Vai al contenuto


Foto
- - - - -

Tracklist..


  • Please log in to reply
25 replies to this topic

#1 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17649 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2006 - 15:21

Topic inusuale (e forse inutile.. ;D) ma vi chiedo: secondo voi..quanto conta l'ordine di posizionamento delle varie canzoni all'interno di un album?
In definitiva: quanto conta la tracklist, per definire (consciamente o inconsciamente..) la caratura di un album?

Secondo voi conta qualcosa?
Certi album..con tracklist diverse (cioe' posizioni delle canzoni scambiate..) sarebbero giudicati meglio..o peggio?

Secondo me la risposta non e' cosi' banale come puo' sembrare..

Idee?
  • 0

#2 Diamond_Sea

    Glooming in the wind

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2469 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2006 - 15:25

La tracklist e' fondamentale, soprattutto se si tratta di un concept nel quale i vari brani possono essere considerati dei capitoli nel quale ogni episodio e' legato al successivo.
  • 0

#3 in my eyes

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 201 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2006 - 17:11

La tracklist è importantissima, e mi girano oltremodo le palle quando i dischi che scarico hanno la scaletta in disordine. chi suona ed ha registrato qualcosa (oppure suonato dal vivo) sa quanta cura si impiega nel delinearla  8)


  • 0

#4 xtal

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1202 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2006 - 17:19

Trascurando i casi limite dei concept, la tracklist di un album è comunque molto importante. Infatti quando un musicista pubblica un album, sceglie l'ordine delle canzoni cercando di creare una sequenza omogenea, ma non noiosa (ad esempio nei dischi hard rock si alternano di solito brani più tirati e ballad). Ci sono alcuni dischi in cui alterando l'ordine dei brani si perde completamente l'atmosfera, altre volte ho notato invece che pur cambiando l'ordine dei brani il disco è comunque apprezzabile...
  • 0

#5 Merlo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 4795 Messaggi:
  • LocationItalia

Inviato 18 dicembre 2006 - 17:44

Il punto infatti è questo: a quanti di voi è capitato, ascoltando tracce di un album scombinate, e in virtù di questo trovare in esso dell'altro (certamente "diverso"), qualcosa che porti perfino ad apprezzare di più l'intero o 'risaltare' sfumature di senso a latere?


Stavo per scriverlo... La tracklist è molto importante nell'equilibrio di un album. Ammetto, però, che quando ho assimilato abbastanza un disco nella forma originale mi diverto ad ascoltarlo in shuffle: a volte escono delle cose bellissime, come delle successioni di pezzi che rendono molto di più delle scalette originali!
Ovviamente se le tracce dell'album sono collegate tra loro il tutto si fa molto meno affascinante.
  • 0

"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#6 mr.paradise

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 808 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2006 - 17:48

io non ci vedo molta importanza nella tracklist, ovvero nell'ordine in cui vengono posizionate le tracce all'interno dell'album.
in fondo che una certa canzone arrivi prima o dopo per me fa lo stesso e poi dai, con la diffusione del cd skippare i momenti meno felici è diventata un'abitudine, mentre tanti anni fa con le musicassette piuttosto che star lì a cercare la fine di una canzone e l'inizio di un'altra mi sorbivo l'intero album e sì riflettevo su quant'importante fosse la tracklist, visto che i miei pezzi preferiti li schiaffavano sempre a metà, neanche farlo apposta.
ovviamente le mie osservazioni non riguardano i concept.
  • 0
soldato witt: lei non si sente mai solo?
sergente welsh: solo in mezzo alla gente

mi sono innamorato di un'attrice hard

Non morite come me

#7 Malato_del_vinile

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 734 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2006 - 17:52

Topic inusuale (e forse inutile.. ;D) ma vi chiedo: secondo voi..quanto conta l'ordine di posizionamento delle varie canzoni all'interno di un album?
In definitiva: quanto conta la tracklist, per definire (consciamente o inconsciamente..) la caratura di un album?

Secondo voi conta qualcosa?
Certi album..con tracklist diverse (cioe' posizioni delle canzoni scambiate..) sarebbero giudicati meglio..o peggio?

Secondo me la risposta non e' cosi' banale come puo' sembrare..

Idee?

Porca vacca se conta,le cadute di tono i pezzi di riempimento i brani forti si notano solo grazie all'ordine in cui sono disposte le tracce e nell'analisi completa di un lavoro poi è molto importante e guai a cambiarla (a parer mio),poi lasciamo stare i concept dove la  tracklist è letteralmente quella che ti fa il disco.
  • 0

#8 DONBRIZIO

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 588 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2006 - 20:17

Il punto infatti è questo: a quanti di voi è capitato, ascoltando tracce di un album scombinate, e in virtù di questo trovare in esso dell'altro (certamente "diverso"), qualcosa che porti perfino ad apprezzare di più l'intero o 'risaltare' sfumature di senso a latere?


Condivido pienamente... Mi ero già posto il problema della tracklist, che è import6antissima e sicuramente produttori e discografici ci passano su notti intere... A volte però casualmente ho ascoltato album con la tracklist modificata, addirittura una volta senza una canzone e mi sono sembrati bellissimi, tanto che una volta scoperto il "danno", ho preferito masterizzaarli come li avevo ascoltato la prima volta, perchè preferivo di gran lunga la "mia" tracklist a quella originale, dava all'insieme un effetto diverso. Ma poi d'altro canto i dj si basano su questo... Una scaletta di pezzi rock riuscita, adatta a quel particolare spirito di quella particolare serata, ovviamente ben mixata, fa la differenza tra un grande dj ed uno mediocre...
  • 0

#9 100000

    Enciclopedista

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7731 Messaggi:

Inviato 18 dicembre 2006 - 20:58

...pensa te che Trent Reznor si è arrovellato non so quanto sulla tracklist di The Fragile....una certa importanza la dovrà avere!  ;D

in ogni caso, per come la penso io, dipende moooolto dai casi. certi cd sono ascoltabilissimi anche in "random", altri (con il limite assoluto dei concept, che però consistono molte volte nei cd che preferisco) proprio no.
  • 0

#10 Trespassive-aggressive

    Strawberry Switchblade

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 17649 Messaggi:

Inviato 19 dicembre 2006 - 02:00


io non ci vedo molta importanza nella tracklist, ovvero nell'ordine in cui vengono posizionate le tracce all'interno dell'album.


Ecco vedi..qui, a mio avviso, arriva il discorso "INCONSCIO"!
Nel senso..non so come sei abituato tu..pero' facciamo un esempio: esce un album di 12 canzoni..!
Poniamo che 8 di esse siano ciofeche..e 4 siano belle..magari anche capolavori..!
Poniamo che quelle 8 brutte..siano proprio le prime 8..!
Che succede?
Quanti continuano, imperterriti, ad ascoltare l'album completamente?
Quanti invece magari gia' dopo 6-7 canzoni di merda..dicono: "eh no..che palle.." e magari il resto lo ascoltano distrattamente?
Quanti di quelli che lo ascoltano tutto l'album..riescono a cogliere l'essenza e la bellezza delle ultime 4 tracce..senza farsi condizionare dalla merda ascoltata nelle prime 8?
Ecc..ecc..ecc..

Secondo me anche in questo fattore "inconscio" e' importante la tracklist..!
E infatti, guardacaso, una miriade di album..presentano come prima canzone dell'album..proprio la canzone che magari e' stata il "primo singolo" uscito..!


Per tutti: ovvio che in questo topic..non volevo considerare i CONCEPT ALBUM che, si sa, fanno della tracklist il loro cavallo di battaglia.. ;)
  • 0

#11 darc said

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 414 Messaggi:

Inviato 19 dicembre 2006 - 08:21

Per anni ho ascoltato "Closer" dei Joy Division convinto che la scaletta incominciasse da Heart and Soul, poi la quinta era "Atrocity Exhibithion" e così via...questo perchè chi mi aveva copiato il disco lo aveva ricavato da una vecchia cassetta, invertendo il lato A con quello B....ora che ce l'ho originale non riesco più a sentirlo diverso, mi sembra strano, l'ho conosciuto così, con i pezzi che mi piacevano di più in apertura. "Heart and Soul" e "24 Hours"...perchè mai per sentirli devo mettere la traccia 6? non mi abituerò mai...
  • 0

#12 punck

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1391 Messaggi:

Inviato 19 dicembre 2006 - 08:35

[quote author=Trespass link=topic=2315.msg79345#msg79345 date=1166492153]
[quote author=mr.paradise link=topic=2315.msg79174#msg79174 date=1166462581]

io non ci vedo molta importanza nella tracklist, ovvero nell'ordine in cui vengono posizionate le tracce all'interno dell'album.

[/quote]

Ritengo la tracklist molto importante per la fruizione di un disco.
Personalmente il mio approccio e' addirittura ancora diverso, non mi arrovello nell scelta della tracklist,perche' me la faccio mentalmente prima di creare i pezzi.
Pur non trattandosi di concept (cosi' come si e' soliti intenderli in ambito rock), io sono solito creare una sorta di stoyboard che utilizzo da base di partenza per la realizzazione dei pezzi che andranno a comporre il disco.
Ho gia' in mente l'idea di base e il flusso logico che vorro' dargli.
Di fatto creo prima la tracklist e poi i pezzi.
Forse da scoltatore il discorso cambia un po' e sono valide molte delle osservazioni fin qui' fatte, ma se ci si mette dalla parte di chi il disco lorealizza, la sequenza con la quale le tue idee vengono presentate e' molto ma molto importante.
Lo skipping tipico dei cd (peggio ancora con gli mp3) spesso viene considerato dai musicisti come un vero e proprio nemico.
Sono convinto che se potessero, molti musicisti (e in ambito di "sperimetazione" molti lo fanno) farebbero uscire dischi con una sola traccia e senza marker, obbligando di fatto l'ascoltatore ad ascoltare per intero il lavoro cosi' come loro lo hanno pensato.

ciao
punck

  • 0

#13 Plozzer

    Haddaway

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5394 Messaggi:

Inviato 19 dicembre 2006 - 08:44

Sono convinto che se potessero, molti musicisti (e in ambito di "sperimetazione" molti lo fanno) farebbero uscire dischi con una sola traccia e senza marker, obbligando di fatto l'ascoltatore ad ascoltare per intero il lavoro cosi' come loro lo hanno pensato.


Sono dello stesso parere. Niente pause tra le tracce, anzi, quando possibile crossfades, anche soltanto microscopici, perché la sensazione dev'essere quella di una performance continua. Per il resto sottoscrivo quanto si è detto a proposito del ruolo fondamentale e incoscio dei pieni/vuoti e degli accostamenti "cromatici" valorizzabili attraverso una buona scaletta.
Tutto sommato penso sia uno degli ultimi baluardi in difesa del concetto di "album", nell'epoca di ascolti incasinati che viviamo.
  • 0

Whatever you do, don't


#14 Guest_floriano_*

  • Guests

Inviato 19 dicembre 2006 - 09:04

é di vitale importanza e non solo per i concept albums, vi siete mai chiesti perchè le compilations o i best of valgono poco o nulla rispetto al valore storico di un album nel corso del tempo?
  • 0

#15 DONBRIZIO

    Roadie

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • 588 Messaggi:

Inviato 20 dicembre 2006 - 14:47

Mi viene in mente la triade completamente esplosiva, allucinante, da lacrime agli occhi o da salti punk di Nevermind: Smell like teen spirit-In bloom-Come as you are...

Il pugno in faccia che ha svegliato una generazione e ammazzato il rock...
  • 0

#16 piblokto

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 373 Messaggi:

Inviato 21 dicembre 2006 - 14:38

Per conto mio, nel rock mainstream, AOR, ma anche nei generi musicali meno commericali, la collocazione strategica di un brano all'interno di un album è molto importante.

La successione dei brani veicola l'ascolto, e l'album trae la sua forza proprio dall'accostamento simile o contrapposto dei brani musicali. Oppure, più semplicemente, in fase di produzione si cerca di collocare nelle posizioni più "importanti" (= più ascoltate) i brani migliori o più rappresentativi.

Credo che questa regola valesse molto con gli LP, dove i pezzi più rappresentativi venivano collocati verosimilmente all'apertura delle due facciate. Con l'avvento del CD, che permette la selezione automatica dei brani e la riproduzione casuale, questa logica forse ha perso forza, benché sia lecito ritenere che quasi tutti ascoltino un cd nell'ordine proposto, soprattutto al primo approccio.

Ora, ci sono degli album ??concept? che di per sé hanno un percorso obbligato. Ma la maggior parte degli album non mi pare abbia una logica significativa, se non quella di bilanciare i pesi (parlo di musicalità, ma soprattutto di qualità) dei singoli brani. E?? molto raro infatti che un disco sia composto da pezzi di pari valore, spesso alcuni pezzi sono addirittura dei riempitivi, e questo gli artisti e i produttori lo sanno bene.

Infine, la valutazione di un disco potrebbe essere influenzata subdolamente dal percorso musicale proposto, ad esempio la collocazione dei brani migliori come prime tracce potrebbe giocare un ruolo importante sull??impressione finale ricavata dell??album (di un ascoltatore distratto ma anche di un critico attento....). In questo caso, spostando i due addendi, il risultato cambia.

PS: caspita, è già la seconda volta che mi trovo a scrivere un post identico a uno esistente a pochi giorni di distanza.  :( Eh sì che non era un argomento tanto comune....  :-\

  • 0

#17 Guest_Eugenetic Axe_*

  • Guests

Inviato 21 dicembre 2006 - 14:45

Ma un tempo davano tutta quest'importanza alla tracklist? Sono innumerevoli gli esempi di album che in vinile avevano una tracklist diversa da quella della musicassetta (e spesso la tracklist dell'MC è passata ad essere anche quella del CD).
Per me la tl è importante, purtroppo spesso è manipolata dall'alto e dischi potenzialmente interessanti vengono moritficati dall'esigenza d'aprire l'album col singolo di successo e mettere i pezzi più interessanti ma meno appetibili dal grande pubblico alla fine... anche se, grazie al CD, c'è la possibilità di saltare tra i pezzi. Favorevole cmq alle macrotracce, anche se sul Mulo, nel giro d'un secondo, si troverebbero già separate da qualche ragazzotto provvisto di Virtual DJ.
  • 0

#18 Suedehead

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1003 Messaggi:
  • LocationCesena

Inviato 21 dicembre 2006 - 14:52

Sì,in effetti è vero che con il vinile si aveva una "doppia possibilità".
Due aperture e due chiusure,nonchè la possibilità di creare due dischi in uno sfruttando il cambio di facciata.
Con il cd queste caratteristiche nel primo caso non sono possibili e nel secondo perdono di significato.
L'unico(e alquanto raro) caso di vantaggio della facciata unica riguarda certi concept "tutti di un pezzo" che forse in passato soffrivano il cambio di lato(o di lati nei multivinili) e che in alcuni casi si sognavano il cd.

  • 0

#19 Guest_Eugenetic Axe_*

  • Guests

Inviato 21 dicembre 2006 - 14:56

L'unico(e alquanto raro) caso di vantaggio della facciata unica riguarda certi concept "tutti di un pezzo" che forse in passato soffrivano il cambio di lato(o di lati nei multivinili) e che in alcuni casi si sognavano il cd.


Immagine inserita

In CD è un trip continuo, il vinile lo penalizza un po'.
  • 0

#20 Totally Random Man

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 360 Messaggi:

Inviato 21 dicembre 2006 - 15:02

penso che sia fondamentale.
ovvio nei concept,ma anche nei dischi "normali"..il primo esempio che mi viene in mente è ok computer:
dopo paranoid android c'è subterranean homesick alien,che credo sia l'unica traccia che potesse seguirla,dà come una sorta di continuità.
  • 0

#21 Haggard

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2729 Messaggi:

Inviato 21 dicembre 2006 - 15:06

Le 4 sono, spessissimo, canzoni stupende. Non ho alcuna prova, ma è così. Vale specialmente nei dischi "corti", composti da non più di 10-11 pezzi. E le 7 spesso sono deludenti.

Le tracklist sono molto importanti: a me dà noia ascoltare album dove i pezzi sembrano scombinati, senza una struttura...In questo senso è perfetto, secondo me, il metodo usato per "Heroes" di Bowie: tutte le canzoni prima, e tutte le strumentali dopo. Invece il caso limite di cd per cui la scaletta non ha alcuna importanza è il "Commercial album" dei Residents, che dà il meglio di sè in shuffle (senza ripetizione). Dipende dai casi, ci sono anche tanti album nei quali è definito il ruolo dell' opener (un pezzo diretto e senza fronzoli) e quello della "closer" (si dice così? boh), e i brani in mezzo sono più o meno intercambiabili.
  • 0

#22 deodato

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 15 Messaggi:

Inviato 21 dicembre 2006 - 15:21

-- Ritenete che la sequenza e la collocazione dei brani all??interno di un disco sia un fattore importante?
-- Pensate che sia una scelta fatta dall??autore o in sede di produzione?


riguardo queste domande di piblokto, direi 'assolutamente sì'.
per quanto riguarda gli Artisti con la A maiuscola, ovvero gente che fa ogni cosa per un motivo preciso, la scelta della scaletta è importante tanto quanto la scelta di un certo staff tecnico per la registrazione, o la scelta di una determinata copertina, etc. (se non addirittura più importante).
non è solo un fatto di ruffianeria del tipo 'metto gli hooks nelle posizioni strategiche'. è un fatto, come già detto, di equilibri interni all'opera. è un fatto di valorizzazione - una tracklist intelligente fa sì che brani magari diversi (che so, un pezzo lento/ballata e un rockettone tirato, o un pezzo molto lungo e complesso e un breve interludio..) si valorizzino a vicenda.
se un artista con la a minuscola lascia che siano altri (etichetta, finanziatori, etc.) a stabilire l'ordine dei brani, significa che questi brani sono stati realizzati solo come pretesto per mettere sul mercato una raccolta di canzoni.
dischi del genere sono semplicemente pezzi sparsi, senza una coerenza ordinatrice che li relaziona, privi di 'concept' (attenzione, non intendo 'concept' nel modo tradizionale ovvero un album esplicitamente basato e sviluppato su una storia - alla 'Tommy' - intendo un'idea iniziale che ha motivato la creazione di certi brani, e che fa sì che un determinato album contenga pezzi tutti in relazione anche se formalmente differenti).
questo non vuol dire che dischi privi di 'concept' facciano necessariamente cagare o che siano necessariamente fatti da artisti di seconda lega - 'Physical Graffiti' dei Led Zeppelin è un esempio palese di disco che, nonostante manchi di una coerenza interna, un 'senso' comune a tutte le canzoni (se non forse rappresentare l'essenza dei LZ nella loro varietà, chissà..), è comuque una grande opera. (e comunque immagino sia stato Page a decidere la tracklist - anche se recentemente ne avevo ideato una che riduceva l'album a un disco singolo, da 10 canzoni, molto più compatto e potente).

tornando al discorso iniziale, credo che la scelta dell'ordine dei brani sia un lavoro creativo allo stesso livello della composizione degli stessi brani.
  • 0

#23 Guest_LoriVarney_*

  • Guests

Inviato 21 dicembre 2006 - 15:22

Le 4 sono, spessissimo, canzoni stupende. Non ho alcuna prova, ma è così.


io invece ho notato che le bellissime sono spesso le 3 (qualche volta le 2).

Per quanto mi riguarda ascolto sempre cd nuovi con la giusta successione di tracce, mi piace constatare come l'artista ha concepito la sua creazione, mi fa sentire piu' "vicina" al disco.
Quando pero' noto che ho imparato la tracklist a memoria, ripiego sempre sullo shuffle per evitare che il disco mi annoi, e spesso mi accorgo quanto questo nuovo approccio ridona freschezza all'album, anche se lo snatura.
  • 0

#24 deodato

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 15 Messaggi:

Inviato 21 dicembre 2006 - 15:35

assolutamente contrario allo 'shuffle'.
anche quando faccio una compilation da mettere su in macchina, curo la tracklist, gli equilibri, i rapporti..
  • 0

#25 Theorius Campus

    pivello

  • Members
  • Stelletta
  • 26 Messaggi:

Inviato 31 dicembre 2006 - 16:56

La collocazione dei brani ("scaletta") in un album è un fattore molto importante, oserei dire molto rilevante. Tant'é che, ad esempio, se fate caso agli album dei Rolling Stones c'è una sequenza delle tracce  molto simile nei loro album già a partire dagli anni settanta. Nel caso degli Stones non solo c'è la regola generale dell'opening-tack ipotizzabile come successo e lanciata come singolo ("battistrada") per 'trainare' l'intero album, ma nei loro lavori c'è una suddivisione dei brani, oltre che veloci e lenti, anche per "genere", ossia un pezzo country "qua" e un pezzo blues "là"; la ballata "qui" ed il pezzo tirato "là". Avverto questo stile di posizionare  le canzoni anche negli album degli Who. Insomma, la track-list non è una scelta casuale ma studiata a tavolini. Almeno per quanto riguarda il classic rock.
  • 0

#26 xtal

    mainstream Star

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 1202 Messaggi:

Inviato 01 gennaio 2007 - 11:12


Sono convinto che se potessero, molti musicisti (e in ambito di "sperimetazione" molti lo fanno) farebbero uscire dischi con una sola traccia e senza marker, obbligando di fatto l'ascoltatore ad ascoltare per intero il lavoro cosi' come loro lo hanno pensato.


Sono dello stesso parere. Niente pause tra le tracce, anzi, quando possibile crossfades, anche soltanto microscopici, perché la sensazione dev'essere quella di una performance continua. Per il resto sottoscrivo quanto si è detto a proposito del ruolo fondamentale e incoscio dei pieni/vuoti e degli accostamenti "cromatici" valorizzabili attraverso una buona scaletta.


Non sono molto convinto da questo metodo, vi sono alcuni tipi di musica in cui è meglio tenere separate le tracce (penso che con il rock classico sia meglio così), e altri in cui è più vantaggioso all'ascolto creare un flusso unico di musica senza interruzioni. In particolare, mi sono accorto che è proprio brutto ascoltare dischi techno con le tracce non mixate una dopo l'altra: si perde la continuità che è propria dei DJ-set, il contesto per il quale viene creata questo tipo di musica.

Credo che questa regola valesse molto con gli LP, dove i pezzi più rappresentativi venivano collocati verosimilmente all'apertura delle due facciate. Con l'avvento del CD, che permette la selezione automatica dei brani e la riproduzione casuale, questa logica forse ha perso forza, benché sia lecito ritenere che quasi tutti ascoltino un cd nell'ordine proposto, soprattutto al primo approccio.


Sì, infatti negli anni '70 in genere venivano utilizzati due "modelli" di tracklist: o uno-due brani per ogni facciata, quando si trattavano di suite e mini-suite, oppure 4-5 pezzi per facciata, in modo da arrivare alla durata media di 45 minuti. In questo secondo caso, i pezzi più importanti erano solitamente quelli in apertura e in chiusura dei due lati. Oggi con i CD la durata media dell'album è aumentata molto e si segue uno schema più libero.
  • 0




0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi