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Poeti Con Le Chitarre: Usi, Abusi, Aldobusi E Stilemi Della Parola In Musica Nell'italia Moderna


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183 replies to this topic

#51 Limenitis

    sputasentenze

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Posted 04 July 2014 - 09:37 AM

Mueller ma in merito alla diatriba Dylan/De Andrè che ci dici? Il sommo poeta è un allievo del menestrello?
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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#52 Reynard

    No OGM

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Posted 04 July 2014 - 09:39 AM

In più, non so se ho capito cosa tu intenda con il testo adattato alle strofe, ma ad esempio i Baustelle hanno il vizio di mettere sillaba per sillaba le parole sulle crome, con l'accento della parola opposto all'accento musicale. Il vizio è tanto letterario quanto compositivo (sempre arpeggi, poi recupero un articolo di dissing spinto ma non scriteriato).


I testi di Bianconi in genere non mi piacciono, ma in particolare trovo molto poco riuscita la fusione con la musica. Aspetto verbale e aspetto musicale mi paiono due binari paralleli, ed in più c'è il fastidioso vezzo di sottolineare i 'momenti salienti' come se non si confidasse nel potere delle parole di essere evocative di per sé.

(A parte il fatto che fare del name dropping così spudorato prendendosi sul serio mi indispone. I They Might Be Giants, per dire, nel fare riferimenti ben più esoterici si presentano scientemente come dei buffi nerd).
  • 0
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#53 mueller80

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Posted 04 July 2014 - 09:40 AM

Mueller ma in merito alla diatriba Dylan/De Andrè che ci dici? Il sommo poeta è un allievo del menestrello?


De Andrè si è ispirato a tanti colleghi, Dylan è uno di questi certamente...come Cohen e Brassens ...ma poi ha creato il suo stile e la sua poetica.
  • 0

#54 Copernico

    Strenuo difensore del pop

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Posted 04 July 2014 - 10:34 AM

Lasciamo stare le scuole, ringrazio Captain. Ecco, Bianconi anche vocalmente mi sembra imitare DeAndré, tono, dizione nonostante geograficamente non siano troppo affini, ed entrambi sono atei se non erro, ma usano l'immaginario cristiano, nello stesso modo? Può darsi, mi dà sempre quel senso di "scrivo di Dio peché 'sto povero cristo che narro ci crede, ed è un povero cristo anche per questo". Lo fanno anche i poeti, sono ateo pure io ma vorrei vedere l'espressione della madonnina scolpita da Boccadoro in Narziss und Goldmund, comunque tante volte stucca.
Agnelli invece ha il vizio per il rapporto malato, il pisello-coltello + elemento organico (adrenalina, fegato, patologie dei visceri). Non so se si possa chiamare curiosità semiotica o per la ricerca tale, la mia, pensavo di restare abbastanza sul semplice nemen_ij, boh, quando riesco do un ascolto all'altro brano. In più, non so se ho capito cosa tu intenda con il testo adattato alle strofe, ma ad esempio i Baustelle hanno il vizio di mettere sillaba per sillaba le parole sulle crome, con l'accento della parola opposto all'accento musicale. Il vizio è tanto letterario quanto compositivo (sempre arpeggi, poi recupero un articolo di dissing spinto ma non scriteriato). Però non calcano sulla rima, che De André non tralascia quasi mai (a proposito di "poesia")


Come valuteresti tecnicamente testi come "La guerra di Piero", "La città vecchia" o "Il testamento"?
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#55 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Posted 04 July 2014 - 11:07 AM




Come valuteresti tecnicamente testi come "La guerra di Piero", "La città vecchia" o "Il testamento"?

Se ho tempo stasera li pubblico qui e commento, commenti sono, non valutazioni tecniche, dai. Però vorrei un po' contraddire l'idea che siccome qualcosa è arte non si possa andare oltre il percepirla con i sensi per i quali è progettata per arrivarci senza poter fare considerazioni secondarie, perché se il tuo commento sta per "come puoi dire qualcosa di questi testi, avendo essi un valore artistico che trascende la materia al di qua dell'empireo" io ti dico qualcos'altro. A me come testo di De André, dei pochi che conosco, francamente piace la iperinflazionata (e fraintesa, suppongo, lì su facebook, dalle ragazze, sempre la stessa porzione) Verranno a chiederti del nostro amore. Col tempo metto pure Tenco, di lui posso dire non solo di apprezzare i testi ma anche di notare qualcosa che tecnicamente, specie se di proposito, mi piace molto, come l'evitare di proposito una rima scontata e mettere un sinonimo o un termine comunque calzante o volutamente straniante nella frase. Poi so che la musica non è questo, ma visto quel che non s'è visto nel commento d'apertura, che andrò a modificare [...] così è se vi pare
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#56 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Posted 04 July 2014 - 12:04 PM

ma ad esempio i Baustelle hanno il vizio di mettere sillaba per sillaba le parole sulle crome, con l'accento della parola opposto all'accento musicale.


le modifiche sugli accenti sono tutte figlie di Max
  • 0

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#57 Feynman

    Homeless

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Posted 04 July 2014 - 12:12 PM

De André con M.Pagani

SIDUN

(Sidone)
U mæ nininu mæ
u mæ
lerfe grasse au su
d'amë d'amë

Il mio bambino il mio
il mio
labbra grasse al sole
di miele di miele

tûmù duçe benignu
de teu muaè
spremmûu 'nta maccaia
de stæ de stæ

tumore dolce benigno
di tua madre
spremuto nell'afa umida
dell'estate dell'estate

e oua grûmmu de sangue ouëge
e denti de laete
e i euggi di surdatti chen arraggë
cu'a scciûmma a a bucca cacciuéi de bæ

e ora grumo di sangue orecchie
e denti di latte
e gli occhi dei soldati cani arrabbiati
con la schiuma alla bocca cacciatori di agnelli

a scurrï a gente cumme selvaggin-a
finch'u sangue sarvaegu nu gh'à smurtau a qué
e doppu u feru in gua i feri d'ä prixún
e 'nte ferie a semensa velenusa d'ä depurtaziún

a inseguire la gente come selvaggina
finché il sangue selvatico non gli ha spento la voglia
e dopo il ferro in gola i ferri della prigione
e nelle ferite il seme velenoso della deportazione

perché de nostru da a cianûa a u meü
nu peua ciû cresce aerbu ni spica ni figgeü
ciao mæ 'nin l'ereditæ
l'è ascusa

perché di nostro dalla pianura al molo
non possa più crescere albero né spiga né figlio
ciao bambino mio l'eredità
è nascosta

'nte sta çittæ
ch'a brûxa ch'a brûxa
inta seia che chin-a
e in stu gran ciaeu de feugu
pe a teu morte piccin-a

in questa città
che brucia che brucia
nella sera che scende
e in questa grande luce di fuoco
per la tua piccola morte
  • 0
Without examples, without models, I began to believe voices in my head – that I was a freak, that I am broken, that there is something wrong with me, that I will never be lovable… Years later I find the courage to admit that I am transgender and this doesn’t mean that I am unlovable… So that this world that we imagine in this room might be used to gain access to other rooms, to other worlds previously unimaginable.”

#58 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Posted 04 July 2014 - 12:31 PM

OT
I dialetti, specialmente gallici o comunque nordici, necessitano di un loro alfabeto, la leggibilità dell'italiano (sono curioso di sapere quali altre hanno una aderenza almeno pari tra carattere e suono) è davvero preziosa e perderla all'improvviso, col vuoto sotto i piedi, mi spaura. Forse è troppo problematico, perché varie parole nascono nell'italiano e si introducono camuffate nel dialetto, quindi riconoscerle come troncamenti e simili ha una certa importanza, ma le righe si affollano di inchiostro
/OT
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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

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#59 Limenitis

    sputasentenze

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Posted 04 July 2014 - 12:39 PM

De André con M.Pagani

SIDUN




Anche Jamin-a è qualcosa eh
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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#60 Copernico

    Strenuo difensore del pop

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Posted 04 July 2014 - 14:02 PM

No no l'ho detto proprio senza ironia, ero curioso di sapere quello che ne pensavi dal momento che nel tuo secondo paragrafo avevi fatto delle riflessioni del tipo che a me è sempre interessato (tendenzialmente anch'io propendo per l'analisi delle cose, anche se non ne ho le competenze).

OT
I dialetti, specialmente gallici o comunque nordici, necessitano di un loro alfabeto, la leggibilità dell'italiano (sono curioso di sapere quali altre hanno una aderenza almeno pari tra carattere e suono) è davvero preziosa e perderla all'improvviso, col vuoto sotto i piedi, mi spaura. Forse è troppo problematico, perché varie parole nascono nell'italiano e si introducono camuffate nel dialetto, quindi riconoscerle come troncamenti e simili ha una certa importanza, ma le righe si affollano di inchiostro
/OT


Forse in questo articolo un po' datato potrai soddisfare in parte la tua curiosità, mi è venuto in mente quando hai parlato di aderenza tra carattere e suono
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#61 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Posted 04 July 2014 - 14:51 PM

Spoiler

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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#62 reallytongues

    Pietra MIliare

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Posted 04 July 2014 - 15:09 PM

musica
poesia
chitarra

vediamo chi ci arriva per primo (io dico gozer)

Immagine inserita
https://www.youtube....h?v=FMYcA_09zew
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#63 Tom

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Posted 04 July 2014 - 15:24 PM


musica
poesia
chitarra

vediamo chi ci arriva per primo (io dico gozer)

Immagine inserita
https://www.youtube....h?v=FMYcA_09zew


Immagine inserita

Spoiler

  • 0

#64 reallytongues

    Pietra MIliare

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Posted 04 July 2014 - 15:26 PM

asd
è proprio IL poeta con la chitarra
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#65 mueller80

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Posted 04 July 2014 - 18:47 PM

uno dei testi più divertenti di De Andrè, alla faccia di chi dice che pesante

Quando la morte mi chiamerà
forse qualcuno protesterà
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredità

non maleditemi non serve a niente
tanto all'inferno ci sarò già

ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione

ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana

voglio lasciare a Bianca Maria
che se ne frega della decenza
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via
con tanti auguri per chi c'è caduto
di conservarsi felice e cornuto
con tanti auguri per chi c'è caduto
di conservarsi felice e cornuto

sorella morte lasciami il tempo
di terminare il mio testamento
lasciami il tempo di salutare
di riverire di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo

signor becchino mi ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non piace
non lo consideran tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro

per quella candida vecchia contessa
che non si muove più dal mio letto
per estirparmi l'insana promessa
di riservarle i miei numeri al lotto
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati

quando la morte mi chiederà
di restituirle la libertà
forse una lacrima forse una sola
sulla mia tomba si spenderà
forse un sorriso forse uno solo
dal mio ricordo germoglierà

se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore

a te che fosti la più contesa
la cortigiana che non si dà a tutti
ed ora all'angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti
lascio le note di questa canzone
canto il dolore della tua illusione
a te che sei costretta per tirare avanti
costretta a vendere Cristo e i santi

quando la morte mi chiamerà
nessuno al mondo si accorgerà
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà

cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro già sulla terra
amammo tutti l'identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli.
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#66 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Posted 04 July 2014 - 18:56 PM

Un altro appunto su De André, a me pare sempre molto atemporale o passatista tanto la sua lingua quanto ciò che racconta, anche se una Storia d'un impiegato, immagino tutto come un pastiche di tutto l'Ottocento. Una cosa che mi succede anche con Gabriel Garcìa Màrquez, probabilmente è parte del loro fascino o la loro detestatibilità secondo chi li fruisce
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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

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#67 corrigan

    気持ち悪い

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Posted 04 July 2014 - 19:02 PM

se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore


eh be' leggerissima divertentissima purissima levissima
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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#68 nemen_ij

    ,

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Posted 05 July 2014 - 00:41 AM

(..) Non so se si possa chiamare curiosità semiotica o per la ricerca tale, la mia, pensavo di restare abbastanza sul semplice nemen_ij, boh (..) non so se ho capito cosa tu intenda con il testo adattato alle strofe, ma ad esempio i Baustelle hanno il vizio di mettere sillaba per sillaba le parole sulle crome, con l'accento della parola opposto all'accento musicale. Il vizio è tanto letterario quanto compositivo (sempre arpeggi, poi recupero un articolo di dissing spinto ma non scriteriato). Però non calcano sulla rima, che De André non tralascia quasi mai (a proposito di "poesia")


Spoiler

  • 0

#69 Tom

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Posted 05 July 2014 - 06:20 AM


se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore


eh be' leggerissima divertentissima purissima levissima


Sì, quella parte lì lo è.
Se mai è nel finale che emerge la tristezza.
  • 0

#70 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

  • Redattore OndaRock
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Posted 05 July 2014 - 08:29 AM

io la trovo una delle robe più tronfie mai scritte, dove starà 'sta leggerezza...

"ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana

[...]

voglio lasciare a Bianca Maria
che se ne frega della decenza
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via
con tanti auguri per chi c'è caduto

di conservarsi felice e cornuto "

Ma non ha influenzato le band attuali, no no. asd

  • 1
RYM ___ i contenuti

"SOVIET SAM" un blog billizzimo


7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#71 Guest_Franzy_*

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Posted 05 July 2014 - 08:33 AM

Nonostante io lo apprezzi principalmente per la musica , mi piacciono molto i testi che Paolo Conte scrive : efficaci , sintetici ed evocativi .

Paolo Conte - Luna Di Marmellata ( 1975 )


Lungo il viaggio

e anche noioso

arriviamo affaticati

le valigie son pesanti e i vestiti stropicciati



Meno male

eccoci qua, in un albergo illuminato

una stanza c'è per noi

noi che abbiam tanto viaggiato





So tutto

di questi posti ormai

e il freddo so

di questa chiave in mano a me



E ti prepari ad abitare

questa stanza come fosse

una casa

e io che aspetto

mentre metti nei cassetti

la tua roba e anche la mia

e al di là della finestra

c'è una luna strepitosa

che ci guarda con tristezza



Luna di marmellata per noi due

che abbiamo casa e figli tutti e due

ma abbiam sorriso senza alcun pudore

all'idea di un ultimo amore
  • 4

#72 Limenitis

    sputasentenze

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Posted 05 July 2014 - 08:58 AM

Fuga all'inglese (1982)



Che ora fai? È un'ora inglese, si va,

agguanta la mia mano e ce ne andiamo

tanto di noi si può fare senza,

e chi vuoi
che noti mai la nostra assenza

Ah, ragazza, tu sei bella

ogni giorno di più

non farti prender dalla sonnolenza

C'interessa, no, questa conferenza

che tanto il tempo passa

anche sotto ai sofà


Sì che il tempo passa sotto ai sofà,

nemico numero uno

degli aspirapolvere di tutta città,

è là che lui tiene la sua accademia

sotto lo sguardo vitreo

dei bicchieri di Boemia,

e intanto il Comune

cambia colore ai tramways

è che la gente poi ci prende confidenza

sì, ma di noi si può fare senza

da-da-da-da-da-da-da-da-da-da



È tutto un grande addio,

un giorno Gondrand passerà,

te lo dico io,

col camion giallo porterà

via tutto quanto e poi più niente resterà

del nostro mondo

da-da-da



La fuga della vita, chi lo sa

che non sia proprio lei

la quinta essenza

sì, ma di noi si può fare senza

Sì, tanto il tempo passa anche sotto ai sofà

http://www.youtube.com/watch?v=Xbt1tE33BLs#t=112
  • 2

Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#73 Tom

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Posted 05 July 2014 - 09:12 AM

Un altro appunto su De André, a me pare sempre molto atemporale o passatista tanto la sua lingua quanto ciò che racconta, anche se una Storia d'un impiegato, immagino tutto come un pastiche di tutto l'Ottocento. Una cosa che mi succede anche con Gabriel Garcìa Màrquez, probabilmente è parte del loro fascino o la loro detestatibilità secondo chi li fruisce


Direi che la tematica più o meno sotterranea che attraversa l'opera di quasi tutti i cantautori storici, diciamo dal Modugno di "Vecchio frac" fino al Battiato pop degli anni 80, è il cambiamento sociale, culturale, psicologico e (forse soprattutto) paesaggistico avvenuto in quegli anni in Italia.

Banalizzando diciamo che quasi tutti, ognuno a suo modo, hanno cantato la fine delle atmosfere provinciali con l'irruzione dell'urbanizzazione, o comunque la fine di una cultura nel bene e nel male "classica", ancorata ancora a riferimenti come minimo ottocenteschi, e l'inizio della modernità.
C'è chi lo ha fatto in modo assolutamente esplicito (i più: Tenco, Paoli, Jannacci, Endrigo, Guccini, Ciampi, Lolli), chi più sottotraccia (Dalla, De Gregori, Venditti, Battisti/Mogol), chi scegliendo - appunto - un'atemporalità culturale in cui mischiare le carte dei vari rifermimenti culturali (De André, Battiato, Conte).
Non a caso quando negli anni 80 quella tensione culturale e sociale si è assopita il cantautorato nostrano è rapidamente declinato, la sua lezione in seguito assorbita e neutralizzata dal ritorno sulle scene delle canzoni quasi esclusivamente sentimentali (Ramazzotti & Co).

E sempre non a caso i pochi cantautori contemporanei che cercano di scrivere ancora in quel modo (Capossela, Max Manfredi, Van De Sfroos) si devono proporre fin già a livello personale come della specie di freak fuori dal tempo, per essere credibili nel loro mettere in scena una sorta di gotico provinciale nostrano ormai inesistente.
  • 6

#74 Limenitis

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Posted 05 July 2014 - 09:38 AM

C'è chi lo ha fatto in modo assolutamente esplicito (i più: Tenco, Paoli, Jannacci, Endrigo, Guccini, Ciampi, Lolli), chi più sottotraccia (Dalla, De Gregori, Venditti, Battisti/Mogol), chi scegliendo - appunto - un'atemporalità culturale in cui mischiare le carte dei vari rifermimenti culturali (De André, Battiato, Conte).



Battiato nei suoi dischi migliori (i 4 capolavori fra il 79 e l'82) più che altro trollava asd quelli di sinistra nei vari riferimenti politici. "Alla riscossa stupidi" gli valse la nomina di cantante "di destra" al soldo della Confindustria.

"La voce del padrone" è il disco successivo, il titolo non è casuale ]:)
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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#75 An Absent Friend

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Posted 05 July 2014 - 09:40 AM


Un altro appunto su De André, a me pare sempre molto atemporale o passatista tanto la sua lingua quanto ciò che racconta, anche se una Storia d'un impiegato, immagino tutto come un pastiche di tutto l'Ottocento. Una cosa che mi succede anche con Gabriel Garcìa Màrquez, probabilmente è parte del loro fascino o la loro detestatibilità secondo chi li fruisce


Banalizzando diciamo che quasi tutti, ognuno a suo modo, hanno cantato la fine delle atmosfere provinciali con l'irruzione dell'urbanizzazione, o comunque la fine di una cultura nel bene e nel male "classica", ancorata ancora a riferimenti come minimo ottocenteschi, e l'inizio della modernità.


Va detto che è la strada anche della poesia nostrana, che i cantautori costeggiano, già dalla prima metà del Novecento con i vociani. Poi ha proseguito (anche con lo strumento di un dialetto "polemico" da parte di alcuni) e si è intrecciata col malessere del boom che ha colpito a destra e a manca.
Quella della poesia italiana è in parte anche la storia di un disagio nei confronti della città.
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Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

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#76 Tom

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Posted 05 July 2014 - 09:51 AM

Quella della poesia italiana è in parte anche la storia di un disagio nei confronti della città.


Indubbiamente. E lo stesso discorso vale anche per il cinema e la prosa.
  • 0

#77 bELLE ELLEish

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Posted 05 July 2014 - 10:14 AM



Un altro appunto su De André, a me pare sempre molto atemporale o passatista tanto la sua lingua quanto ciò che racconta, anche se una Storia d'un impiegato, immagino tutto come un pastiche di tutto l'Ottocento. Una cosa che mi succede anche con Gabriel Garcìa Màrquez, probabilmente è parte del loro fascino o la loro detestatibilità secondo chi li fruisce


Banalizzando diciamo che quasi tutti, ognuno a suo modo, hanno cantato la fine delle atmosfere provinciali con l'irruzione dell'urbanizzazione, o comunque la fine di una cultura nel bene e nel male "classica", ancorata ancora a riferimenti come minimo ottocenteschi, e l'inizio della modernità.


Va detto che è la strada anche della poesia nostrana, che i cantautori costeggiano, già dalla prima metà del Novecento con i vociani, per poi proseguire (anche con lo strumento di un dialetto "polemico" da parte di alcuni) e intrecciarsi col malessere del boom che ha colpito a destra e a manca.
Quella della poesia italiana è in parte anche la storia di un disagio nei confronti della città.

Absy, tu che sai, e la poesia contemporanea? Versa in condizioni disastrose secondo te? E conosci o pensi possano o meno esistere autori che abbiano un qualche legame, che costeggino la via di uno dei filoni della poesia italiana attuale?
La cosa è tutt'altro che necessaria e anche all'estero le cose sono varie, non ne so nulla ma penso che tra Prévert e certa canzone francese le affinità non manchino. Adesso forse è troppo distante la poesia, o troppo ignorante/disinteressata la canzone? Avendo citato Bianconi che butta riferimenti colti (o meglio, nomi di persone su cui si possono fare riferimenti colti, ma lui non mi sembra capace di prenderne uno e sviluppare delle sue tematiche, ne deve nominare otto e se ti piace il suono te li cerchi su internet o in biblioteca) nei testi, ma sempre passatisti, il problema è delle parti o insito nella mole di produzione culturale, magari sempre più di nicchia, che impedisce ad un artista in un ambito di approfondire la contemporaneità degli altri?

Vado a cercare Capovilla, promesso
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#78 mueller80

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Posted 05 July 2014 - 10:15 AM


se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore


eh be' leggerissima divertentissima purissima levissima



capisco che stai trollando da tre giorni, ma almeno fallo bene....la battuta della levissima è talmente scontata che forse persino la premiata ditta non la usa più
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#79 Limenitis

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Posted 05 July 2014 - 10:16 AM

Mueller quella canzone piace anche a me.
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Stefano

 

 

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#80 Copernico

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Posted 05 July 2014 - 10:25 AM

Io la vedo come l'amara fine di un miserabile (che non è per forza un poveraccio, alla faccia del sinistrello :) ) che travasa bile da sempre repressa, cercando di sdrammatizzare con la lingua pungente la paura per la morte imminente
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#81 mueller80

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Posted 05 July 2014 - 10:29 AM

Io la vedo come l'amara fine di un miserabile (che non è per forza un poveraccio, alla faccia del sinistrello :) ) che travasa bile da sempre repressa, cercando di sdrammatizzare con la lingua pungente la paura per la morte imminente


analisi perfetta e sintetica.
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#82 Limenitis

    sputasentenze

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Posted 05 July 2014 - 10:31 AM

Io la vedo come l'amara fine di un miserabile (che non è per forza un poveraccio, alla faccia del sinistrello :) ) che travasa bile da sempre repressa, cercando di sdrammatizzare con la lingua pungente la paura per la morte imminente



Beh c'è sempre la parte dedicata alla donna amata che lo riscatta, tipico anche questo di De Andrè in effetti.
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Stefano

 

 

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#83 An Absent Friend

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Posted 05 July 2014 - 10:33 AM




Un altro appunto su De André, a me pare sempre molto atemporale o passatista tanto la sua lingua quanto ciò che racconta, anche se una Storia d'un impiegato, immagino tutto come un pastiche di tutto l'Ottocento. Una cosa che mi succede anche con Gabriel Garcìa Màrquez, probabilmente è parte del loro fascino o la loro detestatibilità secondo chi li fruisce


Banalizzando diciamo che quasi tutti, ognuno a suo modo, hanno cantato la fine delle atmosfere provinciali con l'irruzione dell'urbanizzazione, o comunque la fine di una cultura nel bene e nel male "classica", ancorata ancora a riferimenti come minimo ottocenteschi, e l'inizio della modernità.


Va detto che è la strada anche della poesia nostrana, che i cantautori costeggiano, già dalla prima metà del Novecento con i vociani, per poi proseguire (anche con lo strumento di un dialetto "polemico" da parte di alcuni) e intrecciarsi col malessere del boom che ha colpito a destra e a manca.
Quella della poesia italiana è in parte anche la storia di un disagio nei confronti della città.

Absy, tu che sai, e la poesia contemporanea? Versa in condizioni disastrose secondo te? E conosci o pensi possano o meno esistere autori che abbiano un qualche legame, che costeggino la via di uno dei filoni della poesia italiana attuale?
La cosa è tutt'altro che necessaria e anche all'estero le cose sono varie, non ne so nulla ma penso che tra Prévert e certa canzone francese le affinità non manchino. Adesso forse è troppo distante la poesia, o troppo ignorante/disinteressata la canzone? Avendo citato Bianconi che butta riferimenti colti (o meglio, nomi di persone su cui si possono fare riferimenti colti, ma lui non mi sembra capace di prenderne uno e sviluppare delle sue tematiche, ne deve nominare otto e se ti piace il suono te li cerchi su internet o in biblioteca) nei testi, ma sempre passatisti, il problema è delle parti o insito nella mole di produzione culturale, magari sempre più di nicchia, che impedisce ad un artista in un ambito di approfondire la contemporaneità degli altri?

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Cacchio, mi dai due o tre anni per risponderti? asd
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#84 reallytongues

    Pietra MIliare

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Posted 05 July 2014 - 10:45 AM


Un altro appunto su De André, a me pare sempre molto atemporale o passatista tanto la sua lingua quanto ciò che racconta, anche se una Storia d'un impiegato, immagino tutto come un pastiche di tutto l'Ottocento. Una cosa che mi succede anche con Gabriel Garcìa Màrquez, probabilmente è parte del loro fascino o la loro detestatibilità secondo chi li fruisce


Direi che la tematica più o meno sotterranea che attraversa l'opera di quasi tutti i cantautori storici, diciamo dal Modugno di "Vecchio frac" fino al Battiato pop degli anni 80, è il cambiamento sociale, culturale, psicologico e (forse soprattutto) paesaggistico avvenuto in quegli anni in Italia.

Banalizzando diciamo che quasi tutti, ognuno a suo modo, hanno cantato la fine delle atmosfere provinciali con l'irruzione dell'urbanizzazione, o comunque la fine di una cultura nel bene e nel male "classica", ancorata ancora a riferimenti come minimo ottocenteschi, e l'inizio della modernità.
C'è chi lo ha fatto in modo assolutamente esplicito (i più: Tenco, Paoli, Jannacci, Endrigo, Guccini, Ciampi, Lolli), chi più sottotraccia (Dalla, De Gregori, Venditti, Battisti/Mogol), chi scegliendo - appunto - un'atemporalità culturale in cui mischiare le carte dei vari rifermimenti culturali (De André, Battiato, Conte).
Non a caso quando negli anni 80 quella tensione culturale e sociale si è assopita il cantautorato nostrano è rapidamente declinato, la sua lezione in seguito assorbita e neutralizzata dal ritorno sulle scene delle canzoni quasi esclusivamente sentimentali (Ramazzotti & Co).

E sempre non a caso i pochi cantautori contemporanei che cercano di scrivere ancora in quel modo (Capossela, Max Manfredi, Van De Sfroos) si devono proporre fin già a livello personale come della specie di freak fuori dal tempo, per essere credibili nel loro mettere in scena una sorta di gotico provinciale nostrano ormai inesistente.

non sono molto d'accordo
quegli autori che come scrivi raccontano il passaggio di un epoca credo che semplicemente scrivano ciò che gli accade intorno senza chissà quali pretese sociologiche
così dovrebbe essere per ogni epoca, ma non si sa come c'è stato un calo nel saper rappresentare il presente
io penso che negli anni 50 e 60 ci fossero semplicemente nell'aria pulita molti più odori e sapori che solleticavano la fantasia poetica
credo che un poeta e scrittore musicale vero debba essere per forza a conttato con realtà folkloristiche
il folk nelle città è sempre stato solo la delinquenza e la degenerazione, la depravazione:
il cuore pulsante della civiltà moderna

poi insomma se un tempo era il folk il genere in cui gli scittori musicali si esprimevano e guardacaso in un contesto ancora tra campagna e città
dalla fine 70 diventò il rock (elettronico o meno) il nuovo folk della città
il cantautore non ha più senso di esistere se non come scrivevi per fare il buffone o il sensibilone
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#85 Tom

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Posted 05 July 2014 - 11:27 AM

non sono molto d'accordo
quegli autori che come scrivi raccontano il passaggio di un epoca credo che semplicemente scrivano ciò che gli accade intorno senza chissà quali pretese sociologiche


Mica ho detto che fosse un processo sempre consapevole o nutrissero tutti le stesse ambizioni.
Ovvio che come in tutte le cose ci sia stata anche un'enorme dose di casualità nella concomitanza di fattori culturali e sociali che portarono all'esplosione di quella scena musicale.

Per dire, un Bindi credo si trovò al di là di ogni sua intenzione e sicuramente suo malgrado a rappresentare, nell'ambito del pop di quegli anni, una sensibilità aulica e melodrammatica che tramontò con una rapidità impressionante a cavallo dei 50 e 60.
  • 0

#86 reallytongues

    Pietra MIliare

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Posted 05 July 2014 - 11:54 AM

si ok
comunque niente volevo ricordare visto che incredibilmente non è mai stato sottolineato che con poesie in musica con chitarra come definito dal titolo del topic ci si riferisce quasi unicamente alla scena folk
ancora oggi poi
una tipologia di poeta musicale con chitarra lo vedo inserito in un ambiente ancora rurale o comunque non definitivamente modernizzato che ha bisogno di semplicità e raccoglimento
non definirei folk nè una sonata per pianoforte nè una per sintetizzatore
quindi il poeta musicale per chitarra non può che risalire alla tradizione del musicante giullare di strada
quindi è un genere tradizionale che non muta
forse è per questo che chi vuole ripendere tale tradizione risulta sempre anche troppo naive
cantare di modernità complessa in modo semplice e evocativo è molto difficile
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Caro sig. Bernardus...

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#87 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Posted 05 July 2014 - 12:02 PM

quindi il poeta musicale per chitarra non può che risalire alla tradizione del musicante giullare di strada
quindi è un genere tradizionale che non muta


Questa è veramente enorme.
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7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#88 bELLE ELLEish

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Posted 05 July 2014 - 12:03 PM

No, no, il titolo è riferito ai musicisti con pretese fondate e non di essere autori di letteratura, o parola di un certo livello culturale e sociale o politico. Non so chi, ma se non erro qualcuno del forum aveva scritto dei testi anche belli di Gazzè (fratello di) e del libro di poesie anche brutte di questi.
Ad esempio non rientrano nella categoria i Verdena, di cui sono fan (quasi solo di WOW ma col magone), visto che Ferrari pur avendo usato il verbo stenuo ha sempre detto che si basa sulle impressioni e sui suoni. Non è (più) vero che scrive nonsenso, ma non se ne uscirà con il libro alla LIGABUE. Ben accetti post su I Cani, anche in stile vice, poi la discussione la continuiamo in modo nostro, ma astio e cinismo o ironia e filiera indie/non-indie va bene per alimentare un po' il fuoco
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
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#89 reallytongues

    Pietra MIliare

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Posted 05 July 2014 - 12:10 PM


quindi il poeta musicale per chitarra non può che risalire alla tradizione del musicante giullare di strada
quindi è un genere tradizionale che non muta


Questa è veramente enorme.

nella pazzia c'è il genio: dove tu vedi enormi errori io colgo la rivelazione ashd
  • 1

Caro sig. Bernardus...

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#90 Seattle Sound

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Posted 05 July 2014 - 14:07 PM

Da questo thread per ora l'unica realtà venuta fuori è che LFT è l'erede di Wago.
  • 0

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#91 Reynard

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Posted 05 July 2014 - 16:07 PM

Banalizzando diciamo che quasi tutti, ognuno a suo modo, hanno cantato la fine delle atmosfere provinciali con l'irruzione dell'urbanizzazione, o comunque la fine di una cultura nel bene e nel male "classica", ancorata ancora a riferimenti come minimo ottocenteschi, e l'inizio della modernità.


Però non mi pare che questa elegia provinciale sia del tutto sparita dalla circolazione. E' che ora magari non è più nell'aria, è più una evocazione letteraria, intrisa di nostalgia e filtrata da un tono ironico o comunque di prudente distacco. Mi vengono in mente, in maniera manifesta, gli Offlaga Disco Pax, e in maniera più sottile (più nei toni che nelle tematiche) nei Perturbazione.

Invece un modello abbastanza inedito, per l'Italia, di rapporto tra parola e canzone mi pare di trovarlo nei Massimo Volume. Che danno alla parola (e con pretese letterarie) uno spazio centralissimo, ma in fatto di stile e tematiche c'entrano poco con la tradizione cantautorale italiana. Evocano atmosfere urbane, decadenti/decadute e moralmente nulle, che nella canzone italiana si trovano di rado.
  • 2
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#92 bELLE ELLEish

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Posted 06 July 2014 - 07:56 AM

Da questo thread per ora l'unica realtà venuta fuori è che LFT è l'erede di Wago.

magara :( m'aveva pure menato da qualche parte una volta asd
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
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#93 Tom

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Posted 06 July 2014 - 09:14 AM


Banalizzando diciamo che quasi tutti, ognuno a suo modo, hanno cantato la fine delle atmosfere provinciali con l'irruzione dell'urbanizzazione, o comunque la fine di una cultura nel bene e nel male "classica", ancorata ancora a riferimenti come minimo ottocenteschi, e l'inizio della modernità.


Però non mi pare che questa elegia provinciale sia del tutto sparita dalla circolazione. E' che ora magari non è più nell'aria, è più una evocazione letteraria, intrisa di nostalgia e filtrata da un tono ironico o comunque di prudente distacco. Mi vengono in mente, in maniera manifesta, gli Offlaga Disco Pax, e in maniera più sottile (più nei toni che nelle tematiche) nei Perturbazione.

Invece un modello abbastanza inedito, per l'Italia, di rapporto tra parola e canzone mi pare di trovarlo nei Massimo Volume. Che danno alla parola (e con pretese letterarie) uno spazio centralissimo, ma in fatto di stile e tematiche c'entrano poco con la tradizione cantautorale italiana. Evocano atmosfere urbane, decadenti/decadute e moralmente nulle, che nella canzone italiana si trovano di rado.


Vero. Com'è vero che esiste ancora tutto un sottobosco di musicisti che si rifanno alla lezione dei cantautori degli anni 60 e 70. Da noi su OR arrivano le cose più indie (chessò... i "Non voglio che Clara"), ma ce ne sono tantissimi, basta tenere d'occhio siti come La Brigata Lolli o L'isola che non c'era.
Una scena che fino a qualche anno fa seguivo molto, ma che ora ho quasi totalmente rimosso dai miei interessi. Un po' per gusti personali, un po' perché, anche quando fatte bene, erano davvero SEMPRE le stesse cose. Che poi mi rendo conto della contraddizione visto che il 90% della musica anglofona del presente che ascolto è altrettanto passatista e manierista. Però boh, in inglese funziona e non solo per una questione di testi.

Gli Offlaga e i Massimo Volume, con i loro molti pregi ma anche i loro non pochi limiti, per me sono tra le poche cose nuove della musica italiana degli ultimi 25 anni. Trovo significativo che per ottenere quel qualcosa di "nuovo" entrambi abbiano dovuto far ricorso ad un certo grado di anti-musicalità, come se mancasse la chiave giusta per usare la melodia nel descrivere l'Italia del presente.
  • 3

#94 signora di una certa età

    old signorona

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Posted 08 July 2014 - 20:29 PM

bello il nuovo dei Sick Tamburo Senza Vergogna
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#95 Merlo

    Classic Rocker

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Posted 09 July 2014 - 10:37 AM

Nonostante io lo apprezzi principalmente per la musica , mi piacciono molto i testi che Paolo Conte scrive : efficaci , sintetici ed evocativi .

Paolo Conte - Luna Di Marmellata ( 1975 )


Una delle canzoni più tristi in assoluto. :'( :'( :'(
  • 0

"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#96 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Posted 09 July 2014 - 22:01 PM

Qui non ci sono le chitarre, ed è di una banalità esemplare (la scelta),ma me la sono letta nel pensiero senza musica, e potrebbe essere una poesia:

il mare d'inverno
e' solo un film in bianco e nero
visto alla t.v.
e verso l'interno
qualche nuvola
dal cielo
che si butta giu'
sabbia bagnata
una lettera
che il vento
sta' portando via
punti invisibili
rincorsi dai cani
stanche parabole
di vecchi gabbiani
e io che rimango
qui solo
a cercare un caffe'
il mare d'inverno
e' un concetto che il pensiero
non considera
e' poco moderno
e' qualcosa che nessuno
mai desidera
alberghi chiusi
manifesti gia' sbiaditi
di pubblicita'
macchine tracciano
solchi su strade
dove la pioggia
d'estate non cade
e io che non riesco nemmeno
a parlare con me
mare mare
qui non viene mai nessuno
a trascinarmi via
mare mare
qui non viene mai nessuno
a farci compagnia
mare mare
non ti posso guardare cosi'
perche'
questo vento
agita anche me
questo vento
agita anche me
passera' il freddo
e la spiaggia lentamente
si colorera'
la radio e i giornali
e una musica
banale si diffondera'
nuove avventure
discoteche illuminate
piene di bugie
ma verso sera
uno strano concerto
e un ombrellone
che rimane aperto
mi tuffo perplesso
e momenti
vissuti di gia'
mare mare
qui non viene mai nessuno
a trascinarmi via
mare mare
qui non viene mai nessuno
a farci compagnia
mare mare
non ti posso guardare cosi'
perche'
questo vento
agita anche me
questo vento
agita anche me
mare mare
qui non viene mai nessuno
a trascinarmi via
mare mare
qui non viene mai nessuno
a farci compagnia
mare mare
non ti posso guardare cosi'
perche'
questo vento
agita anche me
questo vento
agita anche me
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#97 fedemone

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Posted 10 July 2014 - 12:33 PM

Ottimo topic, con ottime considerazioni, che probabilmente non sono in grado di commentare a dovere (ad esempio non so lo stato della poesia moderna, ma temo che versi in pessime condizioni)

[OK - qui le chitarre non ci sono, ma la poesia sì? Nel caso, si può benissimo ignorare come al solito]
Un tempo la musica industriale puntava parecchio sui testi e anche l'Italia non faceva eccezione, partiamo coi CC CNC NCN:

Questa è una poesia tout court, ma musicata:
https://www.youtube....h?v=67_L2v6o6ws

Questo testo invece è complesso e pieno di tragico lirismo:
https://www.youtube.com/user/ccccncncn

ovviamente il lavoro non si esaurisce così, ma hann osempre puntato alla comunicazione come arma assieme al suono.
Di pasta simile, le officine Schwartz, anche qui le parole non sono solo condimento, in cui il sentimento si sposa con lo spaesamento dell'uomo nell'alienazione (quasi Hegeliana direi) moderna:

https://www.youtube....h?v=MzRmiDNbhW8

Qui il testo è giusto poetica a sè, fuga dalla e verso un'identità, ma la macchina è sempre presente:
https://www.youtube....h?v=HN2UvNlXTOY

Sotto l'eternità fitta il cielo
pietre di sabbia con ombre oro
sogni che vivono oltre il confine
mari di sabbia cieli di dune
sotto le speranze fitte il buio
freddo alle mani in grigie frontiere
vite disperse e avverse trai
polvere ero polvere sono
occhi dipinti in mantelli neri
sguardi infuocati di desiderio
brivido copre fughe di vita
donna passione di terra ostile
mare di sabbia morde i cilindri
tracce di storia in rossi tramonti
canta motore traccia la scia
mani di nervi braccia d'acciaio
dune di vita lungo i sentieri
asce dell'uomo nei miei destini
sotto le speranze fitte il buio.
Caldo rimani a toccare il sole.
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#98 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Posted 29 October 2015 - 18:14 PM

Interessante articolo di minima&moralia sui rapporti fra la poesia di Pavese ed i testi di Incani (ossia IOSONOUNCANE), e molto altro. Infatti prrobabilmente lo posto anche nel topic di Marguati sulle analisi quantitative, per dire, quindi evito di riproporlo anche nel topic dell'artista.

 

  LA POESIA CHE S’INTRAVEDE DENTRO DIE, L’ALBUM DI IOSONOUNCANE

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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#99 Pajje††

    Potere Al Propoli

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Posted 17 September 2017 - 12:17 PM

Mamma mia quanto non mi dicono un cazzo i testi di Dalla. 


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miamusica
______________

And if I have some kind of need / Maybe the thing I need is the thing I've got
And if I look inside of me / I find the thing that can't be took or bought


Anytime you’re gonna grow, you’re gonna lose something. You’re losing what you’re hanging onto to keep safe. You’re losing habits that you’re comfortable with, you’re losing familiarity.


#100 il mistico

    proxima centauri

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Posted 17 September 2017 - 12:23 PM

Mamma mia quanto non mi dicono un cazzo i testi di Dalla. 

 

di dalla concosco poco e niente, pero' adesso che sono fuori dalla mia sicilia... quando ascolto sta canzone quasi mi commuovo, e che vuoi abbiamo anche sentimenti anche se guidiamo moto di grossa cilindrata


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