa sorta di ritorno ad un medioevo barbarico solcato da bande di motociclisti assassini e stupratori raffigurati secondo l’estetica punk dell’epoca. rispetto al precedente è più curato dal punto di vista tecnico, la regia è migliore, la stessa storia è strutturata meglio; certo chi cerca un cinema “raffinato” ha sbagliato pellicola, in particolare i dialoghi e le interazioni tra i personaggi restano raffazzonati. con questo film inoltre max diventa un personaggio dalla fisionomia maggiormente delineata, l’antieroe solitario e di poche parole. è ovvio che rispetto al prototipo questo secondo film perde in carica selvaggia ed anarchia formale, ma guadagna sicuramente in godibilità
MAD MAX – OLTRE LA SFERA DEL TUONO (1985)

terzo film dal budget ancora più corposo, mel gibson ormai pronto per il grande salto (il film successivo sarà arma letale), lussuosa partecipazione di una diva come tina turner che firma anche la canzone, totale simbiosi con il cinema anni 80 tanto che sembra di vedere un film di lucas o spielberg giusto un po’ più sboccato e sporco. questo non è per forza un male, ma pensare da dove la serie è partita fa sicuramente un po’ strano. all’unanimità è considerato il capitolo meno riuscito e non si può che concordare. miller mette da parte cinismo e violenza, e fa “semplicemente” un film d’avventura per grandi e soprattutto piccini. non che sia brutto, ma perde nel sacrificare molto di ciò che ha reso appassionante la saga di mad max. gli inseguimenti mozzafiato nell’outback australiano e gli scontri tra veicoli però ci sono, il vero marchio di fabbrica della serie
ed ora tre minuti di silenzio per gustarci il bellissimo e promettente trailer di mad max: fury road