
mi sono accorto che non c’è un topic su oliver stone. decisamente strano visto che da sempre è considerato un regista controverso ma anche “simbolo” del cinema americano degli ultimi trent’anni. regista muscolare, spesso ridondante ed eccessivo, fautore di un cinema polemico e soprattutto politicamente attivo, ma anche energico e vitale, spettacolare e riflessivo. da un certo punto di vista incarna vizi e virtù del cinema americano degli ultimi decenni. non si può negare però che non sia un regista i cui film fanno sempre discutere, e vista la piattezza di molto cinema d’autore e non, questo per me è già un valore
la linea guida del suo cinema è l’impegno a riscrivere passato e presente della società americana. tematiche ricorrenti fanno della sua filmografia un vero corpus omogeneo. alcuni film possono essere raggruppati in trilogie. “la trilogia del vietnam” che mostra la “sporca” guerra attraverso tre prospettive differenti: l’autobiografia di platoon (1986), il vietnam dei reduci di nato il 4 luglio (1990) e la guerra vista dagli occhi delle vittime del sottovalutato tra cielo e terra (1993). “la trilogia dei presidenti”, molto probabilmente il suo opus magnum: da jfk (1991) sull’assassinio di kennedy a nixon (1995), attenta indagine sulla vita e l’opera del presidente dello scandalo watergate, fino a w. (2008), lettura in chiave quasi psicoanalitica del più controverso presidente americano della storia recente. “la trilogia pulp”: il cult assassini nati (1994), delirante apologo sulla violenza gratuita del mondo contemporaneo, il dimenticato u-turn (1997), un film allucinato tra il noir, il pulp e il grottesco, fino all’ultimo le belve (2012), romanzaccio pulp intelligentemente messo al servizio degli attori. sarei pronto a scommettere che un giorno diventerà una trilogia anche l’epopea del luciferino broker gordon gekko protagonista dei due wall street (1987, 2010), il primo ormai un classico, il secondo invece un deludente e bolso sequel
ecco, la particolarità di oliver stone è che riesce ad affiancare buoni ed ottimi film a brutti film o film non riusciti. è un regista che osa, e come tale spesso fa grossi tonfi. come nel 2006 quando ad appena cinque anni dal tragico 11 settembre decise di fare un film che affrontasse di petto un momento così grande, unico e storico nel senso più vero del termine. con world trade center, stone ha avuto il coraggio di toccare un nervo scoperto dell’america e ha cercato di confrontarsi con questo evento utilizzando le armi del cinema come risposta al documentarismo galoppante del periodo sull’evento. ma il film è un condensato dei suoi vizi: retorico, pesante, ridondante, tronfio. ma i suoi film brutti molto probabilmente sono altri, tipo alexander (2004) e the doors (1991)
del primo stone invece da ricordare anche salvador (1986) e talk radio (1988). mentre poi in tempi recenti c'è l'oliver stone documentarista di cui però ho visto soltanto la simpatica intervista a quel vecchio volpone di fidel castro in comandante (2003)